Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    23/02/2012    3 recensioni
L'Alleanza delle Ombre avrebbe dovuto essere sconfitta, e la Convergenza che sgretolava la barriera fermata. E così è stato: il Pentacolo, sotto la guida di Timmi, ha salvato il mondo dalla distruzione e spazzato via l'Alleanza, nonostante il Tredicesimo Membro, che ne era capo, sia riuscito a sopravvivere. In teoria, a parte questa piccola pecca, ci sarebbe di che festeggiare, specie considerando che Nadine è rimasta incinta.
Ma così non è: il Tredicesimo Membro ha manipolato tutti, dai suoi vecchi compagni fino ai Custodi dell'Eden e, con l'aiuto di Marcus, ha risvegliato l'Anticristo.
E l'Anticristo è in realtà Demon, colui che un tempo fu il più feroce avversario della famiglia di Liz e nemesi di Daniel, l'unico avversario che entrambi sembrano temere veramente. I suoi poteri sembrano illimitati, e nessuno, a suo dire, è in grado di fermarlo.
Quarto e ultimo capitolo della serie Sangue di Demone.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liz uscì dalla grotta da cui si entrava nella Piana dell’Eternità, rabbrividendo un po’ al pensiero di trovarsi nuovamente lì, dopo tanto tempo.
Un luogo piacevole alla vista, che comunicava quiete e serenità, eppure permeato di morte, per lei che ci aveva combattuto. Quello era il posto infame e fuorviante che i Custodi dell’Eden della prima generazione avevano usato per nascondersi, ordendo piani contro la sua famiglia e recludano i Precustodi.
E dove Marek se n’era andato, lasciandola da sola.
Ma non ebbe tempo per crogiolarsi nei ricordi, poiché lo spettacolo di indicibile devastazione che la attendeva glielo impedì.
Ovunque posasse lo sguardo, il terreno tremava violentemente e si riempiva di crepe chilometriche, come se un martello enorme lo stesse battendo con forza, e per poco non crollò a terra, ancora debole dopo il periodo di convalescenza. Immensi vortici d’aria sferzavano senza pietà la distesa erbosa, strappando piante e arbusti, sradicando alberi, sollevando pietre, scavando solchi nel suolo già martoriato.
Le montagne, ora divenute vulcani, vomitavano fiumi incandescenti urlando con forza la loro collera infuocata. I tuoni cadevano quasi senza interruzione, spaccando persino i macigni che incontravano su loro cammino, e il lago era ormai una massa di bolle e schiuma.
Al centro di tutto questo c’erano i Custodi dell'Eden e la loro scintillante spirale di fiamme colorate, che si levava dal centro del cerchio e saliva fino al cielo, simile alle trombe d’aria lì attorno, perdendosi nelle nubi oscure e dense sopra le loro teste.
- Oddio…- gemette.
 
Ormai era questi fatta, Daniel lo sentiva chiaramente: ancora poco e il loro lavoro avrebbe potuto dirsi terminato, così come le loro energie.
Tutti, persino lui, ormai ne era certo, si trovavano con le ginocchia a terra, e nonostante fosse così confuso dalla magia congiunta e dalla stanchezza era sicuro di ansimare.
Frattanto, i suoi pensieri si facevano progressivamente più chiari e liberi, non più così offuscati da quelli degli altri, segno evidente che la magia che rimaneva nei loro corpi era quasi finita, e non era più sufficiente a stabilire un contatto tanto profondo.
Tuttavia dovevano ancora compiere un ultimo, minuscolo sforzo, poiché la creatura era ultimata, ma gli mancava ciò che l’avrebbe fatto muovere: una scintilla di vita.
Si concentrò con tutte le forze che gli erano rimaste, infondendo nella creatura un alito sufficiente a donargli una coscienza che la animasse, che la trasformasse in un essere senziente.
Un lumicino sottile, poco più grande di una capocchia di spillo, fluttuò al centro dell’enorme vortice, scendendo pigramente fino al corpo appena formato. Con estrema lentezza si accostò fino al petto, e poi vi entrò.
Ci fu una terribile esplosione, causata dall’immediata reazione della magia, che li sbalzò tutti quanti via in un raggio di decine di metri, frantumando il suolo al passaggio dell’onda d’urto, che si ripercosse anche ai confini della piana.
Di botto, le montagne cessarono di eruttare, la pioggia finì assieme ai lampi ed il vento si fermò, mentre interi chilometri venivano spazzati dall’immensa forza dell’esplosione.
