05/03/2012
1 recensioni
è da tanto che non pubblicavo niente, quindi scusate çç
spero che vi piaccia ♥ -
-Mariiiii
Alzai lo sguardo e vidi Harry sdraiato accanto a me che canticchiava una canzone.
‘Finalmente sei sveglia!’ disse guardandomi.
‘Hei ma cosa ci fai qui?’ chiesi, curiosa.
‘Sono venuto qualche minuto fa, non riuscivo a dormire, ero troppo felice.’
‘Felice?’
‘Si, ho un’idea.. è una sorpresa veramente’ e mi sorrise ‘vestiti che usciamo, gli altri ancora dormono, ma è meglio così’
E uscì dalla stanza lasciandomi senza parole, non capendo ciò che aveva detto.
Ma comunque obbedì ai suoi ordini e mi vestì, normalmente, come sempre.
Uscì e lo trovai lì che mi aspettava con un sorriso stampato in faccia. Mi prese per mano, e mi condusse con se.
‘Sali’ mi disse, facendomi spazio sul motorino. Senza pensarci due volte salì, mi aggrappai forte a lui, talmente tanto da sentire il suo profumo sulla sua pelle.
‘Siamo arrivati, ma chiudi gli occhi’- mi disse dolcemente Harry d’un tratto.
Mi fece camminare per un po’,stringendomi la mano e guidandomi stando attento che non inciampassi o che non andassi a sbattere.
Alla fine arrivammo.
‘Ecco! Ho preparato tutto con cura, oggi, stamattina, non ho dormito per niente,ed ecco l’ho fatto .. per bè..per farti capire che sei speciale..’-disse Harry mentre aprivo gli occhi.
‘Lo sei stata dal primo momento che ti ho vista.. ‘ continuò –‘e da lì ho capito che saresti diventata importante per me. E ora sono qui, con te.. mi sembra..’
‘Fantastico, meraviglioso’ –continuai mentre gli buttai le braccia al collo.
Non riuscivo a capacitarmi di ciò che vedevo. Un minuscolo pezzo di spiaggia solo per noi. Mi sembrava perfetto, tutto quanto.
Sotto i miei piedi c’era la sabbia, davanti a me il mare e al mio fianco la cosa migliore di tutte : Harry, che era lì per me che per me aveva fatto tutto questo.
‘Bè Harry non so che dirti..cioè si..’ inizia a dire, balbettando, ma non riuscivo a dire niente per l’emozione.
‘Sai a volte le parole non sono l’unica cosa, col quale dire ciò che provi.. ‘ mi interrupe.
Dicendo questo si avvicinò a me, e dolcemente le sue labbra toccarono le mie. Con le mani mi abbracciava forte e mi stringeva a se, mentre io ero immobile tra le sue braccia. Nel mio corpo però era scoppiato una specie di uragano. Alcune persone sentono le farfalle solo nello stomaco, mentre in me, in quel momento, le farfalle avevano invaso tutto il mio corpo. Si divertivano a gironzolare lì, dentro di me, e mi provocavano una strana sensazione di calore.
Non mi sembrava vero, ma lo era. Era una scena perfetta in un quadro perfetto. Una scene di quelle che si vedono solo nei film, di quelle meravigliose, per le quali si rimane senza fiato e si muore d’invidia.
Harry d’un tratto si staccò da me e mi sorrise, con un sorriso di quelli che illuminano lo spazio circostante e lo rendono meraviglioso.
‘Ecco ora credo che avrai un po’ fame, ancora non fai colazione! E a dir la verità anche io ho fame!’ e così andò a prendere un piccolo cestino, del quale non mi ero accorta poiché lo aveva nascosto.
Prese una tovaglia da picnic e la mise per terra, per farmi sedere. Dopo aver sistemato tutto si mise accanto a me e incominciò a mangiare.
‘Ma hai fatto tutto tu?’ gli chiesi curiosa.
‘Si’ rispose, fiero di se.
‘E quando?’ non capendo quando aveva trovato del tempo per fare tutto ciò.
‘Stanotte non riuscivo a dormire, e così ho avuto quest’idea e ho preparato tutto.’
‘Harry Styles, la sai una cosa?’
‘No, cosa?’
‘Sei fantastico!’
Quando finì la frase, mi baciò di nuovo e mi tenne stretta a sé, facendo in modo che non me ne andassi via.
Quella mattinata passò molto velocemente, troppo.
Harry in quelle poche ore, mi aveva raccontato di sé, e io avevo fatto lo stesso, anche se la mia vita non era neanche minimamente emozionante quanto la sua.
E in quelle poche ore mi resi conto di provare qualcosa per lui, che andava al di là di ciò che avevo sentito fino a quel momento. Mi resi conto che i suoi bellissimi occhi, i suoi capelli perfetti e la sua voce magnifica erano soltanto una parte di ciò che di lui mi aveva rapita. Infatti ciò che davvero mi aveva incantato era il suo modo di fare e la sua risata spontanea.
Non pensavo ciò perché, in quel momento, ero tra le sue braccia a guardare il cielo sopra di noi, ma perché c’era qualcosa che mi faceva sentire bene e in pace con il mondo, e quel qualcosa era lui.
‘Credo proprio che ora dobbiamo andare!’ disse, staccandosi da me e sorridendomi.
Risposi con un sorriso anche se volevo che il tempo andasse indietro almeno di dieci minuti, per restare ancora un po’ vicino a lui e sentire il calore del suo respiro sul mio collo. Ma non potevo, il tempo passava veloce.