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Autore: Mei91    28/02/2012    2 recensioni
Aelita Larson è un attrice di fama mondiale. Donna di umili origini ma con coraggio in passato si era traferita a New York per avere un futuro e un avvenire migliore di quello che le si prospettava nel proprio villaggio. E’ una donna che sa cosa vuole nella vita e fa di tutto per ottenerlo. Però, le riprese del film che sta girando si dimostrano più impegnative del previsto ma Aelita non si da per vita. Anche se il regista le fa provare decina di volte le stesse scene, perché mai soddisfatto, lei è un osso duro e non molla , fino però al giorno del collasso emotivo. Aelita è in preda al panico e il giorno della prima si avvicina. Il film è finito, ma il regista continua a non essere soddisfatto e tenta di modificare le scene del film. Aelita decide di scappare e rifugiarsi nelle zone e nella montagne in cui è cresciuta. Nel cuore del Texsas, dove Aelita si trasferisce con la scusa personale di far visita alla propria famiglia. Ma è proprio sicuro che Aelita sia tornata a casa solo per la famiglia o per sfuggire allo stress della vita d’ attrice e newyorkese ?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

 

Sono passate due settimane piene da quando io e Zane ci siamo dichiarati e ho conosciuto la sua adorabile figlia Lorelai, che fra parentesi, ci siamo affezionate l’ una a l’altra in così poco tempo che già sembriamo  mamma e figlia.

 La settimana scorsa ho chiamato Carson annunciandogli che da quel giorno se mi avrebbe voluta come sua attrice, doveva rispettare i miei tempi e separare la mia vita privata da quella cinematografica. Zane, è rimasto piacevolmente sorpreso al fatto che io non abbia rivelato a Carson la tribù degli Apache e lui stesso ma che ho detto a Carson che ero tornata a casa per sposarmi. Il regista ha protestato parecchio, ma alla fine ha acconsentito concedendomi un anno di pausa da tutti i film e telefilm che avevamo in programma. Il padre di Zane ha accolto a braccia aperte la notizia che suo figlio, Zane Aquila Selvaggia sposasse me Aelita piccola lince. Purtroppo circa tre giorni fa era sorta una questione, dove si sarebbe dovuta sposare la neo coppia, cioè noi? I chiesa o in tribù?  Gli indiani non erano affini con le tradizioni cristiane ne quanto meno con le usanze di sposarsi in chiesa con abito bianco e smoking. I festeggiamenti indiani di un matrimonio erano intimi, familiari. Non c’erano sfarzi, ne sprechi, solo lo stretto necessario per celebrare davanti qualsiasi Dio, cristiano o indiano, l’ unione nel sacro vincolo del matrimonio di un uomo e di una donna. Sapevo che Zane avrebbe fatto qualsiasi cosa per rendermi felice anche rinunciare al suo modo di celebrare un matrimoni e quel giorno a parlare, durante la riunione delle famiglie,  era stato proprio Zane, annunciando che si sarebbe sposato in chiesa, sorprendendo e ferendo me. Io però non mi sarei arresa,  sapevo che il suo più grande desiderio e onore era sposarsi in tribù e che stava facendo quel sacrificio così grande  per me. Però io non ero felice, non ero una di quelle ragazze che desiderava il pomposo abito bianco e lo sposo vestito da pinguino, no, io volevo sposare Zane come un indiana e con gli abiti tradizionali indiani. Dopotutto io ero cresciuta insieme alla tribù degli Apache e allora perché mi dovevo sposare come una cristiana e non come un indiana? Fosse stato solo questo il problema lo avrei potuto accettare, ma la famiglia di Zane non era presente in chiesa, non era nella loro cultura adorare un Dio chiusi in un luogo. Mia sorella aveva appena finito di sistemare il pomposo vestito, che talaltro mi stava pure scomodo.

“Sei bellissima, sorellina.”  Dichiarò mia sorella con enfasi ma io la gelai con lo sguardo.

“Ok, Ae, ti lascio un po’ sola tra quindi minuti inizia la cerimonia.” Dichiarò ancora mia sorella deglutendo terrorizzata dal mio sguardo per poi sparire dietro la porta.

