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Autore: MiaBlack    08/03/2012    3 recensioni
La maledizione di un veliero chiama a se tutte le ragazze che soffrono per amore.
La nostra dolce Lily verrà imprigionata sul veliero, e condannata a rimanerci per l'eternità. Di chi sarà l'amore che tanto la fa soffrire?
La storia ha partecipato al contest “Disneyland” ha vinto il premio Originalità.
Spero vi piaccia. Commentata in tanti!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Autore: MiaBlack
Titolo: La maledizione del Black Hearse
Personaggi principali: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Genere: romantico
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Introduzione: La maledizione di un veliero chiama a se tutte le ragazze che soffrono per amore. La nostra dolce Lily verrà imprigionata sul veliero, e condannata a rimanerci per l'eternità.

 

Di chi sarà l'amore che tanto la fa soffrire?
Citazioni scelte:
14. Sai, tu rompi tutto quello che tocchi. Perché non costruisci qualcosa, invece?

42. -Vuoi dire Impossibile.
-No, Impassabile. Niente è impossibile. (Alice nel Paese delle Meraviglie)

 

La storia ha partecipato al contest “Disneyland” ha vinto il premio Originalità.

Spero vi piaccia. Commentata in tanti!

 

 

31 ottobre 2022

 

Una ragazza camminava per un corridoio del grande castello di Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria.

Sarà stata lì da almeno duecento anni, pensò, eppure avrebbe potuto scommettere che nessuno dei tanti presidi passati avesse solo vagamente pensato di fare qualcosa per quei dannati spifferi…

Sì, la giovane si lamentava tra sé per il freddo che, quell'anno, era arrivato con uno strano anticipo, e l'aveva portata a trasformarsi in un ghiacciolo: strinse la sua bella sciarpa al collo per potersi coprire meglio.

Uscì in giardino e tirò un sospiro di sollievo; faceva più caldo fuori che dentro, e la cosa era allucinante… In che razza di posto era finita?

 

Camminò solitaria per il parco: le piaceva camminare, era un utile esercizio per tenersi in forma sia fisicamente che mentalmente.

Infatti, mentre passeggiava, poteva pensare in modo razionale e controllato, ma in quel momento la calma era solo un utopia che la giovane cercava.

Aveva desiderato tanto entrare in quella scuola; per anni aveva accompagnato prima un fratello, poi due e anche i cugini e tutte le volte li invidiava.

Voleva anche lei andare a scuola e vivere quella “cosa”, ma poi si era ritrovata lì e aveva scoperto che le cose non erano come pensava lei: quel posto non era magico, come le raccontava sua madre prima di addormentarsi.

In quattro anni, non era riuscita a farsi una sola amica, e questo era deprimente.

Vagava da sola come un anima in pena, sempre sotto gli occhi dei due fratelli… questo era davvero stressante, sua madre glielo aveva detto.

Anche per lei era stata la stessa cosa; Lily Luna Potter seguiva le orme di sua madre, Ginevra Weasley, in un modo quasi analogo, e questo era frustrante.

Nel suo camminare, si trovò ad incrociare un gruppo di Serpeverde che venivano nel senso opposto.

Riconobbe il “capobranco”: biondo, occhi di ghiaccio, lineamenti perfetti e aristocratici.

Scorpius Malfoy.

I racconti che sua madre le narrava avevano come protagonista il padre del ragazzo: tra loro c'era una rivalità innata, che fortunatamente non si era tramandata.

In quattro anni, non si erano mai scambiati una sola parola.

Al contrario, il rapporto che aveva con i fratelli maggiori era tutto un battibecco, e non era insolito che i tre finissero in punizione almeno una volta alla settimana.

Sospirò e proseguì per la sua strada: lei non era come sua madre, lei non avrebbe mai aggredito Malfoy in nessuna maniera, anche se la situazione nella quale si trovava in quel momento era tutta colpa sua.

Si sedette sulla sponda del lago: tra un pensiero e l'altro si era ritrovata lì, e aveva deciso di sedersi per poter lasciar sbollire meglio la rabbia.

