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Autore: CharlieJo    09/03/2012    2 recensioni
"Maledetta me e quando avevo deciso di accontentare mia madre e iscivermi a quel progetto di accoglienza. Per un anno sarei dovuta stare lontana da casa, da mia madre, dalla mia sorellina e dalla mia migliore amica.
Dai, su milioni di persone non prenderanno mica me. Ti pare? Appunto.
Mi ritrovavo all'aereoporto di LAX senza sapere in quale famiglia sarei stata accolta."
Cosa capiterà alla nostra amica? Come prenderà la notizia della sua nuova famiglia? Non mancheranno di certo litigi, amori e tanta tenerezza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Nick
 
Mi alzai e ancora in pigiama scesi in cucina, era deserta. Meglio andare a svegliare Joe, Kevin e Giulia. Entrai nella stanza di Joe e provai a svegliarlo. -Joe, Joe... Cavolo, vuoi svegliarti?-
-Mamma ancora cinque minuti. Nick?- Mi guardò spaesato e scoppiò a ridere. -Credevo fossi la mamma.-
-Dai, alzati. Così facciamo colazione e portiamo Giulia per le strade di L.A.!-
Lo lasciai ancora nel letto sperando che si alzasse. Oggi sono anche abbastanza irritabile. Ho sognato Giulia... e Joe. Che si baciavano, lui le passava dolcemente un braccio attorno ai fianchi e la attirava a se. Non è stato il sogno a rendermi nervoso. Bensì il fatto che ne fossi infastidito. Geloso di mio fratello per una ragazza appena conosciuta? Ah, Nick. Mangia e passa tutto.
Aprii la porta di Kevin, senza bussare come sempre. Mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla ma mi bloccai immediatamente. Due occhi blu e senza dubbio unici mi fissarono. Giulia, la Giulia che ho sognato stanotte, si stropicciò gli occhi e mi sorrise. -Buongiorno Nick. Joe.- Mi voltai e vidi che Joe ci aveva raggiunti e li fissava a bocca aperta.
-Ragazzi. Elvis vi ha per caso mangiato la lingua?- Mio fratello intanto si alzò e sbadigliò. -Buongiorno Piccola.- e le schioccò un bacio sulla guancia. -Dormito bene?-
Lei rise e io continuai a non capire.
-Avete dormito insieme?- Ma in quel 'dormito' inclusi che sia successo qualcosa. Quel qualcosa che abbiamo promesso di non fare. Ma evidentemente nessuno capì la mia allusione. In coro risposero. -Si!- come se nulla fosse.
-Ah, e voi...- sentii il sangue affluire sulle guance. Maledetta la mia timidezza. Un lampo attraversò lo sguardo dell'unica ragazza presente.
-No, no, no! Aspetta! Non riuscivo a dormire perchè pensavo a mio padre e ho chiesto a Kevin se potevo dormire qui. Dormire Nick.-
-Ah, scusa. Io...- Non sapevo cosa dire. In tutto questo Joe rimase con la stessa espressione da pesce lesso.
-Nicholas. La smetti di farfugliare. Tranquilli, non è successo nulla. E anche io mi sarei fatta prendere da ciò che avevo visto, ma ora mi sono spiegata. Chi ha fame?-
Sorrise e scese le scale. -Ah, Nick. Tu fratello sembra sia in stato di shock. Sbrigatevi o voi non mangiate.-
-Joe!?- Gli passai una mano davanti agli occhi. Lui li chiuse e sembrò svegliarsi. -Oh, era come se mi trovassi sott'acqua. Sentivo le vostre voci attutite.-
-Forse è perchè ti eri incantato.- Lo canzonai poi mi voltai ma in mezzo alle scale Joe mi porse una domanda, quasi sussurrata e il sangue mi si gelò.
-Hai una cotta per Giulia, vero?- Mi bloccai. -Cazzo dici, Joe?-
-Allora, punto uno: ora ti sei alterato subito. Punto due: quando li hai visti nel letto insieme hai fatto lo sguardo che avevi quando Miley parlava con un ragazzo che non eri tu. E punto terzo: hai stretto così tanto i pugni da rischiare di strapparti la pelle sulle nocche.-
-Ma tu non eri in catalessi, Joe?- Sputai e scesi. Mi buttai sul divano aspettando che la colazione fosse pronta.
Possibile che Joe aveva ragione? Avevo una cotta per Giulia? Ma certo che no! Ero solo contento di avere una persona simpatica per casa. Nick, ma cosa dici!? Tu odi avere sconosciuti per casa. Vabbè, è la novità. Chi non si lascia trasportare dalle novità?
Tu!
Uff, questo monologo interiore mi ha già stufato... e so anche il perchè...
-La colazione è prontaaaaa!- Urlò la donna di casa.
Joe ha ragione.
 
