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Autore: Severa Crouch    02/03/2012    1 recensioni
Questo è il primo spin-off tratto da “L'orizzonte degli eventi”. Alice prima di lasciare Hogwarts vuole conoscere Harry. Decide di condividere con lui i ricordi più belli degli anni ad Hogwarts vissuti con Lily, i Malandrini e Severus, in modo che Harry possa conoscere meglio i suoi genitori.
Anticipazione del capitolo 1: “In preda ad una sorta di eccitazione, Harry iniziò a percorrere nel senso della lunghezza il tavolo dei Grifondoro, alla ricerca di qualcuno di sua conoscenza. Li vide: il suo cuore ebbe un sussulto. I Malandrini al completo. Era il regalo più bello che gli avessero mai fatto: James, Sirius, Remus, Peter erano lì, d'avanti a lui. Ridevano, si tiravano gomitate, scherzavano come lui, Ron, Neville, Seamus e Dean avevano fatto per anni. Non c'erano i gemelli Weasley ad intrattenere il tavolo ma Sirius e James non erano da meno. Di fronte a loro, con il tipico ciglio di disapprovazione che era fin troppo abituato a scorgere in Hermione e una chioma fulva degna dei capelli della sua amata Ginny Weasley, stava Lily, impegnata a tenere a bada quella ciurma di ragazzi fin troppo contenti di essersi rivisti dopo la pausa estiva.”
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Il sapore della vendetta

 

Harry e Ginny si trovarono in cortile, nel porticato che di solito si riempiva di studenti al cambio dell'ora. La neve imbiancava ancora i cortili, a giudicare dal vociare e dall'allegria degli studenti che iniziavano a popolare il portico, dovevano essere da poco finite le vacanze di Natale.

Fu sorprendente vedere il professor Piton senza il solito broncio, sembrava addirittura contento per quello che gli stava mostrando Alice. Decisero di avvicinarsi.

“Alice, è sorprendente! Questo incantesimo Vitious te lo insegnerà al quarto anno, quando te l'ho mostrato non credevo che ci saresti riuscita!”, Alice gli lanciò un'occhiata di sfida e aggiunse sarcastica: “Grazie per la fiducia, Sev..”, Piton, imbarazzato per il fraintendimento, cercò di rimediare: “No, Alice, sono sorpreso in senso positivo: non è facile. Stai creando degli uccellini magici: sapessi quanti maghi hanno difficoltà al quarto anno! Vuol dire che hai molta magia dentro, potresti fare grandi cose, se solo volessi.”. Alice si scurì in volto e aggiunse: “Ne abbiamo già parlato Sev, non mi interessa la magia oscura, lo sai.”. Alice stringeva la bacchetta nella sua mano destra, aveva iniziato a vibrare e non sapeva il perché la sua bacchetta si comportasse in questo modo strano. Preferì non dire nulla a Severus, quest'estate l'avrebbe fatta controllare da Charlotte, del resto era lei che l'aveva creata.

“Preferisci creare uccelli magici rispetto ad esplorare i tuoi limiti?” chiese Severus che non comprendeva l'ostinazione e la chiusura di Alice su questo argomento.

Lei era una strega in gamba e curiosa esattamente come lui, perché rifiutava la magia oscura? Avrebbero potuto fare molta strada come maghi oscuri, i loro esperimenti in pozioni erano andati benissimo e Alice, nonostante la giovane età, si era dimostrata non solo un'ottima assistente, ma anche un'eccellente collega.

Uno spintone da dietro interruppe i pensieri di Severus e gli fece cadere i libri che teneva in braccio. Alice reagì con prontezza, li aveva visti arrivare e non si aspettava nulla di buono, aveva già la bacchetta in mano: “Wingardium Leviosa!”, i libri galleggiarono da terra e tornarono tra le braccia di Severus: “Ottimo tempismo”.

Alice sorrise sadicamente: “Non è finita qui, è giunto il momento della vendetta.”

Senza neanche guardare dietro di sé disse sottovoce “Aguamenti!” e dalla sua bacchetta un getto d'acqua gelida piombò sulle teste dei tre Grifondoro maleducati che avevano osato interromperli. Chi di acqua ferisce, di acqua perisce. Subito dopo, per rallentare possibili ritorsioni, fece cadere i pantaloni a tutti e tre.

Ginny scoppiò in una risata imbarazzata alla vista di James Potter in mutande, quando lui si girò per vedere chi aveva osato, Ginny se lo trovò d'avanti e divenne paonazza. Harry la strattonò per un braccio e le urlò: “Vuoi farmi il favore?”. Era furioso, come poteva fare la scema con suo padre, davanti a lui? Non aveva un po' di ritegno?

