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Autore: anniextommo    07/03/2012    2 recensioni
Londra, anno 2012. Hannah e Carmen sono rispettivamente una stilista e una bassista e sono appena entrate a far parte della crew dei One Direction. In questa raccolta, racconteremo le loro avventure insieme ai ragazzi, ricche di episodi divertenti e situazioni improbabili. Speriamo vi piaccia, lasciateci una recensione! A&C :3
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2: Un pomeriggio perfettamente incasinato.


In un ascensore parecchio rumoroso presso il trentesimo piano, 7 Marzo.

Carmen si sentiva parecchio ansiosa, mentre osservava il ticchettare pigro dei numeri lampeggianti nell'ascensore.
Andava piano, molto piano, e lei aveva sempre avuto un po' paura ad usare quei dannati aggeggi -da bambina ci si era bloccata almeno tre volte, con conseguente trauma infantile che ancora la ossessionava- purtroppo però non potevano fare altrimenti, visto e considerato che quei decerebrati per cui lavoravano avevano una passione per le case tra le nuvole.
Se le andavano cercando, proprio, perchè era il loro sfizio del momento. Iniziò a pensare che fosse seriamente un'idea stupida. Chi avrebbe mai scelto un appartamento al cinquantesimo piano? Nessuno, eccetto i One Direction.
Si raccomandò di arrabbiarsi con loro, semmai fosse riuscita a uscire da lì dentro. E sembrava quasi una cosa impossibile.
«Secondo me quella giacca a pois invece andava bene», sussurrò Hannah con convinzione, che fino a quel momento era rimasta concentrata sui propri pensieri.
«Ma sei fuori o cosa? Non immagino cosa avrebbero combinato le fan, le risate e le prese in giro..», esclamò la bassista mentre si guardava le unghie che già di solito facevano leggermente pena, figurarsi in quel momento in cui le stava mangiucchiando nervosamente, rischiando di farsi prendere da un attacco di claustrofobia. Gemette, osservando le proprie dita, pensando che forse era arrivata l'ora di farsi crescere quelle benedettissime unghie. 
Alzò lo sguardo e lo posò su Hannah che stava imprecando in qualche lingua sconosciuta. Era forse aramaico antico?
«Cos'era? Curdo, tedesco o arabo?», chiese Carmen con nonchalance.
«Ah-ah, divertente.», rispose Hannah, infastidita. 
Per un secondo nessuna delle due parlò, e Carmen rabbrividì ascoltando il rumoraccio prodotto dall'ingranaggio dell'ascensore. E se si fosse spezzato qualche cavo e fossero precipitate nel vuoto? Sentiva già l'aria nello stomaco e i brividi sulla schiena.
Per distrarsi da quei pensieri macabri, si rivolse a Hannah.
«Hai ancora internet sul cellulare? Voglio vedere quella foto di Louis che Harry e Zayn hanno messo su twitter.» 
Era troppo curiosa, soprattutto perchè Louis le aveva vietato con un urlo isterico di avvicinarsi a pc, tablet o telefono, per evitare in tutti i modi che la vedesse.
«Si ma non so come si chiama, intelligentona», rispose Hannah estraendo il suo preziosissimo iPhone dalla borsetta.
«Prova con Louis Tomlinson, dovrebbe uscire no?»
«Mannò, un cretino come lui avrà sicuramente un nome strano...» 
Era convintissima che fosse così e rimase quasi delusa nel costatare che il suo nome era semplicemente Louis_Tomlinson. Niente di assurdo, folle o stupido, come era facile immaginare. 
Si destreggiò abilmente tra home, menzioni e ricerca, mentre Carmen la fissava senza capire niente, perchè lei quel social network non lo sapeva proprio usare. Cliccò delicatamente con l'unghia laccata di rosso sull'ultima foto in cui era menzionato il nome di Louis e attese che si caricasse la pagina (la linea non prendeva granchè bene all'interno dell'ascensore, ed erano ancora al trentunesimo piano).
Appena l'immagine fu visibile, Carmen strizzò gli occhi, iniziando a ridere in maniera incontrollata, con gli occhi lucidi e le guance rosse, facendo quasi tremare tutto l'ascensore. Era capace di svegliare gli orsi in letargo, con la sua risata acuta, sottile ma tremendamente forte.
Mostrò la foto ad Hannah e anche lei non potè fare a meno di ridere, costatando che si, in effetti quella giacca era un po' orrida. Forse più di un po'.
Scrollando le altre foto (perchè tanto erano appena al trentasettesimo piano e in un modo dovevano passare il tempo, no?) ne trovaro una se possibile ancora più imbarazzante. All'epoca dello scatto, Louis doveva avere si e no diciassette anni, come facevano pensare la curva morbida della mascella, l'assenza di barba e i capelli corti. Sorrideva come un ebete, indossando una t-shirt nera su cui aveva stupidamente messo un reggiseno imbottito -enorme, tra l'altro. La proprietaria portava almeno una quarta- color fuxia e mostrando fieramente i suoi boxer con i più svariati disegnini. A completare il distastro, ai piedi aveva delle inquietanti scarpe col tacco -alte almeno tredici centimetri- azzurre, lucide, in tinta con -lo notavano solo adesso- l'ombretto che aveva spalmato in malo modo sugli occhi.
Le ragazze scoppiarono in un'altra risata fragorosa, facendo ondeggiare l'apparecchio che intanto -udite udite!- era arrivato alla soglia del quarantaquattresimo piano.
«Potrebbe far invidia a quelle spogliarelliste nei club a luci rosse!», esclamò Hannah mentre ancora rideva.
Carmen non riuscì a rispondere, impegnata com'era ad asciugarsi le lacrime che le erano scese per le troppe risate.
 
