Crossover
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Autore: Furiarossa    10/03/2012    2 recensioni
The bird of Hermes is my name
Io sono un diavolo di maggiordomo, un perfetto maggiordomo ....
La sfida del secolo fra i demoni più potenti del mondo degli anime, Sebastian Michaelis e Alucard, ma soprattutto una sfida fra la famiglia Hellsing e la famiglia Phantomhive.
Hellsing e Kuroshitsuji, mistero, violenza, humor. 365 prove, una per ogni giorno dell'anno in cui i nostri personaggi dovranno affrontarsi.
Fra il comico demenziale e il terribilmente serio, esattamente come nella realtà, benvenuti al reality del secolo: benvenuti a Kuroshihellsing.
[Opere principali: Kuroshitsuji; Hellsing][Altre opere: Doctor Who, Dracula, Castlevania, Le Cronache di Narnia, Lost]
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anime/Manga, Cartoni, Libri, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Integra Pictures, Images and Photos

Cap. 91

ICV-Integra Farburke Wingates Hellsing

 

*Sigla momentanea di Intervista col Vampiro

Creata da: la regia*

 

(Nota. Ci dispiace per la mancanza di sigla personalizzata in questa puntata di Intervista Col Vampiro. Ma Integra Farburke Wingates Hellsing non canta. Ci fulmina soltanto con lo sguardo quando glielo chiediamo. )

 

*fine sigla*

 

Intervista col Vampiro, Rubrica Saltuaria di Sadicità.

Edizione speciale.

Regia di: la Regista Sconosciuta e The Undertaker.

Conduttore e intervistatore: Alucard.

 

Salve a tutti, sono sempre io, il vostro adorato Alucard, il vampiro più potente della terra, colui che può evocare eserciti e far crollare imperi, nonché intervistare i vostri personaggi preferiti! E oggi sono qui per voi con un'edizione di Intervista Col Vampiro che posso ben definire la più assolutamente speciale di sempre. Tanto per iniziare abbiamo un co-regista d'eccezione, l'uomo più amato della WWE, che è qui in onore della persona che intervisteremo e che poi ci dovrebbe fare anche l'onore di scendere giù dalla sala della regia.

Perché l'ho già detto, vero? Questa intervista sarà speciale. Sarà la più intensa, più lunga, più divertente, meravigliosa intervista che voi abbiate mai letto, visto, toccato o annusato in tutta la vostra vita. Poco importa se le interviste non si annusano. Ma questa sarà talmente bella che avrà comunque un buon profumo, perché qui non si tratta di un vile Finnian o di un affamato Maggiore (con tutto il rispetto)! Qui si tratta di qualcuno di invincibile, di indomabile, di incredibile, di imprendibile, di indimenticabile, di ineguabliabile, di imbattibile, di inedita … okay, prima di degenerare, diciamolo in poche parole: colei che non può mai essere battuta, la più forte di tutto il mondo intero, la mia Master, Lady Integra Farboorke Wingates Hellsing! (Ho fallito nel tentativo di usare poche parole).

Accogliamola per la prima volta qui in studio con un grande, grande, grande applauso!

 

Integra entra accolta da una salva di giochi pirotecnici aggressivi, mentre i faretti roteano nello studio in maniera vagamente inquietante per poi concentrarsi tutti su di lei e seguire i suoi passi. La padrona dell'associazione Hellsing si siede sulla poltrona, si aggiusta con un gesto rapido i capelli biondi che le erano caduti su una spalla e accavalla con nonchalance le gambe.

Le luci ritornano normali.

 

Integra: Salve a voi, pubblico da casa. Ciao servo.

Alucard: Ciao Master! Benvenuta ad Intervista col Vampiro! Sappi che è un grande onore per me averti qui, intervistarti! E finalmente chiarirò qualche mio dubbio …

I. Lo so che è un onore avermi qui, dopotutto io sono l'ultima discendente in linea diretta di Abraham Van Helsing, colui che riuscì a domare Dracula.

A. Ah, si, lo ricordo bene il caro Vanny. Perché scandalizzarsi in quel modo non l'ho capito … andiamo, lo so che ero un vampiro e non glielo avevo mai detto, ma non doveva prenderla così a male!

I. Dai, Alucard, vai con le domande.

A. Certo, Master! Allora, vediamo un po' … ti è mai capitato di perdere una sfida!

I. Assolutamente no.

A. (saltellando sulla poltroncina) Quella è la mia Master! Si, si, proprio la mia!

I. Alucard, non renderti ridicolo, per favore ...

A. Mi ha detto per favore! Mi ha detto per favore!

I. Smettila, vampiro degenerato! Ricomponiti o decomponiti prima che ti faccia fare una delle due cose!

A. Preferisco di gran lunga ricompormi (Si risiede per bene sulla poltroncina) Allora, Integra, come mai sei oggi qui, sei qui oggi, insomma, sei seduta di fronte a me?

I. Perché non mi andava di sedermi dietro di te, vampiro. Voglio vederti in faccia quando ti parlo!

A. Oh! Grande senso dell'umorismo, Master, assolutamente si …

I. Allora, iniziamo con queste domande? Sto per annoiarmi. Vedere te che saltelli e che fai il leccapiedi è uno spettacolo sin troppo consueto.

