Sono
qua, come promesso. Ecco il sedicesimo capitolo della storia. Ringrazio
chi ha
continuato a seguirmi nonostante tutto, e spero che questo capitolo vi
piaccia.
I ringraziamenti personali li trovate alla fine.
Buona
lettura^^
Capitolo
Sedicesimo.
-Ehi,
Malfoy.. e sta un po’ attento, dannazione!- Sento Theo
protestare quando lo
spingo per farmi largo tra i deficienti della mia casa, per dirigermi
in fretta
verso la mia stanza. Stanno sempre lì, sdraiati in quei
maledetti divanetti a
non far nulla tutto il giorno.. che idioti , Merlino!
Mentre
salgo le scale, tolgo di torno anche un bambinetto del primo anno,
rischiando
di fargli rompere l’osso del collo; lui mi guarda con aria
truce, ma non osa
protestare. Vorrei ben vedere! Finalmente arrivo in camera mia, e spero
che non ci sia
quell’idiota di Blaise, che
rompe. Sbatto la porta con rabbia, mi dirigo verso la finestra, tiro le
tende e
la apro per fare entrare un po’ d’aria. Soffoco.
Do
un calcio al mio letto e poi appoggio le mani sul davanzale, chiudendo
gli
occhi per cercare di darmi una calmata. Faccio dei respiri profondi, ma
invano... le mie mani non smettono di tremare.
Quella
dannata mezzosangue... Mi ha lasciato! Ha lasciato me,
Draco Malfoy! E in che modo poi.. davanti ai suoi amichetti,
senza
nessuna spiegazione, senza niente di niente. E’ pazza, avrei
dovuto saperlo sin
da subito!
Dopo
qualche secondo, senza neanche pensarci faccio marcia indietro, esco
dalla mia
stanza ancora furibondo, e scendo di corsa le scale; mi fermo per dare
un’occhiata alla gente presente in sala comune, e finalmente
trovo la persona
che sto cercando. Faccio qualche passo veloce, senza rispondere alle
domande
dei miei compagni di casa sul mio volto sconvolto, e raggiungo Pansy
Parkinson.
La
prendo per un braccio e glielo stringo con violenza. Non mi importa di
farle
male.
-
Draco, ti ha dato di volta il cervello, per caso?- Dice stizzita,
cercando di
liberarsi dalla mia presa.
-
Vieni in camera mia. Adesso.- Le intimo senza darle la
possibilità di ribattere.
Lei mi guarda stupita per mezzo secondo, e poi sorride.
Ignoro
la fitta nel mio stomaco e mi volto, trascinandola su per le scale,
mentre
sento i ragazzi rimasti giù fare dei fischi di approvazione,
ed esclamare: -
Bentornato, Draco!-
Già..
Bentornato, Draco...
Entro
nella mia stanza senza lasciare Pansy, e con la bacchetta faccio
scattare per
due volte la serratura della porta. Spingo lei sul letto, con poca
delicatezza,
e in un secondo le sono sopra. Comincio velocemente a slacciarle il
cravattino
della divisa, mentre le sue mani, come sempre, scorrono sul mio
fondoschiena stringendomi
a lei, e facendo pericolosamente sfregare i nostri bacini. Lancio il
cravattino
dietro di me, e passo a sfilare il maglione. Mi sono sempre chiesto
perché
diamine fossero così complicate da togliere queste divise!
Pansy cerca le mie
labbra avidamente, ma in un attimo mi scanso e poggio le mie sulla
pelle del
suo collo che la camicia lascia scoperta,mentre armeggio con i bottoni
di
quest’ultima.
Non
ci sarà romanticismo stasera, niente baci e niente carezze...
Non
voglio fare l’amore con Pansy Parkinson.
