-Sanae, posso parlarti?-
-Vieni pure, Genzo… siediti…-
Il portiere si sistemò accanto all’amica e la osservò attentamente.
-Come stai?- le domandò, anche se gli occhi della donna palesavano un malessere interiore molto più grande di quello che appariva all’esterno.
-Io… sto bene… cioè, tra me e Tsubasa non c’è più niente, ma… sai, forse è meglio così…-
-Che intendi dire, scusa?-
-Genzo, sai bene a cosa mi riferisco: Tsubasa non riuscirà mai a mettermi al primo posto nella sua vita… per qualche strano motivo prima di me ci sarà sempre Lavinia, o il calcio, o Daichi, se sopravvive… e io non sono disposta a dividerlo con tutte queste cose!-
-È molto egoistico quello che stai dicendo, te ne rendi conto, vero?-
-Non mi interessa! Penso di avere il diritto di essere egoista! Sono 20 anni che penso solo a Tsubasa: tutte le storie che ho avuto in questo periodo erano senza importanza! Ho dedicato la mia vita a lui, ed ecco come mi ripaga!-
-Stavi per sposarti, Sanae!!-
-Non dire scemenze! Non l’avrei mai fatto, allora…-
-Intendi dire che ora…-
-Non lo so, Genzo…- lo interruppe baldanzosamente lei –So solo che voglio andarmene via, voglio allontanarmi da Tsubasa… mi ha ferita, ferita troppo profondamente per riuscire a perdonarlo… questa volta non gli basterà tornare sui suoi passi per riavermi… questa volta non gli basterà niente… perché non c’è più niente da fare: la nostra storia è morta e sepolta, anzi, forse non è mai nata… mi sono semplicemente illusa che lui fosse l’uomo adatto a me, e per 20 ho corso dietro ad un sogno… ma adesso vedo bene qual è la realtà…-
-Sanae…-
-No, Genzo, non mi convincerai!- esclamò la donna alzandosi in piedi –Tsubasa è un idiota, e non sono disposta a rovinarmi la vita per lui!-
Uscì dalla stanza senza dar modo a Genzo di parlare: il portiere osservò che sul comodino di Sanae c’era un portafoto, ma non era in piedi, la foto era rivolta verso il legno del comodino. La prese in mano e la girò per osservarla: ritraeva Sanae, Tsubasa, Daichi e Lavinia…
Non potranno mai essere felici, insieme… non finché ci saranno Vinny e Daichi a creare problemi… e Tsubasa deve prendere una decisione, una decisione chiara: o è innamorato di Sanae, o di Lavinia…
Taro raggiunse Tsubasa sul terrazzo: l’uomo stava osservando la città con sguardo assorto e non sentì neanche l’amico che si avvicinava.
-Tsubasa… tutto bene?-
Il calciatore si voltò verso l’amico di sempre e sorrise mestamente:
-Per niente, Taro… per niente… sono distrutto… vorrei solo che Daichi si risvegliasse da quel dannato coma e che mi sorridesse… vorrei solo che questa brutta storia finisse…-
-Dipende anche da te, questo lo sai, vero?-
-Che intendi dire?-
-Non riconquisterai Sanae standotene qui ad osservare la città…-
-Tsz, Sanae… ormai non c’è più nulla da fare…-
-Ma cosa diamine stai dicendo, Tsubasa!!!!- esclamò Taro, stupito –Tu ami Sanae! Ti arrendi così??-
-Sai, anche Lavinia me lo diceva… tutti credono in noi due, tutti tranne io e lei… neanche Sanae è convinta della nostra relazione…-
-Tu di certo non semplifichi le cose…-
-Ho altri pensieri per la testa, ora: mio fratello è in coma e Lavinia è ricoverata in psichiatria! Cosa dovrei fare secondo te?-
-Tsubasa, smettila!- esclamò Taro con voce seria e lo sguardo arrabbiato –Ti stai comportando come un bambino: perderai Sanae, se non la smetti… la perderai per sempre, e te ne pentirai quando ormai sarà troppo tardi! Pensaci prima di commettere questa sciocchezza!-
-Ma cosa volete da me! Perché tutti volete che io stia con lei! E se non fossimo destinati a stare insieme? E se le nostre strade non si dovessero incrociare? Perché insistete tanto??? Siete convinti di sapere qual è la cosa migliore per noi e ci assillate con la nostra relazione, ma questa relazione non esiste, non esiste più! È un’illusione, è il frutto della vostra immaginazione!-
Rientrò in casa arrabbiato, e Taro scosse la testa, sconsolato: Non si rende conto della sciocchezza che sta commettendo… la perderà, per sempre, e se ne pentirà troppo tardi…
-Vinny…?-
La ragazza voltò faticosamente la testa verso Shinichi.
