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Autore: Mari24    29/02/2012    17 recensioni
"Neppure Beckett era felice all’idea di passare il Natale con Gina e Castle.
Non voleva assolutamente essere il terzo incomodo. Per un attimo pensò di invitare anche Josh, in fondo Castle aveva esteso l’invito anche a lui, ma poi Kate ci ripensò. Non sapeva perché, ma non voleva avere Josh intorno."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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*SPROLOQUIO INIZIALE*: quando ci sarà il link del tubo cliccateci e parte la canzone! U_U ci leggiamo sotto!



-“Kate.”- rispose Demming abbracciandola, ma Kate rimase immobile sperando che Castle non lo vedesse o sarebbe successo il finimondo.

-“Allora come stai?”- chiese il detective del 54°.

-“Bene. E tu?”-

-“Tutto bene. Sono ritornato al 54°. Alla fine non potevano fare a meno di me!”-

Kate sorrise educata.
Onestamente non le importava troppo della vita di Demming. Ormai quel capitolo era chiuso e da parecchio.

-“E tu che mi racconti? Ti segue ancora lo scrittore?”- chiese piuttosto interessato ma con una punta di invidia nella voce.

Stava pe rispondere quando Castle li sorprese.

-“Si, direi proprio di si!”- disse rispondendo lui alla domanda del detective.

-“Castle!”- disse Demming a denti stretti salutandolo.

-“Shlemming!”- rispose lo scrittore.

Li aveva visti da lontano. Aveva visto come Demming si era appolipato a Kate.

Aveva voglia di spaccargli il naso.

Ma poi pensò che avrebbe rovinato la serata e che Kate si sarebbe arrabbiata molto, per cui decise di fare la persona matura e portare via la sua musa da lì.

Così senza calcolare troppo Demming si rivolse a Kate:

-“Beckett, Lanie ti stava cercando poco fa!”-

-“Oh! Scusatemi!”- disse allontanandosi per andare in cerca dell’amica.

Castle non aveva bisogno di scuse per andare via da lì. La sua antipatia per Demming era conosciuta, quindi lo lasciò solo al tavolo del buffet.

Raggiunse Kate che stava cercando Lanie e la fece entrare in un’altra stanza.

-“Che c’è Rick? Lanie mi sta cercando!”-

-“No, l’ho detto solo perché non volevo che Demming ti abbracciasse di nuovo!”- disse geloso.

-“Sei… geloso?!”- chiese ridacchiando incrociando le braccia al petto.

-“Certo che sono geloso! Me lo chiedi anche?!”-

Ma Kate non rispose. Lei sorrideva.

Adorava vederlo così geloso.
Adorava fargli questo effetto.
Adorava sentirsi così voluta da lui.

-“Non sorridere! Non c’è nulla per cui sorridere!”- disse lo scrittore.

-“Ok.”- rispose semplicemente.

-“Ok?!”-

-“Si, ok. Sei geloso e ti stai scaldando per nulla. Ora io esco da qui e vado a godermi un po’ la festa! Quando ti sarai calmato allora saprai dove trovarmi!”- rispose Kate dirigendosi verso la porta.

-“No, aspetta!”- disse Castle e Kate si voltò.

-“Non ce l’ho con te. È quel Demming che mi manda fuori di testa.”-

-“L’ho notato! Ma, ehi! Puoi stare tranquillo. Per me la storia con Tom è un capitolo chiuso. Da tanto ormai!”- disse avvicinandosi a lui.

Lo scrittore annuì.

Sapeva che poteva fidarsi di lei. Gli aveva detto che lo amava non doveva temere.

Così le prese il viso fra le mani e la baciò.

Kate sorrise contro le sue labbra mentre lui la spingeva sempre più contro la parete.

Lei gli allacciò le braccia intorno al collo e quando la sua schiena sbattè contro il muro entrambi si staccarono leggermente, sorridendosi a vicenda.

Ma Beckett voleva di più.

Gli afferrò i lembi della giacca e lo attirò verso di sé.

Castle la teneva stretta. Forse era un modo per dimostrarle che non l’avrebbe fatta andare via.