Spazientito,
faccio saltare gli ultimi bottoni della sua camicia, mentre lei inarca
la
schiena e mi aiuta a toglierla completamente, mettendo in bella mostra
il suo
reggiseno di pizzo nero. Ma non ho tempo di badarvi più di
tanto. Avidamente
con la bocca, scendo a morderle un capezzolo, mentre con
l’altra mano le
sgancio il reggiseno. Lei cerca di mettere le mani sulla mia cravatta,
per
togliermi i vestiti, ma in un attimo le blocco le mani.
-Sta’
ferma- le ordino, senza neanche guardarla in viso. Lei rimane
interdetta per
qualche secondo, ma poi in silenzio mi lascia continuare. Infilo le
mani sotto
la sua gonna, e le strappo i collant senza troppa gentilezza. Con la
mano
arrivo fino ai suoi slip, e sento che è già
bagnata. Ghigno, ritiro la mano e
le sfilo velocemente la gonna e i collant, o quello che ne resta. Porto
nuovamente una mano sul suo seno pieno, mentre con l’altra mi
slaccio il
cravattino velocemente.
-Draco!-
mi chiama Pansy, ma non ho intenzione di mettermi ad ascoltare le sue
fesserie.
Mi sollevo sulle ginocchia per togliere il maglione e aprire i primi
bottoni
della camicia, senza toglierla del tutto. Poi vedo Pansy che si rimette
seduta
sul letto, e che mi lancia uno sguardo interrogativo.
-Ma
che ti prende?-
Non
le rispondo neanche adesso, mi tolgo le scarpe, i pantaloni e abbasso i
boxer,
facendo finire il resto degli indumenti in un mucchio a terra. La
spingo
nuovamente sul letto, le strappo quelle che non si possono nemmeno
chiamare
mutandine, tanto sono sottili e trasparenti, e con urgenza, senza
badare in
alcun modo ad essere delicato, entro in lei. La sento gemere,
irrigidirsi e un
attimo dopo rilassarsi nuovamente. Le mie spinte sono veloci e
violente, e lei
si aggrappa al mio collo, per cercare di assecondarmi. Ancora una volta
cerca
le mie labbra, ma mi sottraggo, e le porto sulla sua spalla.
In
un attimo la mente mi si offusca, chiudo gli occhi, e
un’immagine sfocata
invade la mia mente.. dei capelli ricci, un seno bianco, e delle labbra
gentili, timide che mi si avvicinano lentamente. Scuoto la testa, e
riapro gli
occhi, boccheggiando. Il piacere, dopo qualche minuto,
s’impossessa finalmente
di me, e con un gemito mi libero in Pansy, che nel frattempo si
è lasciata
andare a gridolini non proprio discreti, che di sicuro avrà
sentito qualcun
altro, oltre noi. Il mio respiro è veloce, e anche il suo.
Mi accascio per
qualche secondo su di lei, nascondendo il viso sulla sua spalla e
riprendo
fiato.
In
un secondo, vengo colpito dal lucido fastidio di trovarmi sopra Pansy
Parkinson. Mi risollevo, esco dal suo corpo e mi poggiò
accanto a lei sul letto,
guardando il soffitto.
-Vattene-
le ordino con voce piatta. Non c’è niente nella
mia voce, non sento niente. Non
una nota di colore, né un briciolo di qualche sentimento.
Pansy
si mette seduta, e mi guarda a bocca aperta per qualche secondo.
Sbuffo: - Sei
sorda, per caso?- Non mi volto nemmeno verso di lei. Sentirei lo
squallore
invadermi, se solo osassi guardarla.
Lei
mi lancia uno sguardo indignato, scende dal letto, riprende i suoi
vestiti ed
esce dalla mia stanza, senza aggiungere una parola, e sbattendo la
porta con
forza. Le passerà presto, è abituata a questo
tipo di cose.
Faccio
qualche altro respiro, e chiudo gli occhi. In un secondo lo sconforto
si
appropria di me, e la.. rabbia di prima è come sparita.
Che
sensazione è questa? Io non l’ho mai provata.
L’immagine
di Hermione mi si ripresenta davanti.. Non
voglio più avere a che fare con te, Malfoy.