Alice e Severus trattenevano le risate a stento, fingevano indifferenza ma non era semplice non scoppiare a ridere quando quei tre camminavano assomigliando a dei pinguini.

Si sentivano le voci dei ragazzi delle altre case gridare: “Ehi Potter, adesso fai anche la doccia con Black?”, “Black non è che le ragazze ti hanno stancato e preferisci Potter?”, “Minus, sempre in mezzo a quei due?”.

Temendo una punizione, Severus afferrò Alice e la trascinò nel corridoio dietro l'angolo, in modo da non essere visti da quei tre che erano troppo impegnati ad asciugarsi.

Severus disse: “Ci serve un alibi.”, si guardò attorno e vide Regulus Black: l'uomo giusto al momento giusto.

“Ehi Regulus, guarda qua, Alice fa delle cose incredibili.” esclamò Severus cercando di attirare l'attenzione dell'amico. Regulus si avvicinò: “Severus, ti stavo cercando, volevo chiederti i tuoi appunti dell'anno scorso di storia della magia: Ruf ci ha assegnato un tema noiosissimo da fare. Leroux, ti devo dell'aconito, il prossimo fine settimana ad Hogsmeade rifornisco la cesta degli ingredienti e te lo rendo! Ma cosa fai di speciale?”.

Alice agitò la bacchetta, sorridente e gli uccellini magici iniziarono a volteggiare sopra le loro teste. Regulus non parve molto sorpreso e chiese a Piton: “Cosa c'è di strano?” e Severus gli ricordò: “E' una del secondo anno: questo incantesimo lo insegna Vitious al quarto!”.

“E' vero, fenomenale! Sei sicura che non vuoi unirti al Signore Oscuro?” chiese Regulus, venendo interrotto da tre furie ancora bagnate con le bacchette puntate contro di loro.
“Lo sappiamo: è colpa vostra!” urlò James, Sirius strizzò gli occhi per la rabbia: “Fratellino, che piacere”.

Regulus guardò il fratello con enorme disprezzo e sarcasticamente aggiunse: “La mamma non ti ha insegnato che dopo la doccia ci si asciuga? Potresti ammalarti.”.

Sirius fece un incantesimo di aria calda e tornò asciutto immediatamente. Guardò Alice malissimo e le disse: “So che siete stati tu e Mocciosus”. Alice spalancò gli occhi e, con l'aria più innocente che riuscisse a fare, esclamò: “Non so di cosa tu stia parlando, eravamo qui con Regulus.”.

Regulus si sentì chiamato in causa, con sommo disprezzo, guardando negli occhi il fratello, disse: “Come al tuo solito fai la vittima e te la prendi con i più piccoli. Sei senza vergogna.”

James prese per un braccio Sirius per trattenerlo, sentiva la rabbia dell'amico crescere e montare sempre di più. Trascinando Felpato, iniziò ad indietreggiare puntando la bacchetta contro il trio di Serpeverde, dicendo in tono minaccioso: “Attento Mocciosus, tu e la tua amichetta state attenti, vi teniamo d'occhio.”.

Alice si girò verso di loro: “Mi tremano le ginocchia! Potter e i suoi ci tengono d'occhio! Che paura!”. Severus rideva, Alice sdrammatizzava il tutto, vedere una bimba del secondo anno che non temeva quei tre gli dava coraggio e metteva tutto sotto un'altra prospettiva: adesso aveva degli alleati.

Bastò uno sguardo sprezzante di Lily, appena giunta con Remus, per far perdere tutta la sicurezza a Severus. Lily prese per un braccio James e gli disse: “Potter, lasciali perdere, non voglio finire di nuovo in punizione.”.

James, sorpreso per il contatto con Lily, si lasciò guidare da lei senza fare opposizione. Severus non mancò di notare il gesto e sentì una fitta al cuore: erano vere le voci che giravano. James Potter aveva da sempre una cotta per la sua Lily e presto o tardi lei avrebbe ceduto. Severus riconosceva i primi segni del cedimento. Un tempo Lily prendeva lui per il braccio, adesso lo guardava come se fosse uno schiopodo sparacoda. Il disprezzo di Lily continuava a ferirlo perché lui la amava ancora e non riusciva a rassegnarsi di averla persa per sempre.

Sirius, con la bacchetta puntata disse: “Attenta, Leroux, non giocare con il fuoco..”, Alice sorrise beffarda e gli rispose: “Sì, ma tu stai attento all'acqua!”. Regulus scoppiò a ridere e anche sul volto di Severus comparve una piega del labbro simile ad un sorriso.