A. Leccapiedi io? Allora, domanda uno: pensi che io sia un leccapiedi? Perché dannazione, io non sono un leccapiedi! Sono solo profondamente innamorato della persona che mi comanda, cosa che mi fa solo remotamente sembrare un leccapiedi!

I. Leccapiedi era solo un modo come un altro per insultarti. No, sei il servo perfetto, sicuramente migliore di quel “Sebastian Michaelis”, che altro non è che la tua copia, il plagio della tua persona. Sei servizievole al punto giusto. Ma è ovvio: chiunque sembra un leccapiedi, di lato a me. Questo perchè ho un assolutamente soverchiante senso del leader.

A. Ovviamente. Ma come mai hai questo carattere così forte?

I. Condizioni ambientali. Ho dovuto essere forte. Avrei voluto vedere te al mio posto ...

A. Ovvero?

I. Una bambina a capo di un'associazione che lotta contro i mostri. Da sola. Contro i propri parenti. Senza il supporto di nessuno …

A. Ah. Quindi io sarei nessuno?

I. Non ci sei stato sempre.

A. Ma ci sono stato. Ci sono stato molto, molto spesso. Ero lì per te …

I. Appunto. Ero una bambina in compagnia di un vampiro. Mica un cagnolino da compagnia. Stiamo parlando di Dracula. Una bambina che è cresciuta con un principe folle e zannuto deve per forza avere un carattere di un certo spessore.

A. Sicuro. Bene … quando hai iniziato a fumare?

I. A tredici anni.

A. Mio dio! Pensavo a sedici! Come hai fatto a tenermelo nascosto tanto a lungo?

I. Ti ordinavo di chiuderti nella tua stanza, mi fumavo le mie sigarette e poi ti facevo uscire dopo aver arieggiato l'ambiente. A sedici anni ho iniziato con i sigari, zuccone.

A. Ah. Caspita, come fai a non essere ancora morta?

I. Sono di costituzione forte.

A. Questo non giustifica del tutto la tua capacità di …

I. Sono di costituzione forte. Così ho detto.

A. Hai assolutamente ragione. Beh, sei stata più che esauriente!

I. Bene. Sono contenta di essere stata …

A. Sei contenta! Che bello! Ti ho fatta contenta!

I. Ti farò del male, Alucard, ti strapperò il naso a mani nude.

A. Come sei malvagia! Quasi quanto me!

I. Ti assicuro che so essere molto peggio di così, pallidone.

A. A proposito del colore della pelle: come mai sei così abbronzata? Il tuo colore non è proprio quello tipico dei bretoni, diciamo che è più orientale e che stride in modo strano con il colore dei capelli. Cioè, in realtà non stride, assolutamente, io lo trovo delizioso, ma diciamo che fa uno strano contrasto.

I. Mia madre era di origini indiane. Ma non l'hai conosciuta, morì nel darmi alla luce …

A. Che storia triste! Ciel avrebbe cercato di suicidarsi per questo, immagino.

I. Non esageriamo.

A. Sei una donna così forte!

I. Non ho neanche conosciuto mia madre. Di conseguenza non mi manca. Non me ne può fregare di meno che sia morta, capisci? So che può sembrare crudele, ma è più facile affrontare la vita da cattivi.

A. Ok. Giù la maschera, dunque: confermi di essere esattamente ciò che sembri?

I. Dipende. Come ti sembro?

A. Una creatura meravigliosa … ehm, voglio dire, una persona dura, con un carattere d'acciaio, una volontà indomabile e la voglia di mostrare ad eserciti infiniti di essere migliore di loro.

I. Sono tutte queste cose, in effetti.

A. La modestia è fra le tue qualità …

I. No. Direi di no.

A. In ogni caso non era una domanda.

I. Ah. Non lo sapevo. La prossima volta cerca di parlare più chiaramente, sembra che tu stia per scioglierti ...

A. Non ho mai avuto la possibilità di farti tutte queste domande con la certezza che tu mi avresti risposto! Sono ancora frastornato, è normale. Mi sembra di vivere in un sogno. Dammi un pizzicotto.

I. (Gli da una sberla che gli fa girare la testa da un lato) Non ti sembra che così sia più efficace?

A. Assolutamente si! E non è un sogno, visto che provo dolore! Ok, continuiamo con le nostre domande … abbiamo già constatato la tua salute d'acciaio e il tuo carattere pure.

I. Infatti …

A. Giusto per curiosità, Che marca di sigari fumi, Master?

I. Toscani, lo sanno tutti e lo sai anche tu.

A. Beh, ma c'è una domanda che mi tormenta da un bel pò. (sfregandosi le mani) Master, visto che so che devi rispondermi, perché Intervista col Vampiro, serve a rivelare verità comode e scomode, come mai ti vesti da maschio?

I. In che senso? Dovrei potare la gonna secondo te? (alza un sopracciglio alla Johnny Bravo, ma per qualche motivo su di lei conferisce una strana aria feroce. Integra fa la sua figura)

A. Assolutamente no, Master, ma la divisa che indossi è tipicamente maschile. Perché mai ti vesti come un uomo?

I. Anzitutto, la divisa “da uomo” mi piace. Mi da un aspetto che definirei consono a me stessa e mi sta molto bene. Non mi sta bene?

