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Autore: Meky e Amber    24/11/2005    1 recensioni
Luna, luogo magico e misterioso; lassù vivono delle persone dai capelli d’argento e gli occhi azzurri. Magnifici boschi d’argento e fiori color dell’oro… lì nascerà un’avventura che porterà una ragazza, per metà terrestre, nel suo viaggio verso l’ignoto. Fra assassini, una setta politica all’attacco contro Maila, la città del re, una misteriosa pergamena custodente strani codici vi ritroverete catapultati in un soffice sogno fatto d’argento lunare e stelle. Sogni d’oro
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Color: Iruy

 

-Amber-
Salve! Dunque, per prima cosa vorrei congratularmi con la mia compagna perché ha fatto… un ottimo lavoro, decisamente! La trama della storia c’è venuta un pomeriggio, un colpo di genio insomma ^^! Parlando della storia… sarete catapultati in un mondo completamente nuovo dove un gruppo di amici ne passerà davvero di tutti i colori! Tra inseguimenti, amori, azione, traditori e sacrifici la nostra protagonista dovrà fare una scelta difficile. Che cosa farà? Cosa succederà? Per scoprirlo basta immergersi in questa nuova ed emozionante avventura!!
P.S.: vorrei dedicare questa storia all’amicizia che mi lega a Meky
Buona lettura
Amber
 
-Meky-
Ciao a tutti!! Ma quanta gente… [una folata di vento passa nella zona vuota]. Eddai! Stavo per fare una fanfictions seria, senza battute del cavolo come quella precedente!! Sigh, il mio sogno è andato in fumo… Ma siamo allegri!^^. Già, perché questa fic ci è venuta proprio bene, vero Iri?
Come al solito ci saranno dei punti…
1): per gli eventuali errori… io sono la correttrice, quindi per balle varie rompete me (a vostro rischio e pericolo -.- Scheeeerzo… ;oD). Questo vale anche per la presentazione del testo (i colori delle scritture li abbiamo scelti insieme), i caratteri differenti in questo primo pezzo, ecc. Insomma, mi diverto a dirigere il tutto, non so perché… Però è divertente! ^o^
2): questa fic è stata scritta per il 17° concorso che Erika ha realizzato [Grazie Erika per il sito fantastico!!]
3): la fic, diciamo, è stata scritta a "pezzi" da me e Amber, anche se la trama è stata pensata insieme; gli svolgimenti nei particolari li abbiamo inventati sul momento da sole. Naturalmente alla fine abbiamo riletto tutto insieme…
4): spero apprezziate i miei sforzi di correzione. Vedete il mio computer, i pezzi scritti in altri comp. (scrivevamo un po’ a casa mia e un po’ a casa sua) fatica a farli leggere (tutte le volte che aprivo un chap mi si chiudeva da solo alla prima correzione, senza che riuscissi a salvare)… quindi…
5): nella correzione delle parole piccanti [Aaaamber…. Grrrr… è_é]… Allora, non le ho corrette tutte per non cambiare il modo di scrittura della mia compagna, non mi sembrava giusto nei suoi confronti, CHIARO?!?!?! Bene…
La mia presentazione è mooolto lunga, quindi taglio corto. Spero vi piaccia la ff, perché io nel scriverla ci ho messo tutto l’impegno possibile, come in tutte le altre mie opere.
Meky
Ps: ah, Iri-chan? Grazie per i complimenti tesoro!
- Dedico questa fic a chi sa ascoltare il cuore -
- e a coloro che mi vogliono bene. -
- Grazie a te, Amber, per aver permesso alla nostra ballata -
- di continuare. -
- Dedico tutto ciò -
- anche a te, Signora del Destino -
- che mi hai permesso ancora una volta di sognare -
- Dal mio cuore con affetto -
Meky, elfa apprendista maga
 
 
Color: Amber         Color: Meky         Color: insieme

Girl of moon

Meky e Amber

 

"Giro girotondo,
casca il mondo
casca la terra
tutti giù per terra!"
 
Voci infantili salirono al cielo, mentre giravano mano nella mano. Intorno a loro alberi argento formavano un piccolo bosco. Campi di fiori d’oro e blu correvano indisturbati intorno ai bambini, accompagnando il loro vortice con delicatezza, muovendo i petali in una strana danza. I bambini dai capelli argentati risero felici e raccolsero qualche fiore, pronti ad iniziare un nuovo gioco. Poco distante una piccola figura si avvicinò al campo correndo e chiamando i loro nomi. Alzando lo sguardo gli altri bambini fecero una smorfia e si allontanarono. La piccola si fermò e li guardò triste allontanarsi
-Perché?-

 