Non mi chiamava così da un po’ ormai.
Non
abbiamo niente in comune.
Questa cosa è durata fin troppo, sono stanca. Questa cosa, non riusciva davvero a crederci..
Così, da un giorno all’altro.
-
Ma che ti aspettavi, Draco? – mormoro, tra me e me. Sapevo
benissimo che
sarebbe finita in questo modo. Sapevo che lei si sarebbe accorta dello
sbaglio
che stava facendo, frequentando uno come me. Forse ha finalmente dato
ascolto a
Potter.. aveva una faccia piuttosto compiaciuta prima. E’
ovvio, ha raggiunto
il suo obbiettivo, quel ficcanaso.
Ma
a che serve poi dare la colpa a Potter? Sapevo che sarebbe successo
comunque.
Lei è una Grifondoro, è sempre stata dalla parte
del bene, ha sempre portato
avanti con forza le sue battaglie e le sue idee che sono tutte dalla
parte
opposta rispetto alle mie. Probabilmente un giorno, non molto lontano,
ci
ritroveremo a combattere l’uno contro l’altro e a
puntarci la bacchetta contro.
Questa cosa era segnata
già in
partenza. Non poteva andare avanti, non doveva.
Eppure
ci avevo creduto, per un attimo ci avevo creduto anche io. Con lei
sembrava
tutto più semplice, con lei tutti questi problemi passavano
sempre in secondo
piano. Per lei forse avrei rinunciato a tutto quello che sono.
Io
sono innamorato di Hermione
Granger.
Questa
rivelazione piove improvvisamente sulla mia testa, e mi sconvolge.
Forse lo
sapevo già, ma non mi ero mai fermato a riflettere, per
paura che fosse
veramente così. Ma non riesco più a negarlo..
***
Oggi
c’è un’altra di quelle dannatissime
partite e il mio umore non potrebbe essere
peggiore. Dobbiamo necessariamente vincere contro i Corvonero per
superare i
Grifondoro in classifica, ma al momento questo è
l’ultimo dei miei pensieri.
Non scendo a pranzo, non ho fame, ma almeno ho più tempo per
prepararmi. Stavo
scherzando.. Blaise entra di fretta nella stanza, facendo un rumore
incredibile, mentre io me ne sto sdraiato sul mio letto con solo la
camicia, i
boxer e la sigaretta in mano.
-Ehi,
ma si soffoca qui dentro.. C’è più fumo
che aria!- Tossisce, e subito va ad
aprire la finestra. Non gli rispondo e continuo a fumare per i fatti
miei.
Stanotte non è tornato, di sicuro sarà stato con
la Weasley…
-Ho
visto Pansy prima. Ce l’aveva con te, credo- Comincia poi con
un sorrisetto
furbo, mentre cerca di risistemare le cose che ha lasciato in giro per
la
stanza.
-Affari
suoi- rispondo senza alcun interesse.
Blaise
si mette seduto sul suo letto e mi guarda incuriosito.
-Stai
bene?-
-Certo-
Non
sembra del tutto convinto, ma alza le spalle e annuisce.
-Sei
pronto per la partita?-
-Mh-
Sbuffa
spazientito dalla mia loquacità senza freni, e alza le mani
in segno di resa.
-Sei
sempre intrattabile prima di una partita, me ne vado. Ci si vede dopo-
e se ne
va con un libro, richiudendosi la porta alle spalle.
Finisco
la sigaretta, e guardo l’orologio sul mio comodino; manca
un’ora alla partita,
dovrei cominciare a prepararmi.
D’accordo..
avanti, Draco, non lasciarti distruggere da una Grifondoro. Sei un
Malfoy...
forza. Scuoto la testa, e vado in bagno a fare una doccia fredda, per
annientare tutti i pensieri e concentrarmi solo sulla partita, che deve
andar
bene a tutti costi.
Esco
dalla camera con i miei pensieri, e vado verso il campo di Quidditch.
