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Autore: curlymakesmesmile    08/03/2012    5 recensioni
Volume due. I ragazzi si ritrovano nel futuro, si parlerà dei figli, degli amori, di tutta la band in generale, com'è finita la storia e con l'inquadratura finale di una scena commovente.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12. Escape from this nightmare, you know I'm your greatest desire.

- 3 mesi dopo...-
Claudia
Non ho idea di quello che sto vivendo, il mio matrimonio progettato da tempo con Davide si svolgerà domani. È tutto così perfetto, così pronto, così... già fatto. Davide ha pensato a tutto: Le decorazioni, il buffet, il ristorante, la torta.
Ai vestiti ho pensato tutto io, ho scelto in particolare per me un abito lungo bianco molto chic ed elegante, raffinato. È tutto in grande stile, ci sono moltissimi invitati, più di 100 persone, quasi tutti amici del mio ormai prossimo sposo. Lo specchio ritrae la mia immagine deformandone il viso, forse Davide ha fatto un acquisto sbagliato, questo specchio è davvero scadente di qualità. In realtà non voglio ammettere che sono le mie lacrime a sfocarmi la vista, non voglio ammettere che un magone all'altezza della gola che scende e sale dalla pancia a tratti, mi avvolge e mi stringe da ore. È solo domani, è solo un sì e poi tutto per magia diventa realtà. Basta un sì, per la prima volta nella vita, a determinare una cosa duratura. Eppure qualcosa mi affligge, quanto vorrei essere felice come Angelica.
Mi distolgo dai pensieri, pettino i miei lunghi capelli setosi e mi infilo a letto, con la camera già piena di regali e set, addirittura vestiti da neonato, per il nostro futuro.
Ma chi mi dice che domani dirò si? È così scontata la mia risposta?
Sono davvero legata a pronunciare quel monosillabo? E se il magone non scendesse fino a snodarsi e svanire? -Tranquilla, sono i soliti dubbi pre-matrimonio.- ripetono tutti.
Domani passa tutto e la tua vita sarà fantastica, così... perfettamente perfetta.
Così odiosamente progettata fin dall'inizio.
Si cavolo, ma non è quello che voglio. Sono una ragazza che ha bisogno di novità, evoluzioni e svolte nella vita, odio la calma piatta della routine che uccide le anime poco a poco, logorandole. Non riesco ancora a capire cosa mi dà i dubbi, è qualcosa che non so cosa sia, ma di cui so il nome, che non voglio pronunciare ancora, come una bambina ridicola. Sono ormai passati ben tre mesi da quell'incontro con Harry e non ho mai avuto il coraggio di cercarlo e iniziare una conversazione del tipo: Hei ciao, amicone! Come stai? E con la tua nuova ragazza?-
Non ne ho le forze, perchè lui mi rende debole ogni volta che lo vedo, ma è la mia forza e la ragione più profonda per cui vivo, che mi dà speranza che i sogni possono essere realtà. Eppure sto facendo tutto il contrario di quello che mi porterebbe da Harry, ma mi sentirei con il rancore a vita per Davide, per quanto il suo amore platonico e piatto mi avvolga ogni sera e mi soddisfi superficialmente, con qualche seduta di sesso e niente di più. Non riservo sentimenti veri per lui, solo attrazione fisica e la capacità che ha di far sentire importante chiunque, è per questo che sto per ... sposarlo. Finchè morte non ci separi, giusto?
E allora, è davvero sbagliato ripensare a quel monosillabo la notta prima? È davvero da sfigata svegliarsi il giorno del matrimonio con delle occhiaie da far invidia a un cadavere? È davvero così semplice fare come dicono tutti, non pensarci e dire quella cazzo di parola e basta?
Ma chi può dire che Harry non mi lascerà per un'altra come suo solito?
Davide non mi lascerebbe mai.
Si, ma Davide non è il mio desiderio più grande, è la persona che uso per colmare il mio senso di vuoto, è quella persona che uso per alzare la mia autostima sul lavoro, la persona che sa dirmi sempre la cosa giusta e un complimento, al quale non credo affatto, ma cui fingo di crederci.

- I tuoi capelli sono a dir poco principeschi, rimembrano in me una brezza marina d'un mattino solitario, una stella di mare, sul porticciolo e sul borgo...- Davide. Non la smette mai con queste frasi del cazzo che odio. Frasi fatte, da poeta. Preferisco un: "Cazzo, sei figa".
Ma non questa poesia mista prosa con versi endecasillabi alternati e intrecciati a settenari, no, questo no. Non gli dò risposta, spingendolo nella stanza accanto.
- Sei diseducata, ormai Signora De Marchesi, ma amo questo di te.-
Preferirei che non mi amassi, proprio in questo momento, Davide.
Preferirei essere tradita, preferirei essere una scrofa sudicia di fango.
- Erri. - gli rispondo usando quei termini ricercati- Non sono la signora De Marchesi, no. Non ancora. - E non lo sarò mai, questa è ormai ferma convinzione.


