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Autore: lovewholovesyou    27/02/2012    5 recensioni
Blaine Anderson non ha mai capito perché avesse il dono di vedere gli spiriti dei morti, ed ora uno di loro aveva bisogno di lui. O forse, aveva sempre avuto bisogno di lui.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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4. Trust in me


Blaine stava riponendo anche l'ultimo scatolone di papillon quando ebbe l'impressione di sentire una strana presenza alle sue spalle.

«Ciao Kurt.» disse lui ridendo.

«Come hai fatto a sentirmi?»

«Non lo so, mia nonna me l'ha insegnato. E' una particolare qualità del mio dono, quella di sentire la presenza di uno spirito che sto aiutando. Per quanti ne abbia aiutanti.» rispose Blaine mentre si voltava e vide Kurt appoggiato al bordo della porta, nei suoi soliti jeans neri aderenti e il suo maglioncino. Anche Kurt si soffermò sulla tuta da ginnastica di Blaine, abbinata a quel suo sorriso compiaciuto e i ricci lasciati liberi che gli cadevano davanti agli occhi color nocciola mischiati al solito verde smeraldo che ci galleggiava dentro. Ed era una delle immagini più belle che avesse mai visto in vita sua.

«Beh immagino adesso sia da cercare il ragazzo di cui sei perso o sbaglio?» continuò il riccio, appoggiandosi al bordo del lavandino.

Kurt scoppiò a ridere appoggiandosi al bordo della porta. «E' troppo complicato, non potresti capire.»

«Se il problema è che sarà praticamente impossibile che il ragazzo che ti piace non sia più così etero, posso capirti.» gli sorrise lui, scatenando un'espressione dubbiosa sul viso di Kurt. «Sono gay anche io, ma a differenza tua, ho preferito tenere per me la cosa e lasciare che trovi quello giusto, se hai presente.»

«Oh, certo.» Kurt concluse con la sua solita diplomazia, cercando di non risaltare la sua espressione esaltata e sollevata del momento. A Blaine piacevano i ragazzi. Kurt era un ragazzo, santo cielo che novità! E lui amava Blaine, lo amava tanto. Ci avrebbe almeno provato?

«Ma lasciamo perdere i particolari! Sono settimane che non ti fai vedere, lo stavi per caso spiando dalla finestra del bagno, eeeh porcellino!» continuò Blaine alludendo uno sguardo malizioso per sciogliere il ghiaccio.

«Blaine, per favore! Come fai a pensare solo a quelle cose!» il ragazzo arrossì violentemente. «E poi l'ho fatto solo dalla finestra, e l'unica cosa nuda che ho visto è stata la sua schiena e il suo petto, oltre non vado neanche ad immaginarlo.»

«Non ti credevo così maialino.»

«BASTA, BLAINE.»

Blaine scoppiò a ridere, trascinandosi dietro anche Kurt, con la sua risatina soffocata, rimanendo a guardarsi l'uno negli occhi dell'altro, rimanendo in silenzio per circa un quarto d'ora. Finché Kurt non interruppe quello scambio di sguardi che lo stava mandando su di giri.

«E comunque, dobbiamo trovare un modo per aiutarti ad andare nell'altra dimensione. E sono serio. A costo di mettermi nudo in mezzo alla strada, devo aiutarti.»

«Nudo in mezzo alla strada? Come sei infantile, non lo sai che ora si usa direttamente il ricatto? Ti costringerei a portarti a letto qualsiasi persona che io decida, anche il primo che hai davanti.»

«WOOO!» Esultò il riccio.«Kurt e questi gerghi sono osceni, davvero! Ma comunque stai certo, che pur di aiutarti andrei a letto anche con te, se dovesse aiutarti.»

Kurt ormai non c'era più con la testa e guardava Blaine con gli occhi spalancati.«C-cioè stavo scherzando, nel senso, te. Ecco, sei...Morto, risulterei un necrofilo, o sbaglio, si dice così? I-io. OKAY, NON HO MAI DETTO NULLA, adesso dimmi chi è e vediamo di dirgli che sei pazzamente innamorato di lui.»
«Questa è una delle conversazioni più stupide e più belle della mia vita, grazie.»


Kurt, passata un'altra settimana, aveva riferito a Blaine di raggiungere la piccola stanzetta del Glee Club del McKinley, dove la sera si riunivano per il loro gruppo di canto corale, dicendogli che forse aveva trovato un modo per poter finalmente raggiungere l'aldilà. Gli aveva anche chiesto di mettere il suo papillon bordeaux e il suo maglioncino rosso preferito che ricordava di aver indossato il primo giorno di prove al coro e arrivare nel tardo pomeriggio, quando alla scuola non c'era più nessuno. Così, seguì gli ordini di Kurt, e come si aspettava, lo trovò nella stanza, seduto su una sedia.

«Quiiindi, sono qui perché?» chiese Blaine, guardandosi in torno.«C'è una cosa che non ho mai fatto e di cui mi sono sempre pentito, il primo giorno di prove qui. E vorrei tentare di riviverlo una seconda volta e fare finalmente quello che non ho mai fatto. E voglio che tu ti sieda lì, al pianoforte, e suoni Teenage Dream, come la prima volta che sei entrato qui, perchè avrei dovuto farlo quando è accaduto, quando tu stavi suonando, quindi: prego, il pianoforte è tutto tuo.»

