Epilogo – La leggenda
non è morta
Tutto era finito come
previsto. Il Principe dei Sayan giaceva a terra,
sconfitto, in attesa del colpo di grazia, e sorrideva.
Sorrideva.
Finalmente, il mio animo di guerriero troverà la
pace. Finalmente avrò ciò che tu non mi hai mai dato.
Aveva spiegato chiaramente
ad Ub cosa voleva da lui. Erano venuti apposta su
quel pianeta lontano con il teletrasporto: quella
sarebbe stata una battaglia alla morte. Era stata quasi uno
specchio della prima battaglia combattuta tra Goku e
Vegeta. Ub aveva persino usato il Kaiohken
e
Attraverso di lui, Kakaroth,
avrò ciò che tu non mi hai mai dato: una morte onorevole dopo la sconfitta.
Vegeta era giunto a quella
decisione dopo la morte di Goku. Non riusciva più a
vedere un motivo per vivere. Era passato troppo tempo da
quando era stato un crudele conquistatore, e non sarebbe mai più tornato
a vivere in quel modo. Si sarebbe sentito, oltretutto, ridicolo e goffo, come
un vecchio che voglia agire come un ragazzino.
Quanto era maturato, da
allora! Quella ricerca ossessiva del potere non era altro che un modo per
sentirsi vivo, per dimenticare la schiavitù a cui era
sottoposto, ma poi era stato liberato. D’altronde, non se la sentiva nemmeno di
tornare sulla Terra, dove tutto, ora gli sarebbe parso un volgare teatrino. Di
questo, Vegeta avrebbe voluto chiedere perdono a Bulma ed a Trunks, di essere
stato fin troppo assente dalle loro vite, solo per poi sparire definitivamente
lasciando il pianeta, ma ormai era troppo tardi. Quando se ne
era andato, non era proprio in vena di addii, e ormai, comunque quella
battaglia fosse finita, Vegeta aveva giurato di non tornare mai più indietro
sui suoi passi. Mai più.
Ma ora quella battaglia ERA finita. Ub
stava caricando il suo colpo finale, e Vegeta, steso
al suolo, sorrideva.
Vegeta: Non ci avevo ancora riflettuto, ma con
me, oggi, finiscono i Sayan
di sangue puro. Io sono l’ultimo della mia razza… quando
penso a quale immensa solitudine voglia dire, un solo Sayan
in tutto il cosmo, rimpiango persino di avere ammazzato quell’idiota
di Nappa. I Sayan spariscono oggi: così sia. Sono
stanco della vita e della morte, di questo mondo e dell’altro. Ascoltatemi, dei dell’universo: io vi chiedo l’oblio. Che la mia anima sparisca col mio corpo, e io dimentichi tutto questo.
Così Vegeta stava sdraiato,
attendendo il colpo di grazia.
Poi…
…
Poi lo vide. Esisteva un
difetto nello stile di combattimento di Kakaroth,
forse l’unico che avesse. Nello scandire la parola HAME, quando scagliava la
sua onda, lasciava leggermente scoperto il fianco sinistro. Era un difetto
impercettibile, che nessuno dei suoi molti nemici aveva mai notato, ma c’era, e
per Vegeta, che invece era stato più accorto e non
attendeva altro che l’occasione di sfruttarlo, era sempre stato un chiodo
fisso.
Ub quel difetto l’aveva ereditato dal
suo maestro, e così, ora, per un millisecondo,
offriva all’avversario un punto da colpire. Cosa
fare? Il cuore di Vegeta era stanco e anelava la morte, ma il suo istinto di
combattente gli diceva che non ci si poteva arrendere
finché c’era una possibilità. Senza nemmeno pensare, Vegeta colpì. Un raggio
viola raggiunse il suo avversario: sorpreso e dolorante, Ub perse di vista il Sayan,
e Vegeta ebbe tutto il tempo di salire in quota per preparare il suo colpo
migliore.
-
FINAL FLASH!!
Ub fu investito in pieno e scagliato tra le rocce
aguzze, poi a terra. Le parti si erano invertite.
Ub giaceva al suolo, sanguinante e indebolito. La sua voce era solo un sussurro:
-
Mi ucciderai,
vero? Questi erano i patti. Fino alla morte.
Vegeta lo fissò
per un lungo istante, poi si posò a terra.
-
Sei
molto più forte di me, Ub. E’ solo grazie ad un vantaggio tattico che sono riuscito a stenderti.
Vegeta, a questo punto, tirò
un profondo sospiro.
-
Spero mi
perdonerai, al contrario di quello che farei io al tuo
posto, ma… no, non ti ucciderò.
Ub si rialzò incerto e si asciugò il sangue dalla
bocca.
-
Voglio allenarmi
per diventare più forte, Ub. Voglio incontrarti di
nuovo, un giorno, e battermi ancora con te.
Ub rise di cuore:
-
Parli come lui,
ora!
Vegeta si fermò, un attimo,
come sorpreso da se stesso.
Poi rise anche lui:
-
Hai ragione! Gli
ci sono voluti trent’anni, per riuscirci, ma alla
fine ce l’ha fatta a cambiarmi.
-
Parli di Kakaroth? – gli chiese Ub con
aria maliziosa
Vegeta sorrise, e per la
prima volta il suo non fu un sorriso di sfida, di soddisfazione, di
rassegnazione. Fu un sorriso di serenità:
-
Parlo di Son Goku.
