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Autore: Minnow19    29/02/2012    5 recensioni
Janet Bradford ha 17 anni ed un passato oscuro alle spalle. Nata e vissuta a S. Francisco, California, ha sempre avuto una vita spensierata e divertente, vita che cabierà totalmente quando la sua intera famiglia verrà trovata assassinata. Janet decide di lasciare un mondo colmo di ricordi e si trasferisce da sua zia Carol che vive con il suo nuovo marito Bobby e suo figlio Niall a Doncaster, Inghilterra. L'unica cosa che la terrà legata al passato sarà un migliore amico, Cory, assieme a un mistero tutto da svelare.
E nel tentativo di dimenticare sarà aiutata da un tale Louis Tomlinson e dalla sua banda di amici strampalati.
Peccato che non basti andare dall'altra parte del mondo per sfuggire al proprio destino.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII

Avevo cominciato a lavorare al Corner Pin Inn da circa due ore, e continuavo a ripetermi di aver preso la decisione giusta. Sarah era una ragazza simpatica, anche se molto timida, e la stavo conoscendo un poco alla volta. Era stata tanto discreta da non rivolgermi alcuna domanda riguardo il mio passato, e l’avevo apprezzato molto. Era molto dolce e matura, nonostante la sua giovane età, e dopo un inizio un po’ freddo avevamo lavorato chiacchierando piacevolmente.
“Tra quanto arriva tuo padre?” le domandai.
“Tra qualche minuto sarà qui” mi rispose lei cordialmente.
“Bene, bene.. Sono così nervosa, spero che mi darà il lavoro..” spiegai mentre servivo u cliente al bancone, mettendogli in piatto una grossa fetta di torta alle mele e porgendogli un bicchiere di coca cola fresca.
Tutto sommato avevo passato un bel pomeriggio, cosa che non potevo certo dire di Louis. Era ancora seduto ad uno dei tavoli più appartati, parlando animatamente con Eleanor, che anche mentre era arrabbiata sembrava bellissima. Aveva quella grazia persistente anche quando scuoteva la testa adirata, i suoi capelli volteggiavano nell’aria, le labbra scarlatte si muovevano veloci, le mani erano intrecciate e sembrava si torturassero a vicenda per il nervosismo. Era così sicura di sé, sembrava una di quelle persone terribilmente certe di ciò che vogliono, disposte a tutto pur di ottenerlo. Appariva molto alterata, mentre Louis, davanti a lei, pareva il ritratto della tranquillità. La lasciava parlare, sfogarsi. Ascoltava le sue parole con attenzione, ogni tanto scuoteva la testa per dissentire, ma non batteva ciglio.
“Non tira una buona aria, eh?” domandai a Sarah indicando la coppia che stava  abbastanza lontana da non sentirci minimamente.
“Ho notato. Non capisco perché lei sia tornata in realtà..” assentì lei pensierosa.
“Cosa vuoi dire? Niall mi ha detto che è la sua ragazza” la mia curiosità era sempre stata infinita, al contrario della mia discrezione.
“Era.” sottolineò lei “Prima che lei lo lasciasse di punto in bianco, per poi trasferirsi a Londra.” E quindi Louis era stato mollato da lei.
“Carina” commentai sarcastica.
“Lasciamo stare. Nessuno ha mai capito perché se ne sia andata, aveva un bel rapporto con tutti noi, usciva sempre con i ragazzi; Louis ne è uscito a pezzi, è per questo che è andato in America. E devo dire che ne è tornato meglio di prima. Forse in fondo gli ha fatto un favore.” Ecco svelato il mistero di Louis Tomlinson. Mi sentii in imbarazzo, mi ero ficcata troppo a fondo in faccende che non mi riguardavano.
“Io.. Ecco.. Non sapevo..” balbettai mentre sentivo il sangue arrivare al cervello e le guance tingersi di rosso scarlatto.
“Figurati, se non fossi curiosa non saresti normale. Però, non dirgli che te ne ho parlato, d’accordo? Sono solo la sorellina di Payne, non dovrei ascoltare le loro conversazioni di nascosto..” mi chiese gentilmente, e io annuii religiosamente. Avevo già capito il suo motivo per spiare i ragazzi regolarmente.
“Che mi dici di Harry invece?” chiesi osservandola attentamente, e la vidi irrigidirsi.
“Perché, ti interessa?” parlò con un tono di voce brusco e infastidito.
Io scoppiai a ridere, e lei mi guardò confusa.
“Parlavo di te, scema!” esclamai ridendo nuovamente, mentre la sua espressione si fece stupita e mi scrutò, paonazza in viso.
“Si nota così tanto?” mi domandò infine.
“Mmh, solo un po’..” ironizzai allora. Divenne ancora più rossa di prima.
