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Autore: lillari92    06/03/2012    0 recensioni
dunque parte la nostra storia è solo un prologo anche un po' corto.
E' la mia prima ff quindi siate buoni :)
spero vi piaccia :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il binario 9 e ¾ era gremito di studenti, il loro vociare, lo stridio dei gufi, erano come una musica per Ilaria, stava tornando nel posto che più al mondo preferiva.

Camminava tenendo per mano la sorella, con un sorriso a 32 denti dietro di se i genitori, ancora un po' storditi, non si erano ancora abituati al passaggio attraverso il muro gli sembrava comunque una pazzia, in fondo le idee con cui sei cresciuto per una vita fanno fatica a svanire.

Questo era il sesto anno per le ragazze, ed ormai erano abituate al lungo viaggio che le aspettava, ma nonostante tutto erano ansiose perchè sapevano che presto avrebbero rivisto i loro amici. Ilaria li intravide da lontano, sorrise ad Alice ed insieme iniziarono a correre per raggiungerli, gli si buttarono letteralmente addosso stringendoli in un abbraccio mozzafiato. Durante l'estate avevano mantenuto i contatti con tutti ma non era la stessa cosa che averli in carne ed ossa, poterli abbracciare era per loro la gioia più grande del mondo.

Il povero ragazzo che era stato assalito si chiamava Andrea, era un ragazzo dotato di grande fascino con occhi neri e profondi e capelli neri, ma la cosa più speciale di lui era il sorriso, riusciva a scaldarti il cuore con un semplice movimento della bocca, ti faceva sentire amato ma sopratutto a casa. Andrea era il primo ragazzo con cui le gemelle avevano stretto amicizia il primo anno le aveva accolte al banchetto dopo lo smistamento, e appartenevano alla stessa casa, Grifondoro, insieme a Michela, che si avvento nel gruppo dispensando baci a chiunque gli capitasse davanti, i ragazzi oramai erano abituati ai suoi atteggiamenti affettuosi e si lasciarono spupazzare volentieri, in fondo mancavano a tutti le sue coccole. Ilaria si voltò e vide un brillio negli occhi di Alice alla vista di Michela, infatti era l'unica a conoscenza dei suoi sogni nel gruppo, era l'unica con cui era riuscita ad aprirsi oltre alla sorella.

Terminati i saluti i quattro ragazzi rimasero a guardarsi sorridendo per qualche secondo, erano così felici, ma il magico momento venne interrotto da un gruppo di serpeverde: Michael, Daniel, Jhonny e poi lei, la ragazza più bella, ma più odiosa della storia magica, Beatrice, lunghi capelli biondi le scendevano fino alla vita e occhi di un verde brillante fissavano con sfida Alice.

 

Allora sei tornata? Non ti vergogni a farti vedere in giro conciata come sei?” disse la bionda

 

Alice insicura di se per natura abbasso lo sguardo e divenne rossa.

 

E' mai possibile che non facciamo in tempo a tornare tutti assieme che devi già iniziare a infangare il nome di noi serpeverde con le tue stupide battutine al vetriolo?!?! prenditi i calzini e ficcateli in bocca una buona volta!” disse una vocina dolce e squillante.

 

Beatrice si girò con un espressione stupita sul volto, chi si permetteva di parlarle così?

I ragazzi già lo sapevano avrebbero riconosciuto quella voce tra mille, infatti videro sbucare una ragazza, bassina, formosa, con splendidi occhi marroni incorniciati dai ciglia lunghissime, passare in mezzo al gruppo dei serpeverde con uno sguardo di sufficienza, ma appena vide i suoi amici un sorriso si aprì sul suo volto gli occhi si inumidirono, li guardo uno per uno a qualche passo di distanza, come se volesse assorbire ogni dettaglio e stamparlo a fuoco nella mente

 

mi siete mancati ragazzi” disse le biondina tutto pepe.

Ylenia!” urlarono in coro i ragazzi, e Michela corse ad abbracciarla, mentre Ilaria la guardava con rispetto e gratitudine per aver messo a tacere quella serpe che aveva offeso sua sorella.

I bagagli vennero caricati sul treno, e affacciate al finestrino le due sorelle salutarono il mondo babbano, Howgrats le aspettava per un nuovo anno ricco di sorprese.

 

I cinque ragazzi iniziarono a scherzare e a parlare tra di loro mentre cercavano un vagone libero, arrivati quasi alla fine del treno avevano quasi perso le speranze di trovare un posto per stare un po tranquilli, finchè non videro nel corridoi dei lunghi capelli ricci e un esile corpicino che li salutava, Fabiola.

 

Finalmente! Vi stavamo aspettando! Venite vi abbiamo tenuto il posto” disse la giovane Corvonero

 

I ragazzi entrarono nel vagone trovarono li seduti Fabio, anche lui di Corvonero e Cecilia compagna di casa di Ylenia, che salutarono calorosamente;

 

ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! - disse entrando una ragazza tutta scarmigliata – pensavo di aver perso il treno! Comunque ciao a tutti!”

 

E' arrivata Naomi, come sempre in ritardo” commentò sorridendo Ilaria

 

 

Finalmente erano tutti seduti nuovamente assieme, iniziarono a raccontarsi tutte le afose giornate estive passate ad aspettare il rientro a scuola, mangiando un sacco di dolci presi dal carrello.

 

ommiodio quanto mi siete mancati, venite da mamma calderotti miei” disse, in tono fin troppo mieloso per dei dolci, Alice.

 

Il resto del gruppo si girò a guardarla come se fosse pazza e lei con la bocca piena replicò che i dolci babbani non erano cosi buoni e loro non potevano capire, il tutto suscitò una fragorosa risata generale.

Il viaggio durò a lungo e il paesaggio mano a mano cambiava dal finestrino e Ilaria era intenta ad osservarlo immersa nei suoi pensieri, mentre accarezzava il capo della gemella che le dormiva in grembo, anche gli altri ragazzi dormivano tutti tranne Michela che interruppe il momento di silenzio facendo sussultare Ilaria

 

come sono andati gli ultimi giorni? Alice mi ha raccontato del suo ultimo sogno”

 

Ilaria rispose con un sorriso quasi scettico “ non bene, te l'ha raccontato?”

 

mi ha solo detto che vede un sacco di gente morta e che ha paura...sono in pensiero per lei”

 

lo sono anche io Michela, non sai quanto, almeno tu non sai chi ha sognato, e non hai questo peso perchè vorresti fare qualcosa...ma non sai da che parte iniziare – disse Ilaria appoggiando rassegnata la testa al finestrino.

 

ma Ilaria, non mi vorrai dire che...” - chiese Michela spalancando gli occhi spaventata.

 

Ilaria annuì piano “ si siamo noi, tutti noi” - una lacrima scese solitaria, non per la paura, ma per l'impotenza che sentiva, la lacerava. Era sempre riuscita ad aiutarla, a salvarla ma stavolta non sapeva che fare, l' unica cosa che sapeva era che doveva parlare al più presto con la preside lei avrebbe saputo cosa fare.

  
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