Blaine non rispose neanche, ma annuì sorridendo, ignorando il motivo per cui ora si trovava seduto al piano e Kurt si era seduto sulla sua sedia con un sorrisone a trentadue denti.

Blaine scrollò le spalle e cominciò a suonare tasto per tasto quella sua canzone che tanto amava, quando alle sue spalle sentì benissimo la voce di Kurt sussurrargli.

“Chiudi gli occhi, Blaine. Torna a quel giorno...”

E quando chiuse gli occhi, tutto assunse un'altra piega.

Ricordò perfettamente gli occhi di Quinn Fabray che gli stavano addosso, quelli gelosi di Finn che fissava insistentemente la sua Rachel rapita dalla bravura di Blaine, e sembrò essere tutto normale.

“Cerca lo sguardo che non hai mai notato, Blaine.”

Poi il suo sguardo andò a posarsi su quello dell'attraente Santana, ignorando completamente l'esibizione perchè troppo concentrata a lanciare cartacce in testa a Puck. Quando finalmente passò a Mercedes e a Kurt.

Kurt. Lo stava osservando, lo aveva osservato per tutto quel tempo,e lui non se ne era mai accorto. Kurt non aveva levato lo sguardo dalle mani di Blaine che accarezzavano dolcemente il piano, e non aveva mai notato il modo con cui applaudì alla sua esibizione, quasi ne fosse fiero.

Quando Blaine riaprì gli occhi, Kurt era seduto sulla sua sedia, sorridente. Il riccio si guardò intorno poi si rivolse confuso allo spirito.

«C-cosa...Qual'era la cosa che non hai mai fatto?» balbettò alzandosi dallo sgabello.

Kurt prese un forte respiro, alzandosi dalla sedia e avvicinando a Blaine.

«Ti amo.» disse tutto d'un fiato, ma non lasciò nemmeno il tempo di rispondere a Blaine. «Io sapevo che ti amo dal primo momento che ti sei seduto su quella sedia e non te l'ho mai detto. E adesso, non posso nemmeno abbracciarti per consolarmi se tutto questo non avrebbe senso, perché sono morto! Mio padre dice sempre di vivere la vita con tutte le cose buone e brutte che ci dà, e fregarcene delle conseguenze, perché altrimenti finiremo col pentircene quando sarà tempo di consolarci sottoterra. E io ho sbagliato tutto. Forse se te lo avessi detto prima, ora non ti avrei fatto fare quest'inutile scenata, e io mi sento così stup-»

«Chiudi gli occhi.» lo bloccò Blaine.«Chiudi gli occhi e fingi che tu, quel giorno, mi hai detto di amarmi. Chiudi gli occhi e rilassati. Fidati di me, Kurt.»

Il ragazzo dalla pelle candida annuì e chiuse gli occhi, in realtà immaginandosi solo lo scorrere dei mille sorrisi e dei mille sguardi di Blaine, quando ebbe la sensazione di sentire una strana sensazione di calore a pochi centimetri dalle sue labbra.

“Fidati di me, Kurt.”

Blaine non sapeva se avrebbe mai funzionato, ma la nonna gli aveva accennato qualcosa a che fare con il contatto tra gli spiriti e gli umani: si trattava di una semplice questione di cuore e di amore per poter stabilire un contatto simile. Ma grazie al cielo, la cosa sembrava funzionare, anche perché sentì chiaramente di aver sfiorato le labbra soffici di Kurt e di averne percepito il fremito con cui il ragazzo aveva reagito al calore di quelle di Blaine. Non fu questione di secondi, perché ebbe quasi la sensazione di sentire il profumo di Kurt invadergli le narici, ed era una delle sensazione più belle che avesse mai provato. Kurt riaprì gli occhi quando ormai le sue labbra erano ben lontane da quelle di Blaine, e tirò un sospirò di liberazione, mentre Blaine ancora teneva gli occhi chiusi, che aprì lentamente.

«Kurt, mi dispiace così tanto...Non credevo che tu davv-» balbettò Blaine quasi all'estremo delle lacrime.

«No, davvero, è abbastanza.» rispose Kurt sorridendo, poi voltò lo sguardo al soffitto.

«E' tanto brutto morire?»

«Se non hai vissuto come si deve, forse si. Solo perché ci sei stato tu, Blaine.»«Farò visita ogni giorno della mia vita sulla tua tomba, Kurt, perchè non mi importa. Credo non ci sia più nessuno che riesca ad amarmi come lo hai fatto tu. Ed è sottinteso che ti ami anche io.»

Kurt scoppiò a ridere mentre osservava Blaine, che non esitò a lasciarsi rigare da una lacrime il viso, mentre Kurt diventava sempre più un riflesso fino a sparire.

 

 

 

ç___ç mi sento così male anche io per aver scritto un finale in due righe che mette ansia perfino a me.
Grazie a tutti quelli che hanno sopportato questa mia pazzia! :)

  
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