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Autore: Meky e Amber    30/09/2006    0 recensioni
Luna, luogo magico e misterioso; lassù vivono delle persone dai capelli d’argento e gli occhi azzurri. Magnifici boschi d’argento e fiori color dell’oro… lì nascerà un’avventura che porterà una ragazza, per metà terrestre, nel suo viaggio verso l’ignoto. Fra assassini, una setta politica all’attacco contro Maila, la città del re, una misteriosa pergamena custodente strani codici vi ritroverete catapultati in un soffice sogno fatto d’argento lunare e stelle. Sogni d’oro
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Color: Amber                 Color: Meky                   Color: insieme

 

Capitolo II

LA VERA AMICIZIA

“Ci sarò sempre”

 

Nessuno si sarebbe mai aspettato che Ludwy e Xander fossero diventati amici così intimi…. Ludwy aveva parlato di Xander al padre molto entusiasta e lui era stato molto contento; la ragazza gli aveva fatti incontrare in un giorno festivo e al padre era molto piaciuto quel ragazzino così energico e pieno di vita. La mattina Xander andava a prendere la sua amica per andare a scuola insieme parlando di tutto e di tutti, si mettevano vicino durante le lezioni e si suggerivano le soluzioni con bigliettini vari, mangiavano insieme e tornavano a casa insieme dividendosi a metà strada per andare ognuno a casa propria. Le compagne, gelose, cercavano di attirare l’attenzione del ragazzo su di loro ma lui le guardava dall’alto in basso e prendendo sotto braccio Ludwy se ne andava seccato. Anche i compagni avevano provato a fare amicizia con lui…

-Ehi Xander, ti va di venire con noi a fare un giro per il villaggio?- Lui li guardò

-Ludwy viene?- chiese indicando la ragazza. Il gruppo fece una smorfia

-No, le mezzo-sangue non le vogliamo noi! Dai vieni, ci divertiremo!- cercò di convincerlo il ragazzo

-No, mi spiace- Xander si voltò e, sorridendo a Ludwy, se ne andarono via insieme.

Questa discussione si era sentita molte volte poi i ragazzi ci avevano rinunciato

-Perché non vai con loro?- chiese un giorno Ludwy mentre facevano i compiti. Lui rispose senza alzare lo sguardo dal foglio

-Perché non mi diverto se non ci sei tu…- rispondeva con non curanza

Di solito rispondeva così e lei si azzittiva continuando a fare ciò che stava facendo prima. Le faceva piacere che lui la sentisse importante e che la difendeva a spada tratta ma… aveva un brutto presentimento e… beh, aveva iniziato a fidarsi di quello che definiva “istinto da mezzo-sangue”.

Una mattina i due andarono a scuola

-Hai studiato per la verifica di Geometria?- domandò con finta severità Xander. Lei lo guardò e sorrise beffarda

-Certo, che credi? Sono prontissima! Ho studiato un sacco e so assolutamente tutto- rispose orgogliosa

-Anche la scheda sul quaderno?- Lei lo guardò fermandosi davanti al cancello della scuola

-Scheda? Che scheda?- domandò stupita

-Quella che ci ha dato la prof tre giorni fa…- rispose lui guardandola –Non l’hai neanche letta vero?-

-Ma… ma… ma… aiuto!!! Di cosa parlava? Cosa diceva? Aiuto!! Salvami ti prego! Come faccio?-

-Parlava di vulcani, scema!- esclamò lui scoppiando a ridere. Lei lo guardò offesa da morire e con la bocca spalancata

-Mi hai preso in giro! Brutto cattivo! Devi sempre prendermi in giro tu!!!- Lo colpì alla schiena riempiendolo di pugni

-Basta… smettila dai… Era solo uno scherzo…- disse ridendo a crepapelle

-Sei cattivo cattivo cattivo!- esclamò lei imbronciata

 