Stupidi
Corvonero.. non abbiamo mai perso contro di loro, vinceremmo anche a
occhi
chiusi! Giro l’angolo per uscire dal castello, ma mi trovo
davanti Hermione,
senza avere neanche il tempo di prepararmi mentalmente. Mi fermo, e la
guardo..
Lei fa lo stesso. Strano che non sia in compagnia di Potter o Weasley!
Potrei
approfittarne per chiederle qualche spiegazione...
-Suppongo
che io possa scordarmi il bacio portafortuna oggi- Ah va be’,
sono decisamente
un caso disperato. Con tutte le cose che potrei e vorrei dirle scelgo
la meno
adatta, come sempre.
Lei
mi guarda interdetta, sembra che voglia ammazzarmi di botte.
-Puoi
anche romperti l’osso del collo, per quanto mi riguarda,
Malfoy- e se ne va,
lasciandomi lì come un salame.
Scuoto
la testa, per dimenticarmi di questo siparietto e per non dover
ricominciare da
capo tutto il processo di rilassamento, ed esco dalla scuola,
dirigendomi verso
gli spogliatoi; i miei compagni di squadra sono tutti lì. Il
capitano ci da
delle indicazioni, ed è sicuro che possiamo vincere. Certo
che possiamo
vincere, chi perderebbe contro quei mollaccioni dei Corvonero!? Usciamo
dallo
spogliatoio e ci disponiamo in campo. Mi sollevo di qualche metro con
la mia
scopa, e mi guardo attorno. Ci sono solo Corvonero e Serpeverde. Chi
altro
potrei aspettarmi? Vedo Blaise che si sbraccia per dirmi che
è lì, e ricambio con
un cenno del viso.
Sento
il fischio di Madama Bumb, e la partita inizia. I miei compagni di casa
cominciano a sfrecciare e a spingere quei poveracci dei Corvi, che
protestano
senza troppa enfasi. Io comincio a guardarmi intorno per cercare di
scorgere il
boccino, ma probabilmente ancora è troppo presto,
così me ne sto fermo a
setacciare il campo.
10
punti per Serpeverde, dopo
neanche due minuti di gioco!
La
voce del cronista giunge alle mie orecchie e sorrido, senza nemmeno
voltarmi
per vedere chi ha segnato.
Ad
un tratto mi torna in mente la scena di poco prima con Hermione,
è una cosa
involontaria.. la mia mente non riesce a concentrarsi su altro. Il suo
tono era
pieno di risentimento.. Mi ha detto che posso anche rompermi
l’osso del collo,
da non crederci. Forse non è come penso.. forse è
successo qualcosa che l’ha
convinta a rompere, e ce l’ha con me per questo.. ma cosa?
Altri
10 punti per Serpeverde,
che continua a mantenere il possesso palla dall’inizio della
partita. Forza,
Corvonero.. riprenditi!
Non
sembrava arrabbiata tre sere fa, quando mi ha lasciato, ma
semplicemente
indifferente, e questo giustificherebbe la mia teoria.. Ma, adesso?
Cerco di
passare in rassegna tutte le mie azioni degli ultimi tempi, e non trovo
niente
di così grave per cui possa essersi arrabbiata.
D’altronde la sera prima che ci
lasciassimo, avevamo litigato e poi chiarito per la partita di
Quidditch.. E
poi io l’avevo trovata nel corridoio che piangeva, e da quel
momento non mi ha
più rivolto la parola. Perché?
I
Serpeverde sono in vantaggio di
30 punti, ma i Corvonero sembrano accorgersene solo adesso. Il capitano
dei
Corvi infatti incita i suoi, e strappa letteralmente di mano la pluffa
al
capitano delle Serpi. Che vigore, Corvonero!
Le
parole del cronista mi distraggono per un momento, ma non faccio il
tempo a
voltarmi che un bolide mi colpisce in pieno. Un dolore lancinante mi
colpisce
immediatamente al braccio, e perdo l’equilibrio. Cerco di
rimanere sulla scopa,
afferrandola con l’altro braccio, ma scivolo e cado
rovinosamente sul campo.