 
Giulia Pov
Mentre preparavo la colazione pensai alla buffa scena di stamattina.
Nick e Joe erano sconvolti, credevano avessimo fatto qualcosa. Ma Kevin è il mio orsacchiotto. Il fratello che non ho avuto. Si, lo so che lo conosco da nemmeno 24 ore, ma il mio istinto non ha mai fallito. La cosa che mi ha incuriosita, e di cui di certo chiederò spiegazioni al mio Ninni, è il comportamento del minore del Jonas. I suoi pugni così stretti. Credevo fossero per la rabbia che il fratello avesse fatto infranto il patto, ma quando ho spiegato la situazione continuava a tenerli ben saldi. Bah, meglio non pensarci.
-La colazione è prontaaaaa!- Urlai per farmi sentire da tutti. Io bevvi soltanto il mio frullato mentre Joe un cappuccino, Kevin latte al caramello mentre Nick fissò il frullato. Senza zucchero, ovvio. Non sapevo cosa poteva o non poteva mangiare, così avevo fatto una breve ricerca in internet.
-Nick, non hai fame?- Mi guardò ed arrossì.
-Beh, io come dicevo ieri sono diabetico, quindi... non...- Ops, mi sono scordata di dirgli che avevo provveduto.
-Oh, Nick. Ci ho già pensato. Puoi berlo.- Gli sorrisi e lui mi sorrise. Ma quel sorriso mi scaldò, si alzò e di slancio mi abbracciò. -Grazie!- mi sussurrò.
Le sue labbra vicine al mio orecchio non mi giovarono, anzi un brivido mi percosse tutto il corpo e dovetti tenermi ben salda per non cadere a terra.
-Ehi, tutto bene?- mi chiese Joe. Oh cazzo!
-Io... si! Solo un calo di zuccheri. Ora mangio.- e dicendo questo addentai un muffin al cioccolato ancora caldo. Delizioso!
-Hey baby, - mi chiamò Joe
-Baby?- chiesi quasi sconcertata.
-Si, baby è carino. Ti da fastidio?- Scossi la testa per dire no. -Dicevo, questa sera pensavo di andare a mangiare fuori tutti insieme, va bene?-
-Certo. Per me va bene.-
-Ok, Joe.-
-Certo Fratellino.-
-Ok, però Baby, io e Kevin abbiamo da fare oggi. Quindi rimarrai sola con Nick e ci vediamo prima di andare a cena. Dai Kev.- Mi schioccarono entrambi un bacio. -Altrimenti facciamo tardi.-
-Già dovete andare?- chiesi facendo gli occhi da cucciola. -Purtroppo si!-
Corsero su e dopo 10 minuti uscirono entrambi vestiti e profumati.
-Niiiiick!-
-Aiuto!- disse lui vedendo il sorriso sadico dipinto sul mio volto. -Oggi ci divertiamo tanto?- e misi la miglior espressione io-sono-un-cucciolo-dolcissimo-e-per-questo-non-puoi-dirmi-no.
-Certo. Ma questi occhietti da cucciolo?-
-Tutta una tattica per ottenere ciò che voglio. E come vedi funziona! Da cosa iniziamo?-
Ci pensò un attimo poi mi intimò di mettermi subito il costume o sarei volata in piscina in pigiama. Impalata davanti l'armadio non sapevo quale costume mettere.
Ne scelsi uno a pois colorati, lo infilai in un attimo e corsi giù.