Liam inclinò la testa di lato, osservando lo spettacolo che gli si parava davanti. Due ragazze a terra, con le gambe intrecciate e le lacrime agli occhi che ridevano come se fossero possedute, incastrate nell'ascensore che si era appena aperto. 
Quelle alzarono gli occhi, lo fissarono e risero più forte. 
«Ehm, posso sapere che diavolo..?!», esalò, gli occhi spalancati e le sopracciglia corrucciate.
«Sei proprio carino con quell'espressione, Liam. Scansati!», gli disse Hannah ridendogli in faccia. Gli passò accanto, lasciandogli una pacca su una spalla. Carmen la seguì con lo stesso sorriso folle, entrando in casa senza proferir parola.
«Voi state male», disse Liam chiudendo la porta e entrando nel salotto, dove stavano tutti i ragazzi. 
Harry era sdraiato sul divano, la testa appoggiata a Louis che giocava con il suo nuovo iPad. Negli ultimi giorni ci passava ore intere perchè si contendeva il record più alto a Temple Run con Zayn, e voleva assolutamente batterlo. Per riuscirci aveva bisogno di concentrazione, per cui cercava di ignorare con tutte le sue forze Harry che gli stva praticamente addosso e faceva le fusa su di lui, guardandolo come un maniaco. 
Niall entrò in quel momento, mordendo un panino. Zayn, seduto sul tappeto, si allungò verso di lui per chiederne un morso. Niall arretrò violentemente con la fronte corrucciata.
«Assolutamente no!», ringhiò l'irlandese, mentre Zayn gli faceva il labbruccio, sfoggiando i migliori occhioni da cucciolo che avesse in repertorio.
«Mi ridono in faccia senza motivo! Vi siete fatte qualcosa, ragazze?», domandò Liam, prendendo posto sul divano, vicino ai piedi di Harry che gli tirò un calcio per spostarlo. 
«Louis», disse Hannah a mo' di spiegazione, ma i ragazzi evidentemente fraitesero, perchè fissarono la stilista e il loro amico con tanto d'occhi.
«Cose a tre senza dire niente a Harry? Bel migliore amico che sei, Lou», sbottò il riccio, a metà tra il divertito e l'infastidito. 
Louis alzò la testa, confuso. Che ricordasse, non aveva fatto nulla del genere, ancora. Però rise, mentre l'omino centometrista sul suo schermo si schiantava contro un tronco.
Carmen spalancò gli occhi, arrossendo violentamente.
«Styles sei un pervertito! Nessuna di noi due ha fatto niente con Louis! Stavamo solo ridendo di lui e delle sue stupide foto!», disse tutto d'un fiato, mordendosi la lingua sull'ultima frase. Imprecò dal dolore, saltellando per la stanza.
«Porcobuddahelettrico che male!», strillò.
Zayn sbuffò, contrariato. Perchè non succedeva mai niente di esaltante?
Hannah lanciò a Carmen un'occhiata scettica. I ragazzi la guardarono. Niall rise.
Poi, come se nulla fosse accaduto, Hannah esclamò: «A che ora avete le prove?».
 