I tre Serpeverde se ne andarono ridendo per aver ottenuto la tanto sospirata vendetta. La presenza di Regulus era stata provvidenziale per mettere in difficoltà Sirius. Dall'altro lato del corridoio i cinque Grifondoro rimasero a guardare i Serpeverde che erano ormai lontani.

Remus guardava Sirius sorridendo, quei sorrisetti di Remus erano tremendi, lui era capace di non parlare per molto tempo, dopo sorridere ed uscirsene con quella che sarebbe diventata una perla, un tormentone o, peggio ancora, una verità. Remus, appoggiato al muro, guardava a braccia conserte il suo amico e continuava a sorridere ironicamente, finché disse: “Felpato, non è che la Leroux ti ha colpito? Ogni volta che la vedi ti animi!”.

Lily scoppiò a ridere, James si illuminò, adesso aveva un'arma per prendere in giro Sirius. Peter diede manforte a Remus: “In effetti ricorda James con la Evans il primo anno, poi sappiamo tutti come è andata a finire.”.

A queste parole Lily arrossì completamente ed iniziò ad urlare: “Come è andata a finire, Peter? Perché non solo non è finita ma non è neanche iniziata e non inizierà mai: Potter deve togliermi dalla sua testa!”.

Peter si fece piccolo, le sfuriate di Lily gli facevano una gran paura, alimentata non solo dalla consapevolezza che Lily era un'eccellente strega in grado di maledirlo non verbalmente, ma anche dalla sua più generale insicurezza nei confronti del genere femminile.
Da anni Peter provava a stare dietro a James e Sirius per cercare di capire come riuscissero ad essere così disinvolti con le ragazze, lui continuava a sentirsi inadeguato: non era bello come loro, non era un mago abile come loro e non sapeva neanche giocare a Quidditch, non aveva nessuna qualità che le ragazze potevano apprezzare. Era così impacciato che non riusciva neanche ad essere gentile come Remus, con cui condivideva la timidezza e la difficoltà a relazionarsi con le donne.

Peter fece un ampio respiro per farsi coraggio e cercò di rispondere: “H-ha-hai f-frainteso, L-Lily. V-Volevo dire che sappiamo tutti che alla fine James ha iniziato a farti la corte.”. Le sue mani si agitavano in gesti di scusa e minimizzazione, quella maledetta paura delle donne, streghe per giunta.

Sirius aggiunse: “Remus, come ti salta in mente una cosa del genere? Voglio dire: è una bambina! Ci sono ragazze molto più grandi e belle di lei in questa scuola.”.

Lily sorrise: “Sarà, ma è in gamba, non puoi negarlo ed è arguta e sarcastica. Io la trovo geniale e quando litigate riesce a tenerti testa nonostante sia quattro anni più piccola.”.

James iniziò ad arruffare i capelli di Sirius dicendo: “E bravo Felpato che si è innamorato.”.

Remus non aveva smesso il suo sorriso ironico. Dopo aver messo la pulce nell'orecchio aggiunse perfidamente: “Ma lei preferisce Mocciosus.”, James strinse istintivamente la bacchetta: “Mocciosus è sempre in mezzo ai piedi.”.

Intervenne Sirius a cui quel discorso non piaceva per nulla: “Che se la tenga! Chi la vuole quella rompiscatole, impertinente e mocciosa: ecco Mocciosa e Mocciosus, che stessero insieme! Ora, lasciatemi perdere che ho un appuntamento con una ragazza vera e degna di me!”. Sirius se ne andò di gran corsa infuriato, mentre dietro James gli gridava: “Dai, Felpato, non prendertela! Stiamo scherzando un po'!” e rivolgendosi agli altri aggiunse: “E' così permaloso!”. Remus sorrise e Lily osservò: “Mi sa che avete toccato un nervo scoperto! Come saranno divertenti i prossimi pomeriggi di studio con Alice!”, salutò tutti e se ne andò verso la biblioteca a finire il compito di Trasfigurazione che la McGranitt aveva assegnato quella mattina.

Remus disse agli amici: “Torniamo in Sala Comune: vi sfido agli scacchi magici!”, James guardò il suo orologio e si accorse di essere in ritardo per gli allenamenti di Quidditch, così si diresse verso il campo, sfidando la neve dei prati. Remus e Peter presero la strada della Torre di Grifondoro: avrebbero aspettato i loro amici al caldo del camino giocando a scacchi.

Harry e Ginny, che avrebbero voluto seguire un allenamento di Quidditch del mitico James Potter, si ritrovarono nella sala del pensatoio delusi, tuttavia iniziavano a capire meglio le dinamiche interne a quel gruppo di amici.

   
 
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