Festa babbana
e un intruso a Malfoy Manor
I
giorni erano trascorsi velocemente, solo per Harry erano passati lentamente come
se anche il tempo si prendesse gioco di lui.
Era
spalmato sul divano cercando di pensare a qualcosa che lo rendesse felice, ma
nella sua vita erano ben pochi i ricordi felici e dunque venne anche assalito da
una sorte di depressione che lo fece entrare in catalessi.
"Ginevra, sicura di aver preso
tutto?"
"Si, Draco!"
Insieme si avviarono in cucina dove Harry fissava un
punto indefinito del soffitto.
"Harry, tutto bene?", chiese gentilmente Ginny
scompigliandogli i capelli e regalandogli un bellissimo sorriso, Harry
riacquistò per brevissimi istanti la lucidità che perse poco dopo quando Draco
prese per mano Ginny.
"Alla perfezione!", rispose aggiustandosi gli
occhiali.
"Draco, Ginny. è arrivata la carrozza direttamente da
Malfoy Manor!" annunciò il signor Weasley.
I
due ragazzi presero i loro bauli e vennero stritolati dalla signora
Weasley.
"Mi
raccomando Ginny, comportati bene con i coniugi Malfoy e tu Draco, stammi bene e
torna a trovarci presto!"
Li
strinse di più a sé e alcune lacrime le imperlarono il
viso.
"Mamma, non stiamo mica andando in guerra!", disse Ginny
cercando di scrollarsi di dosso la madre.
Harry voleva essere l'ultimo a salutare Ginny e maledire
Malfoy, ma sapeva che se lo avrebbe fatto, la stalla lo aspettava a braccia
aperte.
"Ciao Harry, mi mancherai!", disse Ginny dandogli un
bacio sulla guancia che s'imporporò e divenne rosso fuoco.
Draco lo salutò con un cenno del capo che Harry non
ricambiò perché troppo occupato a toccarsi la guancia, e i due ragazzi sparirono
con la carrozza verso la presidenziale residenza della famiglia
Malfoy.
Harry Potter cadde in una depressione nera e molto
profonda.
*
A
Malfoy Manor, Lucius e Narcissa, non stavano più nella
pelle.
"Draco ci ha assicurato che è una Purosangue!", disse
Lucius alla moglie che seduta sul divano sorseggiava un calice di vino rosso
rubino.
"Speriamo in bene, sinceramente la ragazza che ci ha
presentato durante l'estate non mi ha lasciato una buona impressione!".
Lucius prese posto accanto alla moglie e le accarezzò la
guancia, "E' per questo che adesso non stanno più insieme!".
Narcissa si accinse a portarsi il calice alle labbra, ma
venne interrotta da un elfo domestico che
annunciava loro l'arrivo del padroncino e di una
ragazza.
I
coniugi si diressero all'ingresso.
Stava per venir loro un infarto quando scorsero una
chioma rossa accanto a quella dorata del loro figlioletto.
"Per tutti i peli della barba di Merlino, Draco!!! Cos'è
questa storia???", sbraitò Lucius in preda al panico.
"Su, tesoro", cercò di tranquillizzarlo Narcissa, "Cerca
di non esagerare con le urla, altrimenti ti viene la
raucedine!".
"NO! Narcissa, perbacco! Tuo figlio ha introdotto in
casa nostra una rinnegatrice del suo stesso sangue!".
"Ma
che sarà mai! E poi, guardala com'è carina e che sguardo dolce che
ha.!".
"Tesoro.MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO??? STIAMO PARLANDO
DI UNA WEASLEY NON DI UN FLINCH-FLETCHLEY!!!!".
"Ma
cosa c'entrano i Flinch-Fletchley con noi
e con i Weasley?".
In
tutta questa baraonda di situazioni, Draco e Ginny stavano imbambolati sullo
zerbino di Malfoy Manor, in attesa di un cenno per entrare che gli fu dato in
seguito da un elfo domestico.
Da
bravo padrone di casa, Draco condusse la sua Ginny nella sua
stanza.
"Mi
sa che a tuo padre non va tanto a genio la nostra storia", disse
Ginny.
"Nah, fa sempre così.vedrai che
capirà!".
*
"IO
NON RIUSCIRO'
"E
io non riuscirò mai a capire come
Ecco che dalla porta sbucò l'elfo domestico annunciando
l'arrivo degli ospiti attesi per la cena: la famiglia Parkinson e la famiglia
Zabini.