Il discorso venne interrotto dall’arrivo di un uomo parecchio alto che sembrava la fotocopia spudorata di Liam, e che intuii essere il signor Payne.
“Tranquilla, il tuo segreto è al sicuro” sussurrai in un orecchio a Sarah, cercando di non farmi notare. La vidi annuire poco convinta, mentre salutava suo padre.
“Ciao papà.”
“Ciao tesoro.. Oh, lei deve essere Janet” le disse indicandomi, per poi sorridermi cordiale stringendomi la mano. Non potei evitare di notare la somiglianza con suo figlio. Come Liam, era molto alto, con gli stessi capelli castani e gli occhi color nocciola, con qualche sfumatura dorata. Le sue labbra però erano più sottili e meno scarlatte, il volto era coperto da una leggera barba rada e nel complesso era un uomo bello ed affascinante. Gli strinsi la mano energicamente e gli rivolsi un timido sorriso.
“Piacere, Janet Bradford.”
“Il piacere è mio signorina Bradford. Sono Geoff Payne. Allora Sarah, che mi dici?” domandò alla figlia.
“Assumila! I clienti la adorano, hanno lasciato un sacco di mance, e abbiamo disperatamente bisogno di qualcuno. In più è simpatica.. Chiedi anche a Ruth!” esclamò indicando una bionda che non avevo notato, che lavorava tra la cassa e la cucina. La bionda si tolse le cuffiette dell’ipod che stava ascoltando e annuì sorridendomi, evidentemente aveva capito di cosa stessimo parlando.
“Sì, papà assumila. Non è niente male. Comunque non ci siamo presentate, sono Ruth, la sorella maggiore di Liam..” si presentò anche lei, che assomigliava molto meno al fratello.
“Piacere, Janet.” Anche lei sembrava simpatica, e molto dolce. Si rimise le cuffiette nelle orecchie e si diresse verso la cucina ancheggiando.
“Quanti bicchieri ha rotto?” domandò ridendo Geoff.
“Nessuno! Oh, andiamo! Assumila!!” la pregò la piccola Payne.
“D’accordo, d’accordo, respira ogni tanto piccolo panda. Beh, benvenuta a bordo Janet!” mi disse guardandomi, probabilmente sperando di aver fatto la scelta giusta.
“Sì!! Grazie mille!!! Grazie, grazie, grazie!” saltellai lievemente di qua e di là, e abbracciai Sarah “Non la deluderò signor Payne, grazie mille!”
“Sarà meglio Janet. Lavorerai il lunedì, il mercoledì e il giovedì per ora. Quando ci sarà bisogno, anche il venerdì. Dalle 14.00 alle 18.00. Ora vai pure a casa, ci vediamo domani.” Mi spiegò gentile.
“Grazie mille, davvero. Ora vado a casa, si sta anche facendo tardi. A domani signor Payne. Ciao Sarah.” Li salutai entrambi e mi sbrigai a prendere le mie cose. Infilai le braccia nel giaccone color notte e mi coprii la gola con un’enorme sciarpa di lana, per poi calarmi sulla testa un cappellino di lana azzurro. Stavo per uscire dalla locanda quando venni investita da una furia castana che si dirigeva a passo veloce e nervoso verso la porta. Eleanor mi osservò con gli occhi arrossati e colmi di lacrime, il trucco un po’ sbavato e mi mormorò un flebile “scusa” per poi andarsene a testa bassa. Mi voltai indietro, Louis era seduto al tavolo all’angolo con lo sguardo perso nel vuoto. Mi avvicinai a lui sperando di non sembrare troppo invadente.
“Ehi, tutto bene?” gli domandai.
“Sì, sì..” annuì poco convinto, dopo avermi rivolto un piccolo sorriso.
“Sicuro?” si notava da chilometri che non stava bene. Sembrava turbato, un po’ triste, dispiaciuto, anche scosso. Sorpreso. Ma di certo non stava bene.
“Non proprio, ma forse se me lo ripeto più volte me ne convincerò.” Spiegò facendomi un altro sorriso, più forzato.
“Io dovrei andare a casa, ma se vuoi resto un po’ qui e ne parliamo un po’..” Stupida impicciona, mi dissi. Non conoscevo bene Louis, ma sembrava davvero che esplodesse da un momento all’altro, aveva solo bisogno che qualcuno lo ascoltasse, gli serviva sfogarsi. Assolutamente.
“Guarda, non ce la faccio più a stare qui dentro, è tutto il giorno che sono seduto qui. Però se ti va, potrei accompagnarti a casa, Niall vive poco lontano da me” mi propose. Notai una strana scintilla nei suoi occhi, forse speranza.
“D’accordo!” accettai stringendogli la mano, come se fosse una promessa. Era una mia vecchia abitudine, che Louis non tentò minimamente di evitare. Il ragazzo si alzò e indossò il suo giubbotto rosso che aveva appoggiato allo schienale della sedia e un cappellino di lana grossa, dello stesso colore. Sembrava un pomodoro gigante, ma evitai di farglielo notare.  Uscimmo assieme passeggiando l’uno accanto all’altra sotto il cielo nuvolo di Doncaster.