A. (annuisce spasmodicamente, provocando vari e raccapriccianti crac dall'interno del suo collo)

I. Allora hai la risposta. Mi piace e mi sta bene. Perché tu ti vesti in quel modo dopotutto?

A. Perchè …

I. Lo so, per i miei stessi motivi …

A. Ma questo ancora non spiega una cosa, Master: come mai il tuo armadio è pieno di completi da uomo tutti uguali?

I. Sbirci forse nel mio armadio? (lo fulmina nello sguardo)

A. (Prontissimo ma più pallido del solito) No, master! Non potrei mai! Infatti è stato Walter ad aprire l'armadio e spifferarmi tutto! Lui, Master!

I. Bene … comunque, il mio armadio è pieno di completi da uomo tutti uguali perché quello è un vestito da boss finale, un vestito che mi caratterizza. Io sono il boss finale per ognuno dei nemici che minaccia l'associazione Hellsing. Lo sanno tutti che il cattivo finale è vestito elegante e si presenta bene. Solo i suoi servi, possano essere forti quando vuoi, possono permettersi di essere mostri sadici e sbavanti vestiti di rosso oppure degli stupidoni che si muovono come budini, o degli sfigati cronici che usano divertenti ma efficaci mezzi di distruzione.

A. Questa descrizione mi è parecchio familiare … Ah, Master, come sei saggia! Vuoi importi anche nell'abbigliamento! Dalle domande di ora si capisce che sei forte di mente, di corpo, di anima e vestiti! Master, come mai per quest'occasione ti sei vestita di questo blu così acceso? Di solito tutti i completi che hai sono di ben altro colore, non so, tipo grigio-fumo-di-sigaro … Hai messo un vestito che non ti ho mai visto addosso, ed è una cosa strana perché ti conosco da parecchio, eh!

I. Semplice: era un vestito di un colore che non mi piaceva e sapevo che c'era da sporcarsi qui. Non volevo rovinare i completi buoni. Così mi sono vestita di blu acceso.

A. Ah, come sei arguta, Master! Allora … qual'è il tuo programma preferito alla tivù?

I. Domanda scontata. Beh, rifacendomi alla lista di cose che mi piacciono che ho spesso citato all'interno della casa del reality, ti dico che al primo posto fra i miei programmi preferiti in tivù c'è senza dubbio il wrestling, WWE per sempre! Secondo posto, ma, ehi, è comunque un posto meritevole sul mio podio personale, Doctor Who. Ed è stata una vera sorpresa ritrovarsi in casa il Dottore, e ancor più sorprendente è essere diventata la migliore amica del Maestro!

A. Dimmi la verità, Master … ma tu e il Maestro siete fidanzati?

I. (irrigidendosi) Fidanzati è una parola grossa … è il mio … ragazzo.

A. Al Dottore da casa sarà caduta la mascella! Sei sicura, Master, che non ti farà soffrire?

I. Assolutamente sicura, e smettiamola con le domande su me e il Maestro.

A. Ma il pubblico ne vuole sapere di più sulla relazione Master-Master! Insomma, non ti importa che sia un alieno? Questa è zoofilia!

I. Non ci avevo mai pensato in questi termini … no, non mi importa. Anche se dovremmo parlarne … in qualunque caso i Signori del Tempo non sono troppo diversi dagli umani fisicamente, non si nota tanto che è un alieno.

A. Ma è come mettersi con una scimmia!

I. Il Maestro non è una scimmia! (sguardo cattivo)

A. Eh eh, okay, Master, parliamo di altro … Perché non uccidiamo Seras, Master, io e te insieme, eh? (tono supplichevole)

I. Te l'avrò già detto un miliardo di volte: Seras ci serve. Sei già stato ammazzato una volta, dal Millennium, e se tu non avessi vampirizzato Seras a quest'ora l'Hellsing sarebbe rimasta scoperta.

A. Ma tu sei più forte di Seras! La ammazzi a mani nude!

I. Lo so, ma non è questo il punto. Se mi sparassero, mi indebolirei a causa di una gran perdita di sangue, e, peggio ancora, se mi mutilassero non potrei rigenerarmi. E poi non voglio mettermi in prima linea per vedere gli altri cadere per primi ...

A. Uh, quanto sei cattiva, Master! Ma non possiamo ammazzarla lo stesso? Abbiamo Provolino ...

I. Provolino è ancora troppo giovane ed inesperto, potrebbe morire. Vuoi esporlo ad un simile pericolo?

A. No, hai ragione, meglio tenerlo in disparte, dove è più al sicuro. Ma non possiamo ammazzarla e basta? Ti giuro che non muoio più se me la fai ammazzare!

I. No, Alucard, punto e basta. Per ora, dedicati al reality e quando sei a casa ti dedichi a Provolino. Seras non ti darebbe così tanto fastidio se tu non volessi giocare con lei perché sei solo. Se la lasciassi perdere non ti esauriresti ...