Continuavano a baciarsi. Le loro lingue erano unite insieme, non avevano nessuna intenzione di lasciarsi. Si esploravano come se fosse la prima volta.

Castle fece scorrere la sua mano sotto la gonna del vestito, accarezzandole la coscia sinistra.

Kate sospirò. Sentiva la sua mano calda sul suo corpo.

Avevano entrambi voglia di fare l’amore. Di sentirsi, di appartenersi.

Lo scrittore trovò la cerniera del vestito di Kate e piano piano iniziò a tirarla giù, mentre le mani veloci di Kate sbottonavano la sua camicia.

La porta si spalancò all’improvviso facendo entrare un fascio di luce e una coppia ubriaca, probabilmente dell’altro distretto.

-“Oops! È già occupato! Scusate!!”- disse la ragazza ridacchiando come un’oca.

Kate era a bocca aperta.

Castle non l’aveva chiusa a chiave. In effetti quando l’aveva portata lì dentro voleva solo parlare, non era previsto tutto il resto.

-“Merda!”- imprecò Kate tirando di nuovo su la cerniera del suo vestito.

-“Non ti preoccupare. Non ci avranno riconosciuti! E per quando mi sembravano ubriachi non credo che domani ricorderanno!”-

-“Non è per quello Rick. Cosa pensavamo di fare qui? Siamo a una festa con centinaia di persone. Non possiamo farlo. Non voglio questo per la nostra…”- ma si interruppe.

-“…prima volta?!”- chiese Castle cercando di andarle in soccorso.

-“Già! E poi poteva entrare Lanie o Esposito o qualcun altro che conosciamo. Non possiamo. Non qui!”-  disse abbottonandogli la camicia.

-“Ehi! Però non ero l’unico a volerlo!”- disse Castle mettendo su il broncio.

Kate lo fissò negli occhi e avvicinatasi a lui, labbra contro labbra disse:

-“Decisamente non eri l’unico!”-

Castle dovette respirare a fondo per controllarsi.

Kate si sistemò i capelli e il trucco e dopo aver lasciato un breve bacio sulle labbra del suo scrittore decise di uscire dalla stanza.

La serata passò tranquilla.

Chi chiacchierava, chi rideva, chi era ubriaco, chi si ritrovava sotto il vischio.

E fu così che a un certo punto Castle ci si ritrovò con Beckett.

Lanie con Esposito avevano fatto il resto. Parlando, parlando, li avevano fatti arretrare sotto un rametto di vischio.

Kate era bordeaux.
Non voleva baciare Castle. Non di fronte a tutti.

Ma non aveva scelta.

Lo squillo del cellulare di Castle la salvò in extremis, tanto che entrambi si allontanarono.

Lanie era visibilmente scocciata mentre Kate andò a prendere qualcosa da bere.

-“Ok, scendo subito!”- disse Castle rispondendo al telefono.

 


La serata continuava a passare, ormai mancavano 10 minuti a mezzanotte.

-“Ehi tesoro! Dov’è il tuo scrittore?”- chiese Lanie porgendole un flute di champagne.

-“Non lo so Lanie. È uscito un po’ di tempo fa ma non è ancora tornato. Ho provato a chiamarlo ma il cellulare è staccato!”- rispose Kate delusa che Castle non fosse lì con lei, quando ormai mancava poco alla mezzanotte.

-“Ti rendi conto che non hai obbiettato quando ti ho detto ‘il tuo scrittore’?!”- chiese Lanie sorridendo maliziosa come chi ha capito tutto.

Kate sorridendo prese un sorso del suo champagne e Lanie notò subito come i suoi occhi brillavano sotto quell’affermazione.

-“OHMIODIOO!!”- esclamò Lanie questa volta avendo davvero capito tutto, ma Kate riuscì a trascinarla in un angolo della sala poco affollato.

-“Lanie! Lanie!! Shh!! Vuoi che ti sentano tutti?!”- domandò preoccupata che qualcuno avesse sentito.

-“Oh mio Dio, tesoro!! Sono così felice per voi!!”- disse invece l’anatomopatologa abbracciandola, infischiandosene alla grande se qualcuno l’avesse sentita.

La sua amica, la sua migliore amica, aveva finalmente trovato la felicità e quello era sicuramente un ottimo modo di iniziare l’anno.