-Shi… Shinichi…-
-Ma che hai? Ti senti bene?-
-Non… non tanto…-
Il ragazzo le posò una mano sulla fronte e sentì che scottava:
-Credo che tu abbia la febbre… vado a chiamare un infermiera…-
-No, io… non ne ho… bisogno…-
Chiuse gli occhi lentamente: respirava a fatica ed era veramente pallida. Preoccupato, Shinichi chiamò un’infermiera, la quale misurò la febbre alla giovane: il termometro segnava 40.
-You have to call Mister Ozora!- disse l’infermiera rivolta al giovane nipponico, il quale annuì e fece quello che gli era stato detto.
Quando tornò nella stanza della ragazza, Vinny aveva riaperto gli occhi.
-Ehi, estrella… non fare brutti scherzi, eh?-
Vinny sorrise dolcemente:
-Shinichi devi… andare da Daichi… vai a… vai da lui…-
-No, sto qui con te… ci andremo insieme più tardi da lui…- rispose lui, prendendole la mano. Quando Tsubasa arrivò e si trovò di fronte a quella scena, la rabbia lo fece sragionare:
-Ma bene! Daichi è in coma e tu subito ne approfitti e ci provi con Lavinia, eh Shinichi? Ma che razza di amico sei!!!-
-Tsubasa, ma cosa stai dicendo???- esclamò Sanae: adesso stava proprio esagerando!
-Tsubasa, calmati: Lavinia sta male, non è questo il momento di…-
-Taci, Ryo! Ho capito le tue intenzioni, sai?- aggiunse poi, rivolto al migliore amico del fratello.
-E invece non hai capito proprio un bel niente…- lo interruppe Lavinia, mettendosi faticosamente a sedere e fissandolo freddamente con gli occhi febbricitanti –Anzi, tu non hai mai capito niente… dovresti esserci tu qui accanto a me mentre sto male… e invece c’è Shinichi, che non mi deve niente, perché non è il mio tutore legale… Il tuo problema, caro il mio Tsubasa, è che non vedi ad un palmo dal tuo naso…-
Man mano che parlava, le sue gote si facevano sempre più rosse, segno che la febbre saliva, ma ormai aveva iniziato a sputare il rospo, non poteva fermarsi!
-Ah, sì? E cosa non vedrei, sentiamo!-
-Tu non vedi che accanto a te hai una donna che ti ha aspettato per anni, e adesso si è stufata dei tuoi capricci, e non ne vuole più sapere mezza di te…- scostò le coperte e si alzò dal letto –Non vedi che per tre anni io ho aspettato un tuo ritorno ma tu non ti sei fatto vivo perché il tuo amor proprio te lo impediva!- si avvicinò al tutore barcollando, ma con una tale cattiveria da spaventare persino Genzo –Non vedi che tuo fratello, che ha 15 anni meno di te, ha messo a repentaglio la sua vita per una ragazza, cosa che tu non ti saresti mai sognato di fare, anzi! Tu avresti dovuto proteggermi, e invece c’è finito lui col coltello nel petto, c’è lui ora a lottare tra la vita e la morte! E io sto male, perché so che è colpa mia…- iniziò a tremare, mentre gli occhi le si riempirono di lacrime –Non voglio vederlo morire, e invece ogni giorno che passa vedo la vita uscire dal suo corpo inerme, e tu non sai fare altro che commiserarti, senza pensare ad una maniera per aiutarlo! Non è piangendoti addosso che lo aiuti!!-
-È in coma, Lavinia! Non c’è niente che possiamo fare!!!!!-
-VORREI CHE CI FOSSI TU AL SUO POSTO!!!!- urlò improvvisamente la giovane –VORREI CHE CI FOSSI TU A LOTTARE, VORREI CHE CI FOSSI TU SDRAIATO IN QUEL LETTO, PERCHÉ FINALMENTE CAPIRESTI IL VERO SIGNIFICATO DI TANTE COSE! ERI TU CHE DOVEVI SALVARMI, NON LUI! SEI UN VIGLIACCO!!!-
Si bloccò improvvisamente: la guancia le bruciava, e si stava arrossando proprio dove Tsubasa aveva lasciato cadere la mano… in quello schiaffo l’uomo aveva rinchiuso tutta la sua rabbia e il suo dolore, ma l’aveva sfogato sulla persona sbagliata… come sempre… Vinny si accarezzò la guancia colpita, tremando… alzò lo sguardo verso il suo tutore e lo fissò con astio:
-Ti odio!-
Fece per uscire dalla camera ma le gambe non le ressero più: il fisico, debilitato a causa della febbre e del poco mangiare, aveva ceduto, e Vinny svenne nel corridoio del reparto.