Capitolo I

Nuovo arrivo

Complotto

La ragazza si svegliò nella penombra della sua piccola stanza. Sbadigliò, quando la voce del padre le arrivò alle orecchie sorrise
-Ludwy, la colazione è pronta! Svegliati pelandrona che devo andare al lavoro!- La ragazza si alzò e aprì la porta trovandosi davanti il padre dai capelli d’argento che tanto amava
-Vai pa’, non ti preoccupare…-
-Torno all’ora di cena- Le baciò la guancia –Fa la brava a scuola OK?- Lei sorrise
-Non preoccuparti…- L’uomo uscì dalla casetta al limitare del bosco, e lei sospirò appoggiandosi al muro che divideva la sua camera e la cucina. Rivolse lo sguardo al tavolo con la colazione fumante e chiuse gli occhi –Perché? Perché esiste la scuola?- Si sedette e iniziò a mangiare, poi andò in camera. Prese la cartella e ci mise dentro dei libri e quaderni stracciati da qualche compagno di classe, poi andò in bagno e prese a pettinarsi i lunghi capelli neri, e li raccolse con un piccolo elastico. Dopodiché uscì, e iniziò a percorrere le strade che la separavano dalla scuola. Quando finalmente arrivò, entrò in classe e si preparò alla solita giornata sedendosi nell’ultimo banco singolo in fondo all’aula dove era stata assegnata da quando aveva messo piede in quella scuola. Ludwy era una ragazza solitaria che non aveva mai potuto far vedere il suo vero carattere perché non aveva nessun amico/a. Aveva 16 anni, ed era alta, magra, aveva lunghi capelli neri e occhi affogati nel cioccolato. Sarebbe stata una bella ragazza se, naturalmente, tutti non la disprezzassero perché diversa. Gli abitanti della Luna avevano tutti capelli argento e occhi molto chiari che andavano dal grigio all’azzurro; erano identici ma si riuscivano a distinguere benissimo: per la fattura del viso, per il suono della voce e per mille altri motivi. Anche Ludwy ormai aveva capito come riconoscerli con molta fatica anche se, alla fine, non era servito a niente perché non aveva amici. La campanella suonò, e il professore fece la sua apparizione, accompagnato da un nuovo alunno
-Oggi è arrivato un nuovo alunno. Il suo nome è Xander Gaier- annunciò il prof.
Ludwy evitò di alzare lo sguardo sul nuovo arrivato. In fondo, l’avrebbe trattata come tutti gli altri…
-Bene Xander, mettiti pure dove vuoi- Il prof sorrise, mentre il ragazzo si guardò intorno; tutti sorridenti… tutti così falsi… Si avviò verso il fondo della classe e si sedette in penultima fila
-Bene- Il professore aprì un grosso libro –Andate a pagina 120-
Gli alunni, chi sbuffando chi preparandosi ad un’altra giornata di studio, tirarono fuori il libro in questione e la lezione iniziò.
Dall’arrivo di Xander passarono cinque giorni, ma nulla sembrava cambiato per la ragazza. Alle due del pomeriggio, la campanella di fine lezione suonò, seguita da un vociare acceso e allegro, e da rumori di passi svelti
"Alleluia, un’altra giornata è finita…" pensò Ludwy uscendo insieme alla mandria di ragazzi. S’incamminò, in completa solitudine, verso casa sua. Completamente amareggiata, cercò di pensare qualcosa di positivo. Le strade, a quell’ora, erano pressoché deserte e gli unici all’aperto erano i giovani. Impazienti di giungere a casa, i ragazzi correvano insieme agli amici, attraversando strade su strade, fino all’arrivo; Ludwy, però, percorreva una stradina verso l’uscita della cittadina che nessun alunno percorreva. Mentre svoltava ad un incrocio, vide, con la coda dell’occhio, una veste blu scomparire in una piccola viuzza. Curiosa, lei la seguì, giungendo in un vicolo cieco senza né porte né finestre, con solo un vecchio muro davanti a lei. Improvvisamente sentì un basso vociare nelle vicinanze del muro. Si avvicinò e, appoggiando le mani al muro, ci avvicinò il viso per cercare di sentire, però… Appena lei si sostenne al muro, da questo si aprì una sorta di porta, facendola finire per terra; silenziosamente, alle sue spalle la porta segreta si richiuse
-Allora cos’hai scoperto?- chiese una voce maschile
-Guarda tu stesso- rispose una seconda voce, stavolta femminile. La ragazza si alzò in piedi. Si trovava u un pianerottolo che portava, per mezzo di una scala a chiocciola, in un sotterraneo illuminato solo da due candelabri. Scese alcuni gradini per cercare di vedere chi stesse parlando. Un uomo dall’aspetto anziano reggeva in mano un cofanetto, al suo fianco una giovane donna aspettava in silenzio
-Interessante…- disse alla fine l’anziano
-Pensa che potrebbe aiutarci coi nostri piani, Signore?- chiese un’altra voce. Dall’ombra uscì un uomo incappucciato
-Non saprei, dovresti dargli un occhiata…- Il vecchio allungò la scatola all’altro che l’osservò attentamente dall’esterno poi, piano, l’aprì. Dall’ombra partirono esclamazioni di sorpresa, lo stesso uomo spalancò la bocca
-Leggila- disse l’anziano. Ludwy guardò sbalordita la pergamena all’interno del piccolo scrigno: quello era un documento importantissimo!
"Ma cosa ci fa qua?" si chiese mentalmente la ragazza preoccupata "Ho l’impressione d’aver fatto male a venir qui…"
Dopo la lettura, l’uomo si levò il cappuccio dalla testa. La testa abbronzata e calva portava tatuaggi tribali per un lato. Si voltò verso gli altri
-Presto, il nostro complotto avrà inizio- annunciò solennemente –grazie alla nostra Sorella, possediamo una pergamena che sta alla base del governo della Luna- Numerosi applausi esplosero nella stanzetta. Ludwy fece per andarsene ma urtò col piede un tubo di metallo, facendo voltare tutti quanti su di lei. Fortunatamente lei era nell’ombra e credette di non essere vista.
-Intrusi!- esclamò una voce. La ragazza, presa dal panico, iniziò a correre via, lontano da lì. Arrivata a casa di corsa, chiuse la porta alle spalle e prese grandi boccate d’aria per riprendersi dallo spavento e dalla corsa.
Il mattino dopo…
La scuola, quel giorno era chiusa e a Ludwy si prospettava la solita giornata solitaria, visto che il padre era al lavoro. Dopo dieci minuti dall’uscita del padre, qualcuno bussò ala porta
-Arrivo papà!- disse la ragazza immaginando che il genitore avesse scordato qualcosa. Aperta la porta, però, si trovò davanti…
-Oh- disse sorpresa la ragazza –Tu sei…-
-Xander- rispose il ragazzo sorridendole
-Si…- Ludwy gli sorrise –Beh, vuoi entrare?- L’altro annuì, ed entrò –Cosa ti porta qui?- Il ragazzo arrossì, ma lei non se ne accorse
-Oh beh… volevo solo farti visita…- Ludwy si voltò a guardarlo sorpresa
-Io non ricevo quasi mai visite…- si scusò lei. L’altro fece un segno con la mano
-Sono qui per farti compagnia-
-Davvero?- Ludwy gli sorrise felice –Oh, ma che bello!-
Passarono alcune ore, trascorse piacevolmente a parlare o a fare altre attività. Ludwy scoprì che Xander era davvero molto simpatico oltre ad essere molto gentile e bello; infatti aveva un fisico molto attraente per avere solo 16 anni. Era alto, magro, aveva un viso dai tratti delicati e gentili, i capelli argentati e due occhi grigi bellissimi per lei; era anche molto intelligente e la ragazza non credeva che potesse essere una persona come lui che, oltre al padre, la trattavano in modo gentile e premuroso.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta
-Oh, cos’è, oggi è la giornata delle visite?- disse la ragazza avviandosi alla porta. Guardò nell’occhiolino nella porta e…
Indietreggiò spaventata
-Ludwy, che…- disse Xander, ma venne zittito da lei
-Ehi, c’è nessuno?- disse una voce proveniente da fuori. Quella voce… non le avrebbe detto niente se non l’avesse sentita il giorno prima ritornando da scuola…
-Nasconditi- disse il ragazzo prendendo gentilmente il braccio di lei e scostandola –apro io-
Ella si avviò dentro la casa
-Buongiorno- salutò lui quando aprì la porta –cosa vi ha portato qui?-
-Stiamo cercando questa ragazzina- disse lui mostrandogli un foglio con sopra l’immagine di Ludwy –Abita qui?- Il ragazzo squadrò da capo a piedi lo strano personaggio. Era vestito normalmente, ma lo sguardo era gelido come il ghiaccio. Sembrava giovane, e i corti capelli argentati gli ricadevano sulla fronte
-No- ripose con naturalezza lui –vi siete sbagliati. Lei abita più in là- Fece un gesto vago con la mano
-Arrivederci- salutò l’uomo tagliando la conversazione.
-Arrivederci- disse Xander chiudendo la porta e avvicinandosi a Ludwy, uscita dal proprio nascondiglio
-Cosa voleva quello da te?- chiese preoccupato lui. Lei inspirò due boccate d’aria e, sedendosi, iniziò a raccontare di aver assistito ad una riunione segreta al ragazzo
-Oh, che storia complicata! Ti sei messa in un mare di guai…- disse lui guardandola. Gli occhi le divennero lucidi –No, non piangere…-
-Ho paura…- singhiozzò incapace di controllarsi –Tu… tu mi hai creduto…- Alzò gli occhi lucidi e rossi per le lacrime –Non ha fatto come tutti gli altri-
-Beh, io sono diverso dagli altri- Le sorrise cercando di rassicurarla –Ti aiuterò io, non preoccuparti- Lei annuì appoggiandosi a lui –Non preoccuparti…-

 

 

Continua…

  
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