Ma
che succede al cercatore di
Serpeverde? Lo vedo un po’ distratto oggi.. Ehi, è
stato colpito da un bolide,
e sta precipitando dalla scopa!
Sono
le ultime parole che sento, e poi vedo tutto nero...
***
Mi
sveglio in infermeria, disturbato dalla voce di Blaise e di Theo, che
parlottano di qualcosa che non riesco ad afferrare. Ma che accidenti
è
successo?
-Ehi,
amico.. finalmente!- dice allegro Blaise.
Mi
tiro su a sedere, e mi accorgo di avere un braccio fasciato. Li guardo
confuso -Che
è successo?-
-E’
successo che hai la testa da un'altra parte, amico. Ti sei fatto
beccare in
pieno da un bolide, poi sei caduto, e hai battuto la testa.. non sai
che
botta!- Mi spiega velocemente Theo, che sembra quasi divertito.
Sono
caduto dalla scopa e ho sbattuto la testa, ecco perché sento
questo dolore
assurdo. Porto una mano sulla fronte, e scopro di averla fasciata, come
la
mano.
-Non
l’avevo visto- cerco di giustificarmi con una smorfia.
-Oooh,
signor Malfoy! E’ tornato tra noi, finalmente!- Squilla
quella vecchiaccia di
Madama Chips, raggiungendomi con la sua cuffietta e
l’espressione da nonna. -Come
si sente?-
-Bene-
rispondo, togliendomi le coperte di dosso, e cercando di alzarmi. Lei
mi prende
per le spalle e mi rimette giù.
-Niente
da fare, signor Malfoy.. deve stare qui almeno per stanotte!- Che
cosa?! –Adesso
niente storie, e beva questa.. le metterà a posto le ossa
del braccio- dice
mettendomi sotto il naso un calice pieno di un liquido
dall’odore nauseabondo.
Faccio una smorfia, e mando giù la pozione solo per farla
tacere, e una smorfia
di disgusto si dipinge sul mio viso: questa cosa ha un saporaccio!
-La
testa ti fa male?- mi chiede poi, togliendomi il calice di mano.
-Un
po’..- rispondo, mentendo. Mi fa malissimo. Ma come accidenti
ho fatto a battere
la testa?
-Molto
bene, più tardi ti porterò un’altra
pozione.. adesso sta’ giù, e riposati-
ordina, prima di tornare ad armeggiare con quegli aggeggi infernali.
Mi
volto di nuovo verso Blaise e Theo, che hanno ridacchiato per tutto il
tempo.
-Beh,
chi ha vinto la partita?- domando, anche se il risultato mi pare ovvio.
-Ehm..-
Theo sembra incerto, e anche Blaise non intende rispondere. Sgrano gli
occhi, e
aspetto che parlino. Possibile che...?
-Beh,
vedi.. ci hanno un po’ messo sotto dopo il tuo incidente,
Draco- dice Blaise
timoroso.
-Che
cosa?! Hanno vinto i Corvonero?- domando incredulo. Che idioti!
-Beh,
sì.. sono riusciti a prendere il boccino- dice infine Theo.
-Che
razza di incompetenti!- ringhio arrabbiato. Possibile che debba fare
tutto io
in quella accidenti di squadra?
-Dai,
siamo secondi in classifica.. non è male!- ribatte Theo,
stupito dalla mia
reazione esageratamente accesa.
-Siamo
dietro i Grifondoro!- rispondo io, come se fosse la cosa più
ovvia del mondo.
Blaise
e Theo sbuffano, come se fosse un dettaglio irrilevante.
-Ho
mal di testa, lasciatemi in pace- aggiungo poi, spazientito.
Entrambi
per nulla stupiti dal mio cattivo umore, si alzano e mi lasciano da
solo in
meno di un minuto, promettendomi amorevolmente di tornare domani.