Osservò il sole scendere all'orizzonte, e tingere tutto il panorama di un bel rosso.

- La piccola Potter! –

Sobbalzò; non si aspettava qualcuno lì, in quel momento.

La voce era fredda, ma non particolarmente malevola come era solita uscirgli quando pronunciava il suo cognome riferendosi ai fratelli.

- Malfoy! –

Rispose lei, scocciata e stranamente cattiva.

Il biondo alzò un sopracciglio sorpreso, mentre con mosse quasi calcolate si appoggiava all'albero alle spalle della rossa, il tutto per aumentare il suo fastidio.

- Sei di pessimo umore? –

Chiese lui, incurante dello sguardo che lei gli stava lanciando.

- No Malfoy, figurati, non vedi come sono allegra e solare? Sprizzo gioia da tutti i pori! –

Esclamò lei, per poi lasciarsi scappare un mezzo sorriso: lui non avrebbe capito quel modo di dire.

- Questo deve essere un detto Babbano... –

Commentò lui, storcendo il naso.

- Dieci punti a Serpeverde, il rampollo purosangue dei Malfoy sa anche i detti Babbani! –

Commentò Lily, sorpresa.

- Sarcasmo e cattiverie gratuite... E' quasi divertente stare qui a parlare con te! –

Rispose lui, ridendo, e lasciando la ragazza a bocca aperta: non c'era un minimo di astio nella sua voce, sembrava quasi che stesse parlando sul serio.

- Come mai di umore tanto nero Principessina Potter? Posso chiamarti principessina vero? –

Chiese lui con tranquillità, prendendo a fissare tranquillo il cielo.

- No che non puoi! E comunque sappi che è colpa tua!

Solo ed esclusivamente colpa tua se sono di pessimo umore! -

- Mia? Mi sembrava tu fossi già di pessimo umore quando sei venuta qui! Io che c'entro? –

Chiese Scorpius, sorpreso e vagamente divertito dalla risposta che aveva appena ottenuto.

- Ho litigato con i miei fratelli per colpa tua! -

- Ah ora tutto è più chiaro... –

Rimasero in silenzio per un po', entrambi concentrati su alcuni barbagianni che volavano sopra le loro teste.

- Come mai? –

Chiese di punto in bianco lui.

- Come mai cosa? -

- Non credevo che i Potter parlassero di me tra loro. -

- Sono finiti di nuovo in punizione e dicono che è stata colpa tua! –

Il sogghigno che comparve sulle sue labbra le diede la prova che le serviva: i due avevano ragione, era stato lui a far esplodere il loro calderone a pozioni.

- Sei stato tu? -

- Certamente, anche se non ho fatto niente di che… i tuoi fratelli sono completamente incapaci in quella materia, eredità di famiglia suppongo, anche se tu, per ora, te la cavi con una O molto stiracchiata. -

- E io che ti avevo difeso! –

A quelle parole, l'attenzione fu rivolta interamente alla ragazza, la quale però stava raccogliendo la sua borsa e i libri sparsi a terra per potersene andare il più velocemente possibile.

- Mi hai difeso? –

Chiese sorpreso lui, fissandola.

- Aspetta Potter. –

La richiamò, visto che se ne stava andando.

Inutile: Lily non si voltò, e continuò a risalire il lato del lago.

Il biondo sospirò e la seguì.

- Andiamo fermati, non puoi essere arrabbiata con me solo perchè ho fatto esplodere la pozione dei tuoi fratelli, non è una ragione valida! A te non ho mai fatto nulla. –

A quelle parole la rossa si fermò: era vero, a lei non aveva mai fatto nulla e proprio per questo si sentiva una vera stupida.

Si era fatta fregare: il motivo per cui non la infastidiva era perché lei era troppo patetica, anche per essere infastidita, non valeva abbastanza nemmeno per essere offesa.

- Io pensavo che... Tu.. Io.. lasciamo perdere, continuiamo a ignorarci.

