Il giorno successivo era per tutti di festa e così gli studenti di Hogwarts occuparono parte del tempo cercando di fare amicizia con le altre scuole, di grande aiuto al gruppo di amici fu Cristina che aveva già visto Michelle nelle poche visite fatte ai genitori quell’estate.
“Non so ragazzi a me sembra brutto piombare da una persona in questo modo”
“Dai Ginny si deve fare conoscenza!”
“Si ma non puoi andare da una che nemmeno conosci in questo modo Fred!”
“Dai amore tentare non costa nulla. Infondo Cristina sa chi è perché si sono già conosciute”
“Oh! Con voi tanto non si può parlare”
“Ecco brava sorellina”, George le mise un braccio intorno al collo suscitando un grande fastidio nella ragazza.
“Dai smettetela che è lì e così fate solo fa figura dei deficienti”
“Cris io ti ricordo che loro sono deficienti”, Alice guardò l’amica con complicità e si avvicino a Michelle.
“Ehm.. Ciao Michelle”, Cristina era il ritratto si una persona in un attacco di panico quando il viso illuminato dai raggi del Sole invernali della francese girarsi con aria interrogativa verso di loro.
“Scusami ci conosciamo?”
“Sono la figlia di Finn ed Elisabeth… Ci siamo viste questa estate al ministero”
“Oh si adesso mi sono ricordata! Scusami moltissimo ma sono sempre così sovrappensiero che tendo a dimenticarmi facilmente le cose. Come stai?”, la ragazza si alzò in piedi e abbracciò leggermente Cristina che, invece, rimase impietrita.
“Ciao Michelle, io sono Alice e loro sono George,Fred,Ron,Harry,Ginny ed Hermione”
“Mi fa veramente piacere conoscervi”
“Ha già visitato la scuola?”
“No ero qui a pensare e mi sono persa”
“Allora dai vieni con noi”. Hermione senza pensarci la prese per mano ed iniziò a trascinarla nel grande parco descrivendo ogni minimo dettaglio della grande scuola.
Quando, ad ora di pranzo, tornarono verso il porticato incontrarono il gruppo dei Serpeverde capeggiato come sempre da Malfoy che senza dire nulla indietreggiò sotto l’arco per far passare Michelle seguendo ogni suo movimento con lo sguardo. Alice notò tutto e notò con divertimento l’improvviso cambiamento del prefetto, forse veramente la francese aveva colpito il giovane Malfoy. Forse tutti i tori non li aveva.
Quel pomeriggio Michelle girava per i corridoi del settimo piano quando le parve che qualcuno la seguisse così sfoderò la bacchetta incitando la persona a mostrarsi e fu sorpresa dal vedere quel biondo Serpeverde della mattina, un biondo che conosceva fin troppo bene per tutte le volte che l’aveva visto al ministero in compagnia del padre, Lucius, che la giovane auror non sopportava un granchè. Però quei capelli biondi la facevano andare in subbuglio ogni volta che li vedeva, quella pelle bianca che la faceva impazzire e poi quelle labbra che aveva sfiorato una sola volta…
“Malfoy”
“Quando comincerai  chiamarmi per nome?”
“Direi mai”
“E se ti dicessi che ho mollato Pansy? Come reagiresti?”
“Non mi interessa, quel bacio non è stato niente”
“Ma veramente? Vieni con me ti voglio fare vedere un posto”. Il prefetto la prese per mano e la fece entrare in un stanza che Michelle non aveva mai visto, il muro scomparì dietro di loro; il pavimento era coperto da un migliaio di cuscini e Draco Malfoy prese la ragazza per mano e poggiò il fine corpo contro il muro accarezzandole il collo con le labbra.
“Allora dici che quel bacio non è stato niente?”
“Malfoy tu sei un bastardo questo è un dato di fatto”
“Io direi che la mia famiglia è bastarda, o meglio ha la fama della bastarda”. Michelle non riuscì a controbattere, le labbra di Draco si unirono alle sue in un bacio appassionato.
No, aveva ragione lui. Quel bacio dell’estate precedente non era stato un errore o, se lo era stato, lei aveva sbagliato con piacere. Con gli occhi chiusi e le labbra su quelle del giovane Malfoy poteva tornare indietro di mesi a quando ci fu quel breve incontro sulla spiaggia.
“Le onde del mare si infrangevano sugli scogli…”
“Che fai ora mi leggi anche nel pensiero?”
“Ero semplicemente sicuro che pensassimo la stessa cosa”, le labbra del ragazzo si muovevano lentamente lungo il collo suscitando lunghi brividi in Michelle che fece fatica a mantenere la mente lucida.
“Malfoy potresti staccarti un secondo così ragiono con lucidità?”
“Veramente non era mia intenzione”, Draco continuo a baciarla sul collo salendo piano piano fino al lobo e poi verso le labbra. Michelle tremava e mise tutta la sua forza di volontà per allontanare il ragazzo di qualche centimetro da lei
“Come vuoi tu, mi allontano”, il ragazzo si sedette su un cuscino e aspettò una reazione da parte della francese che aveva di fronte, reazione che tardò ad arrivare.
Michelle era in piedi ad occhi chiusi, sembrava che stesse pensando a qualcosa ma come sempre non trapelò niente dalle sue labbra; quando si mosse lo fece in direzione del ragazzo e con sicurezza si sedette tra le sue gambe voltandosi verso di lui. Poi lo baciò con una tale passione che rimase impietrito anche il giovane Malfoy per qualche secondo prima di adagiare lentamente il corpo della ragazza sul resto cuscini ed il suo sopra, lui la voleva. Da sempre.
Lentamente mise una mano sotto la camicetta  azzurra della ragazza ma non osò oltre: non era il momento adatto dopo tutti i mesi passati lontani. La voleva ma si poteva accontentare anche del solo contatto tra i due corpi per ora così si mosse fino all’altezza del reggiseno per assaporare con il tocco quella candida pelle coperta da un solo strato di seta, con le labbra le sfiorò il collo e poi lentamente sganciò i primi tre bottoni della camicia e andò ad esplorare con le labbra il torace per poi risalire su lasciando che le loro lingue si incontrassero ancora.