Ho
gli occhi chiusi da qualche minuto, nella speranza che il resto del
mondo mi
lasci in pace, quando sento entrare qualcuno col fiatone
nell’infermeria.
Tengo
gli occhi chiusi, per dissuadere il mio disturbatore dal suo intento.
-Draco?-
... Apro gli occhi in meno di un secondo, e vedo Hermione davanti a me
col
fiato corto, che mi guarda incerta sul da farsi. La guardo
anch’io, non sapendo
cosa dirle, perché è venuta dopo quello che mi ha
detto oggi? Sembra
preoccupata..
-Ginny
mi ha detto di quello che è successo durante la partita-
cerca di spiegarsi
velocemente, come per giustificarsi. -Pensavo stessi peggio- Dice a
voce bassa
torturandosi le mani, evidentemente pentita di essere venuta.
-Non
avevi detto che potevo anche rompermi l’osso del collo?
C’ero quasi, dovresti
esserne contenta- Le rispondo senza alcuna intonazione particolare.
-Sei
un’idiota-
-Tante
grazie-
Silenzio.
Hermione
rimane in piedi accanto al mio letto, e io rimango a guardarla.
E’ inspiegabile
la voglia che ho di lei.
Lei
alza lo sguardo e lo fissa nel mio. E’ il momento adatto per
chiederle
qualcosa.. devo farlo, o divento matto.
-Beh,
visto che stai bene, io vado- mi anticipa prima che io possa aprire
bocca.
-Aspetta-
La fermo prima che possa andare via, afferrandole una mano.
-Draco,
senti..-
-No,
adesso mi ascolti tu. Ti ho già fatto parlare abbastanza!-
La interrompo
brutalmente e senza delicatezza. Lei mi guarda indignata, ma forse
qualcosa nel
mio sguardo la convince a concedermi qualche minuto.
-Perché
sei venuta qui?- Le chiedo, senza lasciarle la mano.
-Io..
io.. te l’ho già detto- risponde sempre
più incerta.
-Questo
lo so- ribatto duro. –Ma non saresti venuta, se non te ne
fosse importato
niente-
-Hai
ragione. Infatti ho sbagliato a venire- sembra riprendere
lucidità, e si libera
della mia stretta con un gesto risoluto.
-Hermione,
io così divento matto. Non lo capisci?- alzo la voce, stufo
di tutta questa cocciutaggine.
Lei
mi guarda in silenzio senza rispondere, incredula.
-Tu
mi devi delle spiegazioni. Non puoi liberarti di me in questo modo-
Lei
sgrana gli occhi, e mi guarda come se fossi matto.
-Possibile
che tu.. che tu non hai nemmeno idea del perché?- mi dice
con una risata
nervosa. –Poverino.. quasi convinci anche me con quella
faccia d’angelo che ti
ritrovi!- Ma di che diamine sta parlando?
-Senti,
Granger..- La tiro nuovamente per il braccio, e l’avvicino a
me, facendola chinare
verso il letto –io non ho voglia di stare dietro ai tuoi
giochetti. Non ho idea
di cosa tu stia parlando, e se pensi che giocherò a
indovinare cosa ti passa
per la testa ti sbagli- comincio a innervosirmi seriamente. Il suo viso
è
troppo vicino al mio, e la situazione diventa esasperante. I suoi occhi
si
fanno lucidi, e sta per dirmi qualcosa quando qualcuno ci interrompe.
-Draco?!
Oh Draco!- chiudo gli occhi per un momento, quando sento la voce di
Pansy
Parkinson che è entrata con irruenza nella stanza.
Potrei
cruciarla in questo momento...
-Non
pretendo che tu stia dietro ai miei giochetti,
Malfoy- dice tagliente e fredda Hermione, che si ritira nuovamente
-E’ evidente
che non dovevo venire oggi. Ti auguro una buona guarigione- E se ne va,
lanciando uno sguardo sprezzante a Pansy che la guarda con un
sorrisetto.
