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Autore: Silvia Roberta    09/03/2012    2 recensioni
"Ingegno. È questo che serve per fare un colpo. Se non si ha ingegno non si arriva da nessuna parte. La prima cosa che devi imparare è che bisogna sempre sorprendere la gente. La gente sono gli spettatori. Gli spettatori sono le vittime. Non c’è nulla di meglio che vedere le loro facce sbalordite, confuse e terrorizzate. Panico. È questa la vera essenza. Questo è quello che ci fa davvero divertire…"
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier, Nuovo personaggio, Spaventapasseri aka Jonathan Crane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Venti milioni di dollari.
Venti milioni di dollari ed è bastato solo qualche pistola, un po’ di trucco e naturalmente il suo fidato martello.
Venti milioni di dollari e solo loro due a godersi tutti quelle facce terrorizzate a morte. Che spettacolo.
Harley Quinn ridacchia e cerca di abbracciare Mr J mentre lui con una mano tiene il volante e con l’altra le fa cenno di allontanarsi. Lei gli obbedisce e come una brava cagnolina torna a sedersi composta sul suo sedile rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino. Si stanno muovendo veloci, con questo passo torneranno presto al loro rifugio. Se è li che andiamo…   
Una bella macchina, le ricorda tanto la sua automobilina. Ma ripensare al passato fa male. Ora è tutto diverso. Ora Harleen Quinzel non esiste più. Ha lasciato il posto ha un’arlecchina spensierata, felice e fuori di testa. Completamente matta.
Ancora una cosa non l’è chiara: ma cosa ci serviranno tutti questi bigliettoni, tesoro?!
Istintivamente si volta, apre la bocca per chiederglielo ma poi cambia idea. Se lui le rispondesse in modo sgarbato, privo di tatto o non le rispondesse affatto ci rimarrebbe troppo male. Preferisce rimanere in silenzio e osservarlo ogni tanto con la coda dell’occhio.    
Se avesse uno specchio a portata di mano e potesse vedere l’espressione attonita che ha mentre lo osserva rabbrividirebbe. Ma non ci può fare nulla. La incanta, la ipnotizza e lei si sente sottomessa e non smette di guardarlo neppure quando lui le lancia un’ occhiata fulminante.
"Ingegno. È questo che serve per fare un colpo. Se non si ha ingegno non si arriva da nessuna parte. La prima cosa che devi imparare è che bisogna sempre sorprendere la gente. La gente sono gli spettatori. Gli spettatori sono le vittime. Non c’è nulla di meglio che vedere le loro facce sbalordite, confuse e terrorizzate. Panico. È questa la vera essenza. Questo è quello che ci fa davvero divertire…"
Harley ascolta. Harley registra ogni parola nella mente. Harley è la sua allieva, la sua discepola e come essa presta attenzione al suo maestro. Il mio precettore, il mio mentore, il mio amore…
La prossima volta sarà davvero pronta. Questa era solo una esercitazione, una prova. La prossima volta non avrà pietà per nessuno. Sopprimerà, torturerà e deturperà tutti quelli che le si pareranno davanti. Nessuna compassione. Nessun compatimento per quelle persone doppiogiochiste,  false ed egoiste. Meritano di morire. Tutte quante. E si congratula con se stessa quando capisce che sta assomigliando sempre più a lui. L’allievo supera  il maestro, tesoro. Mi amerai ancora di più quando scoprirai che non sai ancora nulla di me. Che tuttora non ha visto niente di quello che sono in grado di fare. 
Automaticamente abbozza un sorrisetto compiaciuto che fa sparire non appena si accorge che non si stanno muovendo e che Mr J ha parcheggiato ormai da tempo.
"Svegliati! A che stai pensando?" domanda con la sua solita voce secca che la fa gelare fino alle ossa. Dopo tutto questo tempo si chiede ancora se è sua o l’ha studiata per infondere panico nel cuore nelle sue vittime.
"Come, scusa?"
Quanto sono scema, quanto sono scema, quanto…
Mai rispondere a una domanda con un’altra domanda.
Inarca le sopracciglia, il clown, facendo un’espressione irritata. Si volta e le da idea che voglia cambiare discorso.Meglio così. Ho gia fatto troppe figure. Meglio pensare a qualcos’ altro.  Lui apre di scatto la portiera della macchina producendo un suono straziato simile a un lamento di un neonato. "Muoviti" Aggiunge in tono autorevole, mentre apre il cofano e tira fuori la sacca nera con all’interno il bottino di guerra. Che vuole fare con tutti quei soldi adesso?!     Deve pesare molto. Appena l’ha caricata sulle spalle si è sbilanciato. Harley scende di corsa dall’auto.
"…Hai bisogno di una mano?" Dolce, cortese, premurosa: tutto quello che Joker detesta in lei. Diciamo che è un fattore che non contribuisce al nostro rapporto…
Non si aspetta che risponda. Mr J è molto loquace in questo periodo. Ma questa volta si sbaglia. Lui si volta e le fa cenno di venirgli incontro per aiutarlo a portare il carico.
Harley sorride e lo raggiunge velocemente. Poi gli passa una mano dietro la schiena e con l’altra regge una spallina della borsa. È pesante, più di quanto si aspettasse. Ne è valsa la pena però. Si sente realizzata anche solo per quel piccolo gesto. Siamo proprio una bella coppia, mio dolce tortino alla crema.
 
Finalmente ora Harley può esaminare meglio il luogo in cui si trovano.
A quanto pare si direbbe un condomino abbandonato, simile a quello dove vivono loro due. Ma molto più pulito…
Almeno qui il soffitto non è pieno di crepe e non minaccia di cadere a pezzi…lasciando perdere il resto…
La domanda è: perché Joker a voluto venire in un posto del genere? Con venti milioni di dollari, poi…
Passato anche il quarto corridoio umido, angosciante, illuminato solo da una luce opaca proveniente da qualche finestra non serrata nei dintorni, Harley comincia a pensare al peggio. Non vorrai farmi del male, Mr J?…Non è che il tuo piano è uccidermi e nascondere il mio corpo in un posto isolato e lugubre come questo, vero?
Le gambe le fanno male ed è quasi sicura di essersi slogata una caviglia. Per non parlare delle braccia. Verso il terzo andito ha iniziato a non sentirle più. Solo qualche minuto più tardi capisce che il peggio non era ancora arrivato. Cinque rampe di scale con un quintale di bigliettoni fiammanti tra le mani, la schiena a pezzi e un dannato clown sempre sorridente come compagnia. 
Si sono fermati solo qualche secondo. Joker le ha concesso di prendersi una esigua pausa per riprendere fiato e sensibilità agli arti. Ma che gentile… 
Solo quando Mr J si è fermato davanti a una delle porte del quinto piano, ha potuto tirare un sospiro di sollievo, capendo che la loro strana avventura era finita.  
  
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