-Guardatela… chi diavolo si crede di essere?-

-Calmati Janet…- Il ragazzo mise una mano sopra la spalla della giovane

-Taci Noxoj, nessuno ti ha interpellato e levami le mani di dosso- Strattonò il braccio e lui la mollò –Quella piccola bastarda mezzo-sangue non me lo porterà via- rispose rabbiosa

-Cosa vuoi fare?- chiese una ragazza al suo fianco. Janet sorrise crudelmente

-Vedrai Majorit… vedrai…- La ragazza la guardò preoccupata

-Non fare pazzie Janet…-

-Smettila Majorit! Mi sembri una bimba di sei anni che ha paura del buio! Ma non ti vergogni?- domandò seccata. La ragazza abbassò lo sguardo. Un trillo improvviso li fece alzare lo sguardo verso la campanella scolastica –Muoviamoci, prima ora verifica e non voglio arrivare tardi…-

In classe la prof consegnò i fogli per la verifica e arrivata al banco di Ludwy la squadrò da capo a piedi

-Spero che questa verifica le vada meglio- disse riluttante consegnandole il foglio. La classe ridacchiò e Xander avanti di una fila si voltò a guardarli serio in volto. Gli aveva sempre dato fastidio che Ludwy dovesse stare in quell’angolo angusto e sporco che, per ordine dei professori, i bidelli non dovevano pulire per nessuna ragione al mondo. Il banco poi era lontano da tutti e per una ragazzina così solare era una vera tortura; aveva poi scoperto dalla ragazza che le era stato proibito di aprire bocca e di avvicinarsi a chiunque se non di due metri minimo, una cosa inaudita! Ludwy aveva lo sguardo basso pronta a piangere –Ma non credo che sarà così… dicono che gli esseri umani non amino molto la Geometria- La ragazza sgranò gli occhi e il labbro inferiore le tremò mentre i compagni facevano una smorfia schifata iniziando a fischiare e a fare versacci estraniando, tutti, il loro disappunto. Xander sbiancò di colpo e Ludwy gli lanciò uno sguardo, e guardando la sua faccia contrariata strinse i pugni cercando di non piangere.

“Ecco, ora non mi vorrà più come amica… lo sapevo accidenti a me! Addio al mio sogno di avere finalmente un amico…”

-Professoressa mi scusi…- Tutti si voltarono verso Xander e la prof sorrise

-Dimmi pur…-

-Stia zitta!- esclamò. Ludwy alzò lo sguardo colpita verso il giovane –Come osa dire certe cose? Qual è il problema se lei è diversa da noi? Anzi, mi fa veramente schifo essere uguali a tutti voi, odio questi capelli argentati, odio questi occhi chiari… Ludwy è diversa da me e allora? Abbiamo una splendida amicizia…- “Che spero che un giorno diventi qualche cosa di più…” -… e ne sono orgogliosissimo! Lei è una splendida ragazza e voi non siete neppure degni di pulirle le scarpe!- esclamò vomitandole addosso tutta la sua ira –E trovo vergognoso che Ludwy non possa parlare, non si possa avvicinare a nessuno e che sia costretta in quell’angolino angusto, lontana da tutti- Guardò la classe ammutolita e si soffermò sulla professoressa allibita; lui le sorrise –Allora, iniziamo?- Si sedette e guardò Ludwy che, stupita, lo fissava. Lui sorrise e le fece l’occhiolino, lei corrispose sorridendo e finalmente la verifica iniziò.

 

Pranzo

Ludwy guardò Xander mangiare. Erano su un tavolino nel cortile della scuola e quel giorno tirava un leggero venticello. Ludwy sorrise. Pensare che lui l’aveva difesa la faceva arrossire di piacere ma non poteva fare a meno di guardarlo. Lui alzò lo sguardo verso di lei

-Cosa ti succede? Perché mi fissi così? Ho qualche cosa sulla faccia?- chiese preoccupato. Lei sorrise e scosse la testa

-No, no… pensavo solo a come era andata la verifica e mi sono incantata- “Bugia bugia…” Lui piegò la testa di lato