Io
non so più che fare, giuro...
-Draco,
perdonami se non sono venuta alla partita! Ma ce l’avevo con
te per ieri sera..
tu mi hai trattato in quel modo, e io.. e io.. Ma non importa, appena
Theo mi
ha detto quello che era successo sono venuta subito qui..- Comincia
Pansy a
parlare a ruota libera, e io non ho proprio voglia di ascoltarla.
-Pansy,
voglio starmene tranquillo. -Le dico senza tanti giri di parole.
-Ma
io...-
-Aria-
E
con la sua solita espressione indignata, esce di corsa
dall’infermeria.
***
Sono
passati due giorni da quella stupida partita contro i Corvonero, e io
mi sono
completamente ripreso. Il mio braccio e la mia testa sono come nuovi, a
differenza del mio umore, che rimane sotto i piedi. Quella della mia
ripresa è
una buona notizia, ma quella cattiva è che oggi
c’è la consegna del compito
della McGranitt. Ci sarà da ridere in classe, ci scommetto.
Io
e Blaise ci dirigiamo verso l’aula di Trasfigurazione, e
quasi tutti sono
intenti a rivedere il compito da consegnare. Io non idea di dove sia
finito
quello mio e di Hermione, che a proposito è già
seduta al suo posto, e chiacchiera
con Weasley, seduto nel banco dietro. Sbuffo e mi dirigo al mio posto
accanto a
lei, ma la signorina non sembra volermi rivolgere la parola. Molto
bene, io non
so che altro fare con lei, quindi accetto il suo silenzio, anche se
starle così
vicino mi costa una certa fatica.
Dopo
cinque minuti entra la McGranitt che, battendo la sua bacchetta sui
banchi,
riporta la classe all’ordine e al silenzio.
-Molto
bene. Buongiorno a tutti!- Esclama, posizionandosi davanti alla sua
cattedra. –Oggi,
come ben sapete, dovrete consegnarmi il compito che vi ho assegnato
settimane
fa. Io provvederò a leggerli, e durante la prossima lezione
ne parleremo
insieme, e vedremo che frutti ha dato questa strabiliante unione di
Grifondoro
e Serpeverde- dice con un sorrisetto sarcastico. Ho sempre adorato
l’umorismo
di questa donna. Certo!
Comincia
a passare tra i banchi per ritirare il compito, e vedo Hermione tirare
fuori
dalla borsa una pergamena. Allora ha fatto davvero come aveva detto. Se
pensa
di passarla liscia in questo modo, però, si sbaglia. La
McGranitt arriva al
nostro banco e tende la mano per prendere il compito, che Hermione
zelantemente
le porge, mentre lei ci guarda sospettosa.
-Professoressa?-
Domando io immediatamente.
-Si,
signor Malfoy?-
-Hermione
ha fatto il compito da sola, e l’ha firmato anche per me,
senza permettermi di
darle una mano. Non credo sia giusto-
Sento
Hermione voltarsi di scatto verso di me, e sento che potrebbe
incenerirmi con
lo sguardo.
-Che
cosa?- Chiede la McGranitt incredula. –Signorina Granger,
è davvero così?-
Hermione
non sa cosa rispondere,e incrocia le braccia in silenzio. La McGranitt
apre la
pergamena e dà uno sguardo veloce a quello che ha scritto
Hermione. - ... riteniamo, dunque, che non
possa e non potrà
mai esserci armonia tra contrari, come nel presente caso dei Grifondoro
e dei
Serpeverde- Legge le ultime righe del compito, e poi solleva
lo sguardo
severo verso Hermione.
-Signorina
Granger, sono davvero delusa dalla tua mancanza di serietà
nell’affrontare un
compito come questo- dice, lasciando cadere il compito sul nostro banco.
Forse
l’ho combinata grossa...
-Se
lei e il Signor Malfoy non volete ritrovarvi bocciati in
Trasfigurazione, vi
conviene darvi da fare, e consegnarmi il compito entro la prossima
volta che ci
vediamo- conclude poi glaciale.