A. Hai ragione Master, ma io sono giù esaurito. Non posso …?

I. No, punto e basta! La questione è chiusa!

A. Uffi … Beh, allora mi sa che devo ricominciare con le domande … sei mai andata in moto, Master?

I. Si, ovviamente. Anche se tu la chiami “cosa rombosa che fuma” e vieni a rintanarti nel mio ufficio tremando, io ho una moto in garage. Una bellissima Harley Davidson, la mia piccina ...

A. Sembra che tu voglia più bene a quella cosa che a me … uff uff ufff!

I. Infatti è così.

A. Non è vero!

I. Alucard, Alucard, quanto mi diverto a vedere le facce che fai quando sei deluso e triste! No, sono un po' più affezionata a te visto che ti conosco da più tempo e con l'Harley ci ho passato solo due giorni (causa inizio Kuroshihellsing).

A. Sei sadica, Master … (piagnucolando)

I. Lo so.

A. Hai passato solo due giorno con l'Harley? Quindi l'hai comprata di recente? Che modello è? Di che colore è? E soprattutto perché dalla regia mi stanno suggerendo queste domande noiose?

I. Non ho idea del perché ti suggeriscano queste cose dalla regia … che poi non sono domande noiose. Neanche lontanamente. Anzi, sono molto interessanti.

A. Una voce roca nel mio auricolare conferma che sono domande interessanti.

I. La voce roca ha ragione. Comunque ho comprato una Sportster 883 Roadster, appena uscita, anzi, a dire il vero un po' prima che uscisse … non so se ora l'hanno messa in commercio, ma quando l'ho presa io ancora non era stata esposta per la vendita al pubblico. Ho dovuto sganciare un bel poco di quattrini per averla in anteprima, ma mi piaceva e così l'ho presa. All'inizio pensavo di prenderla con il serbatoio arancione vivido, poi ho optato per l'aggressività super-true del vivid black. Ovviamente l'ho personalizzata … lo so, ci si spende un po' di soldi anche per quello, ma alla fine cosa conta, visto che ne davvero parecchi?

A. La tua moto sembra una specie di animale nero, feroce e rombante, Master …

I. Lo so che ti fa paura quando è accesa, non c'è bisogno di auto-metterti in imbarazzo da solo di fronte a tutti.

A. Mi chiedono di chiederti se è stata l'unica moto che hai avuto …

I. No. Ho avuto un chopper blu e arancio che avevo personalizzato e poi una Ducati Monster 1100 che ho ancora, anche se ultimamente non l'ho usata molto.

A. Mi chiedono di fare altre domande su queste maledette moto, ma visto che sono l'intervistatore, mi rifiuto di seguire il suggerimento oltre e passo avanti. Di conseguenza continuiamo con le domande a cui tutti noi vorremmo che la donna d'acciaio rispondesse. Ora, vorremmo che tu ci parlassi di quel ciuffo impossibile che ti ritrovi …

I. Cosa vorresti dire?

A. Cioè, vorrei dire … insomma … la tua pettinatura è un po' … insolita. Come mai hai optato per questa?

I. Perché è insolita. Perché ti spaventa anche un po', come tutte le pettinature geometriche del mondo …

A. Quindi è pura crudeltà?

I. Confermo. E poi, se hai mai notato, da un'aria di potere: tutti si chiedono “Ma come fa? Ma come fa a farsi una pettinatura così?”

A. Quindi non ti importa se una buona percentuale di gente che ti conosce può ridere della tua pettinatura assurda?

I. Nessuno riderà di me. Io sono Lady Integra Hellsing, hanno troppa paura (o ammirazione) per ridere di me.

A. Il tuo ragionamento non fa una piega … Beh, mi è arrivata un altra domanda, ed è un argomento scottante! Allora, Master, da piccola, come ogni bambino comune, ti sei mai affezionata a un peluche o qualcosa del genere? Qualcosa di soffice e dolce con cui dormire la notte?

I. Beh … si. Avevo un animaletto di peluche, da piccola.

A. (spalancando gli occhi) Davvero, Master? Che cos'era? (fantasticando) Un orsacchiotto? Un coniglietto? Un dolce cavallino?

I. Era un mastino napoletano con un sigaro. Si chiamava … beh, si chiamava Roccia.

A. Ah. Che pensiero che hanno avuto i tuoi. Che cose sane e dolci da regalare ad una bambina piccola. Un mastino napoletano … con un sigaro. Ok, Master. E si chiamava “Roccia”. Questa è una cosa molto tenera, davvero... (tono incolore). E che fine ha fatto Roccia?

I. L'ho regalato a Seras. Si era sporcato di sangue, era vecchio e il peluche aveva assunto la consistenza del nome che portava. Non era più lui.

A. Ah, commovente, Master, adesso Seras ha un sassolino peloso tutto suo. Che fine ha fatto il tuo amore per lui?

I. Te l'ho detto, non era più lui, ha cominciato a farmi schifo.

A. Beh, Master, dobbiamo proseguire con l'intervista anche se mi ha fatto piacere ascoltare la triste storia di Roccia, il mastino di peluche col sigaro. Allora, Master … la domanda che mi arriva dalla regia è “Anche tu pensi che Miz sia awesome?”