“Allora, cos’è successo?” cominciai tranquilla. Ero sempre stata brava ad ascoltare le persone e a dare loro consigli, mi era sempre piaciuto lasciare che la gente si sfogasse con me, che si aprisse. Volevo essere d’aiuto.
“Un disastro. Eleanor è la mia ex ragazza. Mi ha lasciato prima dell’inizio dell’estate, apparentemente senza motivo, poi sono venuto a sapere che se la spassava a Londra con un gorilla barbuto che ha dieci anni più di lei. Ci sono rimasto.. Non male, di più. Avevo condiviso tutto con lei, era la mia migliore amica oltre che il mio primo grande amore. Non vedevo altri che lei. Ero distrutto, così ho preso il primo volo per gli Stati Uniti che ho trovato, per dimenticare e per ricominciare. Per riabituarmi ad una vita senza lei che mi ronzava attorno ogni giorno. Mi sentivo vuoto senza di lei. E sorprendentemente, ha funzionato. Stavo bene, ero felice. Poi, appena torno, la ritrovo qui, a cercare di farsi perdonare in ogni modo possibile. Sono confuso.”
“E cosa pensi di fare, la ami ancora?”
“È qui che sta il problema! Se me l’avesse chiesto mesi fa, avrei accettato ad occhi chiusi, senza alcun dubbio. Mi mancava, e la vita sembra priva di senso senza di lei al mio fianco. Ma ora.. ora ho altre cose in mente.. e lei non mi interessa più. Ho il calcio, i ragazzi, ho tutto quello che mi serve. Non fraintendermi, io l’ho amata, l’ho amata davvero, con tutto il cuore e con tutta la mia anima. Ma mi ha lasciato, io sono andato avanti, e non sono più disposto a tornare indietro. Non la amo più –confessò nervoso- e mi dispiace da morire, ma..”
“Ma niente Louis. Ehi..” lo interruppi io e attirai la sua attenzione, così che mi guardasse negli occhi. Riuscii nel mio intento, due secondi più tardi mi stavo già immergendo in due pozzi senza fondo, che avevano lo stesso colore del mare. Piccoli, vispi e luminosi, mi osservavano con curiosità e un pizzico di impazienza, interessati a ciò che stavo per dire.
“Hai fatto bene a dirle la verità. Non mentire mai, per nessuna ragione ad una ragazza. Mai. Potrebbe essere l’errore più grande. Se le avessi detto di provare ancora qualcosa per lei, avresti rovinato le vite di entrambi. Lei si sarebbe illusa di tornare a quelli che eravate prima, e tu ti saresti trovato a tenere in piedi una relazione che è già andata a puttane.”
“Hai ragione, grazie Janet.”
“Ti senti in colpa, non è vero?” gli chiesi. Ero sempre stata piuttosto brava a leggere le persone.
“Non riesco a farne a meno. Mi ha distrutto vederla così.”
“La supererà. Non è la prima che prova una delusione d’amore. Non dispiacertene troppo, dopo quello che ti ha fatto..”
Mi sorrise dolcemente. Era identico a Cory, non riuscivo ancora a capacitarmi di quella somiglianza sorprendente. Con quelle poche chiacchiere eravamo già arrivati a casa mia.
“Beh, ci vediamo a scuola allora..” mormorò lui calciando un sassolino dal marciapiede.
“A domani Louis.. e non complessarti troppo.” Lo consigliai.
“Non c’è pericolo, tranquilla a domani.” Mi salutò dandomi un’amichevole pacca sulla spalla e se ne andò con la sua stramba camminata. Io corsi dentro casa, e subito ripensai a quello stupido messaggio che mi era arrivato, a cui avevo evitato di pensare per l’intero pomeriggio. Quello stupido sms mi aveva fatto venire i brividi.
Possibile che il mio passato mi perseguitasse sempre, anche quando stavo cercando di mettere ordine nella mia vita? Appena chiudevo gli occhi, mi si presentava quella scritta color sangue che occupava la parete del salotto. Il cuore cominciò a battere forte, e io iniziai a sudare freddo, le mani si erano fatte insolitamente appiccicaticce. Una grande sensazione di disagio si faceva spazio dentro di me. Avevo bisogna di una cosa sola, o meglio di una persona. Quella persona che viveva dall’altra parte dell’oceano e che attendeva le mie telefonate in qualsiasi momento del giorno, pur di sentire la mia voce. Quel ragazzo che mi aveva sempre protetta e a cui avrei affidato la mia vita. Senza quasi rendermene conto, ero già in camera mia, con il computer tra le gambe, intenta a pigiare i tasti della tastiera, in un tentativo di utilizzare Skype, il cui meccanismo era per me ancora ignoto. Quando entrai con il mio account, cliccai sopra il nickname di Cory e tentai una videochiamata. Solo quando vidi il suo volto familiare sullo schermo, finalmente, mi calmai.