Su tutto calò un profondo silenzio e Daniel, mentre moriva, sentì chiaramente la forza magica di qualcosa che era appena nato destarsi.
Poi chiuse gli occhi.
 
L’esplosione la colse di sorpresa, ma riuscì a proteggersi ugualmente, rifugiandosi nuovamente nella grotta e usando i poteri appena recuperati per proteggersi.
Per un istante, mentre tutto intorno a lei tremava con estrema violenza, le sembrò di essere sul punto di cedere, essendo ancora molto debole, ma fortunatamente la sua magia tenne in piedi la caverna, che si scosse ma non crollò.
Quando fu tutto finito uscì dal riparo per guardare la scena ora che le cose si erano calmate: tutti e cinque i custodi giacevano riversi scompostamente a terra, e il suolo era completamente distrutto e rivoltato dallo spostamento d’aria, mentre un gigantesco cratere sostituiva la Piana dell’Eternità. Ci sarebbe voluto molto tempo perché sparisse del tutto da solo.
Ma a lei non importava affatto del cratere, né dei solchi profondi nel terreno, né della cenere, delle rocce distrutte, dell’acqua che allagava tutto, degli alberi caduti o delle valanghe che si erano verificate: senza indugiare corse accanto a Daniel, che ormai non si muoveva più, e lo scosse con forza.
- Danny!- gridò - Dio, Danny! Avanti!-
Lui non rispondeva. Era immobile e molle, e i suoi occhi erano chiusi. E non respirava più.
- No…- gemette - No… per favore, no…-
Poi successe qualcosa: cinque colonne di luce, ognuna di un colore diverso, scesero dal cielo e piovvero sui Custodi dell'Eden, una per ognuno, avvolgendoli nel loro splendore.
Liz ricordò di averle già viste, tempo prima: quando avevano sconfitto i Custodi originali, Danny e gli altri erano stati investiti da quelle stese luci, un attimo prima di ricevere i poteri. Forse servivano a farli tornare?
Si accorse di essere all’interno della colonna lucente di Danny e si alzò in piedi, un istante prima che un tremendo dolore la scuotesse tutta, partendo dal capo e diffondendosi in tutto il corpo. Non riuscì ad urlare che cadde a terra, priva di sensi.
 
Quando riaprì gli occhi si ritrovò stesa a terra su un fianco. Gemendo, si mise carponi, e una mano l’aiutò poi a sedersi. Voltandosi, vide Danny che la osservava preoccupato.
- Stupida strega.- disse senza molta convinzione - Hai idea di cosa tu abbia appena fatto?-
Lei scosse la testa, scocciata e confusa, e gettò uno sguardo agli altri: Dante, Cannella, Kate e Seth erano tutti intorno a lei, e la guardavano preoccupati.
- Stai bene?- chiese Kate.
- Sì, ma per un attimo mi ha fatto veramente male.- rispose, rimettendosi in piedi.
- E ringrazia che sia successo solo quello.- sbuffò Danny, alzandosi a sua volta - Sai che è pericoloso entrare nelle nostre colonne di luce?-
- Ma non mi dire…- disse sarcastica lei - Senti, mi sono spaventata, d’accordo? Vi ho visti a terra, e sembravate morti.-
- Bhè, per essere morti lo eravamo eccome.- annuì Dante, incrociando le braccia - Ma lo sai che un Custode dell'Eden torna in vita appena morto, no?-
Lei sbuffò.
- Me n’ero scordata.- ammise - Non è che vi abbia visti crepare spessissimo, sapete…-
Danny gemette e levò lo sguardo al cielo, esasperato.
- Senti, che ci fai qui?- chiese - Non dovevi nemmeno alzarti dal letto…-
- La pelle mi è ricresciuta tutta, guarda!- protestò lei, alzandosi la maglietta. Dante e Seth distolsero lo sguardo - Sono andata alla sala riunioni, e gli Arcangeli mi hanno spiegato cosa stavate combinando e perché!-
- E così ti sei precipitata quaggiù.- completò Cannella - Lodevole, ma potevi venire colpita dall’esplosione come noi.-
Lei sbuffò.