In queste sue settimane Zane, ha mantenuto la sua promessa e mi ha insegnato a cavalcare e devo dire che una di quelle sensazione che raramente si dimentica. Cavalcare esprime libertà, felicità. Grinta, passione, fiducia, e chi più ne ha più ne mette. Per questo non smetterò mai di ringraziare Zane, cavalcare mi ha ridato la vita, la fiducia in essa e nel prossimo, la stima di me stessa, la libertà e la felicità di non controllare sempre me stessa e il mio corpo, ma anche la capacità di lasciarmi finalmente andare ed essere la vera Aelita. L’ Aelita che ho sempre sognato di essere. Basta, ho deciso, non mi sposerò con questo affare pomposo, ma mi sposerò in tribù!

Decisa e con coraggio afferrai  tutto quel tulle e pizzo e uscii fuori sorprendendo mia sorella.

“Aelita…”

“Non ora, Erin! Ho un marito da prelevare!” dichiarai poi mi diressi alla stalla dove feci uscire dal suo box Furia, il cavallo di Zane. Uno stallone nero e puro sangue che fino a quel momento mi aveva sempre fatto una paura terribile.

“Buono…buono…Furia dobbiamo impedire al tuo padrone di sposare in un posto che non è speciale ne per me ne quanto meno per lui…Buono!” dichiarai risoluta e lo stallone nitrì e acconsenti a farmi salire sul suo dorso. In un certo senso mi sembrò che Furia accompagnasse la mia salita chinandosi sulle gambe per permettere a me di salire su di lui con quell’ orribile vestito. Non lo sellai, non c’era tempo, avrei cavalcato come una vera indiana.

Cavalcai fino all’ ingresso della chiesa dove mi bloccai un attimo. Le porte erano aperte e gli invitati erano impazienti. Con coraggi spronai Furia e entrammo in chiesa, e mi diresse al trotto all’altare dove uno Zane osservava prima me e poi Furia con sguardo incredulo.

“Furia? Aelita….ma cosa…?”

“Non mi voglio sposare qui pinguino, ma a casa, nella tribù! Secondo te è possibile?”  dichiarai mentre Furia nitrì in mio sostegno.

“Siiii…mamma sei forte!” urlò Lorelai e io arrossi. Mi aveva chiamata mamma. Per la prima volta mi aveva chiamata mamma. Vidi Zane guardare la figlia a occhi sgranati, ma poi sorrise e tornò a guardare me. Si avvicinò a Furia e con una specie di salto, salì su Furia e dietro di me e mi strinse in un abbraccio.

“Ti vuoi sposare a casa? Bene sposiamoci a casa! Lorelai viene!” io sorrisi vidi la bambina correre verso il cavallo e Zane chinarsi per prenderla in braccio, poi la mise poggiata davanti a me sulle mie gambe, e la bambina mi stampò un baciò sulla guancia.

“Le persone che potranno assistere al nostro matrimonio sono solo la mia famiglia! La tribù di mio marito non accetta estranei. Ringrazio tutti coloro che sono venuti oggi qui e farò recapitare a ognuno di voi un prossimo invito a rinfresco, ma non per il mio matrimonio. Erin….” Mi bloccai e mi voltai verso Zane che annuì. “ Tu e tuo marito potete  venire. Seguiteci!” conclusi infine. Mia sorella annuì e Zane diede un colpo a Furia che parti al galoppo tra gli applausi e i fischi dei presenti in chiesa.

Giunti in tribù, Zane venne catturato dai maschi del villaggio e io dalle donne. Le notizie a quanto pare volano.

“Ma, cosa …come?” balbettai, e Lupa Selvaggia, la madre di Zane mi spiegò che nelle vicinanze della chiesa il padre di Zane aveva mandato, Cerbiatto aitante, che si può definire la spia del villaggio per visionare cosa succedeva, poi era tornato e aveva spiegato tutto alla tribù che si erano appunto preparati a riceverci.

Due ore dopo sia io che Zane e Lorelai eravamo pronti , i vestiti erano di una semplicità tale che erano addirittura commuoventi, le piume tra i capelli davano un tocco sofisticato. Non erano vestiti lussuosi, bianchi, e spendenti ma rappresentavano la purezza e la candidità con cui si ci apprestava a fare quel passo e davanti al capo villaggio, il padre di Zane, fummo dichiarati marito e moglie. I festeggiamenti e i balli furono meravigliosi e io mi sentivo veramente a casa e avevo un famiglia tutta mia.

