Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: herestous    07/03/2012    1 recensioni
“Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Stiamo atterrando.” Aprii gli occhi e fui colpita dalla luce dei raggi solari che mi annunciavano che ci eravamo allontanati del tutto dalle nuvole grigie che caratterizzavano New York. Mi affacciai e, sospirando, vidi in lontananza quella che riconobbi la mia città: Montreal. Allacciai velocemente la cintura di sicurezza mentre, chiudendo gli occhi, ripensavo a tutto quel tempo che avevo passato lontana da quel posto in cui ero cresciuta. Montreal, con quegli alberi, quei parchi, quei laghi, quei palazzi, quei quartieri, quelle scuole…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eeeeccoci qui con il capitolo 5! :) Il "Finn Hudson" che troverete ad inizio capitolo significa che la storia ora viene narrata da Finn. Spero vi piaccia, buona lettura! :3

 

 

Finn Hudson
Ero appena tornato dalla vacanza insieme ad Ashley, e la mia segreteria telefonica lampeggiava annunciandomi che c’erano cinque messaggi in attesa che io li ascoltassi. Richiusi la porta di casa alle spalle e pigiai il tasto che lampeggiava.

“ Hai cinque nuovi messaggi.”
<< E questo l’ho capito… Me li fai sentire? >> Sorrisi, pensando che era davvero assurdo il fatto che stessi parlando ad un elettrodomestico.
“ Ehi Finn, sabato sera incontro come ai vecchi tempi? Fatti sentire, Puck.” Sabato sera, vecchi tempi… Non conoscevo più quelle due parole, da quando avevo incontrato Ashley. Cancellai il primo messaggio, mentre riflettevo sul fatto che avrei dovuto chiamare Puck, scusarmi, e chiedergli come  stava, dato che non lo facevo da troppo tempo.
“ Amore… So che non sei a casa perché stai per raggiungermi, ma volevo dirti che sono così elettrizzata all’idea che passeremo un intera settimana insieme, solo io e te. Ti amo Finn Hudson.” Scoppiai a ridere.

“ Finn, sono Josh. Per quella domanda di lavoro ho chiesto e ti dico che hai fatto un bell’effetto, anche se non dovrei! Comunque presentati giovedì mattina alle 11.00 dal capo, e parlerai direttamente con lui. Ma direi benvenuto a bordo!”
“ Finn ciao, senti volevo dirti che puoi passare appena torni così ti prendi le ultime cose che hai lasciato qui per il trasloco… Semmai vienici a trovare una domenica e resti a pranzo. Un bacione tesoro, ti voglio bene. Mamma.” Quanto mi mancava quella donna. Mi gettai sul divano esausto, socchiudendo gli occhi attendendo l’ultimo messaggio.
“ Ehi Finn, ciao. Senti, magari sono l’ultima persona che dovrebbe dirtelo, e magari mi odieranno anche per questo, ma credo sia giusto che tu lo sappia… E’ tornata, Finn. Rachel è a Montreal. Forse potresti passare a salutarla. Santana.”Spalancai gli occhi, fissando la luce che lampeggiava e che continuava a dire che se volevo potevo eliminare i messaggi. Ero paralizzato, non riuscivo a muovere un singolo muscolo e il respiro mi si era bloccato. Mi tornavano in mente le parole “E’ tornata, Rachel è a Montreal” e non riuscivo a fare altro se non rimanere immobile senza capire nulla. Passarono all’incirca dieci minuti prima di riprendermi, anche grazie all’aiuto del cellulare che squillava insistentemente nella mia giacca. Mi affrettai a rispondere, mentre sul display lampeggiava il nome di Ashley.
<< Finn, che fine avevi fatto? Mi stavo spaventando! >>
<< E’ tutto ok, ero andato in bagno e stavo finendo di sistemare le ultime cose… >>
<< Sei sicuro? C’è qualcosa che non va? >>
<< Nono, niente amore >> e nel dire quella parola mi sentii un grandissimo bugiardo e un totale idiota << sono solo stanco, infatti sto andando a riposare. Ci sentiamo dopo. >>
<< Ok amore, ti amo. >>
<< Anche io. >> Spensi il telefono e lo gettai violentemente sul divano, passandomi una mano tra i capelli, mentre guardavo fuori dalla finestra. Era stata lontana per tutto quel maledetto tempo, perché tornare proprio in quel momento? Socchiusi gli occhi e cercai di evitare i ricordi che riaffiorarono nella mia mente, ma mi era praticamente impossibile e mi lasciai andare ai pensieri.
 
<< E perciò hai deciso di andartene, eh. >> Stavo finendo di sistemare il motore della macchina del signor Johnson, uno dei clienti più frequenti dell’officina di Burt. Puck era seduto di fronte a me e giocherellava con una chiave inglese.
<< Tornerò a trovarti il prima possibile, amico. >> Mi sorrise appena, e notai nei suoi occhi una punta di nostalgia. Pulii le mani con lo straccio e mi avvicinai al mio migliore amico. << Ehi Puck, non ti starai commuovendo? >>
<< Ma chi, io? >> disse, dandomi una pacca sulla spalla. Scoppiai a ridere, pensando a quanto fosse difficile per lui ammettere che i cambiamenti non gli piacevano affatto. << E’ che sei… L’amico di una vita, è strano vederti andar via. Tutti quei progetti… >>
<< Siamo cresciuti, Puck. Avevamo 5 anni e dicevamo di voler diventare giocatori di football circondati da mille donne, ora abbiamo 18 anni e io me ne sto per andare a New York con la ragazza che amo e tu stai vivendo la tua prima vera storia d’amore. Le cose cambiano, e per quanto possa non piacerci, eccoci. >> Mi fissò per un istante, mentre mi sfilavo la tuta per vestirmi, esaltato per la cena di quella sera con Rachel.
<< Promettimi che comunque vadano le cose, tu sarai sempre il mio migliore amico. E che non ti trasformerai in uno di quei ragazzi odiosi e smielati che odio! >> Sapevo che mi stava prendendo in giro, perché Rachel mi aveva totalmente cambiato. Se qualche anno prima qualcuno mi avesse detto che mi sarei comportato in quel modo con una ragazza, gli avrei riso in faccia e avrei continuato per la mia strada. Ma mi ero innamorato. E le cose cambiano, quando ti innamori. Lo abbracciai, e una volta chiusa l’officina, mi affrettai a raggiungere Rachel a casa sua.
 
Aprii gli occhi, accorgendomi che il cuore aveva accelerato il suo battito. Mi sedetti sul divano, tenendo in mano il telefono, in attesa di non so cosa. Avrei dovuto chiamare Kurt, di certo lui sapeva che Rachel era lì e probabilmente in quel momento erano insieme, ma non avrei potuto accusarlo di nulla, in fondo erano migliori amici e io avrei fatto lo stesso. Avrei potuto sentire Puck, ma con quale coraggio gli avrei detto “Ehi scusa amico, ma sai che Rachel è tornata” ? Forse l’unica soluzione era rimanere solo. Mi diressi in bagno e, dopo essermi sfilato i vestiti, mi buttai sotto il getto d’acqua calda e chiusi gli occhi.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: herestous