- Sentite, sto bene!- esclamò - Dico davvero! Anzi…- aggiunse, rendendosene conto solo ora - … sto più che bene!- e fece fluire la magia attorno ai palmi delle mani, coprendoli di luce - Visto?- chiese - Mi sento come… come prima che Demon mi ferisse. Come se fossi totalmente guarita!-
- Sarà un effetto collaterale.- disse cupo Danny - Sei entrata nella mia colonna di luce, che era puro Elemento Vitale. Deve esserti entrato dentro. Forse ci sono stati altri cambiamenti.-
- Bhè, ce ne preoccuperemo dopo.- si intromise Seth - Danny, quanto manca alla scadenza?-
- Un po’ meno di dodici ore.- rispose lui - Dov’è il demone?- chiese, guardandosi intorno per cercarlo.
- Bella domanda…- disse Liz - Io non l’ho visto.-
- Come, non l’hai visto?- ripeté Seth, stupito - Era qui, vicino a noi!-
- C’era troppa luce.- si giustificò la strega - Poi mi sono dovuta riparare dall’esplosione… insomma, non ci ho fatto caso!-
- Dovremmo chiamarlo?- propose Cannella.
- Buona idea.- annuì Kate. Prese fiato e poi gridò: - EHI, DEMONE!-
Dante, che era il più vicino, imprecò e si portò una mano all’orecchio.
- Ehi!- esclamò - Attenta, accidenti!-
- Guardate!- disse lei, ignorandolo e indicando un punto dietro Danny.
Lui si voltò di scatto, assieme agli altri, e lo vide che si avvicinava rapidamente a loro.
Non aveva una forma, né tantomeno pareva essere dotato di corpo. Era solo una sorta di ombra, che scivolava rapidamente sul terreno, adattandosi alle varie imperfezioni come la pelle si adatta alle ossa.
Mano a mano che si avvicinava, si resero conto che non era totalmente immateriale, ma liquido. Oscurità fluidificata, che scintillava alla luce con cupa minaccia. Sembrava petrolio, ma più denso e viscoso.
Si fermò solo quando ebbe raggiunto un pietrone a tre metri da loro, e rimase immobile come se stesse aspettando qualcosa.
- Cos’è?- chiese Liz - Vomito di Drago? No, perché gli somiglia… solo che puzza meno.-
Daniel scosse la testa: ad essere sincero, non era neanche lontanamente simile a come l’aveva immaginato. Pensava che ne sarebbe uscito qualcosa tipo l’Iroso, o comunque con un aspetto ben definito, ma non una semplice pozza di liquido scuro e privo di forma.
Dopo un altro istante la creatura avanzò ancora un poco, fermandosi non appena fu colata giù dal macigno, per poi levarsi dal suolo assumendo una sembianza più concreta.
Ancora, non somigliava a nessuno dei demoni che i cinque avevano studiato, né tantomeno all’Iroso. Aveva piuttosto preso la forma di una silhouette umana, come un’ombra che si era staccata da terra per camminare con le proprie gambe.
Privo di volto o di qualsiasi lineamento riconoscibile, il demone chinò la testa come per esaminarsi, anche se non aveva occhi, percorrendo ogni centimetro del suo corpo. Alzò le braccia e strinse una volta le dita, come a volerne saggiare la forza. Poi alzò di nuovo (lo sguardo? La faccia? Daniel non aveva idea di come definire il gesto) verso di loro.
- Abbiamo creato un Mutaforma?- chiese Cannella.
- No.- rispose Dante, aggrottando la fronte - I Mutaforma possono cambiare aspetto, diventando identici a un altro essere o un oggetto. Questo è piuttosto un Polimorfo, credo: può assumere la forma di qualsiasi cosa, ma in modo diverso e senza limite. Possono modificare anche la quantità di massa. Una specie di… Mutaforma due punto zero.- spiegò, apparentemente incapace di trovare termini migliori.
- Basterà?- chiese Kate.
Daniel si strinse nelle spalle.
- Non lo so.- ammise: aveva sperato in qualcosa di potente (e un Polimorfo lo era), ma anche in qualcosa di diverso da quella creatura.
Il demone tornò ad essere liquame e si avvicinò rapidamente, riemergendo poi di fronte a Daniel, anche se le gambe non si formarono, rimanendo immerse nella pozza sotto di sé.
- Sai chi sono io?- chiese, guardandolo direttamente in… volto?
La creatura annuì lentamente.
- E sai perché sei qui?-
Ancora, il demone annuì.