 
 



Tomlinson’s Carrot      
Buona sera donzelle belleee (?)
Chi si ricorda di questa FF alzi la mano!!
Ok, non aggiorno da una vita o due, e voi siete così belle!!! NOVE RECENSIONI all’ultimo capitolo!!! IO VI AMO!!! Lo sapete no?
Il motivo del mio ritardo? Non mi va l’HTML!!! E non so perché, infatti oggi posto grazie alla André che è una SUPERDONNAAA <3 (I love you babe!).
In questo capitolo come potete notare, Louis e Janet si avvicinano un po’. Non so, forse sto facendo andare le cose stra per le lunghe, ma dovete ricordare che Janet non è per niente stabile dal punto di vista emotivo, ecco perché ho dedicato tre capitoli praticamente ad una sola giornata, ho voluto descrivere per bene dei motivi significativi.
In questo capitolo vedete una Janet molto vicina a me, nel senso che anche a me piace ascoltare gli altri, dare consigli, aiutarli, anche se non sono molto brava a farlo con me stessa. Dettagli.
ewjfehwfuehufhu voglio ringraziare una ragazza MERAVIGLIOSA, ovvero Rosa. Le tue recensioni mi fanno commuovere, te lo giuro. Sei gentilissima, e il fatto che io sia una delle tue scrittrici preferite qui mi rendere davvero ONORATA, cioè, grazie. Grazie perché anche quando ho delle giornate schifose le tue recensioni riescono a strapparmi un sorriso. Grazie davvero.
Voglio anche ringraziare tutte quelle che hanno letto e recensito la mia FF originale, Vita.
L’avete resa una delle shot più popolari, vi dico solo che è seconda nelle 30 shot con più parole nelle recensioni, e sesta nelle 40 più popolari dell’ultimo anno. GRAZIE, quella FF significa MOLTISSIMO per me.

Poooi, voglio ringraziare la Mari, che oggi mi ha fatto trovare un tweet stupendo su twitter, che voglio citare:
“@Louis_Tomlinson @TheHariboGirl QUESTA VA ALLE AUDIZIONE DI X FACTOR UK, è ITALIANA E VI FARà IL CULO! AHAHAHHAHAHAH”
Ok, UK l’ho aggiunto io sennò non si capiva. Vabbè, io AMO la Mariii <3
E anche la Sarah e la Becky, ormai non possono non nominarvi donne.
E dopo questa “cosa” indefinita e noiosa vi lascio LOL.
Prometto che il prossimo capitolo arriverà prima. I PROMISE. Se raggiungiamo le 10 recensioni, che per me sarebbero un record, posto prima della prossima settimana.

VI AMO TUTTE,
un bacioneee..
Juls.

P.S. se vi va passate a leggere la mia nuova shot: You Got Me Going Crazy.

Follow me on twittah: @TheHariboGirl.
   
 
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