Scesi dall'auto. Mi avvicinai alla porta e suonai il campanello. L'auto dietro di me partì e si allontanò. La porta si aprì e apparve un ragazzo dai capelli neri e gli occhi neri.

- Buon giorno. Lei è Elijah? - chiesi.

- Sì, e lei chi è? - mi domandò.

- Mi chiamo Agnese Nock, - risposi.

- Scusi, ma perché è qui? -

- Sono qui per parlare con lei di suo fratello Klaus o meglio Niklaus, - gli comunicai. Si scostò

- Prego, entri pure - mi invitò gentilmente.

- Grazie. - Entrai. Ero in un atrio piccolo. Appoggiato al muro c'era un appendiabiti.

- Mi segua, - disse. Lo seguii, mi portò in un salotto in cui c'era un divano che aveva dinanzi un tavolino, una televisione al plasma, di 18 pollici circa e due finestre, di cui una a porta

- Prego, si accomodi. - Mi sedetti sul divano e lui accanto a me.

- Conosce mio fratello da molto? - domandò.

- Da due anni, mi ha portato via dall'orfanotrofio, ha badato a me e mi ha protetta. Gli devo molto, - gli spiegai.

- Mio fratello è stato molto buono con lei, ma, in realtà, è una persona pericolosa da cui è meglio stare alla larga. -

- So che a fatto molte cose brutte e so anche che è un ibrido e che lei è un vampiro, -dissi.

- Mio fratello le ha raccontato tutto, - osservò.

- Sì, io sono un licantropo del tutto trasformato, ho ucciso un ragazzo che mi aveva picchiata, - raccontai.

- Agnese, posso darle del tu? -chiese. Annuii, - È meglio che vada a casa e prepari le valigie. Mio fratello ti ha trattata bene e ha badato a te, ma, se stai con lui, sei in pericolo, - mi avvertì.

- Io voglio aiutarti a sconfiggere Klaus. Devi fidarti di me. -

- Io mi fido di te, ma non voglio metterti in pericolo, va’ a casa e prepara le valigie, - mi consigliò. Era meglio non insistere, mi alzai e uscii da quella casa. Mi allontanai, vidi l'auto di Klaus e mi avvicinai. Aprii la portiera e mi sedetti. Chiusi la portiera. Klaus aveva i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri.

- Come è andata? - domando curioso.

- Male. Tuo fratello dice che si fida di me, ma che non vuole mettermi in pericolo. -

- Tranquilla, andrà meglio con i fratelli Salvatore e i loro amici, - affermò rassicurante. Gli presi il viso tra le mani e lo baciai con passione. Mi scostai e partimmo velocemente con l'auto

- Dove andiamo? -chiesi

- A Mystic Falls. Sei sicura di voler andare avanti? -

- Sì, tengo molto a te ti amo! - esclamai.

- Anch’io. Benedico il giorno in cui sono andato in quell'orfanotrofio e ti ho incontrata. -

- A proposito domani e l'anniversario del nostro incontro, - ricordai.

- Lo so, ma tu sarai a Mystic Falls. Ti prometto, però, che ti manderò un regalo, - mi assicurò. Perfavore commentate anche recensioni negative, ma commentate