Il braccio stretto di mio padre al mio. I miei capelli lisci e lasciati ondeggiare sulla schiena.
I tacchi infernali, come quelli di quella sera al lago.
L'abito luccicante che strascica a terra sporcandosi. Ed è quello che voglio.
Lo voglio sbrandellare, distruggere. Fino alla fine.
Di nuovo quella sensazione di vuoto, quel magone che risale e riscende da pancia a gola, da gola a pancia. Stomaco che brontola, intestino in subbuglio. Le gambe sembrano due pali, sorretti da plantane instabili, come me. Quei tacchi orridi.
- Vuoi prendere, tu Davide, come tua sposa, Claudia, nella buona e cattiva sorte...- il parroco inizia la formula nuziale- finchè morte non vi separi?
Silenzio. Vuoto. Dopo qualche veloce secondo, ecco il suo pronto e limpido SI, senza alcuna fottuta esitazione, senza nessun filo di dubbio.
- E tu, Claudia...- inizia con me, ecco. Ci risiamo. - ... finchè morte non vi separi?-
Le orecchie fischiano, di nuovo il magone. Stavolta all'altezza dello stomaco e subito dopo la tachicardia; i battiti accelerano, cento al minuto.
Nell'arco di tre secondi, scorrono immagini sfocate di dieci anni fa.
Immagino che vicino a me ci sia Hazza, quel sorriso sbilenco e non quel viso squadrato di Davide. L'auto di Liam, la nostra prima e ultima volta. Poi la chiamata. L'addio.
E ancora prima, Londra. E i giorni infernali a scuola senza di lui. E tutti questi accidenti di anni lentissimi, vissuti con quel barlume di speranza che si sta affievolendo sempre di più.
Basta un semplice no, e posso tornare indietro.
Si, ma se dicessi "No, non lo voglio" i preparativi non sarebbero serviti a nulla, la gente mi guardarebbe male e resterei sola, perderei anche Davide. Si, questo è decisamente un incubo ora realtà, altro che sogno. Insomma dai, chi vorrebbe passare la vita dai 27 anni con un uomo che parla solo in rima? Che sa solo dare il suo corpo senza emozioni? Eh?
Che amore si può dare a dei figli creati con una persona che non si ama?
E che vita sarebbe senza Davide? Ancora peggiore. Tanto vale dire di sì, non c'è più nulla da fare. Mi arrendo. Si, lo voglio. Anzi, non lo voglio affatto, quindi mi limiterò solo a dire un sì.
- Ehm... io...-balbetto come un coniglio con la bocca piena di carote, oh Louis, se solo fossi qui, si, mi faresti ridere. - Io... insomma... ecco...io...
Esito tantissimo, mi volto un'ultima volta verso gli invitati, ho tipo due centinaia di occhi puntati su di me e si aspettano tutti che io dica quel maledetto SI e che tutto sia una favola.
Osservo la porta, optando per la fuga. È color mogano scuro, sul rossiccio.
Aspetta. Un secondo. Un ultimo e poi ti rispondo, Dà. Prima la porta possente e massiccia era color ebano, avvolta da un alone scuro. Perchè adesso è più chiara? Entra un filo di luce dalla porta, si, devo fuggire. Chi ha aperto la porta? Fisso l'apertura, osservando le mani che la stanno spalancando. Basta, mi giro verso l'altare.
- Io... insomma, si. Io ... lo vogl...-
La porta sbatte. Non finisco la frase, c'è una sagoma alta e snella in smoking nero e bianco avvolta da una nebbia chiara di sole che non ne mostra il viso.
La figura avanza correndo con il fiatone.
Non mi interessa chi sia, tanto ormai è solo la mia mente, la mia illusione.
Non è nessuno, mi sto inventando tutto. Sono solo una bambina, faccio schifo.
Si, è fantasia perchè il prete mi invita a continuare.
- Io lo voglio.- sussurro piano.
- Prego?- chiede il parrocco, non avendo capito la mia risposta.
- Io lo vogl... - La figura ricoperta dall'alone mi prende dalle spalle, facendomi inciampare dai gradini e facendomi smarrire la scarpa infernale. Immaginavo questa scena dall'era dei tempi,
come Cenerentola e mi sono anche pizzicata, non è un sogno.
Tolgo anche l'altra scarpa e non c'è Sole, non c'è alone, non c'è luce, non c'è persona che mi possa impedire di riconoscere quell'ombra.
- ASPETTA.- urla. - Non farlo.
L'uomo indietreggia, pensando che io avessi già detto il fatidico sì.
Sorride triste e in una lacrima splendente, inizia a correre verso l'uscita.
- Harry!- sbraito come un'adolescente in pena.- Io ti amo.
Il mondo rallenta. O almeno in quella Chiesa tutto è lentissimo.
La figura si volta verso di me, facendo ricadere quei ricci elastici a mezz'aria.
I suoi occhi verdi trapassano il mio magone, sconfiggono quel senso di vuoto.
Inizio a correre alzando il vestito, strappandolo a brandelli, come avrei voluto.