Il
viso di Narcissa si storse in un'espressione interrogativa quando al suo
cospetto comparvero i Flinch-Fletchley.
"Oh", fece la signora Parkinson, "Loro erano venuti a
farci visita ma siccome non volevano sloggiare, li abbiamo portati con
noi".
"Oh, non c'è nessun problema".
Lucius era alquanto disgustato da tutto ciò. Era
intollerabile che una famiglia Purosangue si comportasse a quel
modo.
"Narcissa, tesoro. dì all'elfo domestico di questi tre
Flinch-Fletchley!".
Narcissa chiamò uno degli elfi e dette loro indicazioni
sulla cena e sugli ospiti.
Lucius invece scuoteva la testa impercettibilmente dove
solo due pensieri vagavano:
Che razza di
cognome è Flinch-Fletchley???? E Draco deve essere tutto impazzito, una Weasley.
una Weasley e tre Flinch-Fletchley!!!
"Lucius, tu sei d'accordo con noi?".
Naturalmente il padrone di casa Malfoy non stava
ascoltando una sola parola del discorso che avevano intrapreso i suoi due amici,
quindi si limitò ad annuire senza sapere a cosa stava
annuendo.
"Davvero?", il signor Parkinson rimase sconvolto dalla
risposta data dal suo vecchio amico, "Non l'avrei mai detto,
Lucius!".
Lucius si stampò in faccia un sorriso di circostanza e
brindò con i suoi due amici a ciò che lui non aveva
sentito.
*
L'ora di cena si stava avvicinando e Ginny stava
entrando nel panico.
"Con questo sarò abbastanza elegante?", chiese
preoccupata a Draco.
"Si, Ginevra, sarai meravigliosa!", si alzò dalla
poltrona e l'abbracciò, posizionandole un bacio sul collo.
*
Lucius era totalmente andato; Jack Parkinson e l'ottavo
marito della signora Zabini, Alexander, riuscivano a bere quantità di alcolici
che solo un cavallo sarebbe stato in grado di mandare giù.
"Sai che morirai e che Ambra ti ucciderà per riuscire ad
ereditare tutto il tuo sterminato patrimonio?", disse un Jack Parkinson
piuttosto brillo.
Alexander Portman bevve un altro sorso del cocktail
altamente alcolico che aveva nel calice di cristallo, "Mio caro Jack, non
m'importa, come si può resistere alla bellezza di Ambra? Non sembra neanche
umana!".
I
tre si voltarono verso Ambra Zabini e rimasero incantati.
"Naturalmente anche Narcissa ha un fascino magnetico da
angelo tentatore!", aggiunse Alexander, passando lo sguardo da una donna
all'altra.
Jack Parkinson teneva lo sguardo fisso su sua moglie
Angiolina, "Solo la mia lascia molto a desiderare!", sentenziò dopo poco
dopo.
Lucius Malfoy si era allontanato di soppiatto e si era
recato nelle cucine, lontano da occhi indiscreti.
*
Ginny stava finendo con il trucco e aveva la sensazione
che non sarebbe mai stata troppo elegante per i genitori di
Draco.
"Sei pronta?", le chiese gentilmente Draco aprendo la
porta della camera dove risiedeva Ginny.
Lei
si alzò e dopo una ravvivata ai capelli, annuì al suo cavaliere e insieme
scesero le scale per raggiungere la sala cocktail; Lucius non cenava se prima
non bevevo un cocktail.
"Draco, su prendi uno dei numerosi cocktail e vai ad
intrattenere i tuoi amici!".
Draco prese due bicchieri, uno per lui ed uno per Ginny
e andò dove Pansy e Blaise stavano parlando a proposito di fatti avvenuti tra i
Serpeverde e Justin si girava i pollici perché era solo uno stupido
Tassorosso.
"Draco, credevamo fossi morto!", sentenziò
Pansy.
"Tranquilla Pansy, non vi lascerei mai senza la mia
illuminante presenza!".
Blaise gli circondò la spalla con un braccio, "Conosci
Justin?", e fece voltare l'amico verso il ragazzo intimidito seduto sul
divano.
Draco lo guardò ben bene, "No, a che Casa appartieni?".
"Tassorosso", rispose timidamente.
Ginny prese posto accanto a Justin ed iniziarono a
parlare delle vacanze di Natale.
"Ginevra, tu lo conosci?", chiese poi alla sua
ragazza.
"Si
Draco! Siamo amici!", rispose dolcemente e prese di nuovo a parlare con il suo
amico.