Kate si ritrovò stretta in quell’abbraccio da togliere il respiro mentre Lanie andava veloce come un treno.

-“Quando è successo?!”- chiese.

-“A Natale.”- rispose Kate.

-“Natale? Ma non avevi detto di averlo passato con tuo padre?”-

Kate sorrise. Ormai Lanie sapeva, era inutile continuare a mentire.

-“No, Lanie. Alla fine sono andata con lui negli Hamptons. Ed è stato tutto molto… wow! È stato davvero molto dolce, abbiamo fatto l’albero insieme, decorato la casa, ho visto nevicare sul mare. Ci crederesti?! Non avevo mai visto la neve così vicino al mare!”- continuò la detective immergendosi nel racconto.

-“Taglia! Non abbiamo molto tempo! Vai alla parte interessante!”- la interruppe Lanie con tono malizioso.

-“Non è successo nulla Lanie!! Non quello che piacerebbe sentire a te!!”- rispose invece Kate zittendola.

-“Sei proprio una delusione ragazza mia! Se non l’avete fatto, che avete fatto per tutto il tempo?!”-

-“Niente ci siamo scambiati i regali e lui… io mi sono arrabbiata per una cosa, ma poi ho capito di aver sbagliato e che questa volta l’avrei perso sul serio così gli ho chiesto scusa. E abbiamo fatto pace. Fine della storia!”- rispose veloce.

-“E ora?!”- domandò l’amica.

-“E ora dovrebbe essere qui e invece… non so dove sia! E c’è Demming che continua a provarci dopo che l’ho piantato in quel modo! Questa unione dei distretti non mi piace!”- esclamò la detective, ma proprio in quel momento Tom si stava avvicinando a lei.

 

 

In uno spazio più chiuso Castle malediceva quel trabiccolo di ascensore. Con tutti i posti alla moda e sicuramente più funzionanti, il 12° e il 54° avevano scelto quell’edificio antico per dare il benvenuto all’anno nuovo.

Quando aveva saputo della festa non voleva andare.

Avrebbe preferito una romantica cena con la sua Kate, e invece Montgomery aveva usato il suo potere per farla andare alla festa.

‘Il mio miglior detective non deve assolutamente mancare!’, gli fece il verso Castle in quel momento infuriato e ancora intrappolato nell’ascensore.

Pensava che era una congiura contro di lui, per non aver risposto a quel ‘ti amo’ sussurrato la notte di Natale da Kate.

Aveva sperato che non ci fosse tutto il 12°, e così era stato, ma non aveva calcolato che Demming, ritornato al 54° per un caso molto importante tanto da consentirgli la promozione, avrebbe potuto esserci.

Ormai lo dava per disperso, buttato nel dimenticatoio. Ma era evidente che lui non aveva affatto dimenticato Kate.

Le aveva ronzato intorno tutta la sera.

C’era un limite a quello che un uomo poteva sopportare.

E Kate ormai era la sua ragazza.

Quando l’aveva vestita con indosso quel vestitino bianco, wow! Non c’erano parole per descrivere quanto fosse bella e quanto lui l’amasse.

E poi ebbe quel flashback con lei e Alexis bambina, quando si era persa in quel negozio e l’aveva trovata Kate.

Ricordava tutto, come le fosse finito addosso, come avesse trovato Alexis addormentata fra le braccia di una Kate giovanissima, e come quel vestito bianco le stesse d’incanto.

Aveva rimosso quel dettaglio, non poteva sapere che era stata Kate a ritrovare sua figlia.

E quando Alexis l’aveva chiamato dicendo che era di sotto e voleva fargli gli auguri prima di andare a Time Square con Ashley, lui era corso giù.

Voleva dirle anche che era stata Kate a trovarla quella volta, voleva dirle che Kate era stata da sempre predestinata a lui.

Aveva sempre detto di credere nel destino. Lo aveva detto più che altro per gioco. Ma ora ci credeva sul serio.

E quando anche rimase bloccato in ascensore per risalire da lei e dirle quanto l’amasse, non poteva credere che il suo cellulare fosse scarico.

Aveva premuto più e più volte il tasto di emergenza, ma per i tecnici sospettava che ci avessero impiegato più del previsto.