Mi butto fra le sue braccia, so solo che lo sto abbracciando, che non vorrei mai andarmene da qui. La sua pelle è morbidissima, ancora quel vecchio profumo di borotalco e primavera.
- Se il tuo era un Addio, beh... allora ti sei spiegata male.-
Mi stringe fortissima, quelle emozioni sepolte da anni riaffiorano su ogni mia parte del corpo.
Si stacca da me e mi guarda preoccupato.
- Davide, tu sei il ragazzo perfetto, ma io sono tutto il contrario di quello che tu possa desiderare. Non sono una brava ragazza, non sono perfetta, non parlo in endecasillabi e settenari, non sono educata come te, non sono una De Marchesi e mai lo sarò. Ti ho anche usato per colmare i miei vuoti, ti ho nascosto il mio amore più grande, ti ho nascosto la ragione che mi ha fatta andare avanti, fino a qui. E scusa se ti avrei detto sì, scusa davvero. Ti ripeto che sbaglio tanto e che non sono perfetta e tu sei fantastico, meriti una persona alla tua altezza, ma non mi trasmetti emozioni e davvero, io ti voglio bene ma non può funzionare. Meriti di meglio, ma lasciami nei miei errori, nei miei soliti noiosi giochi, per favore. Ciao Dà. Grazie per aver provato a colmare l'incolmabile.-
Raccolgo le mie decolletè bianche intrecciando le mie dite con quelle di Harry.
Iniziamo a correre fino al parcheggio, entrando poi nella sua automobile.
- Ti ricordi un posto non lontano da qui? - Harry sorride, accendendo lo stereo.
Accende il motore, iniziando a cantare qualche vecchia canzone.
Ogni tanto mi accarezza il capo, e dopo poco mi addormento dalla stanchezza.
La musica mi rilassa, sono la donna più felice del mondo.
- Claudia- mi scosta il ciuffo dall'occhio sinistro. - Ehi, svegliati.
Apro gli occhi e, assonnata, mi ritrovo in uno straccio bianco strappato, con dei tacchi vertiginosi in giro per l'auto, un'acconciatura ormai sfasciata e gli occhi rigati di nero.
Ricordo tutto nel giro di pochi istanti, realizzando che tutto questo non è finzione.
- Pizzicami.- non ne sono ancora certa. - Fallo ho detto.
Harry mi accarezza la gote anzichè pizzicarla, l'ultima cosa che vorrei sarebbe svegliarmi di soprassalto e capire che dì lì a poco sarei dovuta scendere sull'altare.
E invece no. Invece sto girando con Harry per le vie di quel vecchio paese,
avendo improvvisato un look a parer mio orrido con qualche abito estivo trovato nella macchina di Harry che mi apparteneva, lasciato lì da anni e anni.
E sono mano nella mano con l'ormai uomo che amo da infiniti attimi e sospiri flebili, lasciati in sospeso e mai finiti. Sto camminando dopo un decennio e sto cercando quel bellissimo lucchetto, che è ancora intatto, un pò sbiadito dal tempo che scorre, dall'acqua e da qualcosa che l'ha eroso, ma c'è ancora. È lì che mi fissa splendente, illuminato da uno squarcio di sole che fuoriesce dalle nubi. Harry mi sta abbracciando teneramente, come un bambino.
Mi cinge i fianchi e io non posso far altro che restargli attaccata, sussurrando:
- Non lasciarmi mai.
- Come potrei? Non sarei venuto fino lì, Claudia.
- Hazza- dico lentamente - sei sicuro che questo non sia solo un bel sogno?
- Sei scappata da quell'incubo, e sai perchè? Perchè io sono il tuo desiderio più grande.
- Già.
Le nostre mani si intrecciano incastrandosi come tasselli di un rebus con punti di domanda polverizzati. Ci siamo solo noi, il nostro lucchetto infantile e il nostro amore, che ha saputo soprassare distanza e tempo. Adesso ho trovato la forza, e quello, a dirla tutta, non è mai stato un addio. Ti amo Harry.


-author's note-
Ecco il lieto fine che vi aspettavate.
Non so essere così drammatica, mi spiace.
Ma penso di essere riuscita a avervi tenute
sulle spine.
Non so se finire la FF così, con soli due capitoli o aggiungerne
un ultimo. La mia idea era quella di fare che Zayn e
Angelica abbiano una figlia e noi un bimbo che poi crescendo
si innamorano l'uno dell'altra, ma non penso sia il caso
di dedicare a questi due bbbbbimbi tipo 5 capitoli,
risulterebbe fuorviante. Penso cwc
Quindi magari lo dirò nel prossimo capitolo,
chiudendo il tutto con la scena finale molto triste, ma
non drammatica u.u Oppure terminare direttamente qua,
perchè sta FF mi dà del scontato, ho un'idea più originale e reale,
mi sto già documentando *----* Sono presissima.
LALALALA. Non sarà affatto banale e se non la leggerete vi ucciderò a pezzi <3
With Love
@_ClaPayne

Please, ditemi come vorreste che finisca il tutto xx

 

  
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