I. No. Non è affatto il più affascinante della WWE, ed ha anche una voce davvero irritante. Tuttavia ammiro il modo in cui riesce automaticamente a farsi odiare dal pubblico insultandolo direttamente e pretendendo una risposta, e la sua tecnica non è niente male. Ma awesome … non credo proprio.

A. E allora chi è per te il più bello della WWE?

I. Non mi guardo la federazione di wrestling più famosa al mondo per vedere chi è il più bello, servo!

A. Si, ma visto che hai gusti tuoi ti sarai accorta di chi tra quegli omoni muscolosi – e in mutande – ti piace di più, no?

I. Non dirò chi è che mi piace di più in assoluto, però, giusto per fare qualche nome, sappiate che il signor Sheamus “Great White” è abbastanza in alto nella classifica.

A. Wow, Master! (fischio d'ammirazione) Sheamus, eh? Beh, già che siamo in argomento di wrestling ti faccio giusto un paio di domande colte sull'argomento. Ehm, ehm … where is the Big Show?

I. Nella WWE. Attualmente a Smackdown.

A. If you smell …? (trad. se annusi …?)

I. Puzzi, vampiro.

A. Do you try to play the game?

I. And I will win! (fiera)

A. I lie, I cheat, I steal. Chi sono?

I. Un maleducato.

A. Bene, vedo che sei preparatissima sull'argomento! O almeno così credo. Perciò abbandoniamolo in favore di domande sui punti oscuri della tua vita, ciò che assilla tutti noi … Master, è vero che con un rutto puoi scoperchiare una casa? Così infatti si vociferava nel “Tamarreide Club”, la più esclusiva fondazione di campioni che si cimentavano in primati tamarri.

I. Si, ovviamente posso farlo, com'è ovvio che sono educata e non ve ne darò dimostrazione.

A. Ohh … (deluso). Volevo vantarmi un po' con gli amici su MySpace ...

I. Alucard, tu sei tecnofobo e nella casa del reality è già tanto se c'è una batteria mezza carica e la tua consolle per videogiochi...

A. Lo so Master, ma volevo sconfiggere la mia paura!

I. Tenta di accendere il computer prima di crearti un account su MySpace. E poi tu non hai amici su MySpace!

A. Hai ragione, Master, ma non sono che miseri dettagli … me li farò! E adesso un'altra domanda: porteresti mai la gonna?

I. Portala tu, io non la voglio.

A. Non era un ordine, vero? (speranzoso)

I. No, non era un ordine.

A. (sospira di sollievo) Per fortuna! E se adesso, in questo preciso istante, ti dicessi che ti amo?

I. Grazie (lo dice seccamente e ci fa la sua figura).

A. Ti senti romantica con questa risposta?

I. Come un bastoncino di merluzzo.

 

All'improvviso accade qualcosa di strano. Nello studio appare pian piano, evanescente come una divinità, una figura. Non è una semplice apparizione divina accompagnata da ritmiche folate di vento, no, è qualcosa del blu più blu che esista, qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio. Qualcosa come il Tardis. La cabina atterra, finalmente, e la porta si spalanca. Alucard, sorride, aspettando di veder uscire il solito, buffo e magrissimo Dottore o Rose Tyler, la ragazza che lo fece diventare alto. Ma niente di tutto questo accade. L'uomo che esce dalla cabina è un pò più in carne del Dottore (o almeno così pare), ed ha i capelli quasi neri e lucidi, pettinati in un ciuffo strano, da un lato, simile ad un onda. La faccia è tonda, con un mento divertente, tondo anche quello, ed ha stampato sopra un sorriso contagioso. In testa porta un copricapo rosso, un fez con nappina nera, e addosso ha un cravattino rosso di seta, le bretelle, una camicia e una giacchetta marrone. Insomma, è vestito come una scimmietta circense. Scende dalla cabina telefonica e, con un andatura buffissima si avvicina ad Integra. Con disinvoltura, di fronte allo sguardo stranito di Alucard, le stringe la mano sorridendo e senza dir nulla.

I: Ciao, Dottore.

Dottore: (sorridendo a trentadue denti) Oh, questa è la cosa migliore che qualcuno abbia mai sentito dire a qualcuno in novecento anni! Romantico come un bastoncino di merluzzo!

I. Con la crema (sorrisino).

D. Oh, Integra Farboorke Wingates Hellsing, sento di volerti molto, molto bene!

I. Anch'io, Dottore, anch'io.

 

Il Dottore si guarda intorno, continuando a sorridere e a stringere la mano di Integra, poi al richiamo di una voce femminile che, con sconcerto estremo di Alucard, non è quella di Rose, il Dottore si volta verso il Tardis

D. Oh, mi dispiace tanto, vorrei trattenermi, ma la signora Pond sembra non gradire. Tornerò, non dubitate. Oh! Romantico come un bastoncino di merluzzo! Sei un genio, lady Hellsing! Come un bastoncino di merluzzo con la crema! Sono così … commosso! Romantico … come un bastoncino di merluzzo con la crema! Geronimo!

Lo strano uomo rientra dentro la cabina telefonica. Pochi attimi dopo, un vento inspiegabile si alza e il Tardis svanisce.