“Mamma, la nonna mi ha detto che questa sera io devo dormire da loro perché tu e papà dovete fare cose che a una bambina non è concesso vedere. Cosa dovete fare?” chiese Lorelai con una semplicità disarmante sia a me che a Zane. Io arrossii di brutto mentre Zane scoppiò a ridere insieme a tutto il villaggio.

“Lori, ti avevo detto di tenerti questo per te!” protestò Lupa Selvaggia con un sorriso.

“Be, se non le puoi sapere non le puoi sapere ed è veramente meglio che tu resti con i nonni sta notte, Lorelai.” Dichiarò Zane.

“Perché?” chiese ancora ingenuamente Lori e io decisi di prendere la situazione in mano.

“Perché la mamma si vuole godere e far godere il papà tutta la notte, figliola.” Dichiarai e Zane arrossi e nel villaggio calò il silenzio.

“Capito, mamma, ma allora dovete fare le cosette sporche! Zia Erin me ne ha parlato!” dichiarò Lorelai e i strabuzzai  gli occhi fuori dalle orbite e lo stesso fece Zane.

“Erin!”

“Non ho fatto niente ! Non ho detto niente! Solo che ieri sera ne parlavamo io e …” protestò mia sorella rossa come un peperone.

“E io ero dietro la tenda zia, ti volevo fare un sorpresa ma tu e lo zie dicevate cose tipo…-vuoi fare le cosette sporche passerottina,  e la zia rispondeva,  si si mio stallone facciamo sesso sfrenato- ma che cos’è il sesso sfrenato, poi? E poi la zia e lo zio si sono messi a gridare –sì, si…passerotta stiamo attenti al bambino però- poi non ho sentito più nulla perché mi sono addormentata!” spiegò Lorelai facendo arrossire a dismisura Erin e suo marito e mandare sotto shock l’intero villaggio.

“Hai deviato mia figlia, Josh! Io ti distruggo!” urlò Zane  pronto a buttarsi addosso a Josh, ma Lorelai parlò.

“Papà, tu sai che cosa è il sesso sfrenato?” incredula sgranai gli occhi, Zane per poco non svenne e  Josh si nascose dietro la moglie.

“Tesoro, queste cose le saprai quando sarai più grande, ok?”

“OK,mamma!” mi rispose Lorelai e io vidi Zane calmarsi e sorridermi.

“Dormirai da Yuma Fenice Nera e da Lupa Selvaggia, sta notte?” le chiese il padre titubante. Lorelai sorrise.

“Dormire dal nonno e dalla nonna, si papà così tu fai le coccole alla mamma.” Dichiarò Lorelai per poi andare a giocare con gli altri bambini. Zane era diventato un pomodoro e io scoppiai a ridere. I festeggiamenti erano ormai finiti e io e Zane nella nostra capanna cominciammo a farci le coccole, come aveva detto Lorelai, per poi finire con il fare l’ amore.

Dopo aver fatto l’amore, io e Zane restammo abbracciati nel letto.

“Tu sei pazza, lo sai Aelita?”

“Perché, Zane?” gli chiesi dubbiosa.

“Cavalcare Furia, entrare in chiesa con lui, prelevarmi….”

“Zitto, che ti ha reso orgoglioso!”

“Vero! Ma quel pervertito di tuo cognato me la deve pagare per aver cercato di deviare mia figlia.” Dichiarò Zane grugnando i denti e stringendo un pugno.

“Nostra figlia, Zane, ma lascia stare mica sapeva che Lorelai era li. Comunque che ne pensi di dare un fratellino a Lori?” gli chiesi maliziosa.

“Con vero piacere, amore.  Con vero piacere” dichiarò Zane prima di baciarmi e cominciare la nostra nuova vita insieme.

 

 

 

                          LORELAI PICCOLA VOLPE                                                                                                    AELITA PICCOLA LINCE

 

 

 

                                                       

                                                                                      ZANE AQUILA SELVAGGIA

 

 

 

 

                                                                   

 

                                                                              AELITA PICCOLA LINCE E ZANE AQUILA SELVAGGIA

                                                                                                    IL MATRIMONIO

 

 

The end

 

   
 
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