-Ma
professoressa McGranitt, questo non è affatto giusto-
Ribatte Hermione,
profondamente irritata.
-Non
si discute, signorina Granger. E adesso, per favore, prendete tutti i
libri.
Oggi affronteremo un nuovo argomento.-
E
così mette fine alla discussione, ritornando al suo posto e
iniziando la
lezione.
-Ti
detesto, Malfoy- ringhia indispettita Hermione a bassa voce.
Ecco,
perfetto.. sembriamo tornati al primo giorno.
Ringraziamenti:
barbarak.
Ciao, sono
contenta che tu abbia deciso di continuare a leggere la storia,
nonostante il
tempo passato. Allora, Draco è stato con Pansy mentre
“stava” con Hermione,
sicuramente ti sarà sfuggito, dato che è passato
un bel po’ di tempo. Ma era
stato con lei, perché stava cominciando a nutrire qualcosa
per Hermione, e,
stranito da questa cosa, aveva deciso di andare con Pansy proprio per
non
lasciarsi influenzare più di tanto, e rimanere il vecchio
Draco.
Spero
che questo capitolo ti piaccia, e che sia
arrivato in tempi accettabili. Un bacione, e grazie ancora per essere
qui.
MissChanel
Ciao!
Rieccomi.. ho fatto presto stavolta, visto? Ormai continuo a postarla
fino alla
fine, non preoccuparti. E tra un capitolo e l’altro
passerà una settimana o
poco più. Mi fa molto piacere che tu abbia continuato a
leggere la storia,
davvero. Grazie mille, e spero che questo capitolo ti piaccia. Un
abbraccio!
erylabella
Ciao, grazie
mille per la comprensione, e per aver continuato a leggere la storia.
Scrivere
non è una priorità per nessuno, hai ragione..ma
quando si inizia una cosa è
bene finirla. E sono qui proprio per farlo. I prossimi capitoli
arriveranno
presto, sono già tutti stesi.. hanno bisogno di qualche
modifica, ma ci sono.
Quindi niente paura. Spero che anche questo ti piaccia. Grazie ancora,
e un
bacione!
Tanny:
Ciao! Allora,
innanzitutto devo dirti che apprezzo molto la sincerità e
non ho nulla in
contrario se qualcuno mi muove delle critiche. Come hai detto tu,
ognuno è
libero di esprimere le proprie opinioni, e sono assolutamente
d’accordo; però,
credo che tu abbia frainteso la mia introduzione dello scorso capitolo,
perché non
intendevo affatto “fregarmene” dei lettori. Prima
cosa, io ho detto: “In
ogni
caso, non importa se vi siete persi nel seguire questa storia, e se
è passato
troppo tempo..”
e
non come hai scritto tu: “non m'importa
se ci ho messo tanto e se non vi ricordate il resto della storia”.
Sono
ben diverse quelle due frasi.
Il mio “non importa” non era un
“chissenefrega se non vi ricordate ‘na
mazza, io continuo a postare lo stesso, e buonanotte” e
tantomeno un “non
rompete con il fatto che c’ho messo troppo tempo, saranno
anche affari miei”
Assolutamente no! Anzi quella frase era per esprimere la mia
consapevolezza che
in pochi avrebbero continuato a seguire la storia, per ovvi motivi:
perché magari
non ricordavano il resto della storia, e perché era passato
troppo tempo. E
allora ho detto che non fa niente, se nessuno la leggerà..
Ovvero: non posso
rimanerci male, se nessuno continua a seguirla, perché me la
sono cercata! Era
questo il senso della mia introduzione.. Spero di essermi spiegata
bene, anche perché
ci tenevo a farlo, e non mi piace che le mie parole vengano fraintese.
In ogni
caso, se vorrai continuare a seguire la storia, sappi che mi
farà molto
piacere. E grazie per avermi fatto notare questa cosa, mi hai dato
l’opportunità
di chiarire.