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Autore: Nano    27/02/2012    6 recensioni
Monchele One shot.
Sto piano piano diventando pazza a causa di questi due esseri umani, talmente pazza che accetto sfide di scrittura in inglese e mi escono queste cose.. Ho pensato potesse piacervi, quindi eccola qui, tradotta in italiano e perfezionata :) Spero vi piaccia!
Ah, come potete intuire dal titolo, parliamo del viaggio di ritorno da Vancouver dove pare, pare, abbiano trascorso il weekend.. chissà!
Dall'ultimo capitolo, Paris :
"E così ti sei divertita, piccola?" Domandò.
"Si." Ansimò in risposta, chiedendo di più.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vancouver

Lea aprì lentamente gli occhi e guardò Cory, che era seduto accanto a lei sull'aereo per Los Angeles. Si fissarono per alcuni minuti, poi finalmente Cory alzò il braccio ed accarezzò il viso della meravigliosa ragazza al suo fianco con un movimento lento.

"Sono contenta di essere stata a Vancouver." Disse Lea con un dolce sorriso sulle labbra.Cory fece scorrere le dita lungo la sua guancia, fino ad arrivare alle sue labbra, che Lea socchiuse leggermente respirando contro le sue dita.

"Sono contento che tu sia venuta a Vancouver."

Lea gli prese la mano tra le sue e giocò con le sue dita senza guardarlo negli occhi.

"E' quello che volevo" Disse semplicemente, ripensando a tutti i bei momento che avevano passato quel weekend, dalla cena di sabato sera, alla notte straordinaria che avevano passato ridendo e dimostrandosi quanto fossero sicuri dei loro sentimenti, alla domenica mattina passata a parlare, al pranzo che Cory le aveva servito sotto le coperte, finito in ben altro, fino al pomeriggio passato con la famiglia di Cory. La perfezione di quel weekend riempì la mente di Lea, che chiuse per un attimo gli occhi e sospirò deliziata. 

"Mi dispiace per il .. ehm .. sai .. gli Oscar .. So quanto ci tenessi ad andarci .."

Lea alzò la testa e lo guardò nei suoi occhi scuri. Sembrava così terribilmente dispiaciuto e  l'unica cosa che voleva fare era abbracciarlo, affinchè capisse ciò che provava realmente. Slacciò la cintura di sicurezza e avvolse le sue piccole braccia intorno al suo collo, mordendogli un lobo. 

Cory si guardò intorno preoccupato e vide che l'aereo era pieno di pensionati Canadesi pronti a un pò di vacanza e giovani uomini d'affari, nessuno dei quali sembrava prestare attenzione a loro.Quindi le prese il mento tra le dita e le sollevò la testa, fissandola nei bellissimi occhi scuri prima di baciare dolcemente le sue labbra. Lea ricambiò il bacio per un attimo, prima di separarsi dalle sue labbra e sistemarsi nuovamente sul sedile, tenendo una delle grandi mani di Cory tra le sue.

"Non avrei voluto essere da nessun'altra parte, se non con te." Disse semplicemente, sorridendo. Cory la guardò intensamente.

"E' quello che dicono in tutti i film." Le disse poi, mostrandole la lingua. 

Lea soffocò una risata contro la sua spalla e strinse la sua mano.



"Sai .." disse sorridendo a Cory.

"Cosa?"

"Solo .. Stanno impazzendo tutti la fuori! " Disse gesticolando ampiamente.

"Lo so. Siti, giornali. Pazzia." Disse Cory, baciandole il capo. Lea sospirò contro la sua spalla.

"Ah, e il tuo perenne sorriso beato non aiuta certamente la nostra causa."

Lea tirò un pugnetto sulla spalla di Cory, mettendo il broncio e accucciandosi sul sedile il più lontano possibile da lui. Cory chiuse gli occhi.

"Tanto non riesci a starmi lontano." 

"Ah si?"

"Si." Cory annuì convinto.

"Peccato. Stavo proprio adesso pensando di chiederti di accompagnarmi in bagno." Disse la ragazza, alzandosi dal sedile.

Cory spalancò di scatto gli occhi, guardandola sbalordito.

Lea gli fece una smorfia e si avvicinò al suo orecchio.

"Io smetto di sorridere, ma tu smettila di farti fregare con il sesso." Disse in tono seducente, prima di avviarsi lungo il corridoio dell'aereo, accentuando il movimento dei fianchi. Cory si lasciò andare sul sedile, prima di slacciarsi la cintura e seguirla.


Nda: Uhm.. ahaha non so da dove mi sia venuta fuori, lo ripeto.. Però mi piace, cioè, mi piace immaginarli in ogni momento della giornata, anche il più comune. E dal momento che mi lasciano soffrire senza nessun indizio di cosa hanno fatto e di simili, io non so cosa fare se non farmi migliaia di viaggi mentali assurdi!! Probabilmente aggiungerò una seconda parte, se riesco ad evolvere la mia idea.. mah! 
   
 
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