Chiacchiere,
afa e altro (seconda ed ultima parte)
20 anni
dopo
“Papà!”
“Papà,
rispondi!”
“Aspetta
solo un attimo, che…”
“Ma cosa
devo aspettare? La mamma è quasi pronta e vuole sapere quanto ancora ci
metterai tu per prepararti.”
“E tu
dille un attimo!”
“Un attimo
è generico. Poi, sai com’è fatta: è una donna pignola e precisa, vorrà sapere
con esattezza se ci vorranno ancora 10 minuti o 20.”
“Allora,
dille mezz’oretta.”
“Ma che
stai facendo? Perché non ti sei ancora vestito? Non sei più un bello spettacolo
in accappatoio e boxer.”
“Un po’ di
rispetto, per cortesia, e piano con gli insulti.”
“Guarda
che vi aspettano tutti al ristorante; deve essere curioso festeggiare
compleanno e anniversario di matrimonio lo stesso giorno.”
“Non è poi
questa gran cosa.”
“Com’è che
hai chiesto alla mamma di sposarti proprio il giorno del tuo compleanno? Se
fossi stato in te, avrei scelto una data che fosse il più lontano possibile
dalla mia festa per evitare di ricevere un solo regalo.”
“Tu
ragioni da ragazzino e pensi troppo ai regali.”
“Io sono
un ragazzino e ai regali mi avete abituato voi. Anzi, perché non me ne fai uno
anche adesso? Sai, sono un po’ a corto…”
“Quanto ti
serve?”
“Fai tu.
Considera che domani sera porto fuori una ragazza”
“ Di già?
Alla tua età, ascoltavo solo musica in cassetta, altro che donne. Tieni, basta
che ti togli dalle scatole.”
“Pà,
guarda che lo dico alla mamma che mi tratti male.”
“Shinchan, ci vuole ancora
molto?Guarda che ci aspettano!”
“Lupus in
fabula…”
“ Cara? Mi
serve un po’ di tempo, diciamo una mezz’ora.”
“Ancora? Ma se ti ho visto uscire dalla doccia da parecchio! Guarda, resto calma giusto per non rovinare la festa, ma vedi di sbrigarti. Ti prego, non facciamo figuracce con gli invitati proprio oggi.”
“No, ora
mi sbrigo.”
“La mamma
è convinta di tenerti in pugno e invece tu fai sempre i comodi tuoi, con la
scusa del “Si cara” “Ora lo faccio cara” . Sei un imbroglione!”
“Quando
c’è l’amore , ci sono anche comprensione e sopportazione. Se tua madre mi
sopporta e mi comprende è perché mi ama tanto.”
“Non hai
rispondo alla mia domanda, prima.”
“Che
domanda?”
“Com’è che
hai chiesto alla mamma di sposarti proprio il giorno del tuo compleanno? L’ hai
chiesto in quel giorno e l’avete fatto lo stesso giorno dell’anno successivo, è
una cosa strana…”
“Diciamo
che considero il mio compleanno un giorno speciale.”
“Che
banalità. Credo che questo valga per tutti. Io volevo una motivazione più
profonda.”
“Non c’è.
Nel giorno del mio compleanno ho capito che non potevo rischiare di farmi
scappare quella stupenda rossa che è di là in camera e le ho chiesto di
sposarmi. Un anno per comprare casa ed organizzare le cose per benino come
voleva lei ed ecco di nuovo arrivare il 6 giugno. Ci siamo sposati e poi sei
nato tu. Questo accadeva 15 anni fa. Ecco tutto.”
“E’ mai
possibile che tu e la mamma raccontiate sempre questa storia in maniera tanto
incolore?”
“Che
colore dovrei aggiungere? E poi, se permetti, sono fatti miei e della mamma.”
“Ti serve
aiuto per la cravatta? 54 anni oggi e ancora sbagli.”
“Si,
grazie”
“Sei
riuscito a contattare la signora Misato? Alla fine verrà?”
“Credo di
si, ma quella donna è così imprevedibile.”
“Una
nonnetta davvero arzilla! Chi dubiterebbe della sua salute?”
“Eh, una
gran donna. Sono contento che tu la consideri una nonna.”
“Beh, ho
trascorso tante belle giornate d lei. Anche se la città in cui vive è un po’
inquietante.”
“Già.”
“Verrà
anche quella lì?”
“Vorrei
che non ti rivolgessi a tua sorella chiamandola “Quella lì”. Comunque la
risposta è si, è arrivata ieri dalla Germania proprio per partecipare ai
festeggiamenti.”
“Quella
non è mia sorella, è solo una sorellastra.”
“Finiscila!
Ora stai esagerando. So già dove vuoi andare a parare.”
“Perché
fate così? Perché in questa casa non si possono mai dire le cose come stanno,
se si parla di quella e di sua madre!”
“Non osare
nominare Asuka!”
“Asuka,
Asuka… Ma che rappresenta ancora questa donna? E’ una tipa con cui convivevi ai
“bei tempi”, ok mi sta bene. Avete avuto una figlia…quanto? 30 anni fa? e mi
sta bene anche questo. Ma non chiedermi di considerarla una sorella.”
“E’ tua
sorella.”
“Sorellastra!!
E poi, lei a stento ci considera. Quante volte l’ hai sentita nell’ultimo anno,
eh? Una , due? Lei non ti vuole bene papà, ti sopporta! Considera il vostro
legame di sangue solo perché sei tu che la implori.”
