Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/02/2012    2 recensioni
[Human!BoxHeiki!AU]
“Gokudera e Uri sono uguali.” notò Takeshi, tenendo in braccio Kojiro: “Hanno lo stesso carattere!”.
“Taci, yakyuu-baka! E tu, bastardo, aspetta!” sbottò l'argenteo, schizzandogli alle calcagna.
Si sentirono le loro grida anche a parecchi metri di distanza.
“Scusaci, Tsuna-dono, scusaci tanto... Non siamo abituati a questa situazione e forse ci siamo fatti prendere dall'entusiasmo. Non è un comportamento da adulti, lo ammetto...” bofonchiò imbarazzato il rosso, ma subito il Cielo scosse la testa: “Davvero, va tutto bene.” lo rassicurò il bruno, afferrandolo per il polso e trascinandolo verso la scuola.
“Siete sempre voi, non è cambiato nulla.”.
Cosa succederebbe se le Vongola Gear diventassero improvvisamente umane? E perchè? Le avventure di Natsu, Uri e degli altri nel mondo degli umani al fianco della Decima Generazione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Box Human Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

BOX HUMAN

CAPITOLO 4

CIELI CHIARI DI FELICITA' CON LIEVI RANNUVOLAMENTI DI GELOSIA

JUUDAIME! Sono desolato! Non volevamo irritarla stamattina, davvero!”.

Con un sorriso cupo, Tsuna osservò il suo autonominatosi braccio destro mentre lui e Uri, in piedi davanti a tutti gli altri, si erano messi più o meno in testa di scusarsi pubblicamente per il chiasso fatto quella mattina.

Per l'ora di pranzo, Yamamoto e il Decimo erano saliti sulla terrazza, mettendosi nel solito angolino che dava sul cortile, in attesa del ritorno degli amici: dopo aver trascorso la mattina in aula da soli, nel momento in cui, per tutto l'edificio, era risuonata la campanella, i due avevano udito distintamente il rumore di alcuni passi in corsa, che avevano preceduto la comparsa repentina di un Natsu col fiatone e un Gokudera con gli occhi sgranati.

Natsu si era gettato sul suo padrone, rincuorato nel vedere che stava bene: “Eravamo preoccupati!” annunciò il ragazzo, rivolgendo un'occhiata riconoscente al Guardiano della Pioggia, che cingeva le spalle di Sawada con un braccio e l'espressione divertita, “Va tutto bene, Natsu-kun!” esordì Takeshi, “Tsuna e io ci siamo fatti una bella chiacchierata, tutto qui!” replicò il ragazzo, tirando fuori il proprio Anello assieme al bento per sé e per i due fratellini.

Uri, mi sembrava di avertelo detto tante volte, sarò anche debole, imbranato e pure fifone, ma non per questo voglio vederti esausto, o peggio, nel tentativo di proteggermi...” balbettò Natsu, voltandosi verso la Box dai capelli biondi: “E neppure Tsuna vuole che Hayato-dono si conci allo stesso modo...” aggiunse.

Non abbiamo bisogno di protezione, a noi basta che voi ci siate.” concluse il Cielo con un sorriso, attivando la Fiamma dell'Anello.

Sembra che tutto si sia risolto per il meglio, quindi!” esclamò Kyoko, che sedeva accanto al fratello maggiore: “Ah, domani dovremo discutere con i nostri compagni per la scelta dello stand, cosa fare e come organizzarci, non abbiamo ancora deciso nulla.” disse la ragazza.

NOI ORGANIZZEREMO UN'ESIBIZIONE SPORTIVA ALL'ESTREMO!” gridò Ryohei, facendo cadere sulla camicia della divisa alcuni chicchi di riso e lasciandosi sul labbro superiore una scia di salsa di soia, che lo faceva somigliare incredibilmente a un cosacco e scatenando tutta una serie di risate nel gruppo.

Umph, fosse una novità...” borbottò Gokudera, che tendeva il proprio Anello verso Uri, il quale non sembrava intenzionato a mangiare, almeno per quel momento.

Difatti, la Box della Tempesta non guardava nemmeno la fiammella vivida ma bensì era concentrato sull'osservare il Leone del Cielo, seduto accanto al Decimo, con espressione strana, indecifrabile, a tratti piena di tristezza, a tratti piena di vivido interesse ed euforia, e sarebbe rimasto a fissarlo ancora a lungo se solo un certo nanerottolo non gli fosse piombato addosso ridendo: era indubbio, a Kojiro piaceva da matti stare con Uri!

Con la scusa di riprendersi il fratellino, Jiro si avvicinò a lui, forse troppo, e per un attimo sembrò che le labbra della maggiore tra le Box della Pioggia avessero sfiorato il suo orecchio.

Vedendo tutto, Natsu s'irrigidì non poco.

Ma tutto ciò che, in realtà, Jiro aveva fatto, era stato unicamente sussurrare una parola all'amico.

Provaci.

