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Autore: FairyFrida    03/03/2012    7 recensioni
Se c’era una cosa che Alice Bones adorava con tutto il cuore erano le sue compagne di dormitorio trecentosessantaquattro giorni all’anno. […]
Ma se c’era una cosa che Alice Bones proprio non sopportava erano le sue compagne di dormitorio il quattordici febbraio.

{Accenni di Frank/Alice ♥}
[Seconda classificata e vincitrice del Premio della Critica al Contest Una rosa per te indetto da Violet Acquarius sul forum di EFP]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Niente rose, per favore!













    - E se Sirius non mi regalasse niente?
    - Lo affatturi - propose decisa Lily mentre si pettinava - Ma non credo succederà, visto che è quasi da una settimana che manda ordini via gufo!
    - A chi poi, mi piacerebbe proprio saperlo - sbottò Marlene rivoltando il suo baule alla ricerca di un paio di calze.
    - Scommetto quanto volete che ci ritroveremo il dormitorio invaso da Puffole Pigmee grigie - intervenne Mary rotolandosi sul letto dalle risate.
    - Oh, piantala Mary - la zittì Marlene con un gesto della mano - La fissa per le Puffole mi è già passata da un pezzo! Piuttosto, sarebbe meraviglioso se mi regalasse… Ma no, è impossibile.
    - Che ti regalasse cosa? - le chiese incuriosita Mary aggiustando le lenzuola alla bell’e meglio.
    - Ma niente, niente. E poi se lo dicessi non si avvererebbe.

    - Eddai, Len - la incoraggiò Lily - Che cosa ti costa dircelo, su!
    - E tu Mary? Che cosa vorresti che ti regalasse Lionel? - contrattaccò Marlene.
    - Oh, non si dice - borbottò l’interpellata incrociando le braccia.
    - Aha! Visto? Anche tu sei reticente a parlare, McDonald!

Se c’era una cosa che Alice Bones adorava con tutto il cuore erano le sue compagne di dormitorio trecentosessantaquattro giorni all’anno. Adorava Lily perché era una ragazza solare e diligente, e sapeva dispensare ottimi consigli su qualsiasi argomento. Adorava Mary perché era spigliata e molto spiritosa: conosceva freddure che facevano sbellicare Nick-Quasi-Senza-Testa finché immancabilmente la testa gli cadeva sulla spalla e lui doveva riattaccarsela. E adorava Marlene perché aveva un’indole sensibile ma all’occorrenza riusciva a tenere testa a chiunque - e ce ne voleva di audacia per essere la ragazza di Sirius Black!
Ma se c’era una cosa che Alice Bones proprio non sopportava erano le sue compagne di dormitorio il quattordici febbraio, giorno in cui diventavano inspiegabilmente frivole e sciocche, e si calavano talmente bene nella parte che se fossero state sotto Maledizione Imperius l’effetto sarebbe stato meno efficace. La mattina di San Valentino sembrava non avessero neanche il tempo di aprire gli occhi che subito i loro pensieri si rivolgevano unicamente a rose, cioccolatini e fiocchi rossi, anziché dedicarsi alle attività che tutti gli altri giorni dell’anno sembravano loro così divertenti, come la lotta con i cuscini e le catapulte con la marmellata di lamponi.
Quell’anno il quattordici febbraio cadeva di domenica - e meno male, aveva pensato Alice: infatti non riusciva ancora a dimenticare il via vai di pacchettini e bigliettini durante l’ora di Pozioni che l’anno precedente aveva causato la perdita di una marea di punti da parte di tutte le Case, Serpeverde inclusa. E, per una singolare e fortunata coincidenza, proprio per il giorno di San Valentino era stata programmata una visita ad Hogsmeade, il che significava che Madama Piediburro sarebbe stata presa d’assalto e che I Tre Manici di Scopa sarebbero stati invece incredibilmente quieti e silenziosi.
E Alice amava la tranquillità.


*

Seduta dietro il paravento decorato con immagini di draghi - posizione dalla quale poteva osservare tutto il locale senza però essere vista a sua volta -, Alice cercava di scaldarsi le mani gelide avvolgendo con le dita il boccale di Burrobirra fumante che aveva appena ordinato. Non sopportava i guanti, per questo rifiutava di indossarli anche quando le temperature si facevano molto basse, con il risultato che era spesso alle prese con dita ghiacciate da riscaldare.
Come aveva previsto, gli avventori quel giorno non erano molti: due Corvonero del quarto anno tracciavano mappe astrali, un capannello di primini giocava a Spara Schiocco e alcuni adulti borbottavano tra loro seduti al bancone.
Improvvisamente, proprio mentre Alice rovistava nella sua tracolla alla ricerca di un libro con cui trascorrere il tempo, qualcuno incespicò nei gradini che conducevano al piano rialzato dove si trovava il paravento e si sedette rumorosamente allo stesso tavolo a cui era seduta la giovane Grifondoro. Non appena però si accorse che quel posto era già occupato, scattò in piedi arrossendo spaventosamente e profondendosi in scuse.
Alice, disorientata da tutta quella confusione improvvisa, sollevò lo sguardo e si trovò faccia a faccia con un ragazzo che conosceva molto bene, dal momento che non solo era un Grifondoro, ma per giunta frequentava il suo stesso anno.
    - Frank! - esclamò quindi, manifestando la sua sorpresa nel vederlo così accaldato e visibilmente imbarazzato.
    - Ehm, scusa Alice, non pensavo ci fosse già qualcuno a questo tavolo - si giustificò lui, grattandosi nervosamente la nuca.
    - Tranquillo, non è un problema, siediti pure se vuoi. Posso chiederti perché sei così agitato? - gli domandò incuriosita dopo averlo osservato con più attenzione.
    - Scappo da San Valentino - borbottò Frank mangiandosi le parole e guardandosi inqueto alle spalle.
    - Scusa?
    - Scappo da San Valentino - ripeté il ragazzo, questa volta più distintamente.
    - Oh - fece Alice, indecisa se ridere o prendere la questione seriamente - E perché? Non ti piace?
    - Sono rincorso da decine di San Valentino - confessò Frank sedendosi nuovamente, questa volta però con sconforto - Non pensavo ci fossero così tante ragazze single a Hogwarts, e non immaginavo certo che così tante fossero interessate a me! È tutta la mattina che sono perseguitato da quantità industriali di Cioccalderoni, Zenzerotti, Biglietti Canterini e vasetti di miele! Ma per chi mi hanno preso? Per un orsetto, forse?
Alice dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere in faccia al povero Frank, che continuava a fissare con un’espressione ansiosa l’entrata del pub.
    - Spero proprio che non mi abbiano visto entrare qui, altrimenti mi toccherà ricominciare a fuggire! - sospirò con aria teatrale.
    - Tranquillo, probabilmente saranno andate a cercarti da Madama Piediburro: tutte le ragazze sono là oggi!
    - Già. Ehi, un momento - esclamò Frank come se avesse appena ricordato qualcosa di fondamentale importanza - Anche tu sei una ragazza: perché sei qua?
    - Sì, beh, sono una ragazza un po’ strana, forse. Non mi piace molto San Valentino, se devo essere sincera.
    - Davvero? Neanche a me - si illuminò Frank, entusiasta di aver trovato qualcuno con i suoi stessi gusti. Improvvisamente pensò a quanto poco sapesse di Alice nonostante fossero allo stesso anno e appartenessero alla stessa Casa, e questo gli dispiacque molto. Si accorse che gli sarebbe piaciuto poterla conoscere meglio, per questo decise di restare a farle compagnia.
    - Ti va una cioccolata? - le chiese quindi.
    - Con molto piacere - gli sorrise Alice. Ma mentre Frank stava già scendendo i gradini diretto al bancone, realizzò improvvisamente che il quattordici febbraio Madama Piediburro offriva una tazza di cioccolata a tutti i suoi avventori, e nella sua mente venne visualizzata l’immagine di una coppietta intenta a bere cioccolata e a scambiarsi rose e biglietti che promettevano amore eterno. Infastidita dalla visione, si affrettò a precisare: - Ma per me niente rose, per favore!
    - Tranquilla, niente rose per te, Alice! - scoppiò a ridere Frank voltandosi verso di lei e sorprendendosi a pensare a quanto fosse meravigliosamente diversa da tutte le altre ragazze.













~













Frida's corner ~

Storiella senza pretese su Alice Bones, una ragazza che non disprezza San Valentino ma nemmeno lo sopporta più di tanto. Visto che nessuno conosce il cognome da nubile di Alice, mi sono permessa di assegnarle un cognome che abbia una lunga tradizione magica, visto che mi pare di ricordare che entrambi i genitori di Neville fossero Purosangue.
Questa storia, con mia somma meraviglia e soddisfazione, si è classificata seconda (*__*) al Contest Una rosa per te indetto da Violet Acquarius sul forum di EFP

Spero vi sia piaciuta tanto quanto io mi sono divertita a scriverla :D

Un bacio,
Frida ^^

   
 
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