-Beh, i primi due esercizi li ho trovati facilissimi- disse lui bevendo dalla lattina –Bisognava solo moltiplicare e dividere il risultato per 2, facile come bere un bicchiere d’acqua. Nelle tabelle c’era da mettere i numeri fissi e anche lì non c’era problema. L’ultimo sono riuscito a finire per un pelo e… beh, speriamo. A te?- Lei scosse la testa

-Mi sta venendo il latte alle ginocchia al pensiero…- Lui sorrise

-Allora incrociamo le dita OK?- Lei annuì –Tu non pranzi?- chiese lui sorpreso

-No, non vorrei che qui mi avvelenassero e quando un giorno ho provato a portarmelo da casa… beh, diciamo che me lo sono trovata pieno di fango o schifezze del genere, così mi sono abituata a non mangiare- disse lei. Lui la guardò poi si alzò in piedi distogliendo lo sguardo

-Accidenti!- Lei lo fissò stupita –Mi fa una rabbia incredibile che tu non possa essere trattata come tutti gli altri- Lei sorrise e gli appoggiò una mano sul braccio e lui si sedette poi la guardò. Lei prese la mano di lui tra le sue e gliele strinse

-Calmati… ci ho fatto il callo ormai- Abbassò lo sguardo –Promettimi… promettimi che ci sarai sempre, promettimi che sarai sempre il mio migliore amico, che non ti dimenticherai di me, che mi sarai sempre accanto… io ti voglio bene e ti considero il mio migliore amico e voglio che tu ti possa fidare di me e viceversa…- Lui sorrise e le accarezzò i capelli con la mano libera

-Ci sarò sempre, sarò per sempre il tuo migliore amico, non ti dimenticherò mai e sarò sempre vicino a te. Tu sei la mia migliore amica e io mi fido di te come se fossi me stesso, ti rispetto e sono orgoglioso di te come nessun’altro. Tu ti fidi di me?- chiese lui. Lei alzò il viso e sorrise.

-Certo che mi fido e anche io ci sarò sempre per te…- Lo guardò –Grazie Xander, hai trovato le parole migliori del mondo per farmi calmare, grazie- Si sorrisero –A proposito, mi è venuta una sete tremenda e iniziano le lezioni pomeridiane tra poco- Si alzò

-Ferma lì- Lui la fece sedere e si alzò –Ora miss, vorrei che mi dicesse che bevanda vuole e io, Xander, il suo cameriere personale provvederò e realizzerò ogni suo più piccolo desiderio…- disse inchinandosi come un vero cameriere. Lei arrossì e rise divertita

-Vorrei una bottiglietta di acqua signor Xander e mi raccomando, che sia ben fredda- disse in tono autoritario

-Agli ordini signorina- Lui si alzò e si avviò ridendo. Lei tossì cercando di non ridere ma risultò una cosa impossibile in quel momento

-Ti stai divertendo stupida mezzo-sangue?- Ludwy si voltò e sbiancò di colpo –Immagino di si, ma sarà per poco vedrai…- Janet si avvicinò seguita da Majorit, Noxoj, Jevad e Qampi, tutti componenti della classe di Ludwy e Xander. La povera ragazza indietreggiò di qualche passo.

-Co… cosa vo… volete?- balbettò

-Non azzardarti a parlare con me maledetta!- ringhiò. Ludwy si azzittì e abbassò lo sguardo –Dimmi piccola stupida, come osi essere amica di uno come noi? Come osi farlo?- Lei la guardò

-Stiamo bene insieme, cosa c’è di male?- chiese prendendo un po’ del suo coraggio. Janet si avvicinò e le tirò un calcio sulla gamba fino a farla cadere all’indietro

-Quante volte ti devo dire di stare zitta?- domandò ironica pestandole con forza il ginocchio; Ludwy gemette di dolore

“A… aiuto…” pensò disperatamente “Xander… dove… dove sei?” Una lacrima le rigò il viso. Jevad sorrise divertito mentre Qampi rimase a fissare la scena