 

A. Che cosa è successo? (stordito)

I. Il Dottore è venuto a congratularsi con me, perchè mi sento romantica come un bastoncino di merluzzo.

A. Ma quello non è il Dottore!

I. Certo che lo è!

A. No! Il Dottore è alto, magro, con i capelli castani e un pezzo di ciuffo spettinato in avanti così! La voce è diversa e viaggia con Rose Tyler, che conosco bene e di cui ricordo la voce con molta molta chiarezza per alcune nostre spiacevoli discussioni!

I. Fidati, quello lì è proprio il Dottore. Stasera c'è Doctor Who alla Tv, te lo faccio vedere così capisci.

A. Ok, Master (poco convinto). Beh, procediamo … uhm … allora, ti faccio la prima domanda che mi viene in mente: Qual è la tua canzone preferita?

I. Mah … mi piacciono molte canzoni, ma in particolare “Monster” di Skillet.

A. Chissà come mai mi aspettavo qualcosa di simile …

I. Magari perché me la senti ascoltare spesso?

A. Questo è molto possibile (annuisce). Integra, quali sono i tuoi cantanti preferiti?

I. Rolling Stones …

A. Roba vecchia.

I. Anche Vlad Dracula è roba vecchia.

A. Mica ho detto che i vecchi vanno buttati! (offeso) E poi? Solo le Pietre che Rotolano?

I. No. Li ho citati per primi per mantenere l'effetto sorpresa sul gruppo che amo di più.

A. No! Non dirmelo! Ti piace Mimmo Cavallaro! Mimmo Rules, Mimmo Forever!

I. Chi è questo qua?

A. Quello di bella figliola!

I. Chi?

A. Ma andiamo! Bella figghiola iapri e ssu barcuni che sciavura di rosi e di gerani?

I. Che lingua stai parlando? Austro-ungarico? Rumeno?

A. No. Calabrese.

I. Ah. Direi più incomprensibile dell'austro-ungarico … no, comunque non è Mimmo Cavallaro.

A. Mii! Sorpresa c'è! E chi è questo qua?

I. Se tu fossi stato attento e non avresti perso tempo a divagare alla ricerca di cantanti sconosciuti di idiomi sconosciuti, avresti sentito che ho parlato di un gruppo, non di un singolo cantante!

A. Ah! Allora sono i Taranproject!

I. E chi sono questi qua?

A. Il gruppo in cui canta Mimmo Cavallaro!

I. E basta con questo Mimmo Cavallaro. Dì un po', ti pagano per fargli pubblicità occulta?

A. No. Perché nessuno mi paga per fargli pubblicità occulta?

I. Perché tu sei quello che gliela fa gratis, zucca vuota.

A.Ah, è vero … Master, hai mai fatto pubblicità occulta?

I. Ci sono moltissime cose che sono disposta a fare per denaro …

A. Vorrà dire che mi troverò un lavoretto part-time e ti pagherò per non picchiarmi e/o sgridarmi.

I. Affare fatto, ma prima devi trovarti il lavoretto part-time. E devi pagarmi bene. Intendo molto bene, visto che ho già un mucchio di soldi ...

A. Non posso pagarti in natura?

I. La tua domanda è finalizzata all'idea di prendere una botta fortissima in testa che ti aprirà in due parti asimmetriche il cranio, Alucard? In che modo intenderesti pagarmi in natura?

A. Ehm … direi … potrei … fare dei lavori per te?

I. Lavori già per me, deficiente. Tu devi fare per forza quello che ti dico io. E poi parlavamo di soldi, di denaro, capisci? De-na-ro. Nient'altro è più importante, lo capisci?

A. Quindi veneri il denaro …

I. Non venero nient'altro che me stessa, zucca vuota che non sei altro. I soldi servono unicamente a valorizzare la mia splendida persona.

A. Davvero? In che modo?

I. Comprando bellissime motociclette da cavalcare su autostrade arroventate e completi formali per sembrare più dura e spaventare i miei dipendenti.

A. Beh, come sempre hai le idee chiare … c'è ancora una domanda che ronza nella mia testa.

I. Rassicurante. Almeno qualcosa ronza nella tua testa.

A. Mi stai dando dell'idiota?

I. No, assolutamente. Sto solo dicendo che esattamente come il resto del tuo corpo, il tuo cervello è morto. Solo debolissimi impulsi elettrici continuano a mantenerti in vita, di conseguenza sono felice che ci sia ancora qualcosa che ronza nella tua testa, perché questo significa che sei vivo.

A. Parli come a volte parlava Abraham Van Helsing … ed è proprio a proposito di Abraham Van Helsing e della famiglia intera che sarà la mia prossima domanda! Insomma, tutti sanno che la tua famiglia è originaria dell'Olanda, mentre tua madre, come tu stessa hai ammesso, è di origini indiane. Allora come mai ti trovi in Inghilterra?