 
Nick aveva già il suo, a bordo piscina che guardava l'acqua immobile. Piano piano, quasi in punta dei piedi andai dietro a lui, poggiao una mano sulla sua schiena e lo buttai in piscina. Aspettai che riemergesse e mi tuffai. Giocammo nell'acqua per quasi tutta la mattinata. Cercammo di affogarci, facemmo i tuffi. Ma sopratutto ridemmo, non mi ero mai sentita così leggera. Nick incrociò le braccia e le poggiò a bordo piscina. -Nick, tutto bene? Sei stanco?-
-Tranquilla cucciola. Stavo pensando...- Ah, era pensieroso...
-Un penny per i tuoi pensieri.- Sfoderai il mio sorriso migliore.
-Solo paranoie.-
-Ok, cucciolo! Non insisto.- Cosa diavolo? Lo avevo chiamato 'cucciolo'. Mi dispiaceva che non volesse parlare con me. Ma cosa potevo farci? Ad ognuno viene data la possibilità di tenersi per se i proprio pensieri, sopratutto evitare di condividerli con persone semisconosciute. Eppure per me non era uno sconosciuto, gli volevo bene. Forse anche troppo. D'istinto lo abbracciai e misi la mia testa sul suo petto, che usciva dall'acqua. Sentii il suo cuore battere forte, sarà che fin'ora abbiamo corso e ci siamo divincolati nell'acqua.
Alzai la testa e i nostri volti furono così vicini, troppo vicini. Potei sentire il suo respiro sulle mie labbra. I nostri sguardi si fecero roventi. Ma cosa mi sta succedendo? Sentii l'aria che arde e i corpi ancora vicini per l'abbraccio. Il mio seno contro il suo petto, le gambe incrociate. Scossi la testa, chiusi gli occhi, li riaprii subito dopo, nuotai fino all'altro lato della piscina ed uscii. Mi stesi sul mio asciugamano, misi gli occhiali e il cerchietto.
Ti prego, ti prego. Fai che non esca e non si matta qui. Ti prego. Resta nella piscina.
-Ho lasciato il mio telo in casa. Posso mettermi vicino a te sul tuo?-
Maledetto.
-Certo.- Sorrisi e chiusi gli occhi. Solo una richiesta, cosa ti costava.
Non parlammo finche non arrivò l'ora di pranzo.
 
 
 