Ricordare improvvisamente ai One Direction di essere in ritardo per le prove generali con la band non fu una brillante idea. Innanzitutto, appena arrivarono nell'arena, con il fiatone e i capelli al vento, i ragazzi dovettero sorbirsi una strigliata esemplare da parte del loro management, che li considerava degli irresponsabili. Ascoltarono senza protestare, perchè sapevano di esserlo stati davvero; ma in seguito, quando gli adulti se ne furono andati, fu parecchio diventente fargli il verso alle spalle.
«Oh, andiamo, non sa neanche usare correttamente i verbi, quello!», lo prese in giro Louis, sghignazzando. Niall esplose nella sua risata contagiosa, dandogli ragione.
«E ha un alito che uccide», commentò Zayn, inorridito. Tutti risero. 
«Quanto è vero!», rabbrividì Liam.
Provarono per ore, correggendosi in continuazione. Non riuscivano a restare concentrati, si distraevano anche solo a guardarsi.
«Chi va a prendermi un twix?», domandò Harry appena finirono di provare I Want, annoiato. 
«Le tue chiappe», gli rispose Zayn con un sorriso.
«Ragaaaaazzi! Volete sentire una novità?», dall'entrata del teatro sbucò Hannah, allegra in un modo inappropriato. 
«Spara», le concesse Niall, coprendo le parole di Harry che aveva detto «Cacciatela». 
«E' arrivato il corpo di ballo. La cattiva notizia è che dovete sgomberare il teatro perchè devono provare loro, quella buona è che nel corpo di ballo c'è una mia vecchia amica e volevo farvela conoscere». 
I ragazzi si lanciarono varie occhiate scettiche, poi sollevarono le spalle, avviandosi verso l'uscita. Si fermarono nel corridoio, bloccati da Hannah. 
«Vieni!», la stilista incitò qualcuno a camminare, finchè il suddetto qualcuno non fu di fronte ai cinque ragazzi e alla bassista, che osservava la scena. 
Alta, magra, capelli corvini e occhi dal taglio leggermente orientale; l'amica di Hannah sorrideva, un po' inbarazzata a essersi presentata così ai One Direction, che non erano esattamente nello stato mentale e fisico adatto a fare nuove amicizie: Zayn aveva la camicia semi-aperta e la fronte sudata, Harry aveva seriamente bisogno di uno shampoo e, più in generale, di una doccia completa; da parte sua, Louis aveva tolto la maglia perchè moriva dal caldo, ma aveva insistito come un bambino a volersi tenere le bretelle.. E non le aveva tolte! Liam invece aveva una fascia rosa nei capelli, che aveva messo per evitare che gli ricadessero sulla fronte e che lo faceva sembrare molto gaio, a dirla tutta.., e Niall era sudato e curvo, perchè mettersi dritto era troppo faticoso (inoltre, un osservatore attento avrebbe notato che aveva la zip dei pantaloni abbassata, segno che era talmente stanco che non aveva la forza di sistemarsi). 
Carmen si grattò la nuca, inbarazzatissima da quella situazione vergognosa.
«Lei è Melissa», introdusse Hannah, l'unica a non aver percepito l'atmosfera del momento. 
«Ciao», mormorarono i ragazzi, cercando di sembrare amichevoli nonostante fossero lì lì per svenire dalla fame. 
«Penso che sarà meglio chiacchierare dopo, siamo tutti molto stanchi», li salvò Carmen, e Niall avrebbe voluto dedicarle un monumento. L'adorava, eccome se l'adorava!
«Andiamo a mangiare, ci rendiamo presentabili e ci vediamo dopo», disse il ragazzo, avviandosi. 
«Si, certo. Ehm, tanto anch'io stavo andando a fare le prove», disse Melissa con voce flebile.
«Si brava vai. A dopo!» Hannah salutò l'amica e seguì i ragazzi fuori.


Buonsalve, qui è A. che vi parla!
Questo è il nostro secondo capitolo, speriamo che siate sopravvissuti nel leggerlo tutto (mi rendo conto che è lunghetto) e ci auguriamo che vi sia piaciuto!
Potete farcelo sapere con una recensione, anche piccola, ci farebbe molto piacere avere i vostri pareri!
Alla prossima :D
A. & C.
  
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