Tu sei il viscido Serpeverde, figlio di colui che ha provato in tutti i modi ad uccidere mio padre e ha offeso mia madre per tutti gli anni della scuola e io, beh, io sarò la patetica piccola Potter che sono da quattro anni a questa parte. -

- No invece, non lascio perdere.

Forza dimmi quello che stavi per dire! –

Le prese la mano e la strattonò verso di lui.

- NO! Mai! Addio Malfoy! –

Lily riprese la sua strada a passo deciso, lui rimase imbambolato alcuni istanti poi la seguì.

Era pur sempre un Malfoy, non si sarebbe mai lasciato abbattere da un no: se voleva qualcosa l'avrebbe ottenuta.

- Non mi scapperai! –

Le corse dietro, le afferrò un braccio e la fece girare verso di se.

Una folata di vento le scompigliò i capelli, lasciati liberi sulle spalle, e fu in quel momento che si accorse di qualcosa che non doveva esserci; fissò agghiacciata il centro del lago: non poteva essere vero, era solo una leggenda e la stanchezza di quei giorni le stava giocando un brutto scherzo.

- Cosa diavolo fissi Pott.... Che diavolo è quella? –

Chiese Malfoy, anche lui fissando il lago alle sue spalle.

- La vedi anche tu? –

Chiese spaventata la rossa, che aveva fatto un passo indietro tirando il giovane a sé.

- Andiamo via! Subito! –

Lo strattonò per un braccio, e lo fece camminare verso la scuola.

In mezzo al lago c'era un grande veliero che, anche se distante, era ben visibile.

Un veliero nero, con le vele rovinate dal tempo, si stava dirigendo proprio verso di loro.

- Potter che succede? –

Chiese, lasciandosi trascinare da quella furia di capelli rossi.

- Come fa a essere qui? Come diavolo fa ad essere apparso. No! Non è possibile! –

Lily borbottava tra sé e si lamentava per la sciagura che le era capitata: non era lì per lei, non era possibile che fosse lì per lei.

- Potter! –

Fece lui, fermandosi e fermando anche lei in modo che l'attenzione di Lily tornasse su di lui.

- Sei scemo? Cammina, andiamocene da qui! -

- Mi spieghi cosa succede? –

Ma la rossa non fece in tempo a rispondere: il vento si era alzato improvvisamente, tanto forte da ferirle gli occhi, costringendola a chiuderli.

- Malfoy! –

Strillò spaventata allungando le braccia verso di lui: la paura sul suo volto fece reagire d'impulso il ragazzo, che le strinse le braccia.

- Non azzardarti a mollare la presa Potter! –

Esclamò lui, l'aveva afferrata per il braccio mentre una strana nebbia la stava avvolgendo e facendo dissolvere.

- Sto scomparendo! –

Esclamò lei, spaventata: le mani iniziarono a diventare incorporee e la presa ferrea del ragazzo divenne inutile.

- POTTER! –

Esclamò lui, mentre l'immagine ormai sbiadita della ragazza si dissolse del tutto.

 

Quando riaprì gli occhi non si trovava più sulla sponda del lago, sotto i suoi piedi non c'era più la terra solida, ma assi di legno marce che scricchiolavano in modo sinistro, la nebbia continuava ad avvolgerla e le rendeva impossibile vedere ad un palmo dal suo naso.

- Malfoy? - lo chiamò lei spaventata, sapeva perfettamente che lui non era davanti a lei.

La nebbia piano piano si dissolse, Lily si trovava sul veliero, un vecchio muffoso e decadente veliero che navigava chissà dove e che la stava portando in un posto senza la possibilità di tornare indietro, la vita le aveva riservato un destino pessimo. La sua vita era finita, il Black Hearse l'aveva presa e presto niente avrebbe avuto importanza li.

 

Continua...

E' la priva volta che scrivo su questa coppia spero vi piaccia come storia!
Aspetto tanti commenti!!
baci MiaBlack

   
 
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