Poco dopo alcuni elfi domestici dissero agli ospiti di
recarsi ognuno in una stanza diversa del maniero e che lì avrebbero trovato
delle indicazioni sul da farsi.
Gli
ospiti un po' sgomenti si avviarono verso le rispettive
stanze.
*
Il
lungo tavolo in legno pregiatissimo troneggiava al centro dell'immensa sala; un
grande candelabro d'oro era situato al centro e uno sfavillante servizio di
piatti faceva la sua bella figura.
Solo gli ospiti avevano qualcosa di decisamente stonato;
erano quasi tutti vestiti come degli straccioni. Addio lunghi e appariscenti
abiti da sera, addio a giacche e cravatte, addio ad acconciature sofisticate e a
scarpe con tacchi alti e costosissime.
Narcissa, Ambra e Angiolina esibivano jeans aderenti e
sfilacciati, magliette sportive che mettevano in risalto le forme perfette e ai
piedi scarpe da tennis.
Lucius, Alexander e Jack indossavano jeans più scuri, ma
ugualmente sfilacciati, magliette anch'esse sportive e ai piedi
scarponi.
Pansy, Blaise e Justin nella stessa maniera che non si
addiceva per niente a tutti i purosangue presenti a Malfoy
Manor.
Solo Draco e Ginny non si erano cambiati, ma solo perché
Ginny e Draco erano stati mandati in una stanza in cui nessuno avrebbe mai dato
loro alcuna spiegazione.
Erano tutti seduti ai propri posti e non riuscivano a
smettere di ridere, era una cosa troppo insolita per loro.
Lucius si avvicinò alla sua adorabile
consorte.
"Sei bellissima!".
"Grazie tesoro, anche se ancora non ho ben capito perché
ci hai fatto indossare questi stracci. Non ti piacevo con quell'abito bianco?",
chiese preoccupata.
Lucius prese ad accarezzarle i lunghi capelli biondi,
"Tu mi piaci sempre, Narcissa!".
Dopo prese un calice e vi fece tintinnare un cucchiaino
d'argento per richiamare l'attenzione dei presenti.
"Spero la cena sia di vostro gradimento!".
Si
sedette e gli elfi domestici iniziarono con il servire le prime
portate.
La
cena proseguiva per il meglio; erano tutti estremamente rilassati, bevevano e
ridevano di gran gusto e Draco non aveva mai visto suo padre comportarsi con
tale naturalezza.
"Sono a Malfoy Manor con indosso un vestito all'altezza
della famiglia e non avrei mai creduto che mi sarei sentita così a disagio!",
disse Ginny a Draco in modo che solo lui potesse sentire, mentre Lucius e
Alexander proponevano un brindisi in onore della bellezza
femminile.
"Non so cosa sia preso a mio padre, non l'ho mai visto
così!".
Adesso Draco poteva dire di aver visto suo padre ubriaco
e al limite della lucidità.
"Lucius.", ecco il richiamo di Jack Parkinson, "Ancora
devi dirci perché ci hai fatto conciare a questo modo!", anche il tono del padre
di Pansy era parecchio trascinato.
Lucius prese in mano un calice colmo di vino e salì su
uno sgabello rivestito in velluto per essere visto meglio.
"Dunque, se siamo tutti vestiti in questo modo barbaro
dovete ringraziare la nuova fiamma di mio figlio Draco!", disse Lucius, e tutti
si voltarono verso la nominata che cadde in un vergognoso
imbarazzo.
"Posso chiederti il perché,
padre???".
"Ma
certo figliolo!", scese giù dallo sgabello e si avvicinò a Ginny, "Siamo tutti
vestiti così per non farla sentire a disagio, in questa stanza sappiamo tutti
che i Weasley non usano abiti decenti!".
Draco rimase a bocca aperta, non l'avrebbe mai detto, ma
suo padre era veramente geniale.
Ginny guardava i presenti con gli occhi colmi di
lacrime, non resistette oltre e scappò via in direzione della sua camera, dove
avrebbe potuto sfogarsi in santa pace, o almeno così credeva
lei.
*
C'era qualcuno che batteva sulla porta, ma più quel
qualcuno bussava più lei cacciava la testa sotto il cuscino per non voler
sentire nulla.
"Ginny, apri.".
Chi
altri poteva essere se non Draco Malfoy?
"Ti
prego, vattene.", disse Ginny tra le lacrime.
"Non intendo farlo se prima non apri questa
porta!".
Ma
la ragazza non voleva proprio sapere.
Dopo aver mormorato un Alohomora, Draco entrò nella stanza,
sedendosi sul letto accanto alla sua amata Ginny.