-Dai Janet… non fare così…-

-Chiudi la bocca Majorit!- esclamò Janet voltandosi a guardarla

-Ma non stai un po’ esagerando?- chiese la ragazza

-Ora smettila Majorit!- La ragazza guardò Jevad e abbassò lo sguardo –Se non vuoi guai chiudi la bocca- la minacciò. Majorit arrossì e si fece leggermente in disparte “Ecco a cosa serve avere una mocciosa che ti va dietro” pensò cattivo Jevad. Janet si voltò di nuovo verso Ludwy che piangeva disperatamente. Intorno intanto si era creata una piccola folla che rideva divertita, segnando la ragazza a terra

-Ora…- iniziò Janet –Chiedimi scusa in ginocchio, strisciando come un’umana disgustosa e baciami le scarpe- disse mollandole un altro calcio sul ginocchio rosso e con un livido bluastro che si stava formando velocemente

-Io… io non ti ho fatto niente!- esclamò cercando di indietreggiare ma uno da dietro le mise un piede sulla spalla spingendola verso la ragazza. Ludwy si trovò piena di polvere e a pancia in giù

-Invece si!- Alzò il piede e pestò il ginocchio che con un sonoro CRAK si ruppe. Ludwy urlò di dolore –Ora ascoltami bene- Le prese i capelli tirandoli con forza –ritorna a essere la ragazzina stupida e taciturna di prima, allontanati da Xander o giuro che ti taglio la gamba capito!?-

-Fate largo!- tuonò una voce. Janet lasciò i capelli della ragazza e si allontanò di qualche passo. Ludwy guardò verso la folla e scorse un viso familiare

“Xander?”

-Ludwy!- Il ragazzo si inginocchiò di fianco a lei –Cosa…?- Vedendo il ginocchio della ragazza Xander ringhiò qualche cosa di incomprensibile e alzò lo sguardo verso Janet e compagnia che ghignavano divertiti; il ragazzo si alzò e mise a sedere la ragazza che gemette di dolore quando il ginocchio si mosse. Lei si asciugò le lacrime e sorrise debolmente

-So… sono ca… caduta…. Loro non… non mi hanno fatto… niente…- balbettò prendendogli la mano

-E speri sul serio che io ci creda?- ringhiò l’amico. Gli occhi chiari si erano induriti fino a farli diventare quasi scuri

-Smettila per favore… Le lezioni stanno per cominciare e…- Ludwy non riuscì a continuare

-Come avete osato!? Una decina contro una ragazza, ma non vi vergognate? Non avete l’orgoglio?-

-Basta Xander…- bisbigliò Ludwy piangendo

-Siete degli animali- esclamò rabbioso

-Basta Xander mi fai paura così!- urlò Ludwy piangendo. Lui la guardò e i suoi occhi si schiarirono di nuovo

-Ma…-

-Basta ti prego… voglio solo andarmene via…- Xander sospirò e si inginocchiò prendendola in braccio facendo attenzione al ginocchio rotto –Fa piano…- disse

-Xander!- lo chiamò Janet quando lui si fu allontanato un po’. Lui si fermò

-Che vuoi?- chiese con freddezza

-Ascoltami un secondo. Ti rendi conto che facendo così e mettendoti con… quella avrai molti nemici? Lascia quella cosa lì e vieni via con noi adesso. Se lo farai tutti noi dimenticheremo quello che è successo fino ad oggi…- disse. Lui la guardò con la coda nell’occhio

-Ascoltami un secondo. Non me ne può fregare di meno di te, di voi e dei nemici che potrei farmi chiaro? Cercate di capire ciò che vi sto dicendo perché non lo ripeterò più: voglio essere lasciato in pace, voglio che tutti voi lasciate in pace Ludwy. Janet? Se non ti ho picchiato devi ringraziare il buon cuore di Ludwy che mi ha fatto tornare in me e devi ringraziare pure madre natura che ti ha fatto ragazza… io non picchio le ragazze…- Si voltò e ricominciò a camminare lasciando tutti a bocca aperta. Janet strinse i pugni

“Ve ne pentirete… stupidi!” 

Continua…

  
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