Mi trovavo su un aereo diretto a Busan avevo provato così tanto ma ero lo stesso terrorizzata e agitata per il mio debutto, “Non essere così agitata ti stai mordendo le labbra ed hai già dei tagli” Key mi diede uno specchio per rendermi conto di come mi ero torturata “Ho paura e se poi sbaglio l’intonazione o dimentico le parole?” Minho prese la mia mano “Ci sono io sul palco con te” al suo sorriso sorrisi anche io “Cavolo se questo ragazzo continua a farmi dei sorrisi del genere io a domani ci arrivo si ma morta.”

L’areo atterrò, c’erano fan urlanti da ogni parte e le guardie del corpo tenevano la situazione sotto controllo “pronta per i paparazzi?” guardai Minho perplessa “Papara?” nemmeno il tempo di finire la frase e mi ritrovai con un’ondata di flash addosso guardai i ragazzi che sorridevano tranquilli feci uno specie di sorriso, almeno cercai di farlo, dato che non vedevo nulla causa i flash accecanti, cominciavo a non capire più nulla, continuavano a fare domande del tipo “Sei la nuova debuttante cosa ti aspetti?, oppure perché stai sempre con gli SHINee c’è una relazione con uno di loro?” ero immobile non sapevo cosa fare era tutto così nuovo per me, senti una mano prendere la mia e trascinarmi, Minho!

Minho
July era immobile i fotografi le erano addosso, “perché le guardie del corpo non intervengono pensai?” Jong mi diede una gomitata e intuì che dovevo fare presi la sua mano velocemente e la trascinai con me in un corridoio con un’uscita di emergenza e una macchinetta per le foto, la trascinai lì dentro così da far credere ai giornalisti di avere preso l’uscita, la guardai bene aveva un’espressione spaventata; cominciai ad accarezzarle il viso “Calma è tutto finito” eravamo vicinissimi il suo profumo di fiori premeva forte contro le mie narici, è così buono… Mi avvicino ancora di più a lei fino a far sfiorare le nostre labbra, socchiuse gli occhi e cominciai a baciarla lentamente con dolcezza.
July
Mi stava baciando Minho mi stava baciando! Cercai in qualche modo di abbracciarlo lo spazio era poco e si stava stretti, la tenda della macchinetta  che ci divideva dal mondo esterno si aprii “scusate piccioncini” Jong e Key si misero a ridere divertiti dalle nostre facce scazzate per l’interruzione “Andiamo ora dai che i paparazzi sono spariti” “come avete fatto a scappare?” domandò Minho “Siamo scappati sulle scale antincendio fino al terrazzo e abbiamo aspettato un po’, eravamo sicuri che finalmente vi eravate sbloccati” arrossi violentemente Minho mi prese per mano “Andiamo in hotel a riposare” si misero tutti il cappuccio e gli occhiali da sole lo stesso feci anche io. Una macchina nera blindata ci stava aspettando “E poi si chiedono perché li riconoscono sempre” pensai “il bagno lo faremo vero? Siamo in una città di mare” tutti mi guardarono come se fossi un aliena “che ho detto di male?” chiesi “Se ci riconoscono sono guai e poi non abbiamo tempo” sorrise Tae spiegandomi.
Non feci altro che guardare fuori dal finestrino per tutto il viaggio Minho in parte a me parlava con i ragazzi senza mai sfiorarmi o guardarmi. “Che ho sbagliato?” pensai.
In hotel presi la mia valigia velocemente  mi rifugiai in camera, il balcone guardava il mare ed un intensa malinconia mi assalì mi mancava l’America la California le lunghe risate con le amiche sulla spiaggia, e sopratutto mi mancava la mia famiglia, una lacrima senza accorgermene rigò la mia guancia bussarono alla porta stavo per andare  a vedere chi fosse quando sgattaiolò dentro Minho “Hai gli occhi lucidi che succede piccolina?” il mio cuore si sciolse a quella parola “Nostalgia di casa” mi abbracciò dandomi un bacio sulla fronte “Non voglio che tu sia triste e anzi ti faccio una promessa andremo a New York appena gli impegni ce lo permettono” mi baciò in modo molto romantico «ora andiamo che ci aspettano».