I. I miei avi, è vero, erano olandesi, ma la nostra avventura con il sovrannaturale è iniziata davvero in Inghilterra. A Londra il mio avo Abraham Van Helsing incontrò te, giusto? E fu a Londra che ti catturò. In qualche modo era convinto che Londra fosse una città sacra. Molte cose strane accadevano e accadono tutt'ora in questa città, che insieme a Cardiff ed Oppido Mamertina rappresentano il cuore pulsante del sovrannaturale in Europa. A Londra le statue si animano di notte, i demoni escono dai tombini, i licantropi corrono per le vie della periferia e nel Tamigi lento strisciano creature aliene che attendono di essere fermate o aiutate dal Dottore magico con la sua cabina blu. Per questo il mio Avo Abraham, una volta che ti ebbe catturato, decise di non portarti nel proprio paese, ma di incatenarti con il Patto di Cromwell alla famiglia Hellsing proprio nella città più magica d'Europa. E come tu stesso puoi constatare non ha affatto fallito, visto che sei qui e se te lo chiedessi in questo preciso istante dovresti pulirmi le scarpe con la lingua.

A. Interessante. Mi piacerebbe approfondire sull'argomento, sai, mi viene una specie di delizioso formicolio d'interesse nello stomaco quando si parla di oscurità e di magia, ma dalla regia mi dicono che dobbiamo andare in pubblicità, questo programma non si finanzia mica da solo …

 

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Volete la vera arte? La volete davvero? Bene, o poveri mortali sfigati, perchè non ce n'è più. Ormai quella che i critici chiamano arte è scomposizione disgustosa, cubista e molle se vi va bene, una tela bianca intitolata “fantasma in mezzo alla neve” se vi va male. Ma esiste ancora un posto dove chi ha davvero del talento può esporre le sue opere e condividerle con persone di tutto il mondo. Andate su www.deviantart.com e vagate fra le opere degli artisti. Abbiamo una garanzia per voi: per qualunque parola digitiate (purché abbia un significato … anzi, in molti casi anche se non ha alcun significato) avrete come risultato dei disegni. Ideale anche per fanboy e fangirl e per tutti coloro i quali hanno una passione di tipo grafico o poetico. Si, signori, potete pubblicare anche le poesie! E i racconti!

Vi consigliamo vivamente di visitare l'account che segue per seguire anche le fanart di Kuroshihellsing e delle due opere (Kuroshitsuji e Hellsing) separate: Questo è l'account della autrici misteriose! Eccolo qua: http://furiarossa.deviantart.com/

Ricordate: Deviantart non è un presidio medico-chilurgico, potete persino somministare ai bambini al di sotto dei dodici anni, sempre con qualche riserva, ma sarebbe meglio, prima di combinare guai, leggere anche il foglietto illustrativo. Non è nocivo, non tenere fuori dalla portata di animali e vecchietti.

 

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I ragazzi che si amano spendono i soldi e si regalano i baci Perugina anche se costano molto più di quanto valgono, porca miseria!

 

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Stanchi di vedere la vostra pancia che tocca a terra per quanto è grassa? Stanchi di vedervi sempre affaticati, con le gambe a stecchino, deboli e incapaci di correre?

Comprate il Tapis-roulant della Media Shopping ...”

Vecchietto che tira una ciabatta contro la televisione, arrabbiatissimo e rosso in volto

Io voglio andare fuori! Non ve lo compro il tapirulà! Voi mi volete fare cacciare soldi! Ma io non li caccio, anche se mi fate vedere le pubblicità venti volte al giorno anche prima di Beiuotch! Non ve lo compro il tapirulà, capito? Non ve lo compro!”

Il tapis-roulant di Media Shopping ...”

Non ve lo cooompro il tapiiiirulàààà!”

Il tapis-roulant di Media Shopping è anallergico, dislessico, diuretico, bellissimo ...”

Pubblico unito, cento voci da casa: “Non ve lo compriamo il tapirulà!”

Fine.

 

*Fine pubblicità. Era ora!*

 

Alucard: E bentornati ad Intervista col Vampiro dopo questo breve stacco pubblicitario! Ora siamo entrati finalmente nella seconda parte e quindi nel vivo dell'intervista! Infatti adesso porremo le domande speciali e poi faremo scendere dalla regia il nostro ospite speciale!

Integra: Chi è il nostro ospite speciale?

A. Tutto a tempo debito, Master, tutto a tempo debito … sono sicuro che troverai interessante l'incontro di questa sera.

I. Se deve proprio essere un incontro, almeno che sia di wrestling!

A. Ah, ci sei andata molto vicina! Molto, molto vicina …

A. Non dirmi! C'è Steve Austin in regia? Porterà giù due barili di birra e ci faremo il bagno dentro?

A. No. E poi che schifo, il bagno nei barili di birra! Siete due ubriaconi.

I. C'è John Cena?

A. No.

I. Hmm … the Great Khali? Big Show?

A. Ah, ah, no mi dispiace …

I. Almeno i nostri telespettatori sanno chi è?

A. Si, ovviamente lo sanno. L'ospite è stato annunciato all'inizio del programma, prima che tu entrassi in studio.

I. Minaccerò di morte qualcuno, così me lo dirà ...

A. Non preferiresti aspettare un po', almeno un pochettino, e poi vederlo di persona?

I. No. Metti caso che mi sto aspettando qualcuno di straordinario, di grandioso, e poi chi mi vedo scendere dalla regia? Insomma, The Miz!