- Devo uccidere la Bestia.- disse. Aveva una voce bassa e roca, come un sussurro forzato - Volete il mio aiuto per fermarlo.-
Daniel annuì a sua volta.
- Sì. Ma solo lui. Tutto ciò che non è un demone non può essere toccato. Ci siamo capiti?-
L’essere annuì di nuovo.
- Ho la tua parola?- chiese.
- Io ho un’anima, Custode dell'Eden.- rispose la cosa - Nessuno di voi ha nulla da temere da me.-
Daniel sgranò gli occhi dalla sorpresa: quel demone aveva un’anima?
- Dici sul serio?- chiese Seth - Hai veramente un’anima?-
Lui annuì, voltandosi nella sua direzione.
- Invero, ne ho una.-
- Avete creato un mezzodemone?- chiese sorpresa Liz.
Daniel scosse la testa.
- No. Un mezzodemone possiede anche un aspetto umano, e lui non lo ha.-
- Bhè, anche voi cinque avete un aspetto umano.- commentò la strega - Ma questo non fa di voi dei “mezzicustodi”.-
- Questo è un altro discorso.- disse Dante - Totalmente diverso.-
- Ehi, se ne sta andando!- esclamò Cannella.
Tutti si voltarono nella direzione indicata: senza che se ne accorgessero, il demone era scivolato via, in direzione dell’uscita della Piana dell’Eternità, approfittando della loro breve distrazione.
- Fermo!- gridò Daniel, andandogli dietro.
Il demone arrestò la sua corsa, riformandosi e voltandosi verso di lui.
- Scusatemi, Custodi dell'Eden.- disse - Ma sto andando a fare ciò per cui sono nato.-
Detto ciò, tornò in forma di liquido e scappò nella grotta.
- Accidenti!- esclamò Seth - Dovremmo inseguirlo?-
- Sì, fatelo voi quattro, poi raggiungete Demon.- rispose Daniel - Io devo andare da Gabriele, dobbiamo discutere di alcune cose. E tu vieni con me!- aggiunse agguantando Liz per un braccio, prima di sparire.
 
Improvvisamente, la sirena alzò lo sguardo di scatto, come se avesse sentito un rumore. Era seduta abbracciata alle proprie ginocchia, ma si rialzò in fretta per andare a guardare all’unica finestra sufficientemente libera da permetterle di scrutare l’esterno.
- Che c’è?- chiese Timmi, che non aveva sentito niente.
- La tua nuova Fiaccola è pronta?- chiese.
- No, te l’ho detto dieci minuti fa. Perché?-
- Perché sento dei demoni. E si avvicinano.-
 
Nadine raggiunse Xander, Jo e Alis, che in quel momento si accingevano a lasciare Lockhart, nella contea di Union, l’ultima città che avevano fatto evacuare, ed erano diretti al palazzo del Sommo Concilio. Il suo arrivo improvviso li colse di sorpresa, ma zittì in fretta le loro proteste per spiegargli cosa stesse accadendo.
- Accidenti!- esclamò Jo, quando lei ebbe finito - E deve colpirlo precisamente al cuore?-
- Fino a rompere il simbolo.- annuì Nadine - Altrimenti non funzionerà.-
- Cavolo…- gemette Xander, abbassando lo sguardo ed incrociando le braccia - Dobbiamo trovarlo. Credi che Skin abbia finito?-
- Non lo so. Dobbiamo tornare indietro e chiederlo a lui.- rispose la ragazza.
Non esitarono un momento: le presero la mano e si lasciarono condurre nel luogo dove lui e Raven attendevano il loro ritorno. Trovando lei seduta su una panchina a braccia incrociate, mentre il Fantasma se ne stava in piedi, da solo, circondato da tutta una serie di simboli complicati che non avevano mai visto prima. Ognuno di essi fumava leggermente, e lui ansimava un po’, le spalle chine, e sembrava piuttosto stanco.
- Ehi, stai bene?- chiese Jo.
- Sì.- rispose lui, asciugandosi il sudore dalla fronte con un fazzoletto - Credo di averlo trovato. Non è lontano da casa sua. Si trova da qualche parte nel bosco, ma non capisco che stia facendo.-
- Forse è al capannone della nave volante.- disse Alis.
Raven aggrottò la fronte.
- Per quale motivo dovrebbe andare a prendere la nave volante?- chiese lei - Non mi pare che possa servirgli, adesso.-
- Bhè, non so perché sia lì, fatto sta che c’è!- esclamò Skin - Dobbiamo raggiungerlo.-
- Noi ci siamo già stati.- dichiarò Xander - Possiamo Proiettarvi laggiù.-
- No, noi non possiamo venire.- disse Raven, alzandosi - Purtroppo dovremmo già essere rientrati. Daniel ha bisogno di noi, di Trys, di Darth e anche di Timmi.-
- Bhè, allora tanto vale aspettarlo.- osservò Jo.
- E che succede se il Tredicesimo Membro lo trova prima che torni e noi non gli abbiamo detto come ucciderlo?- sbuffò Alis.
- D’accordo, voi andate e noi lo avvertiamo.- disse Xander - Ci vediamo dopo.-
Il Fantasma e la Valchiria annuirono prima di sparire, mentre i quattro ragazzi si proiettavano a loro volta verso il capannone dove si trovava Timmi.
Purtroppo, mentre la magia faceva effetto e loro attraversavano l’etere accadde qualcosa di strano, mai sperimentato prima di allora: fu come se un muro li avesse bloccati, facendoli rimbalzare indietro.
Fu così che atterrarono ai confini della città, dall’altro lato rispetto a dove si trovava il bosco, senza sapere cosa fosse successo o perché.
- Cosa?- sbottò Jo, guardandosi attorno nella strada deserta - Perché siamo qui?-
- Dev’esserci una barriera!- esclamò Alis, fissando agitata il cartello di benvenuto all’ingresso della città - Un campo che impedisce la Proiezione, o qualcosa del genere!-
- Dovremo correre, allora!- disse Xander, facendo per avviarsi.
Un attimo dopo, comunque, sentì la propria faccia colpire qualcosa di duro, come un grosso vetro, cadde a terra con un gemito di dolore.
- Xander!- esclamò Nadine, correndo da lui - Tutto bene?-
- No…- grugnì il giovane mago, massaggiandosi il naso - C’è qualcosa… forse una barriera fisica…-
La ragazza impallidì e provò a tastare l’aria con una mano, scoprendo che l’amico aveva ragione: c’era un ostacolo invisibile, lì, e non riusciva a superarlo. Una barriera bloccava la Proiezione, un’altra gli ingressi a piedi. Non c’era modo di passare.
- Accidenti!- esclamò Jo, dando un calcio stizzito ad un sasso - E ora che si fa?-
- Dobbiamo chiedere aiuto a Daniel!- disse Alis - Forse lui può aiutarci!-
Nadine annuì.
- D’accordo. Io vi aspetto qui…-
- No, pessima idea.- disse Xander, rialzandosi - Potrebbero esserci dei demoni, qui attorno. Meglio andare tutti.-
- Ha ragione lui.- annuì Jo - Tanto, faremo in fretta.-
Nadine non disse niente e diede loro la mano, ma dentro di sé non poté fare a meno di augurarsi che l’amico avesse ragione.
 
***
 
Gabriele e Raffaele dissero a Daniel quello che voleva sapere, e che sinceramente sperava di sentire: i Cacciademoni, i Templari, gli Elfi e i nani si erano già mobilitati, e mentre parlavano si stavano raccogliendo, sotto la guida di tutti i membri del Sommo Concilio, nei pressi del monte Sinai. Tra loro c’era anche Emeric, il Gran Maestro dell’ordine Templare e vecchio amico dell’Evocatore. Era stato lui che aveva insegnato a Daniel come maneggiare un’arma, quand’era ragazzo.
- Ottimo.- disse il Custode, sentendo le novità - E l’evacuazione? Come procede?-
- Michele e molti dei nostri membri stanno dirigendo le ultime operazioni, ma hanno quasi finito. Per quel che riguarda il Pentacolo, stiamo aspettando il ritorno di Trys e Darth.- rispose Gabriele - Dovevano sgombrare Mosca, San Pietroburgo e qualche città di campagna in Russia, ma credo che abbiano finito, ormai. Skin e Raven sono già rientrati, e li abbiamo mandati nei pressi del Sinai, da Uriel.-
- Nessun altro?- domandò Liz.
