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Autore: Sybeoil    02/03/2012    3 recensioni
E se Harry Potter fosse stato una ragazza? E se suddetta ragazza si trovasse a dover affrontare il nemico peggiore di ogni tempo: l'amore?
***
La vita di Charlotte Lily Potter è sempre stata complicata ma qualcosa, accaduto subito dopo la fine dell'ultima battaglia con il Signore Oscuro, la renderà ancora più caotica. Un bacio, un singolo unico bacio, sconvolgerà per sempre la vita sua e dei suoi amici. Un bacio dato da una persona della quale non ci si deve fidare, soprattutto se il nome di questa persona è Malfoy.
Cosa accade quando la Slavatrice del Mondo Magico, cade preda delle spire di una serpe come lui?
Quali conseguenze può portare l'amore di un magiamorte per una Potter?
Cosa accade quando il cuore di una Fenice si lascia intossicare dal veleno di una Serpe?
***
DAL SECONDO CAPITOLO
< Qualcosa di divertente Potter? > chiese con la sua solita aria di superiorità. < In effetti si, Malfoy > replicai io placidamente. < E mi renderesti partecipe del tuo divertimento? > chiese lui alzando elegantemente un sopraciglio. < Certo > risposi divertita < Si da il caso che il mio divertimento provenga da te >
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Capitolo 25

 

 

 

 

 

Erano le cinque passate, quasi le sei a dire la verità, e di Malfoy non si era vista nemmeno l’ombra. Se solo avesse potuto, se solo avesse voluto, se ne sarebbe andata da un pezzo, purtroppo però l’impegno preso con la preside e quel suo stupido, incosciente e rincoglionito cuore glielo impedivano.

Cosa diavolo ci ho visto in quel fesso?

Si domandò lasciandosi cadere su una delle immense panche.

Più ci ripensava e più si convinceva che era una cosa assurda, impossibile, inimmaginabile! Lei, la Principessa dei Grifoni, innamorata di una Serpe; sicuramente era solo una specie di cotta. Era bravo a letto, le piaceva farci l’amore tutto qui! Tra lei e Malfoy non c’era mai stato e mai ci sarebbe stato altro che sesso. Straordinario sesso certo, ma sempre e solo quello.

E proprio mentre lasciava che la sua mente vagasse indisturbata ripescando i ricordi di mille momenti che sarebbero stati vietati anche ai maggiori di trent’anni, ecco che le porte dell’immensa Sala Grande appositamente sgombrata, si spalancarono lasciando entrare la figura slanciata del più idiota Principe di sempre.

< Alla buon’ora! > esclamò Charlie quando si fu accorta della presenza del biondo.

< Ho avuto da fare > rispose quello alzando le spalle in vago tentativo di scuse.

< Immagino > bofonchiò la mora alzandosi < Ad ogni modo ci conviene sbrigarci se vogliamo finire per cena > aggiunse lanciando uno sguardo di rimprovero al ragazzo che delicatamente lasciò cadere la sua tracolla sul bancone lì vicino.

< Bene > disse lui < Cominciamo! >

Pochi minuti dopo, messi da parti i vari sentimenti contrastanti, l’odio e la tremenda voglia di saltarsi reciprocamente addosso, i due cominciarono a lavorare sfornando idee su idee.

Charlie fece come le aveva suggerito Hermione quella mattina e per prima cosa sottopose all’attenzione del suo collega le, a sua detta strabilianti, idee di Ginny.

< Credo che sarebbe grandioso > concluse dopo quello che a Malfoy parve un monologo infinito dove la mora spiegava nei dettagli il modo in cui sarebbero dovuti essere modellati i cristalli e roba del genere.

< Non se ne parla nemmeno! > esclamò deciso il ragazzo enfatizzando il tutto con decisi movimenti della testa.

< Come sarebbe a dire non se ne parla nemmeno? > ripeté la Potter sconvolta. Era sicura che il biondo avrebbe accettato senza protestare, in fondo lo conosceva abbastanza bene da sapere quanto quelle cose lo infastidissero.

< Che non faremo nulla di tutto ciò > spiegò il ragazzo con più calma come se stesse parlando ad una bambina e non ad una diciottenne che aveva salvato il mondo.

< Oh, invece si che lo faremo Malfoy > disse allora lei sorridendo sorniona.

< Se ne sei convinta tu, Potter > commentò il biondo camminando lungo le quattro tavolate.

La ragazza, notando l’aria di sicurezza con cui il biondo rispondeva decise di cambiare tattica.

< Tu cosa avevi in mente? > domandò avvicinandoglisi impercettibilmente.

< Di sicuro nulla di così sdolcinato > rispose lui arrestandosi di colpo

< Pensavo a qualcosa di più trasgressivo > azzardò sorridendo malandrino.

< Ti ricordo che assisteranno anche i professori > gli ricordò la ragazza in un sospiro.