§§§

Certo che cercare di far ragionare quelle due teste dure è faticoso!” esclamò Yamamoto, all'uscita da scuola, rivolgendosi alle sue Box, che erano rimaste ad aspettarlo fuori dal cancello; assieme, i tre si erano poi diretti verso casa, discutendo animosamente tra loro. O meglio, Jiro e Takeshi sembravano impegnati a parlare, Kojiro sembrava più interessato a correre lungo la strada e a gridare al mondo la sua vitalità nella forma di un sonoro cinguettio: era evidente che la sua trasformazione umana non aveva cambiato tutto, alcune peculiarità tipiche della sua forma animale erano rimaste eccome.

Hai parlato a Tsuna-bocchan?” s'informò l'altro, facendo dondolare sulla propria spalla sia la sua cartella che quella dell'esagitato fratellino, stando dritto accanto al suo padrone, che si trascinava stancamente lungo la via; questi lo osservò, con un sorriso a metà tra la sua solita allegria e la forzata dimostrazione di un buon umore che la stanchezza minava seriamente: “Stamattina, quando siamo arrivati a scuola, e poi quando siamo rimasti da soli in classe. Non so quanto però sono riuscito a fargli capire, non sono granchè bravo con le parole, senza contare che Gokudera potrebbe strangolarmi se solo venisse a saperlo!” dichiarò lui.

Restarono per un po' in silenzio, silenzio rotto di quando in quando dai versetti di Kojiro, che si era arrampicato sul più vicino muretto e saltellava spensierato, canticchiando una canzoncina dal testo incomprensibile ma dalla melodia travolgente.

Noi abbiamo provato con Uri, ma quel miciastro è più spinoso di Roll!” esclamò Jiro con tono esasperato: “Eppure è evidente che sia Tsuna-bocchan che Hayato-bocchan, per non parlare di Uri e Natsu, provano qualcosa gli uni per gli altri! Perchè non vogliono riconoscerlo?” borbottò l'Akita, scrollando i folti capelli color miele: “Diamine, siamo riusciti a far confessare al gufastro i suoi sentimenti per Roll, prima o poi riusciremo a far capitolare anche loro!”.

Takeshi sorrise: “Il problema credo sia soprattutto di Tsuna... Sapete che ha una cotta per Sasagawa-chan, vero?”.

Ma Tsuna-niichan e Hayato-niichan devono stare assieme!” si lamentò in quel momento Kojiro, con gli occhioni azzurri lucidi.

Non possiamo comandare i sentimenti delle persone, otooto-kun...” mormorò Jiro, afferrando al volo il fratellino e abbracciandolo con forza: “Io però sono ottimista! Oggi mi è sembrato che Tsunayoshi-bocchan fosse particolarmente coinvolto nella sgridata, tutto può essere, in fondo...”.

Yamamoto soppesò per un attimo le parole della Box: non era stupido, anche lui l'aveva notato, e nulla l'avrebbe reso mai più felice del vedere i suoi due migliori amici assieme, e innamorati: si era reso conto fin da subito della scintilla speciale che sembrava essere scoccata tra loro dal primo momento in cui si erano incontrati. Certo, all'inizio era stato parecchio... come dire... esplosivo il loro rapporto, non poteva dimenticare che Hayato aveva candidamente cacciato giù dalla sedia Tsuna il primo giorno che era arrivato alla Nami-chuu, però, da quel momento, ne era certo, tutto era cambiato.

Aveva capito sin dall'inizio ciò che Gokudera provava, e si era ripromesso che avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarlo, anche rischiare di farsi esplodere per mano dell'iracondo amico.

Certo che fare i cupidi della situazione non è facile, vero?” notò la Pioggia, aumentando il passo: “Forza, ne parleremo più tardi. Andiamo, che papà ci aspetta per cena!”

§§§

T-Tsuna... Posso parlarti un attimo?”

Sawada alzò all'improvviso la testa dal libro a fumetti che stava leggendo, disteso sul letto in pigiama, stupito dal tono dimesso che Natsu sembrava avere; chiuse di scatto il volume, raddrizzandosi e facendogli cenno di avvicinarsi, perchè mai stava fermo sulla porta? Quella, dopotutto, era camera loro!

Cosa succede?” chiese il Cielo, osservando con preoccupazione l'espressione pensierosa e quasi tormentata della sua Box, che si era seduta, o meglio appallottolata sul futon: “Stai male?” chiese, sporgendosi per saggiargli la temperatura.

Il Leone scosse la testa, abbassando lo sguardo.

Allora cos'hai?” domandò con tono rassicurante e amichevole.

Sei mai stato geloso di uno dei tuoi Guardiani?”

Una domanda a bruciapelo, senza dubbio, pronunciata sottovoce come se fosse stata una confessione, piena di vergogna a tratti, e anche un pizzico di dolore da parte del rosso, che fece sgranare a dismisura gli occhi del quindicenne.

P-Perchè me lo chiedi?” farfugliò il Decimo, scivolando giù dal letto per andarsi a sedere accanto a lui: “Rispondimi, per favore...” sembrava quasi una supplica quella di Natsu, che si era messo seduto e aveva poggiato entrambe le mani sulle spalle del suo padrone, fissandolo con aspettativa.