- Sì, Timothy Anderson e la sua squadra.- rispose Raffaele - Lui è sparito, pare che sia andato al capanno dove tiene la propria nave volante. I ragazzi sono corsi da lui, sembra che il Tredicesimo Membro lo stia cercando.-
- Grandioso…- sbuffò Daniel - E sono da soli contro quel pazzo?-
- Sì, ma sanno in che modo ucciderlo.- disse Gabriele - Marcus ha scelto di tradirlo, e lo ha detto a Raven, a Nadine e a Skin.-
- Bhè, meglio così.- disse il Custode - Allora è meglio se andiamo a vedere come sono messi sul campo di battaglia.-
- Come pensi di affrontare Demon?- chiese Liz - Lo lascerai al superdemone o lo affronteremo tutti?-
Daniel aggrottò la fronte.
- Sinceramente pensavo di lasciar combattere il superdemone, ma per sicurezza sarebbe meglio dargli una mano.- rispose - Ma tu non sei compresa.-
Lei sgranò gli occhi.
- Cosa?- sbottò.
- Ti ha già fatta a pezzi. Te ne sei già scordata?-
- Ha sconfitto anche te.- osservò la strega, indispettita.
- Sì, ma io non ho lottato sul serio. In più sono immortale, tu no. E mi ha a malapena atterrato.-
- Non vuol dire niente: lui è non è più un essere terreno, potrebbe ucciderti. L’hai detto anche tu!-
- Ma ho più possibilità di te, accidenti!-
- Andiamo, un aiutino da parte mia ti fa comodo, ammettilo!-
- Ma se ti sei appena ripresa dalle ferite, per favore!-
Sotto gli sguardi allibiti dei due Arcangeli, Liz e Daniel avevano cominciato a litigare, apparentemente dimentichi della loro presenza.
- Ti ho detto che sto bene!- protestò lei.
- E io ti ho detto che non voglio averti intorno! Tanto sarò con il demone e i miei fratelli, quindi sarà lui ad essere in netto svantaggio!- replicò il Custode dell’Eden.
- Ma il mio aiuto…-
- Il tuo aiuto non mi serve a niente!-
Gabriele si schiarì timidamente la voce.
- Scusate, posso…?-
- NO!- la zittirono i due.
- Senti…- sbuffò irritato Daniel, prima che lei potesse aprire bocca - Tu mi sei più utile nelle retrovie. I tuoi poteri di guarigione possono rimettere in sesto chiunque, e Demon richiamerà di certo gli eserciti demoniaci, con quel libro. La battaglia sarà molto dura, abbiamo bisogno di tutti i guaritori possibili.-
- Ma pensi davvero di poterti permettere un confronto del genere?- chiese Liz - Pensaci, Danny: i tuoi fratelli saranno probabilmente impegnati contro esseri tipo i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Demon non esiterà a richiamarli… anzi, loro saranno i primi ad uscire dal libro, se non ricordo male. E Demon li userà di certo per azzerarti il vantaggio, quando vedrà i Custodi al completo andargli incontro.-
- Ha ragione lei.- annuì Gabriele, ancora un po’ pallida - Forse dovresti lasciarla fare.-
Daniel sbuffò.
- Ma tu da che parte stai?- chiese all’Arcangelo.
- Da quella della vittoria.- rispose pazientemente Raffaele, incrociando le braccia - Segui il suo consiglio e porta Liz con te. Io sarò sufficiente, come guaritore.-
Daniel si lasciò scappare un sospiro, sconfitto: era in netta minoranza, inutile continuare a discutere.
- D’accordo.- concesse infine - Ma stai attenta.-
Liz annuì, serissima.
- Hai la mia parola.- disse, tendendogli la mano.
Mentre si preparavano ad andarsene, Nadine entrò di gran carriera nella sala delle riunioni, seguita da Jo, Xander e Alis, appena prima che tutti loro lasciassero la sala riunioni.
- Ah, eccovi.- disse il Custode - Timmi?-
- Ancora nel bosco.- rispose la ragazza - Non siamo riusciti a raggiungerlo… c’è una barriera che ci blocca.-
Daniel si lasciò sfuggire un gemito, massaggiandosi le tempie con una mano.
- D’accordo…- sospirò - Allora, andate con Gabriele e Raffaele. Io e Liz corriamo da Timmi e vediamo di recuperarlo.-
- Non credo che sia una buona idea.- si intromise Gabriele - Forse dovremmo andare tutti al Sinai.-
Nadine sgranò gli occhi.
- Cosa?- esclamò.
- E a Timmi chi ci pensa?- chiese Jo.