< Benissimo > sospirò a sua volta il biondo < Ho un’idea > disse poi illuminandosi in un sorriso che prometteva tutto tranne che qualcosa di buono.

Rassegnata all’idea di dover come minimo ascoltare l’idea del ragazzo, la mora si lasciò cadere nuovamente sulla panca emettendo un sospiro di rassegnazione e accavallando in modo tanto sexy da rischiare di far impazzire quel pover’ uomo di Malfoy.

< Sentiamola > esclamò alzando le braccia al cielo.

< Tu ti occupi di questo stupido ballo facendo tutto ciò che più ti piace, mentre io mi occupo della vera festa >

Certo, quella sarebbe anche stata una bella idea, se solo Charlie non fosse mai stata ad una festa organizzata dalle Serpi e non conoscesse la loro idea di divertimento.

< Certo! > esclamò la ragazza sarcastica < Così mi ritroverò immersa in una calca di gente mezza nuda che balla come un ossesso >

Il biondo ammiccò uno sguardo entusiasta a quelle parole che però fu subito messo a tacere da ciò che la ragazza aggiunse dopo.

< Non se ne parla nemmeno > sbraitò secca.

Non avrebbe lasciato a Malfoy tutto il merito di aver organizzato la più grandiosa festa di sempre. Mai e poi avrebbe permesso una cosa simile.

< Senti > cominciò il biondo < Io non ho voglia di stare qui e di sicuro tu non hai voglia di stare in mia compagnia. Tu vuoi fare bella figura con la preside a me non me ne fotte un cazzo, quindi tu occupati di questo schifo di festa che io mi occupo di quella vera >

< Ti piacerebbe > lo sfidò Charlie assottigliando gli occhi verdi < Ma non lascerò che una serpe come te si prenda il merito di aver organizzato la più grande festa del secolo >

< Staremo a vedere > disse il ragazzo sicuro che presto o tardi la Potter avrebbe ceduto e per farla cedere avrebbe usato l’unica arma che sapeva l’avrebbe spinta in quella direzione: la gelosia.

< Molto bene Malfoy, molto bene > disse la ragazza furiosa afferrando il suo mantello e la sua borsa e sfilando accanto al ragazzo diretta verso il portone di legno.

Il giorno dopo Malfoy mise in atto il suo piano. Per prima cosa bisognava conquistare Chantal, secondo bisognava fare in modo che la Potter li vedesse assieme il più possibile e terzo, bisognava sperare che ne fosse gelosa.

Quella mattina il biondo ci mise più del previsto a prepararsi, di solito gli bastavano dieci minuti, mentre quella mattina ne impiegò più di trenta.

Tra una doccia di quasi un quarto d’ora, una pettinatura accuratamente spettinata costata dieci minuti di fatica immensa il biondo rimase chiuso nel bagno più di trenta minuti.

< Era ora principessina > lo sbeffeggiò Zabini una volta uscito dalla piccola stanza.

< Oh, sta zitto Blaise > ringhiò il biondo ghignando divertito.

< Incontro romantico? > domandò l’amico incapace di perdere l’occasione per prendere in giro il biondo.

< No > rispose il ragazzo < Solo una battuta di caccia > ghignò.

< Non fare troppe stragi o mi toccherà rimettere insieme i pezzi dei cuori che tu infrangi > scherzò l’amico anticipandolo fuori dalla porta della stanza.

Mentre i due scendevano le scale del dormitorio dirette in sala comune incontrarono Chantal e Pansy che, ferme sulla soglia, discutevano di chissà quale ragazzo.

Malfoy decise che quello era il momento migliore per mettere in atto il suo piano. Passando accanto alla bionda lasciò che la sua mano sfiorasse la gamba scoperta della ragazza facendola trasalire.

Quasi sicuramente entro la fine della giornata se la sarebbe portata a letto. Dopotutto lui era il Principe, quale ragazza poteva resistergli?

I quattro ragazzi erano scesi a colazione da poco quando dalle grandi vetrate della Sala Grande entrarono una serie di gufi e civette con stretta nel becco la posta dei ragazzi.

Un vecchio barbagianni planò davanti alla riccia rischiando di finire nella ciotola di porridge. Stretto nel becco adunco aveva una copia della Gazzetta del Profeta a cui Hermione era abbonata da quasi più di tre anni.

La ragazza pescò dalla tasca della divisa due monetine e le infilò nel sacchettino in cuoio attaccato alla zampa dell’animale, che ripreso fiato dopo un volo che per lui doveva essere stato tutt’altro che rilassante, sbatté le ali liberando il tavolo.

Sulla prima pagina del giornale di quella mattina svettava un titolo che lasciò tutti e quattro e, a giudicare dal silenzio che improvvisamente calò sulla sala, anche gli altri ragazzi senza parole.

Una semplice frase scritta a caratteri cubitali catturarò l’attenzione dei Salvatori del Mondo Magico.