 
-Cucciola che ne dici di andare a mangiare fuori e poi un po' in giro per Los Angeles?- Mi aveva chiamata di nuovo cucciola?
-Per me va bene. Giusto il tempo di farmi una doccia. Mi piace quando mi chiami cucciola.- Divenni rossa. Grande errore Giulia.
-Anche  a me.- Sorrise e andò a farsi la doccia anche lui.
Mi lavai e vestii velocemente, asciugai i capelli e li lasciai naturali. Ricci. Scesi e trovai Nick sul divano che mi aspettava.
-Andiamo subito a mangiare?- Annuii, -Ho una fame!-
-Ok, hai preferenze sulla macchina?- Ah, anche la scelta della macchina. Andava con la borsa o lo smalto? -Oh, basta che non sia rosa.-
-Non ti piace il rosa?- Mi chiese Nick. -No, lo odio.- Ammisi.
-Qual'è il tuo colore preferito?-
-Viola. Il tuo?-
-Rosso.-
-Anche a me piace molto. Allora, dove andiamo a pranzo?- Chiesi curiosa.
-Non te lo dico. E' una sorpresa.-
-Nooooo, Niiiiick! Non a me le sorprese.-
-Perchè?- Mi guardò abbassandosi gli occhiali.
-Guarda la strada.- Lo ammonii. -Comunque non amo le sorprese. Cioè, dipende di che genere. Se devo uscire e non so come vestirmi, o cosa portare perchè qualcuno mi fa una sorpresa mi irrita.-
-Tranquilla, così vestita stai benissimo.- Disse parcheggiando la macchina in una stradina anonima, anche un po' buia. C'era solo una porta nera.
-Ho già prenotato. Questa è l'entrata riservata, altrimenti non mangiavamo più per le fan. Vieni!-
Mi prese la mano e mi trascinò nel ristorante. Rimasi a bocca  aperta. Le pareti erano pitturate con luoghi italiani. Il Colosseo. Il Duomo di Milano. Ponte dei sospiri. E sulla quarta parete una bandiera italiana enorme.
-Nick Jonas.- Lo salutò un uomo sulla cinquantina con forte accento italiano. -E che bella ragazza. Un'amica o la ragazza?- Chiese.
-Un'amica.- Dissi io in italiano -Sono Giulia.-
-Un'italiana. Ma che bello. Mi mancava parlare con qualcuno. Anche tu di Roma scommetto.- Rispose, parlammo due minuti in Italiano ma vidi Nick escluso.
Così dissi: -Beh, non lo escludiamo dal discorso.-
-Certo. Allora Nick.- disse stavolta in inglese -Quello è il vostro tavolo. Arrivo subito-
Ci sedemmo, ordinammo entrambi le lasagne e parlammo molto.
Dopo un'ora e mezza eravamo sotto il sole californiano.
-Hai un vestito per questa sera?- chiese lui.
-Ah, no! Io non indosso spesso i vestiti.-
-Ok.- Mi prese per mano e mi portò all'ingresso di un negozio. -Cosa? Bulgari? No, Nick... Io... Non posso.-
-Dai, un regalo da parte mia.- Cercò di convincermi.
-No, Nick. Mi hai pagato anche il pranzo. Non potete pagarmi tutto voi.- Alzai poco la voce ma la riabbassai subito.
-Dai. Per favore. Cucciola, io ti voglio bene. Si, lo so. Ci conosciamo da meno di un giorno. Ma tu mi sei entrata dentro. Non so come hai fatto. Sei arrivata e hai occupato i posti che mancavano nella mia vita... Una amica, una sorella... Oggi in piscina ci siamo divertiti, e abbiamo riso tantissimo. Sai da quanto non ridevo così? Forse da quando mi è stato spezzato il cuore. Sono stato giorni sdraiato a letto, senza più voglia di uscire. Poi arrivi tu e porti allegria. Felicità! Con un piccolo gesto, come quello del frullato anche per me. Nessuno tranne mia madre si comportava così con me. E tu non te ne sei approfittata dopo aver saputo che noi siamo famosi, anzi... Quindi comprarti il mondo è solo per sdebitarmi della tua compagnia. Solo questo. Quindi ora entra in questo negozio e trova una abito e delle scarpe. Chiari?- Disse tutto d'un fiato. Mi lancia verso di lui e lo strinsi forte, più che potevo.
-Cucciolo ti voglio bene, tanto.- Risi e lo trascinai dentro il negozio. Presi un vestito in jeans e cinta marrone e scarpa col tacco marroni.
-Vado a provare le cose. Tu aspettami qui e non fare quella faccia sofferente.- Lo indossai ed uscii dal camerino. -Allora?-
Nick tossì e per poco non sputò la coca-cola.
-Mi sta così tanto male?- chiesi triste.
-NO!- Urlò, -Cioè... sei bellissima. Sono senza parole.-
-Però dovresti aiutarmi a chiudere la zip.- Mi girai e spostai i capelli di lato lasciando scoperta le schiena ed il collo. Sentii le mani calde di Nick fare una leggera pressione lungo la cerniera. Il suo respiro si infrangeva sul collo e le spalle. Deglutii e sbattei gli occhi più volte. Giulia, Autocontrollo! -Ecco fatto!-
Fiu! Per fortuna, altri due secondi e non avrei risposto di e stessa.
Girammo per negozi e alle sei tornammo a casa per sistemare gli acquisti, fare la doccia e andare al ristorante. Salve, ragazze.
Ecco il nuovo capitolo. Come avete visto, aggiornerò di Venerdì così avete tempo per leggere e magari (per le lettrici silenziose) recensire.
E, se recensite, mi fa davvero mooolto piacere. I capitoli sono lunghetti e 'impegativi' quindi almeno un 'Ciao, mi piace molto bla bla bla' sarebbe, ripeto, molto gradito.


Passando alla risposta alle recensioni. Grazie a:
Alice195:  Oh, grazie per la recensione *^*
Miki_Lovegood: Oh, grazie grazie. Spero che questo sia all'altezza degli altri.
Dills Nightmare: Una nuova recensitrice! *____* Grazie, spero che questo ti piaccia.

A venerdì prossimo.
  
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