- Può cavarsela.- rispose lei - Il Tredicesimo Membro non è un avversario così pericoloso, per lui. Xander l’ha messo in difficoltà da solo, dopotutto. Inoltre, Timmi è diventato molto più forte di quando se n’è andato. Probabilmente ha un potere pari al suo adesso, se non superiore.-
- Ma come possiamo esserne certi?- sbottò Xander - Lui non sa come ucciderlo!-
Daniel si passò una mano sul mento, indeciso su come risolvere anche quel problema, perché purtroppo avevano ragione tutti quanti: era suo dovere andare immediatamente al Sinai, e non poteva tardare troppo. Avevano ancora alcune ore prima che Demon aprisse il libro, ma quel vantaggio poteva essere sfruttato per organizzare il contrattacco.
Tuttavia, non poteva lasciare Timmi da solo al suo destino.
Oh, dannazione… odio dover fare tutto io…
- Okay, state a sentire.- esordì, sentendo gli occhi dei presenti fissi su di sé - Andremo subito al Sinai… no, ascoltatemi!- esclamò, vedendo che i ragazzi protestavano - In cima a una torre del palazzo c’è il posatoio delle aquile. Prima di andare manderò una di loro da Timmi. Nemmeno il Tredicesimo Membro potrà impedirle di oltrepassare il campo di forze, quelli sono animali speciali, dai grandi poteri magici. Certi incantesimi non hanno alcun effetto su di loro, li usiamo per questo motivo.-
- E quanto ci metterà a raggiungerlo?- chiese Nadine.
- Non molto. Vanno veloci, credimi.- rispose Daniel.
La ragazza sospirò, poi annuì lentamente.
- Va bene…- disse - Ma solo se mi garantisci che il messaggio arriverà in fretta.-
Lui sorrise e annuì.
- Sono certo che lo riceverà in tempo.- rispose.
 
Timmi si avvicinò alla finestra e sbirciò fuori, imprecando. Come aveva detto la sirena, una frotta di demoni si stava avvicinando al capannone dal bosco, e probabilmente stavano circondando l’edificio. Concentrandosi, riusciva a percepirne la presenza praticamente in tutta la zona, e anche con molta chiarezza. Anzi, più di quanta avrebbe creduto una volta. Doveva dipendere dal periodo nella palude.
Non c’era un tipo predominante, là in mezzo, e descriverli sarebbe stata una cosa lunga: alcuni erano piccoli e scattanti, dai corpi snelli, mentre altri erano più grossi e pesanti, corazzati con armature ossee o parti di materiali estranei innestate direttamente nella pelle; qualcuno aveva arti supplementari, altri solo due o tre.
Gli unici punti in comune erano la gran quantità di artigli, le code lunghe (in qualche caso terminanti in punte acuminate) e le zanne.
- Dannazione…- sbottò - Okay, via di corsa!-
Afferrò la sirena per un braccio e cercò di usare la Proiezione, ma qualcosa andò storto: la magia parve rifiutarsi di fluire, come se il “tubo di scappamento” del suo potere fosse in qualche modo otturato.
- Non funziona.- osservò quietamente la sirena.
- Oh, che bello, c’è qui Capitan Ovvio…- grugnì lui - D’accordo, se non posso evitarli tanto vale andare là fuori e farli secchi.-
Fece per avviarsi alla porta, ma la sirena lo afferrò per un braccio.
- Non puoi andare lì fuori così!- esclamò - Loro sono in tanti, e tu sei da solo! Non hai nemmeno un’arma!-
Lui annuì: in effetti, per quanto fosse forte, non gli conveniva uscire senza la Fiaccola, che tuttavia non era ancora pronta. Doveva trovare qualcosa con cui sostituirla, tanto per essere sicuro.
Si guardò intorno, fino a trovare un paio di tubi resistenti e lunghi circa un metro e mezzo l’uno. Li prese e li soppesò: sarebbero stati perfetti.
- Ora ce l’ho.- disse, prima di uscire.
Arrivato al piano di sotto trovò la porta che tremava sotto i colpi di qualcosa di enorme e molto forte che cercava di abbatterla.
Che mentecatti…Pensò tra sé. Io sono solo un mezzodemone e sfondo porte di metallo con un solo pugno. Loro hanno problemi con una di legno…
Dopo un altro paio di colpi l’uscio si ruppe quasi del tutto, e Timmi decise di non lasciarli entrare: si rannicchiò su se stesso e, con uno scatto tipo molla, balzò contro la porta, sfondandola nell’altro verso, travolgendo due demoni che erano troppo vicini.
