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Autore: NoiseQueen    05/03/2012    0 recensioni
Il mio migliore amico e quel segreto che non sono mai riuscita a dire a nessuno.
Non bisogna mai avere paura di dire quello che si pensa, se la persona interessata cambierà il suo rapporto con te vuol dire che non era vero il sentimento.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: 
Questa storia è presa da degli avvenimenti davvero accaduti. Ho cambiato molte cose, ma si basa su dei fatti che sono davvero successi.


‘Guarda cosa ho ritrovato!’ Urlo scendendo le scale della mia casa con sotto braccio il mio computer portatile ed attraversando tutta la piazza che mi divideva dal portone di casa Tomlinson.
Siamo a Otiren, un piccolissimo paese, di così pochi abitanti che ci conosciamo tutti e probabilmente siamo anche tutti parenti alla lontana, situato nella parte centrale dell’Inghilterra.
Ogni estate passiamo qui un mese delle vacanze, lo troviamo un posto molto speciale.
Non so il perché, in realtà, ma penso sia perché è l’unico posto in cui posso sentirmi libera e posso rivedere i miei amici che vedo solo una volta all’anno.
Il sole sta calando, Jay e Mark, i genitori di Louis, stanno andando verso il paese probabilmente a fare un po’ di spesa e li incrocio a metà strada. Un piccolo sorriso e continuo a camminare con passo veloce verso casa loro.
Entro girando la chiave nella serratura esterna del portone e vado in camera di Louis.
Lo trovo sdraiato sul letto con il telefono in mano e mi siedo di fianco a lui.
‘Lascia stare quel stupido gioco e guarda qui!’ Gli dico inserendo il cd nel lettore e facendo partire la riproduzione.
Louis per un attimo esita ad alzarsi e rimane concentrato sul gioco, ma appena sente le voci si alza di scatto.
E’ un video di quando eravamo piccoli.
Ci siamo io e Louis nella piazza sotto casa, proprio dove sono passata poco fa; due piccoli bambini che si abbracciano e giocano assieme.
Ma la bambina è molto timida e si lascia trasportare da tutte le parti dall’altro.
‘Guarda come eravamo carini!’ Dice sorridendo.
‘Guarda come mi trattavi, più che altro!’ Rispondo.
Infatti eravamo cambiati molto nel tempo, abbiamo acquisito un carattere molto simile e questo fa sì che finiamo a litigare molto spesso per avere ragione.
Ora i due bambini stanno per mano e guardano i loro genitori parlare, ma di lì a poco il filmato finisce.
‘L’ho ritrovato tra i filmati che faceva mio nonno’ Dico chiudendo il computer ed appoggiandolo sull’altro letto di fronte.
Louis si sdraia di nuovo, ma lascia il cellulare e guarda il soffitto.
‘Siamo cresciuti, Sarah. Sono passati più di quattordici anni da quel video.’ Dice con nostalgia.
‘Già, ma siamo rimasti sempre qui insieme. Non ti fa stare bene questo?’ Chiedo sdraiandomi di fianco a lui.
‘Non molto. Proprio perché siamo rimasti solo qui. Ci vediamo solo qui.’ Risponde creando un silenzio che rompo poco dopo: ‘Non possiamo fare altro ancora. Le nostre città sono molto distanti, tra pochi mesi avremo modo di prendere la patente e tutto cambierà.’
Sento chiamarmi e capisco che è mio nonno che si è affacciato dalla finestra per farmi andare a cena.
Lascio nei suoi pensieri Louis ed esco di casa dicendo ‘A dopo!’ appena passo il portone.
Rientro dentro casa e trovo i miei nonni già a tavola che mi aspettano.
Mi rendo conto di avere un viso triste e prima che mi chiedessero qualcosa cambio espressione, proprio come faccio spesso, ed inizio a parlare a raffica sembrando contenta.
Mia nonna ama quando parlo, penso sia colpa sua se sono così logorroica: sin da piccola mi diceva sempre che dovevo parlare perché è bello. E così faccio.
Mio nonno mi azzittisce appena mi siedo al suo fianco, dopo aver lavato le mani.
‘Inizia il telegiornale’ e mia nonna abbassa lo sguardo e le sorrido. Il telegiornale è sacro per mio nonno, lo avevate capito?
Nella mia testa, però, c’è tutt’altro che felicità.
Mancano solo 5 giorni alla partenza della famiglia Tomlinson.
Ogni anno è il momento più brutto. Cerco di tenermi tutto dentro, cerco di sembrare forte, anche se tutti sanno quanto in realtà vorrei lasciarmi andare e piangere.
Non ci sono mai riuscita però, le lacrime hanno sempre preso il sopravvento e mi sono sempre dovuta subire tutte le chiacchiere dei miei parenti.
‘Non piangere, tra un anno vi rivedete!’ Dice sempre mio zio senza capire quanto può essere un anno per me.
‘Ma stai davvero piangendo per Louis? Sei matta?’ Dice invece la nonna di mia cugina.
‘Ci sentiamo tramite internet, tesoro’ Di dice sua madre abbracciandomi fortissimo.
‘Non piangere principessa, perché ti ricordi? Sarah in ebraico vuol dire principessa!’ Suo padre mi dice dolcemente baciandomi la guancia.
‘Mi dispiace vederti piangere, ma non capisco perché lo dovresti fare per quel ragazzo’ Mia nonna, ha sempre avuto un po’ di disprezzo per Louis, è troppo invadente e spiritoso secondo lei.
Ma questi sono solo alcune delle cose che devo subirmi.
Mia nonna si accorge che sono rimasta in sovrappensiero per tutta la durata della cena, ma non mi chiede niente. Sicuramente ha già capito, è capitato ogni anno da qui a 17 anni.
Mi alzo per aiutarli a pulire la tavola ed appena abbiamo finito vado a mettermi una felpa più pesante per uscire.
Li saluto e gli prometto di rientrare entro mezzanotte e mezza, come ogni volta ed esco.
Louis mi sta aspettando sulla panchina di pietra sotto casa e mi sorride appena mi vede.
Il suo sorriso mi fa abbassare lo sguardo dall’imbarazzo.
L’ho trovato sempre così bello, penso sia un amore innato, sapete?


Recensite, mi farebbe molto piacere. xx
   
 
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