Era Capodanno anche per loro infondo.

Continuava a pensare che Tom ci stesse provando con Kate in quel momento. Sapeva che lei non l’avrebbe mai tradito, si fidava di lei. Era di lui che non si fidava.

Rimuginava sui quei pensieri.

Voleva uscire da lì.

Meritavano di essere felici. Meritavano il loro happy ending.

Non poteva essere messo ko da un ascensore malandato e guasto.

Doveva andare da lei. A ogni costo.

Non aveva preso l’orologio e ormai la batteria del suo i-phone era defunta. Non sapeva di preciso che ore fossero ma su per giù era rimasto bloccato in ascensore una mezz’ora buona.

Ormai doveva essere quasi mezzanotte.

E come se fosse un miracolo le porte dell’ascensore si aprirono mostrando un vecchio tecnico, con i baffi bianchi. Una di quelle persone che ha visto molti Capodanni.

-“E tu che ci fai qui dentro?”- chiese piuttosto scocciato.

-“Si è bloccato l’ascensore.”- rispose Castle pensando che quello scocciato doveva essere lui.

-“Di un po’, ma non sai leggere? Il cartello ‘guasto’ secondo te a cosa si riferiva? Al gabinetto?”-

-“Non c’era nessun cartello, e in più questo gioiellino ha funzionato tutta la sera!”- rispose sarcastico.

-“Beh sei stato fortunato che ho visto la chiamata di emergenza. Stavo andando via anche io. È Capodanno anche per me! Beh gli ultimi due minuti per lo meno!”-

-“Due minuti? A che piano siamo?”-

-“Al tredicesimo ragazzo! Se devi andare alla festa di sopra dovrai farti gli altri 9 piani a piedi!”-

 

[ http://www.youtube.com/watch?v=9YRd_qsfj9Q]

Castle non se lo fece ripetere due volte.

Scattò fuori dall’ascensore, augurando frettolosamente gli auguri di buon anno a quel povero tecnico e iniziò la corsa.

Faceva i gradini a due a due cercando di essere il più veloce possibile, ma la sua scarsa forma fisica e il fatto che non facesse esercizio fisico da tanto tempo, dopo 5 rampe, fu costretto a fermarsi.

Fece dei respiri profondi. A occhio e croce mancava un minuto e aveva ancora altri 4 piani da fare.

Doveva farcela per Kate. Per lei.

Riprese la corsa, ormai non contava più quante scale mancavano, sperava solo di avere abbastanza fiato e, mentalmente si ripromise di iniziare a correre tutte le mattine. Se l’avesse fatto in quest’ultimo anno a quest’ora non avrebbe avuto di questi problemi.

Questo era uno dei propositi per il nuovo anno.

 


-“Posso parlarti?”- chiese Tom sorridendole.

-“Vi lascio soli!”- rispose prontamente Lanie.

Kate la fulminò con lo sguardo. Avrebbe voluto che restasse così almeno Demming non ci avrebbe provato di nuovo.

-“Kate… mi stavo chiedendo… qui pare che tutti baceranno qualcuno a mezzanotte. Noi siamo stati insieme e sarebbe meno imbarazzante che dire di no a qualche altra collega perché…io…in effetti, non ti ho mai dimenticata.”- disse tutto d’un fiato timidamente.

Non sapeva che cosa rispondere, o meglio lo sapeva ma non voleva che ci rimanesse male, visto che era stata lei a lasciarlo per andare negli Hamptons con Castle quell’estate, e lui l’aveva capito.

-“Tom… io… io non…”-

-“Mancano solo 30 secondi Kate.”- disse facendo brindare i loro bicchieri.

Kate era a bocca aperta. Non poteva assolutamente baciare Demming.

Doveva baciare Castle, anche se sarebbe già stata mezzanotte passata una volta trovato, ma non le importava.

Era lui il suo uomo, il suo scrittore.

 

Castle guardò il piano. Era al 21. Ancora uno e ce l’avrebbe fatta.

Corse più che poté, scalini a due a due e negli ultimi si diede lo slancio finale tanto che arrivò al 22° piano, spalancando le porte dell’anticamera.