Gli altri saltarono indietro per la sorpresa e lui ne approfittò per rialzarsi, facendo rotare i tubi attorno a sé. Un demone particolarmente piccolo provò a saltargli addosso, e lui si voltò con rapidità sorprendente, calando dall’alto verso il basso una delle mazze improvvisate, fracassandogli il cranio con un solo colpo.
Quello cadde a terra senza un lamento, mentre gli altri gli si facevano sempre più vicini, e senza esitare il mezzodemone scavalcò uno di essi con un balzo laterale, atterrandogli alle spalle.
Un altro demone, piuttosto grosso stavolta, tentò di attaccarlo da sinistra, ma si trovò la strada sbarrata dai tubi che, una volta messi a croce, lo bloccarono per le spalle, il muso troppo lontano dal collo di Timmi per essere un pericolo. Tuttavia, il mezzodemone esitò un po’ troppo e permise ad un secondo mostro di aggredirlo sul fianco destro.
Ah, cavolo…
Finì a terra con la creatura che cercava di azzannarlo, e tutte le altre bestie lì attorno si lanciarono su di lui per approfittare del momento.
Riuscì a scrollarsele di dosso calciando il demone che aveva ancora sopra, rialzandosi poi con una capriola. Altri tre corsero contro di lui, e Timmi puntò Risucchio, assorbendoli in un  momento.
Ne rimasero molti altri, tuttavia, ma non si avvicinarono a lui, né tentarono un qualsiasi attacco. Rimasero semplicemente fermi dov’erano, come se fossero in attesa di qualcosa. Alcuni stavano guardando verso il bosco. Lui gettò un’occhiata in quella stessa direzione e vide il Tredicesimo Membro avanzare lentamente dal folto degli alberi, le mani giunte dietro la schiena.
- Ma guarda un po’…- grugnì, rimettendosi in piedi - Finalmente sei arrivato. Come mai tutta questa folla? Avevi paura che Xander ti facesse di nuovo la bua?-
Lo stregone fece un sorrisetto ironico sotto la barba.
- In effetti, volevo essere certo di non venire disturbato ancora.- rispose - Ma vedo con piacere di essere stato anche troppo zelante.-
- Bah… più siete, meglio è.- replicò Timmi - Capisci… così ci faccio bella figura, quando racconterò di averti ucciso.- ridacchiò, mettendosi in posizione di battaglia.
L’altro scosse lentamente la testa.
- Non credo proprio che tu possa.- disse - Come credi di riuscirci, tanto per cominciare?-
Timmi esitò: in effetti, non ne era certo. Dubitava alquanto di poterlo fare fuori solo rompendogli qualche osso con i tubi di metallo che aveva con sé, e non aveva la benché minima intenzione di usare Risucchio su di lui, visto che era stato in grado di diventare quell’orrido liquame letale già una volta. Chissà cosa sarebbe potuto succedere se si fosse trovato nel suo corpo.
Per quanto riguardava Riflusso, era quasi scarico, e non era certo del risultato, in ogni caso: chi gli diceva che sarebbe bastato? Xander l’aveva fatto saltare in aria, eppure eccolo lì, di nuovo intero.
L’unica arma che aveva a propria disposizione era la Fiaccola, ma al momento non poteva utilizzarla. Avrebbe dovuto inventarsi qualcosa.
- Bhè, se sei tanto sicuro perché non vieni qui e facciamo qualche prova?- lo sfidò Timmi - Voglio proprio vedere quanto reggi.-
Il Tredicesimo Membro scoppiò quietamente a ridere.
- Molto bene.- disse, sollevando leggermente le mani in diagonale. Sulle dita si accese una fiamma nera, simile alle sfere di fuoco a cui era abituato lui solo nel colore - Vediamo un po’ cosa sei capace di fare tu, un mezzodemone creato per servire, contro di me, che sono nato per comandare.-
Timmi sogghignò.
- Nato per comandare…- ripeté piano - Meglio che tu sappia questo: chi nasce per comandare, muore per insubordinazione. Chiedilo ai dittatori, se non ci credi.-

Stavolta sono più riposato (e grazie, è tutto il pomeriggio che me ne sto sul divano...), quindi tutto bene. Ringrazio Ely79, LullabyMylla e NemoTheNameless, che mi hanno anche raccomandato di starmene a riposo, dopo ieri.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl