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Autore: missfabray1    04/03/2012    0 recensioni
Jessica è una ragazza apparentemente normale, ma come dice un proverbio, l'apparenza inganna.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jessica si diede una sistemata ed andò dritta in farmacia a prendere uno di quegli aggeggi che ti dice se sei incinta o meno, quando le venne in mente di ciò che la gente avrebbe potuto pensare vedendola acquistare uno di quei cosi, quindi decise di cambiare tattica. Andò a casa e salutò i suoi genitori, poi prese il telefono e mandò un messaggio a Lorena, chiedendole se l'indomani avessero potuto andare ai grandi magazzini. Lorena accettò e la mattina dopo presero la metro e andarono in un grande centro commerciale, dove poi Jess chiese a Lorena di dividersi per un attimo, perché lei avrebbe dovuto andare nella libreria, e Lorena odiava le librerie. Libreria? Ma quale libreria! Jess si diresse verso la farmacia del centro commerciale e acquistò uno di quei cosi. Andò in bagno, fece il test di gravidanza e.. boom. Era incinta. Per poco non svenì. Si mise a piangere, pensando anche a quel babbeo che le aveva detto di aver usato il preservativo quando invece non era vero. Ma poi si ricordò del numero che le aveva lasciato. Prese il biglietto, chiamò e lui rispose con voce assonnata “pronto?”
“sei un babbeo, mi avevi detto che il preservativo l'avevi usato!”
“infatti l'ho usato Serena”
“Serena? Io non mi chiamo Serena, sono Jessica!”
“Jessica.. non mi dice nulla. Sono stato a letto con Pamela, Luciana, Adriana ma Jessica non mi ricorda nulla..”
Jessica riagganciò, e scoppiò in lacrime. Una signora si accorse e le chiese se andava tutto bene. Jess si alzò e mentì dicendo che il suo ragazzo l'aveva lasciata. Poi chiamò Lorena dicendole di raggiungerla di fronte ai bagni e le confessò tutto. Lory rimase senza parole ma promise a Jess che sarebbe andato tutto bene se lo avesse raccontato ai suoi genitori.
Jessica si convinse e una volta arrivata a casa lo disse a sua madre. Sua madre corse per la casa chiamando suo padre e raccontandogli tutto. Suo padre la guardò un attimo e le chiese: “ma tu chi sei?” Jess rispose “sono tua figlia..” “io non ti riconosco affatto” rispose suo padre acidamente.
I suoi genitori la cacciarono da casa e lei si ritrovò in mezzo alla strada con due valige e con un bambino nella pancia.
I genitori di Lorena appena scoprirono cosa era successo proibirono a Lorena di uscire ancora con Jessica o di rivederla. Jess non era mai stata così triste e distrutta e stava pensando seriamente al suicidio. Ma una cosa la fermò, il pensiero del bambino che si stava formando dentro di lei, non poteva privare della vita suo figlio a causa di un errore che lei aveva commesso. Non era giusto.
Jessica doveva trovare un posto dove stare, non poteva rimanere fuori durante la notte. Decise di passare la notte in chiesa. Era fredda e buia ma almeno lì poteva stare tranquilla. Con il permesso del parroco dormì su una delle panchine di legno, e la mattina dopo, dato che ricominciava, dopo le vacanze di Natale la scuola prese il pullman lasciando le sue valigie sotto la custodia dello stesso parroco. A scuola non riuscì a concentrarsi nemmeno per un attimo, pensando continuamente alla frase che suo padre le disse. “io non ti riconosco affatto” quella frase le dominava la mente, e lei non risciva a sopportarlo. La sua compagna di banco capì subito che qualcosa non andava e chiese più volte a Jess se stesse bene. Jessica non voleva dire nulla a nessuno, ma aveva anche bisogno di condividere questo con qualcuno. Quindi svuotò il sacco.

  
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