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Autore: NoemiSognatrice    28/02/2012    1 recensioni
è la mia prima storia e spero piacerà. è una storia un pò diversa e spero l'apprezziate. All'inizio non è tanto drammatica.
Maria lavora in un locale privato. Maria la sera balla il Burlesque perchè non ha di che vivere. Maria non ha più una dignità. Maria sono io. Questa è la mia storia...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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L'alba stava per iniziare e si notava il viola che stava prendendo il sopravvento sul nero notte. Io uscivo dal mio camerino con un cappotto e un paio di ballerine. Presi la mia auto e mi diressi nel mio letto. Avevo sonno e come ogni notte, se così posso definirla visto che era mattina, mi diressi nel mio letto e mi svegliai alle tre del pomeriggio. 
Dopo mi svegliai e feci pranzo. Alle quattro prove. Andai a provare il balletto che questa sera avrei dovuto propinare a qualcuno.
Non amavo questo mondo, forse l'unica persona che mi riusciva a far sorridere era la mia migliore amica, Calu.

 
Io e Calu ci eravamo conosciute due anni fa per via della mia "scelta artistica" (sinceramente mi fa un pò pena dire che sono una ballerina che lo fa rizzare agli uomini ma purtroppo è la bruttissima verità). 
Diciamo che ci sono molti pregiudizi per il nostro lavoro che è un lavoro alla fine come tutti, e ci sono anche pregiudizi su di noi, dicono che tra di noi ci sia competizione, cosa del tutto sbagliata. 
Calu era entrata in questo mondo 5 anni fa per via della droga. Calu era stata una drogata, ne è uscita fortunatamente fuori grazie a una cosa o persona che dir si voglia: L'amore per Juli. Juli era una bambina che abitava in un'orfanotrofio. Calu l'aveva trovata e  aveva scelto di portarla in quel posto, con lei avrebbe sofferto. Tutti i pomeriggi alle 7 prima che calino le tenebre e che il nostro lavoro incominci lei va a farle visita. Juli considera Calu come la sua sorella maggiore. Calu era cambiata molto e aveva detto che quella vita andava cambiata. Ora aveva qualcuno per cui la sua vita sarebbe stata utile. Chi avrebbe portato un sorriso a Juli se non lei ?
La notte lavorava per poter comprare a Juli qualcosa di carino  sciocchezze e frivolezze che portavano il sorriso a quella tenera bambina di 6 anni con gli occhi azzurri e i capelli simili a fili dorati. Calu è stata la mia prima insegnante, insegnante di quel mestiere e insegnante di vita. Aveva fatto tanti errori e forse le poteva insegnare molte cose di quella vita che forse prendevo troppo sottogamba. 
- Vado da Juli - disse Calu con il fiatone e un sorriso 
- A stasera- dissi con un'asciugamano sulla fronte per pulirmi.
 
Presi la mia auto e come ogni sera andai a casa, feci una doccia e ... squillo il cellulare. 
Presi un'asciugamano e lo avvolgei alla cavolo. 
Dovevo sbrigarmi. Secondo me l'acqua che scende implica sempre una chiamata sul cellulare.
Quante volte capita.. Perchè?
Che domande stupide areggiano nella mia testa. 
- Pronto- dissi tutta di corsa senza nemmeno guardare lo schermo del cellulare 
- Sono Vico, quello di ieri sera - la sua voce era più cupa e sensuale della sera precedente
- E io sono Maria - dissi timidamente
- Lo sai che sei bellissima e che dal primo momento che ti ho vista ho desiderato fossi mia, non so perchè credo di aver letto in quell'anima, quell'anima che tolti tutte gli strass e le piume mi sa di puro, quel bacio ne è stata una prova.
Cavolo ne ha di fegato pensai tra me e me.
- Regalami una notte o una giornata voglio farti capire quanto sei importante per me- disse
- Accetto ma una sola condizione. Non devi pronunciare nemmeno per sbaglio la parola amore. 
- Perchè? - mi rispose 
- Io credo che oramai la parola amore sia troppo strumentalizzata e che non serva quella parola. 
- aaa- disse con una voce stupida - a quando allora?-
- domani mattina alle 10 mi sveglierò presto solo per te-
- Grazie- disse
abbassai.
Il perchè vero e proprio di quel Sì non lo sto ancora comprendendo,
perchè mi ero fatta invaghire da lui, da quei suoi dannati occhi verdi,
pazzia penserebbe qualcuno,
stupidità pensai tra me e me. 

Avevo voglia però di quel brivido nella mia vita.
   
 
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