Sentiva tutti che avevano iniziato il conto alla rovescia.

 

10 corse più veloce. Intorno a lui c’era gente ovunque.

9 un altro passo più vicino alla porta.

8 sentiva solo il battito del suo cuore.

7 aprì la porta della sala e con gli occhi cercò lei, la donna che amava.

6 Kate cercava un modo per non baciare Demming

5 alzò gli occhi e vide lo scrittore tutto trafelato.

4 i loro occhi si incrociarono e i loro sorrisi parlarono da soli.

3 Kate gli andò in contro e Castle continuò la sua corsa per raggiungerla.

2 si incontrarono al centro della sala e Castle la abbracciò.

1 chiusero gli occhi e le loro labbra si incontrarono.

 


Si levarono intorno a loro cori di buon anno, chi baciava il proprio compagno, chi suonava le trombette, chi con cappellini e scritte di auguri.

Dal soffitto scesero dei palloncini e dei coriandoli dorati e argentati finendo sulle teste e i vestiti di tutti, poggiandosi delicatamente per terra, come se stesse nevicando.

Intorno a loro regnava il tipico caos dei festeggiamenti e brindisi per l’anno nuovo, ma loro non li sentivano.

C’erano solo loro due e il loro bacio di mezzanotte per l’augurio di un felice anno nuovo.

Kate aveva una mano sul suo viso, mentre Castle, con le mani sui suoi fianchi, la stringeva a se.

Probabilmente non lo ammisero mai, ma quello fu il bacio più bello della loro vita.

Non importava se tutti li avessero visti, ma quel bacio si stava trasformando in qualcosa di molto profondo.

Le loro lingue si unirono insieme, desiderose nuovamente di sentire il sapore dell’altro. Si cercarono e si trovarono.

Lanie, aveva appena lasciato un tenero bacio sulle labbra di Esposito quando vide la detective e lo scrittore.
Tutti loro si sorrisero, ma decisero di lasciarli godere il loro momento. Erano felici per loro, e finalmente scrittore e musa erano felici. Questo bastava.

Quando si staccarono, Castle avvertì sulla propria bocca il sorriso di Kate.

La guardò e vide i suoi occhi brillare.

Sapeva che non le importava nulla se tutti quanti, se Demming o Lanie avessero visto. Non era più importante ormai.

-“Ti amo.”- disse guardandola ancora negli occhi.

-“Cosa?”- chiese Kate, come se fosse ancora stordita dal bacio.

-“Ti amo!”- ripeté lo scrittore.

Kate rimase in silenzio qualche secondo ma poi lo ricambiò con la sua stessa moneta.

-“Grazie!”- disse con fare saccente.

Castle non poté fare a meno di sorridere.

Sapeva che lo amava, gliel’aveva detto a Natale.

La strinse ancora fra le sue braccia e la baciò di nuovo, proprio lì, al centro della sala, ignorando i fischi di approvazione che alla fine Esposito e Ryan non erano riusciti a nascondere.

Erano solo loro.

Solo Kate, Rick e il loro amore, e il nuovo anno che era decisamente iniziato nel migliore dei modi.

 

 

 

 ANGOLO MIO: Eccociiii!!! finalmente è finitaaaaaaaa!!!! xD

dunque ho un paio di cose da dire: cm ho detto su, quando appare il link del tubo, cliccate e fate partire la canzone (ke io xsonalmente adoro).

il finale vi sembrerà di averlo già visto.. allora, premettendo ke io nn ho mai visto OC xk nn mi piaceva, nel periodo di natale ho beccato 1link su fb dv c'era il capodanno ad OC e ho pensato che se ci fossero stati Castle e Beckett sarebbe stato + bello! U_U  qndi chiedo scusa agli autori di OC (ke nn ho la minima idea di ki siano) se ho scopiazzato il loro capodanno! U_U 

ok mi pare di avervi detto tt... ogni volta dimentico qlks...

ringrazio davvero tanto chi ha letto, recensito, inserito fra le preferite e le seguite questa storia e anche tutti qll ke mi hanno inserita fra gli autori preferiti!! O.O

ok smetto di scrivere e lascio a voi!

sbaciottiiiiiii ;>

   
 
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