Sotto al titolo una foto animata di un quartiere babbano di Londra dato alle fiamme non faceva altro che raddoppiare il senso di nausea e paura che già serpeggiava tra i ragazzi come nebbia.

Oramai era ufficiale, i Mangiamorte erano tornati e a saperlo non erano più solo Gin, Herm, Ron, Charlie e Draco, ma anche il resto del Mondo.

La riccia fu la prima a parlare dando sfogo così alla domanda che tutti avevano scritta negli occhi. < Com’è possibile? > domandò aprendo il giornale per leggere l’intero articolo.

Dai tre seduti accanto a lei non giunse risposta, se non un vago sospiro di rassegnazione.

< Qui dice che durante la notte, dieci figure incappucciate a cavallo di alcune scope, sono state avvistate sui cieli di Londra, precisamente nel quartiere di Highgate > continuò la ragazza leggendo il lungo articolo < Poche ore dopo alcune case del quartiere sono state date alle fiamme provocando ingenti danni e mettendo a serio rischio la vita di circa cinque babbani. Secondo le testimonianze di uno di loro, si direbbe che è opera dei Mangiamorte > concluse.

< Maledetti bastardi > sussurrò il rosso seduto accanto a lei stringendo la forchetta che teneva nella mano destra.

La riccia, che sapeva bene quanto quella notizia potesse avere un impatto disastroso su Charlie, si voltò alla sua sinistra per cercare lo sguardo dell’amica che però scoprì essere rivolto altrove.

La mora infatti, appena letta la notizia, aveva cercato tra la folla una testa bionda, come a volere conferma che lui con tutto quello non c’entrasse nulla.

Quando finalmente la trovò, seduta accanto ad un’altra testa bionda, rimase un po’ delusa. Sul suo volto aveva sperato di trovare incredulità per il folle gesto compiuto da suo padre e i suoi amichetti, mentre tutto quello che vi lesse fu rassegnazione e un pizzico di fastidio.

Sarebbe tanto voluta andare lì e urlargli in faccia di essere coraggioso, di prendere una decisione e denunciare suo padre. Avrebbe voluto che lui non sapesse niente, che fosse all’oscuro di tutto, così sarebbe stato più facile perdonarlo e non soffrire; invece lui sapeva, lo si capiva dalla sua espressione rassegnata, lo sapeva e non aveva fatto niente.

Come se il ragazzo le avesse letto nel pensiero, sollevò lo sguardo fino ad incrociare quello ragazza che colta di sorpresa, rimase interdetta non sapendo cosa fare.

Pochi istanti dopo, sul volto di Malfoy si andò delineandosi una smorfia di rabbia e frustrazione, che in fondo il muto rimprovero della Potter lo avesse infastidito?

< Charlie? > chiamò la riccia notando che l’amica sembrava essersi incantata.

La mora, sentendo la voce della riccia che la chiamava, distolse lo sguardo dal biondo per posarlo sulla ragazza accanto a lei.

< Si? > domandò con aria smarrita.

< Tutto bene? > domandò Hermione lanciando uno sguardo veloce al tavolo delle serpi e notando uno strano movimento.

< Credo che tu debba andare > disse dopo qualche istante, accennando con la testa in direzione del tavolo verde-argento e facendo l’occhiolino a Charlie che ringraziandola sgusciò fuori dal tavolo.

Una volta fuori dalla Sala Grande salì le scale che portavano al primo piano e lì vi trovò il ragazzo fermo con la schiena poggiata al muro. Il viso era leggermente piegato verso il basso, come a volerlo nascondere, le braccia erano abbandonate inermi contro il corpo e gli occhi erano puntati sul pavimento freddo.

Avvicinandosi la ragazza fece attenzione e non fare troppo rumore, trattenendosi dal dire tutto ciò che in quel momento le passava per la mente in modo da evitare inutili litigi. Arrivata vicino al ragazzo l’unica cosa che riuscì a dire prima che le labbra del biondo si posassero sulle sue fu < Malfoy! >

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Buonasera Potteriani!! Mi scuso per il ritardo con cui pubblico questo venticinquesimo ( siamo già a venticinque? xD ) capitolo, ma la scuola mi ha tenuto parecchio impegnata. In ogni caso voglio ringraziare con tutta me stessa, le tre fantastiche ragazze che recensiscono ogni capitolo, dedicando di volta in volta, parole sempre più dolci! Siete fantastiche!
Tornando alla storia e quindi al capitolo, beh che posso dire... pare che che la bella mora e il bel biondo scatti di nuovo qualcosa, finalmente direte voi e invece io freno subito i vostri entusiasmi. Ciò che avete appena letto non è affatto ciò che credete, tuttò è più complicato e difficile e presto ve ne rendereto conto. Ci sono ancora un sacco di prove che Charlie e Draco devono superare e non tutte saranno facili o piacevoli. Per ora vi lascio così, immersi nel dubbio fino al midollo! xD ( Sono cattiva lo so!! )
Alla prossima, Sybeoil!

  
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