-Lavinia… Lavinia… apri gli occhi, Lavinia…-
Faticosamente la giovane aprì gli occhi: fu accecata da
una candida luce, così subito non riconobbe il suo interlocutore. Si alzò leggermente
appoggiandosi sui gomiti e finalmente riuscì a scorgere il volto.
-Da… Daichi?-
Il giovane le sorrise dolcemente, e lei, in preda alla
gioia, lo abbracciò e lo strinse forte.
-Oh mio Dio! Ma allora stai bene! Sono così felice!
Quando ti sei svegliato? Sei guarito? I medici cosa dicono??-
-Vinny, non siamo in ospedale…-
La giovane si guardò attorno, e notò che effettivamente
quel luogo non aveva l’aria di un ospedale: era completamente bianco, avvolto
in una luce candida e luminosa, che scaldava…
-Ma allora dove… dove siamo?-
-A dir la verità non lo so… ma credo che io ci rimarrò
a lungo…-
-No…- mormorò Vinny mentre gli occhi le si riempivano
di lacrime.
-Non piangere, piccola mia…- le disse il giovane
aiutandola ad alzarsi –Non devi essere triste…-
-Io non posso perderti, Daichi, ho ancora bisogno di
te…-
-Non mi perderai, amore mio, io sarò sempre qui con
te…- e le posò una mano sul cuore –Sarò sempre accanto a te, in qualsiasi
momento…-
-Perché l’hai fatto… non avresti dovuto salvarmi… non
mi avrebbe mai uccisa… voleva solo…-
-Non potevo sopportare il fatto che quel lurido
bastardo ti sfiorasse… volevo proteggerti…-
-Non era compito tuo…- mormorò lei mentre calde lacrime
le scesero lungo le guance –Non era compito tuo, non dovevi farlo, non dovevi…-
-Ssh… non parlare tesoro… io sono felice della scelta
che ho fatto, e se tornassi indietro compirei lo stesso gesto altre mille e
mille volte… perché io ti amo sul serio, e sono pentito di tutto quello che ti
ho fatto… e spero solo di avertelo dimostrato, anche se è stato un gesto
estremo… tu ora devi promettermi che andrai avanti, che supererai anche questo
momento, che troverai una persona che ti ami e che ti rispetti, perché tu
meriti il meglio dalla vita, mia dolce Vinny… io non sono riuscito a darti
quello che meritavi, e vorrei avere la possibilità di riprovarci con te, ma è
evidente che non posso… non è destino…-
-Mi dispiace Daichi, ti ho detto delle cose
bruttissime, sono stata ingiusta nei tuoi confronti, io… mi dispiace…-
-Adesso devi andare… devi tornare da Tsubasa… devi
stargli accanto, aiutarlo a superare tutto… da solo non ce la farà… e non
capirà…-
-No, non voglio! Non abbandonarmi ti prego… ho ancora
bisogno di te, non mi lasciare, non mi lasciare, non mi lasciare………………-
Daichi le fece appoggiare la testa contro al proprio
petto e lasciò che si sfogasse, mentre anche lungo le sue guance comparvero
alcune lacrime… lacrime per una separazione che costava, che dilaniava, che
impediva quasi di respirare… una separazione eterna…
And I will love you, baby, always
And I‘ll be there forever and a day, always
I'll be there ‘till the stars don’t shine
‘Till the heaven burns and the words don’t rhyme
But I know when I die you’ll be on my mind
And I'll love you, always…
Vinny aprì gli occhi… aprì gli occhi e cominciò a piangere… Shinichi era accanto a lei, così come Sanae, Tsubasa, Taro, Genzo e Ryo… erano tutti lì con lei e non capivano… vedevano e non capivano il motivo… e lei piangeva, e tra un singhiozzo e l’altro si poteva udire una parola… un nome solo… un amore perduto…
-Daichi!!!-
FINE
Ed
eccomi qui, a salutare e ringraziare tutte voi, dopo aver terminato la mia
seconda fanfiction... lo so, lo so, non è un happy ending, ma a causa degli