"Ginny, io.".
"Se
sei venuto a dire che ti dispiace, hai sbagliato i conti, Draco!", inveì la
piccola Ginny, alzando la testa da sotto il cuscino.
Adesso i due ragazzi si trovavano faccia a
faccia.
Quella di Ginny era contratta dalla rabbia, rigata di
lacrime e rossa.
Quella di Draco era triste e
dispiaciuta.
"Se
pensi che io sia venuta qui per farmi umiliare da tuo padre e i suoi scagnozzi,
mi dispiace ma preferisco ritornare a casa mia!", la rossa continuava a urlare
tra le lacrime.
Lui
la guardava impassibilmente.
"Non credo che la mia famiglia ti abbia trattato male
come la tua sta facendo con me! Persino mio fratello ti ha accettato! Se mi ami
davvero, deciditi a spiccicare anche una sola parola che mi convinca di
ciò!!!".
A
quel punto, Draco posò leggermente la sua mano fredda sulla guancia calda e
bagnata di Ginny.
"Perdonami.", sussurrò a un centimetro dalle sue
labbra.
Ginny non poté vedere che il bel viso di Draco veniva
rigato da una lacrima solitaria, poiché lei chiuse gli occhi per farsi
trascinare in un bacio carico di amore a passione.
*
Un
tizio di nostra conoscenza vagava nascosto e indisturbato tra le siepi del
giardino di Malfoy Manor.
"Oh, cavolo.mi è caduta una foglia nei pantaloni!
Dannate siepi!!!".
Harry Potter lasciò perdere la foglia nei jeans per
concentrarsi sulle losche figure attorno l'imponente fontana dei Malfoy,
costituita dalle statue a grandezza naturale dei tre componenti della nobile
famiglia dalle cui bocche usciva dell'acqua.
"Che gusti orribili che hanno questi qui.! Mi sembra di
essere in un castello dell'orrore!", Harry scostò le foglie della siepe quanto
bastava per vedere chi c'era nei pressi della fontana.
"Quelli sono i Malfoy di sicuro.con quei capelli.e
quelli chi sono? I
Flinch-Fletchley??? Che diamine ci fanno a casa di Malfoy??? E poi i
Parkin.".
Ma
Harry non riuscì a finire la frase perché sentì uno strano prurito sul
fondoschiena.
"Ma
che diavolo.???".
Si
accorse troppo tardi che le siepi non erano siepi ma
ortiche!!!!
*
Mentre l'intramontabile (mica tanto) Harry Potter
cercava di togliersi le ortiche dai pantaloni prima che queste gli provocassero
danni di irrimediabili proporzioni, la piccola Weasley e Draco Malfoy erano
intenti a scambiarsi selvagge effusioni.
"Tu
sei sincero con me?", chiese la piccola Ginevra ansante scostandosi da
Draco.
"Certo, piccola!", accorciò le distanze e la baciò con
foga, ficcandole la lingua in bocca con violenza, tanto che la ragazza non
immagazzinò ossigeno per qualche secondo che le parve
eterno.
Intanto il
bambino-sopravvissuto-a-Voldemort-ma-non-ad-un-cespuglio-di-ortiche,
sgambettava per il prurito dilagante sulle
chiappe.
"Dannati Malfoy, è sempre colpa loro!"
Il
dolore incessante lo stavo portando verso la via del deliro, quando l'immagine
della sua amata Ginny gli apparve e riuscì a riprendere il suo
senno.
Armatosi di coraggio si nascose sotto il mantello
dell'invisibilità e a grandi passi, e cercando di dimenticare il prurito,
avanzava verso l'entrata del castello.
"Stavo ammirando la vostra fontana, un'idea
architettonica davvero grandiosa mio caro Lucius!".
Harry si portò due dita alla bocca e simulò l'azione di
vomitare.
"Nobili. puah!! Non hanno proprio gusto in fatto di
arredamento!", borbottò Harry e quando notò gli occhi color della tempesta
dell''arcigno padrone di casa guardare intensamente nella sua direzione si sentì
mancare.
Se
Lucius l'avesse scoperto, sarebbe stata la sua fine e stavolta nessuna cicatrice
avrebbe potuto aiutarlo.
Continua.
Grazie a MaryPotter92 e ladyGranger per aver commentato lo
scorso cap.
Sappiate che le recensioni sono graditissime, quindi COMMENTATE!!!
Grazie in anticipo! J
Alla prox!
gemellina e
redRon