Vegeta inspirò
profondamente. Quel senso di libertà era… inebriante. La libertà dal peso di essere se stesso.
Bisogna morire, per potere
rinascere. Quel duello era stato davvero alla morte: lui era morto, e poi
rinato.
Dopo qualche minuto, Vegeta
si riscosse dai suoi pensieri, e chiese ad Ub cosa
intendesse fare, adesso.
-
Non so – rispose quello – non penso di tornare sulla Terra. I
miei genitori sono morti anni fa, e senza più Goku non ho nulla che mi leghi a quel pianeta. Credo che
viaggerò qua e là con il teletrasporto, magari
salvando qualche pianeta ogni tanto, se mi capita. – Rise ancora – E tu?
-
Nemmeno io
tornerò più sulla Terra. Laggiù possono fare a meno di me, credo. Ti chiedo
solo di condurmi sul pianeta più vicino su cui io possa
trovare una capsula spaziale, e poi ci separeremo.
Stettero
ancora un po’ in silenzio, poi parlò Ub:
-
L’universo è
grande, Vegeta. Credi davvero che ci rincontreremo?
-
Non so. Però, se pensi a quel che è accaduto negli ultimi trent’anni… alle battaglie, agli incontri, ai prodigi che
sono stati necessari affinché noi oggi ci trovassimo qui…
-
Cosa cerchi di dirmi?
Vegeta appoggiò una mano
sulla spalla del compagno, preparandosi al teletrasporto:
-
Mai
sottovalutare la forza del destino, Ub.
E sparirono entrambi.
FINE
E siamo giunti alla conclusione
di questa avventura drammatica che ho cercato di chiudere all’insegna della
speranza. La storia di questo capitolo è emblematica
del fatto che, talvolta, le idee sembrano avere vita propria, come se noi le
‘trovassimo’ piuttosto che ‘crearle’. Nelle mie intenzioni originali, Vegeta
sarebbe dovuto morire sotto il colpo finale di Ub, pregando gli déi di ricevere il dono dell’oblio. Quel
finale, però, mi appariva in qualche modo insulso, poco concludente, e mi sono
posto la domanda ‘e se Vegeta restasse ancora vivo’ ? Fu esattamente mentre stavo
scrivendo la frase in cui il Sayan dichiara di non
volere più tornare sui propri passi. Ed ecco che, d’un
tratto, mi viene in mente il finale come l’avete appena letto, lo scrivo di
getto, lo rileggo, e mi emoziono come se stessi leggendo l’opera di un altro. Spero davvero che abbia regalato le stesse emozioni anche a voi.
Tra l’altro mi sembra che la figura di Vegeta che, pellegrino dello spazio,
vaga di pianeta in pianeta alla ricerca di nuove sfide abbia
un suo fascino. Al momento non ho nei miei piani un sequel,
ma se qualcuno di voi avesse delle belle idee e volesse cimentarvisi, non mi dispiacerebbe di certo, anzi! Nel caso,
vorrei solo venirlo a sapere via e-mail, e naturalmente che citiate la mia fanfic all’inizio della vostra…
Ultime comunicazioni: penso di pubblicare entro un
paio di settimane la mia nuova fanfic su Dragonball, una one-shot umoristica dall’ambientazione e dai personaggi…
molto particolari.
Grazie a tutti per i vostri complimenti, vorrei
aggiungere qualcosa in risposta ai vostri commenti su
questo capitolo, così penso che lo ripubblicherò fra un po’.
Riguardo ai commenti sull’Apocalisse…
Immaginavo che avrebbe suscitato un po’ di scalpore.
Mi fa piacere vedere che ad alcuni di voi è piaciuta, ma capisco perfettamente
chi l’ha trovata eccessiva. La mia intenzione era proprio
quella di colpire al cuore, e colpire duro. Non credo che, nella realtà, le
cose si sistemino sempre, e come ho detto questo
voleva essere un Dragonball più realistico. Tenete
conto che, sullo scaffale della mia scrivania, accanto al manga
di Toriyama tengo Sin City di Frank
Miller. Comunque, nel finale
ho voluto aprire uno spiraglio nel nero cielo del mio mondo immaginario.
Arrivederci a tutti!
P.S: ecco le mie ultime risposte. Sono
contento di avere colpito il segno con l’epilogo della mia storia. Non credo di
avere molto da dire, tranne che per i ringraziamenti che devo
davvero a tutti voi che mi avete sostenuto in questo mio “esordio davanti al
pubblico”. Ho voluto aspettare il commento di Sonsimo prima di aggiungere questa nota finale, così la
aggiungo soltanto ora. Da oggi, inoltre, dovrebbe essere ondine la one-shot che vi avevo già
annunciato. Commentate numerosi! Un
ringraziamento speciale va a Mia, che si è unita solo di recente al gruppo dei
miei lettori e i cui lunghi e dettagliatissimi commenti mi hanno fatto molto piacere.
Spero di leggere al più presto il tuo parere sui capitoli
finali della storia. Quanto a me, anche se ho ancora almeno un lavoro
interessante su Dragonball, penso di dedicarmi anche
ad altri argomenti, così come alla categoria “originali”. Ciao!
P.P.S: x Sonsimo.
Ho appena visto il nuovo capitolo di Blood e Tears. Chi ha detto che uno
studente di ingegneria che scrive fanfictions fa un po’ ridere? Io sono al terzo anno…