Sawada sospirò, soppesando le parole da dire: non poteva certo scendere nei dettagli, non poteva dirgli che si sentiva geloso di Yamamoto per la sua incredibile, e strana, visti i precedenti rapporti che li avevano legati, vicinanza con Gokudera, perchè entrambi erano importanti, pur se in modo diverso.

Diciamo di sì...” ammise infine, decidendo di tenersi sul vago.

Non ricordavo facesse così male provare sentimenti nella mia forma animale...” sussurrò Natsu con le lacrime agli occhi: “Non voglio litigare con Jiro e Kojiro, ma se accadesse qualcosa tra uno di loro e Uri...” balbettò, abbracciando d'istinto Tsuna, che lo strinse fraternamente a sé, accarezzandogli la testa ancora umida per il bagno appena fatto, e sentendosi al contempo anche l'ultimo degli stupidi: era lui l'unico che ancora non riusciva ad ammettere i sentimenti che provava verso il suo esagitato, e casinaro , braccio destro?

Ormai gli era chiara la cosa, ma lo spaventava da matti la cosa...

Soprattutto la possibile reazione dell'altra parte in causa...

Non puoi almeno provare a parlarci? Lui tiene a te e...” ma subito si morse la lingua, quel consiglio non andava affatto bene: e se Uri reagisse male?

Ci ho pensato, ma mi manca il coraggio di farlo...” borbottò il ragazzo, poggiando la testa sulla spalla del Cielo: “Sai come sono fatti lui e Hayato-dono, sono identici... E scommetto che anche per te c'è un problema simile...” le sue labbra s'incresparono in un sorriso malinconico.

Decisamente, entrambi avevano un grosso problema.

La loro stretta affettuosa venne rotta dalla voce di Nana-mama che li chiamava dabbasso: “Tsu-kun, Na-kun! Kyoko-chan è venuta a farvi visita!”

Sbalorditi, i due ragazzi si guardarono in viso, cercando di asciugarsi vicendevolmente le lacrime prima che l'amica li raggiungesse, bussando timidamente alla porta della camera.

A-Avanti!” esclamò Tsuna, forse con troppa foga.

La più giovane dei fratelli Sasagawa fece la sua comparsa sulla soglia della porta, sorridendo loro affettuosamente: “Scusate l'ora, ma dovevo parlarvi un attimo, è importante.” disse lei, chinando leggermente il capo in avanti.

Entra pure, Kyoko-nee!” la invitò il Leone, facendole spazio sul futon: “Perchè qui? È successo qualcosa?” s'informò Tsuna, non senza un pizzico di paura.

Nulla di particolare, volevo solo parlarvi di alcune cose.” annunciò, levandosi il maglioncino e poggiandolo con cura sulla sedia più vicina, prima di accomodarsi accanto a Natsu.

Osservò i due amici con aria affettuosa prima di rivolger loro la fatidica domanda, su cui aveva riflettuto a lungo prima di decidersi se fosse o meno il caso di fare un tentativo.

Voi siete innamorati, vero?”

§§§

(Sono tentata di interrompere qui il capitolo, ma sono troppo buona, mi sa...)

§§§

Voi siete innamorati, vero?”

La voce di Kyoko-chan riecheggiò a lungo nella stanza silenziosa, e nelle teste svuotate dei due interlocutori davanti a lei, che erano rimasti senza parole, incapaci anche solo di spiccicare mezzo verbo, anche un articolo era difficile da pronunciare in quel frangente.

C-Cosa intendi?” era stata la voce tremolante di Tsuna a rompere quel silenzio.

Sciocco Tsuna-kun,” rise lei: “Quando guardi una persona e il tuo cuore fa le capriole, quando ti senti strano mentre ci parli... Voi ragazzi siete complicati a capire quando vi innamorate, per questo sono qui, per aiutarvi!” si offrì con un sorriso, “Ad esempio, Tsuna-kun, cosa mi dici di te e Hayato-kun? E tu, Natsu-kun? Uri-kun non ti dice nulla? Siamo amici, ormai vi conosco bene.”.

I visi di entrambi i malcapitati avevano assunto una paurosa tinta sul rosso andante.

Io vi voglio bene, e voglio che siate felici. Tsuna-kun,” e così dicendo afferrò le mani dell'amico, stringendogliele con affetto: “Posso capire che hai paura, ma ti assicuro che il gioco vale la candela. E lo stesso vale per te, Natsu-kun. Sono certa che un tentativo non può nuocervi”.

Ma noi...”

Niente ma, Tsuna-kun. Ti ricordi il biglietto che ti ho lasciato oggi a scuola? Io sono convinta che Hayato-kun ti voglia molto più bene di quanto immagini, e così anche Uri. Come vi ho detto, tentar non nuoce.”.

 

ANGOLO DEL LEMURE:

Stavolta ci ho messo meno, e sembra anche che le cose tra i nostri cuori allo sbaraglio stiano cambiando, e forse in meglio! Quando si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno...

Nel prossimo capitolo, probabilmente, accadranno cose parecchio interessanti!

Bye!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA