Un foglio sbiadito, con un disegno non molto preciso disegnatovi sopra, si presentava davanti ai nostri occhi spalancati.
Bloccammo i nostri sospiri di meraviglia e sorridemmo davanti a quell'originale modo di inventare un'avventura.
-Gri, - Disse Pervinca avvicinandolo -Come mai credi che questa mappa sia...Beh...Reale?-
Lui parve offendersi ma, contrariamente a ciò che mi aspettavo, rise e le diede un buffetto sulla guancia.
-Perché, cara mia, l'ho trovato nel baule del nostro capitano, tra i suoi effetti personali.-
Tutti restammo con la mascella bloccata a mezz'aria mentre Vì e Babù si sporgevano in avanti per vedere meglio.
-Voglio cercare questo tesoro, costi quel che costi io lo voglio trovare.-
-Ma capitano!- Disse la voce di Acanti -I nostvi genitovi non ci davanno mai il pevmesso!-
Grisam parve rifletterci su ma poi trovò la soluzione più adeguata; con una luce negli occhi, che sembrava quasi una stella avventuriera, salì su una delle casse e ci sorrise sornione.
-Mio zio Duff ci vuole accompagnare, non credete che i vostri genitori, sapendolo con noi, vi lasceranno andare?-
Per la terza volta in un giorno, ammutolimmo prima di scoppiare tutti a ridere.
-Certamente capitano!- Gridarono i ragazzi all'unisono -Ci saremo!-
Io, che me ne ero rimasta sulla spalla di Vì per tutto il tempo, mi alzai in volo sopra le loro teste, facendoli azzittire tutti.
-Oh, andiamo fatina.- Sbuffarono le gemelle -Lasciaci andare!-
-Non ho alcuna intenzione di fermarmi, mi fido di Duff. Però, voglio potervi seguire anche io...-
Pervinca mi afferrò al volo e mi soffocò di abbracci, facendomi ridere.
Alla mezza di quel dì, a casa ci recammo
e, come belve feroci, di tutto mangiammo.
Alla nostra famiglia riferimmo la storia
con sommo piacere, non ci negarono la gloria.
Potevamo partire, se sei un bimbo sicuro che fremi,
dovevamo prepararci al moto dei remi.
Onde alte metri, paesaggi maestosi
saremo partiti gioiosi e fiduciosi!
Il tesoro troveremo, i dubbi non abbiamo
ma ora una domanda sorge: come andiamo?!
Dopo il pranzo, la banda si riunì in piazza, sotto le fronde verdi e calme di Quercia.
-Potremmo andare con il Santuomo!- Propose Pervinca, sembrava poco convinta anche lei.
Tutti la squadrammo male, scartando quell'idea bislacca: serviva una nave più grande!
Sbuffammo e ci appoggiammo alle palme delle mani, affondando il mento nella pelle ancora pallida.
Una voce giunse alle nostre spalle, e ci fece sobbalzare violentemente -Ragazzi, anzi ciurma!-.
Ci voltammo e vedemmo lo zio di Grisam, il maestoso signor Duff, venirci incontro sorridendo.
-Zio...Emm...Signor...Capit.. CAPITANO Duff, signore, come mai è qui?- Chiese Grisam mettendosi sull'attenti.
L'omone scoppiò a ridere e ci intimò di seguirlo, in un luogo a noi sconosciuto; subito riconoscemmo quella strada come la via che conduceva al molo e, quando potemmo osservare ciò che il nostro “Capitano” ci voleva far vedere, quasi svenimmo.
Una nave maestosa, dalle vele perlacee e pulite,
l'avventura comincia ma le onde non son finite!
Non possiamo partire, né oggi né domani:
un vento di burrasca ci rovina i piani.
Dovremmo attendere ciò che ci spetta
la via che seguiremo, non sarà mai retta!
Tracciamo la mappa,con compasso e righello
attendendo che il tempo diventi più bello.
Piccolo angolo dedicato a me.
Cari lettori, come vi sembra fin'ora?
Non è stato facile scrivere questo capitolo, ditemi cosa ne pensate!
Le mie rime vi salutano, aspetto recensioni :D