ultimi avvenimenti della mia vita non sono stata capace di scrivere un finale
felice, e mi spiace che a farne le spese siano proprio Vinny e Daichi... Avevo
promesso una spiegazione, e la spiegazione c'è e non c'è: c'è, ed è l'amore,
non c'è, ed è la vita... a mie spese ho imparato che la vita riserva sorprese
belle e brutte, e bisogna imparare a convivere con tutte queste cose. Vinny ha
vissuto più momenti brutti che belli, ma ha ancora tutta la vita davanti per
poter essere felice... Tsubasa, al contrario, si è lasciato scivolare via la
felicità come sabbia tra le dita, e ora ne paga le conseguenze, perdendo nello
stesso tempo una "figlia", un fratello e un amore... ma per come ha
trattato Sanae, Daichi e soprattutto Lavinia, non si meritava niente di niente,
almeno a mio avviso, e nonostante io abbia una vera e propria adorazione per
lui, non mi sembrava giusto regalargli un perdono che non si meritava!
Probabilmente sono stata molto crudele (credo di aver vinto la Coppa del
Sadismo, rubando il primato alla querida!!!) e se la penserete così invoco il
vostro perdono, ma dopo aver scritto un happy ending idilliaco per “Dal Brasile
con… amore?” ed esser stata troppo frettolosa, stavolta ho voluto lavorare di
più e gioire di meno, per creare un finale ponderato… del resto, come credo
sappiate, la vita non sempre riserva il lieto fine…
Spero
di non avervi deluso, e vi ringrazio, vi ringrazio perché nonostante la mia
interruzione avete saputo perdonarmi e continuare a leggere e recensire. Spero
davvero di aver smosso qualche sentimento, di avervi emozionato in qualche
modo, e spero che vogliate farmelo sapere, perché per me è un vero onore avere
delle lettrici così affezionate, e parlo di Alex_kami, Scandros, Mystic,
Mentina, ma anche di Ansy, Rossy, Ladynotorious, Samwhity, WICCA87, Whity,
Se7en, Mei_chan, Ailin, Alex, Nuvola886, Betty, Evy, _EVA_, Kla87, Luxy,
^Magnolia^, Fedechan, Stormy, Lady86, Sheria, Vega, Gemini, Baby Bond, Joey,
Siriak (spero di non aver dimenticato nessuno!) e ogni persona che ha letto ma
non ha recensito. Ogni vostra recensione e il numero delle letture mi hanno
aiutato a continuare a scrivere, soprattutto nei momenti di sconforto (che,
credetemi, in un’eterna indecisa come me sono parecchi, e sia Alex che Tammy
possono confermarvelo!), quindi grazie, grazie di cuore per avermi seguita con
così tanto affetto…
Per
terminare, è giusto che dia i dovuti credits:
-i
personaggi del manga appartengono a Takahashi;
-Shinichi
Akumi, Carlos e Lavinia Rodriguez, Veronica Fuentes, Lucas e Mattias Herrera
sono miei personaggi, e MI APPARTENGONO IN TUTTO E PER TUTTO: per crearli mi
sono liberamente ispirata alla mia vita quotidiana e alle persone che mi
circondano;
-la
canzone che trovate in questo capitolo è ALWAYS di Jon Bon Jovi;
-per
l'ultima scena di Daichi e Lavinia mi sono ispirata ad un episodio del telefilm
STREGHE (più precisamente l'ultimo della prima serie, quando l'ispettore
Trudeau muore) e al capitolo 28 di TRADIMENTO D'AMORE di Scandros, fanfiction
che consiglio a tutte di leggere perché è una delle storie più belle presenti
nel fandom;
-la
scena dell'accoltellamento di Daichi assomiglia al video di una canzone di
Enrique Iglesias di qualche anno fa, credo si intitolasse HERO o qualcosa di
simile...
Bene,
ho concluso: ancora tanti tanti tanti ringraziamenti a tutte voi...
Mille
baci dalla vostra Sakura