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Autore: Gan_HOPE326    02/10/2006    8 recensioni
Per chi non ha amato Dragonball Gt, per chi vuole solo pensare a un altro finale possibile per l'avventura di Dragonball. Cinque anni dopo che Goku è partito per allenare Ub, una tragedia sconvolge gli Z-Warriors, che si trovano a dover affrontare il nemico peggiore: i propri stessi demoni...
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, Bulma, Crilin, Gohan, Yamcha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Epilogo – La leggenda non è morta

Epilogo – La leggenda non è morta

 

Tutto era finito come previsto. Il Principe dei Sayan giaceva a terra, sconfitto, in attesa del colpo di grazia, e sorrideva.

Sorrideva.

Finalmente, il mio animo di guerriero troverà la pace. Finalmente avrò ciò che tu non mi hai mai dato.

Aveva spiegato chiaramente ad Ub cosa voleva da lui. Erano venuti apposta su quel pianeta lontano con il teletrasporto: quella sarebbe stata una battaglia alla morte. Era stata quasi uno specchio della prima battaglia combattuta tra Goku e Vegeta. Ub aveva persino usato il Kaiohken e la Genkidama, che Goku non aveva mancato di insegnargli, così come l’onda Kamehameha, che ora si preparava a scagliare contro l’avversario per finirlo.

Attraverso di lui, Kakaroth, avrò ciò che tu non mi hai mai dato: una morte onorevole dopo la sconfitta.

Vegeta era giunto a quella decisione dopo la morte di Goku. Non riusciva più a vedere un motivo per vivere. Era passato troppo tempo da quando era stato un crudele conquistatore, e non sarebbe mai più tornato a vivere in quel modo. Si sarebbe sentito, oltretutto, ridicolo e goffo, come un vecchio che voglia agire come un ragazzino.

Quanto era maturato, da allora! Quella ricerca ossessiva del potere non era altro che un modo per sentirsi vivo, per dimenticare la schiavitù a cui era sottoposto, ma poi era stato liberato. D’altronde, non se la sentiva nemmeno di tornare sulla Terra, dove tutto, ora gli sarebbe parso un volgare teatrino. Di questo, Vegeta avrebbe voluto chiedere perdono a Bulma ed a Trunks, di essere stato fin troppo assente dalle loro vite, solo per poi sparire definitivamente lasciando il pianeta, ma ormai era troppo tardi. Quando se ne era andato, non era proprio in vena di addii, e ormai, comunque quella battaglia fosse finita, Vegeta aveva giurato di non tornare mai più indietro sui suoi passi. Mai più.

Ma ora quella battaglia ERA finita. Ub stava caricando il suo colpo finale, e Vegeta, steso al suolo, sorrideva.

Vegeta: Non ci avevo ancora riflettuto, ma con me, oggi, finiscono i Sayan di sangue puro. Io sono l’ultimo della mia razza… quando penso a quale immensa solitudine voglia dire, un solo Sayan in tutto il cosmo, rimpiango persino di avere ammazzato quell’idiota di Nappa. I Sayan spariscono oggi: così sia. Sono stanco della vita e della morte, di questo mondo e dell’altro. Ascoltatemi, dei dell’universo: io vi chiedo l’oblio. Che la mia anima sparisca col mio corpo, e io dimentichi tutto questo.

Così Vegeta stava sdraiato, attendendo il colpo di grazia.

 

Poi…

 

Poi lo vide. Esisteva un difetto nello stile di combattimento di Kakaroth, forse l’unico che avesse. Nello scandire la parola HAME, quando scagliava la sua onda, lasciava leggermente scoperto il fianco sinistro. Era un difetto impercettibile, che nessuno dei suoi molti nemici aveva mai notato, ma c’era, e per Vegeta, che invece era stato più accorto e non attendeva altro che l’occasione di sfruttarlo, era sempre stato un chiodo fisso.

Ub quel difetto l’aveva ereditato dal suo maestro, e così, ora, per un millisecondo, offriva all’avversario un punto da colpire. Cosa fare? Il cuore di Vegeta era stanco e anelava la morte, ma il suo istinto di combattente gli diceva che non ci si poteva arrendere finché c’era una possibilità. Senza nemmeno pensare, Vegeta colpì. Un raggio viola raggiunse il suo avversario: sorpreso e dolorante, Ub perse di vista il Sayan, e Vegeta ebbe tutto il tempo di salire in quota per preparare il suo colpo migliore.

-          FINAL FLASH!!

Ub fu investito in pieno e scagliato tra le rocce aguzze, poi a terra. Le parti si erano invertite.

Ub giaceva al suolo, sanguinante e indebolito. La sua voce era solo un sussurro:

-          Mi ucciderai, vero? Questi erano i patti. Fino alla morte.

Vegeta lo fissò per un lungo istante, poi si posò a terra.

-          Sei molto più forte di me, Ub. E’ solo grazie ad un vantaggio tattico che sono riuscito a stenderti.

Vegeta, a questo punto, tirò un profondo sospiro.

-          Spero mi perdonerai, al contrario di quello che farei io al tuo posto, ma… no, non ti ucciderò.

Ub si rialzò incerto e si asciugò il sangue dalla bocca.

-          Voglio allenarmi per diventare più forte, Ub. Voglio incontrarti di nuovo, un giorno, e battermi ancora con te.

Ub rise di cuore:

-          Parli come lui, ora!

Vegeta si fermò, un attimo, come sorpreso da se stesso.

Poi rise anche lui:

-          Hai ragione! Gli ci sono voluti trent’anni, per riuscirci, ma alla fine ce l’ha fatta a cambiarmi.

