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Autore: Lullola    07/03/2012    2 recensioni
Questa storia è dedicata al mio personaggio preferito di Go, Masaki Kariya!
Qui parlerò in prima persona, nei panni di Masa-Kun. Il racconto è diviso in diversi capitoli, una peggio dell' altra xD
Se volete vomitare, questa è la FanFicion che fa per voi (?) ;3
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passarono mesi.

Mi affezionai sempre di più a Hiroto e gli ero grato per avermi portato con se, salvandomi da quel mondo di scurità in qui ero immerso.

La luce proveniente dall' esterno attraversarono le tapparelle socchiuse e mi abbagliarono.

Strusciai gli occhi e posi lo sguardo verso il calendario e li spalancai meravigliato.

Era arrivato il giorno del mio compleanno.

Avevo aspettato con ansia questo giorno, ma provavo lo stesso orrore per quella data.

Mi vestii velocemente e scesi le scale di corsa.

La casa era completamente vuota.

Sul tavolo della cucina intravidi un foglietto e lo lessi.

 

 

"Tanti auguri Masaki.

Purtroppo non potrò festeggiare con te il tuo compleanno, perchè oggi devo lavorare fino a tardi.

Auguri

                                                                       Hiroto"

 

Lasciai cadere pesantemente il biglietto.

Avrei passato l' undicesimo compleanno della mia vita di nuovo da solo. No che non ci fossi abituato, ma provavo lo stesso amarezza.

Pensai che fosse stato inutile restare in casa, quindi presi il pallone e uscii a fare due tiri.

Mi diressi al parco mentre tutti mi salutavano, ma li ignorai poichè ero avvolto nei miei pensieri.

Ad un tratto andai a sbattere contro qualcosa e caddi a terra.

-"Ahi ahi"- mi lamentei dolorante massagiandomi il fondoschiena.

-"Scusa, ti sei fatto male?"-

Alzai lo sguardo per vedere contro chi fossi andato a scontrarmi.

Era un uomo alto, con i capelli verdi legati a coda di cavallo e gli occhi nero pece.

Mi tese la mano e mi alzò guardandomi sorpreso -"Ma tu sei Kariya-Kun, vero?"-

-"S-si sono io, ma come fai a conoscermi?"- gli chiesi stupito.

Mi fissò per un paio di secondie finalmente si decise a parlare -"Hiroto mi ha parlato molto di te. Ah non mi sono ancora presentato, sono Ryuuji Midorikawa il suo segretario."-

Lo guardai sconcertato -"P-piacere di conoscerti, Midorikawa-Senpai"-

Mi sorrise.

-"Stai andando ad allenarti a calcio?"-

Strinsi più forte il pallone che avevo sotto il braccio e annui.

Midorikawa mi accarrezzò i capelli, volgendomi un dolce sorriso -Non ti dispiace se mi alleno un po' con te?"-

Arrossì lievemente -"No, non mi dispiacerebbe"-

Ci diremmo insieme al campetto, mano nella mano.

Giunti sul posto palleggiammo per una buona mezz' oretta.

D' un tratto Ryuuji prese il pallone e urlò "Astro Break", mentre un tiro potentissimo si scagliò verso di me.

D' istinto mi abbassai per evitare la pallonata, ma lui mi fissò con uno sguardo deciso -"Bloccalo!"-

Mi feci coraggio e mi posi nella traiettoria del tiro.

Graffiai l' aria e apparve la mia "Hunter' s neat".

La mia tecnica difensiva fermò il suo tiro, facendo sobbalzare Midorikawa dalla felicità -"Allora è vero quello che mi ha detto Hiroto sul fatto che hai delle incredibili potenzialità, sarai senz' altro un difensore formidabile"-
Lo fissai volgendogli un bel sorriso, poi ripensai alla prima volta che io e Hiroto avevamo giocato insieme e anche in quella occasione mi sorprese con una incredibile potenza di tiro.
Giocammo fino a quando non si fece buio, quindi decisi di tornare a casa e Midorikawa propose di accompagnarmi.
Alla fine della via, dove era posto la nostra casa, vidi che le luci era spente e così constatai che Kiyama non era ancora tornato.
Abbassai la testa, deluso, fino a quando la frangia non coprì il mio viso.
Midorikawa mi riaccarezzò i capelli e gli volsi un leggero sorriso.
Quando entrai feci un sobbalzo, cercando di trattenere le lacrime. Hiroto era in soggiorno, mentre sul tavolo c' erano una torta e dei regali.
-"Auguri Masaki, scusa se non ho passato con te la giornata, ma sono stato molto occupato. Spero tu possa perdonarmi"- disse avvicinandosi a me e si abbassò per guardarmi dritto negli occhi.
Iniziai a piangere sulla soglia della porta e abbracciai il rosso, mentre cercava di consolarmi -"Grazie Hirocchan, pensavo che avrei passato di nuovo da solo il mio compleanno, invece ora ci sei tu. Ti ringrazio!"-
Mi strinse forte, sotto lo sguardo commosso di Midorikawa -"Stai tranquillo Masaki, ora ci sono con te e non sarai mai più solo"-
Mi asciugò le lacrime e mi prese la mano, avvicinandomi al tavolo -"Midocchan, vuoi entrare e restare lì per tutto il giorno?"- chiese ironicamente al suo segretario.
Midorikawa annuiì e arrossì leggermente.
Passai delle splendide ore in compagnia di Hirocchan e Midocchan, ma c' era ancora una domanda che mi frullava in testa:
Come facevano quei due ad essere così forti?
Hiroto si accorse subito che c' era qualcosa che non andava in me -"Kariya, c' è qualcosa che ti turba?"-
-"No niente, stavo solo pensando ad una cosa.."-
-"A cosa?"-
-"E' dalla prima volta che te lo volevo chiedere, ma come fate tu e Midorikawa ad avere tecniche così potenti?"-
Ryuuji fissò per un momento Hiroto -"Hirocchan, forse è arrivato il momento di diglierlo"-
Hiroto annuì.
Feci un' epressione dubbiosa e curiosa allo stesso tempo, che cosa dovevano dirmi?!
Kiyama prese il filo del discorso e si sedette su una sedia, facendo segno di accomodarmi.
-"Kariya è arrivato il momento di dirtelo, io e Midorikawa facevamo parte della Inazuma Japan, ma prima eravamo i capitani della Genesis e della Gemini Storm, due squadre della Alius Academy"-
Ero sconvolto da quella storia e non sapevo se crederci o meno.
Sapevo che la Alius aveva fatto delle cattive azioni in passato e avevano cercato di conquistare il mondo e distruggere le diverse scuole del Giappone, ma venne fortunatamente fermata dalla Raimon.
-"So che è difficile crederci, ma è così"- disse Hiroto amaro.
-"Io ci credo e non mi importa se in passato avete fatto delle cattive azioni, ora per me siete la mia nuova famiglia e vi sono grato per questo"- ribattei gioiendo.
Hiroto e Midorikawa mi abbracciarono commossi dalle mia parole.
-"Ora noi tre siamo una famiglia"- aggiunse il rosso.
-"Si, una vera famiglia"- ripetei stringendoli in un caloroso abbraccio.


 

                                                    "Non mi importa cosa fecero in passato
Se non fosse stato per lui
io sarei morto dentro
privato e ignorando il significato di amore.
Per questo ti sono grato
Grazie di avermi illuminato e condotto sulla retta via
Arigatou..Hiro.to

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