“Non sai
di cosa stai parlando. E non mi sembra nemmeno questo il momento per
approfondire l’argomento”
“E quando
è il momento giusto? Tu e la mamma mi trattate come un idiota. Credi che non
comprenda che c’è qualcosa che non va?”
“Adesso
basta. Non devo dare spiegazioni ad un moccioso.”
“Con lei
non fai così, però! Sei sempre lì a chiamarla, a chiederle perdono. Perdono di
cosa? E’ sua madre che non ti ha voluto e lei ti odia per questo? E’ assurdo!
E’ Asuka che vi ha tenuti lontani per quasi 14 anni perché troppo presa dai
fatti suoi, tu che colpa hai?”
“Io ho
tantissime colpe, solo che tu non lo sai.”
“Allora
spiegamelo, papà. Cosa credi? Che non sappia che la mamma piange di nascosto
ogni volta che si pronuncia la parola “Asuka”? Credi che non abbia sentito le
vostre lacrimevoli conversazioni? Lei sa perfettamente che non staresti con lei
, se Asuka fosse ancora viva… e ne soffre, anche se in silenzio.”
“Ti sbagli
nuovamente”
“No, non
sbaglio. Papà, ci vuoi bene davvero?”
“E’ ovvio
che vi voglio bene.”
“Qui non
c’è niente di ovvio. A volte dubito del fatto che ami mia madre, credo che tu
sia ancora innamorato di un ricordo . Tu volevi che loro fossero la tua
famiglia e solo per un capriccio del destino, sei qui con noi.”
“Non è
stato destino. Sono io ad aver sprecato molto tempo prezioso.”
“Quando
lei è morta, in che rapporti eravate?”
“Non
c’erano particolari legami. Io l’ ho amata tantissimo, ma non sono riuscito a
farmi amare da lei nello stesso modo. E quando s’è mostrata più disponibile nei
miei confronti, quando mi ha addirittura cercato , io ho avuto paura e non l’
ho raggiunta. Non l’ ho raggiunta… E poi è finita com’è finita, la sua vita è
stata recisa senza neanche darmi il tempo di dirle che l’amavo ancora…”
“Hai gli
occhi lucidi…”
“E’ solo
un po’ di polvere negli occhi.”
“Quand’è
morta,tu già conoscevi la mamma?”
“No. La
mamma è arrivata circa un anno e mezzo dopo. Andavo e venivo dalla Germania per
tua sorella, ma le cose non andavano bene. Asuka aveva disposto che , in caso
di sua morte improvvisa, la bambina fosse affidata ai suoi genitori. In più,
aveva nominato il suo ex-marito tutore legale della piccola. D’altra parte,
quando ha fatto testamento non ci vedevamo né sentivamo da tempo. Ci siamo
rivisti solo una volta nel giro di 13 anni, figurati. La bambina non mi
accettava, credeva che io l’avessi abbandonata. In più, era ed è tutt’ora
legatissima al suo patrigno. Alla fine, mi sono reso conto del fatto che lei
sarebbe stata meglio lì ed ho deciso di tornare definitivamente in Giappone. Un
po’ di tempo dopo ho incontrato tua madre. Il resto lo sai.”
“Ma …
com’è possibile che ti sia innamorato così, improvvisamente, di un’altra donna?
Considerando poi cosa ti legava ad Asuka e le cose terribili che erano appena
capitate.”
“…”
“Semplice…
Tu non l’amavi…”
“Avevo
grande stima e un affetto profondo per lei. E con il tempo, l’ ho apprezzata
sempre più.”
“Insomma
un sentimento sbiadito rispetto alla tua vera passione.”
“Cosa
pretendi che ti risponda?”
“La
verità, papà. Sono abbastanza grande per sopportare certe cose. Se poi le regge
la mamma, che è la diretta interessata…”
“Non posso
negare che i miei sentimenti per tua madre siano sempre stati profondamente
diversi da quelli che mi legavano ad Asuka.”
“Scommetto
che la mamma ne è consapevole.”
“…”
“E accetta
tutto questo perché ti ama a tal punto? L’ ha sempre accettato? Com’è possibile
umiliarsi fino a questo punto?”
“Non si
umilia per niente. Ti dico che la amo, anche se di un amore diverso da quello
che provo per Asuka.”
“Provo?
Papà, è morta da anni ormai. E’ morta lontana da te, senza mai preoccuparsi di
quello che provavi tu. Come è possibile che l’ami ancora?”
“L’amerò
per sempre, probabilmente anche perché non siamo tornati insieme. Se ci fossimo
sposati, il suo essere e la sua personalità ci avrebbero prima o poi nuovamente
diviso. Il fatto che non ci sia stato il tempo, ha reso questo legame
indissolubile.”
“Mi stai
sconvolgendo.”
“Hai
voluto la verità. Eccola.”
“Quindi ,
con la mamma hai deciso di rifarti una vita solo perché non potevi più avere
lei?”
“Non avevo
una vita prima di incontrare tua madre. Ero solo un fantasma che si nutriva
delle fantasie su momenti che non aveva mai trascorso con la donna che amava”
“Ho
l’impressione che tu stia mentendo”
“…”
“Voglio
mostrarti una cosa, papà.”
“Chi ti ha
dato quella foto?”
“L’ ho
presa dal cassetto della tua scrivania. E’ Asuka, non è vero?”
“Si…”
“Perché la
mamma le somiglia così tanto? Spiegamelo papà…”
FINE