-          Parli di Kakaroth? – gli chiese Ub con aria maliziosa

Vegeta sorrise, e per la prima volta il suo non fu un sorriso di sfida, di soddisfazione, di rassegnazione. Fu un sorriso di serenità:

-          Parlo di Son Goku.

Vegeta inspirò profondamente. Quel senso di libertà era… inebriante. La libertà dal peso di essere se stesso.

 

Bisogna morire, per potere rinascere. Quel duello era stato davvero alla morte: lui era morto, e poi rinato.

 

Dopo qualche minuto, Vegeta si riscosse dai suoi pensieri, e chiese ad Ub cosa intendesse fare, adesso.

-          Non so – rispose quello – non penso di tornare sulla Terra. I miei genitori sono morti anni fa, e senza più Goku non ho nulla che mi leghi a quel pianeta. Credo che viaggerò qua e là con il teletrasporto, magari salvando qualche pianeta ogni tanto, se mi capita. – Rise ancora – E tu?

-          Nemmeno io tornerò più sulla Terra. Laggiù possono fare a meno di me, credo. Ti chiedo solo di condurmi sul pianeta più vicino su cui io possa trovare una capsula spaziale, e poi ci separeremo.

Stettero ancora un po’ in silenzio, poi parlò Ub:

-          L’universo è grande, Vegeta. Credi davvero che ci rincontreremo?

-          Non so. Però, se pensi a quel che è accaduto negli ultimi trent’anni… alle battaglie, agli incontri, ai prodigi che sono stati necessari affinché noi oggi ci trovassimo qui…

-          Cosa cerchi di dirmi?

Vegeta appoggiò una mano sulla spalla del compagno, preparandosi al teletrasporto:

-          Mai sottovalutare la forza del destino, Ub.

E sparirono entrambi.

 

 

FINE

 

E siamo giunti alla conclusione di questa avventura drammatica che ho cercato di chiudere all’insegna della speranza. La storia di questo capitolo è emblematica del fatto che, talvolta, le idee sembrano avere vita propria, come se noi le ‘trovassimo’ piuttosto che ‘crearle’. Nelle mie intenzioni originali, Vegeta sarebbe dovuto morire sotto il colpo finale di Ub, pregando gli déi di ricevere il dono dell’oblio. Quel finale, però, mi appariva in qualche modo insulso, poco concludente, e mi sono posto la domanda ‘e se Vegeta restasse ancora vivo’ ? Fu esattamente mentre stavo scrivendo la frase in cui il Sayan dichiara di non volere più tornare sui propri passi. Ed ecco che, d’un tratto, mi viene in mente il finale come l’avete appena letto, lo scrivo di getto, lo rileggo, e mi emoziono come se stessi leggendo l’opera di un altro. Spero davvero che abbia regalato le stesse emozioni anche a voi. Tra l’altro mi sembra che la figura di Vegeta che, pellegrino dello spazio, vaga di pianeta in pianeta alla ricerca di nuove sfide abbia un suo fascino. Al momento non ho nei miei piani un sequel, ma se qualcuno di voi avesse delle belle idee e volesse cimentarvisi, non mi dispiacerebbe di certo, anzi! Nel caso, vorrei solo venirlo a sapere via e-mail, e naturalmente che citiate la mia fanfic all’inizio della vostra

Ultime comunicazioni: penso di pubblicare entro un paio di settimane la mia nuova fanfic su Dragonball, una one-shot umoristica dall’ambientazione e dai personaggi… molto particolari.

Grazie a tutti per i vostri complimenti, vorrei aggiungere qualcosa in risposta ai vostri commenti su questo capitolo, così penso che lo ripubblicherò fra un po’.

Riguardo ai commenti sull’Apocalisse…

Immaginavo che avrebbe suscitato un po’ di scalpore. Mi fa piacere vedere che ad alcuni di voi è piaciuta, ma capisco perfettamente chi l’ha trovata eccessiva. La mia intenzione era proprio quella di colpire al cuore, e colpire duro. Non credo che, nella realtà, le cose si sistemino sempre, e come ho detto questo voleva essere un Dragonball più realistico. Tenete conto che, sullo scaffale della mia scrivania, accanto al manga di Toriyama tengo Sin City di Frank Miller. Comunque, nel finale ho voluto aprire uno spiraglio nel nero cielo del mio mondo immaginario. Arrivederci a tutti! 

 

 

 

 

 

P.S: ecco le mie ultime risposte. Sono contento di avere colpito il segno con l’epilogo della mia storia. Non credo di avere molto da dire, tranne che per i ringraziamenti che devo davvero a tutti voi che mi avete sostenuto in questo mio “esordio davanti al pubblico”. Ho voluto aspettare il commento di Sonsimo prima di aggiungere questa nota finale, così la aggiungo soltanto ora. Da oggi, inoltre, dovrebbe essere ondine la one-shot che vi avevo già annunciato. Commentate numerosi!  Un ringraziamento speciale va a Mia, che si è unita solo di recente al gruppo dei miei lettori e i cui lunghi e dettagliatissimi  commenti mi hanno fatto molto piacere. Spero di leggere al più presto il tuo parere sui capitoli finali della storia. Quanto a me, anche se ho ancora almeno un lavoro interessante su Dragonball, penso di dedicarmi anche ad altri argomenti, così come alla categoria “originali”. Ciao!

 

P.P.S: x Sonsimo. Ho appena visto il nuovo capitolo di Blood e Tears. Chi ha detto che uno studente di  ingegneria che scrive fanfictions fa un po’ ridere? Io sono al terzo anno…

 

  
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