A. Miz? Intendi … Awwwwesssome? (Detto come il verso di un tirannosauro morente)

I. Lo consosci già?

A. Altro chè! Se non mi ricordassi di lui sarei davvero smemorato, e lo sono, ma non fino a questo livello! Miz “The Awesome” è stato il co-regista un paio di edizioni fa, quando abbiamo intervistato Tanaka-san. Assolutamente insopportabile. Miz, non Tanaka ovviamente. Continuava a chiedermi cose assurde, a parlare di gel per capelli e a dirmi nell'auricolare che lui era bellissimo, fortissimo e super mega affascinantissimo. Ma a me, francamente, non me ne poteva fregare di meno della sua bellezza, visto che, fra le altre cose, non è nemmeno bello. A fine puntata gli ho rotto una caviglia con un calcio per vendicarmi. Avresti dovuto vedere come gridava!

I. Bene per te, mio gratificante servo, io avrei fatto la stessa cosa. Allora va bene, se non è Miz questo nostro ospite speciale, posso anche aspettare. Ma non molto. Ho una pazienza piuttosto limitata, Alucard, perciò fa le tue stupide domande e poi dammi l'ospite speciale.

A. Master! Se fai così lo spaventi! “Dammi l'ospite speciale!” Che parole sono queste? Lo farai chiudere in se stesso. Non ti rivolgerà neppure la parola.

I. Questo qua è uno che si spaventa? Ma chi cavolo mi avete portato, l'uomo di pasta sfoglia? Ma siamo sicuri che è uno che combatte? Non mi avete portato, non so, Provolino, l'Omino di Pan di Zenzero o uno della pubblicità degli 892, vero?

A. Assolutamente no, Master. Mi sembra proprio che sia uno di quelli che combattono su un ring la sera, perché l'ho visto di striscio circa un'ora fa e l'ho riconosciuto. Anche a me piace il wrestling, sai! Me lo guardo anche io.

I. Si, lo so. La sera ti siedi accanto a me e dici “Dai, Tizio-con-i-Capelli-Ingellati-e-le-Mutande-Nere-con-stelline, dagli il tuo Pugno-ginocchiata speciale finale, poi mettilo con le spalle a terra e l'arbitro farà il suo uno-due-tre!”. Da ammirare il linguaggio tecnico, Alucard. Altamente specializzato.

A. Non dovevi raccontarlo a tutto il pubblico che non mi ricordo i nomi delle mosse!

I. A dire il vero non ti ricordi neanche i nomi dei lottatori e delle procedure. E poi tu mi stai facendo tutti i generi di domande e mi stai costringendo a raccontare al mondo fatti molto intimi, privati e personali. Perché io non dovrei narrare tutte le tue imbarazzanti abitudini, nosferatu ridicolo?

A. Perché sono io ad intervistare te e non viceversa. Ora, domanda per te! Che marca sono i tuoi occhiali? Insomma, sono di un modello che oggi giorno non si trova mica in giro …

I. Sono speciali, non hanno marca, me li ha costruiti un artigiano. Credi che mi abbassi a comprare uno stupido paio di occhiali che qualcun'altro nel mondo potrebbe avere uguali, eh?

A. Evviva l'unicità, Master! Sia mai che su sette miliardi di persone ci sia qualcuno con gli occhiali come i tuoi ... Ti piacciono gli axolotl? (Ndr. Axolotl, ambystoma mexicanum, salamandra neotenica dalla faccia tonda, buffa e puccia. Per saperne di più consultare la prima prova di Kuroshihellsing o scrivere su google “axolotl”)

I. Ovviamente. Trovo che siano particolari … sotto la loro dolce faccina rotonda si nasconde l'indole di veri predatori. Sono feroci dietro quegli occhietti tondi, bramosi oltre le branchiette rosse, veloci sotto l'apparente flemma con cui si muovono. Sono totalmente carnivori e carini.

A. Non avevo dubbi sul fatto che avresti trattato del loro lato più feroce. Dopotutto sei la mia Master. Sei mai andata dal dentista?

I. Si.

A. Oh, questo si che è uno scoop! Che cosa hai fatto dal dentista?

I. Gli ho consigliato l'accostamento di colori per la scrivania e la tappezzeria dello studio e gli ho trapanato un dente cariato. Lui mi ha regalato due pacchi da dieci chili di dentifricio per il favore che gli avevo fatto.

A. Qual'è stato il tuo primo amore da piccola?

I. Un toscano.

A. E ti pareva che non era un sigaro …

I. No, intendo uno della Toscana, in Italia.

A. Oh! Allora questo è davvero uno scoop! Com'era quest'uomo? Raccontaci qualcosa della tua prima cotta …

I. Allora, innanzitutto era alto un metro e novantadue. Capelli neri, lunghi. Sul braccio aveva tatuato un cuore rosso che colava sangue con dentro scritto “Amo la mamma”. Era un motociclista, arrivato a Londra per un grandissimo motoraduno. Quand'ero piccola amavo andare ai motoraduni … quell'uomo si chiamava Gigi e lo aiutai a trovare un ristorante. Ricordo ancora che parlava un inglese con accento italiano molto forte. Era buffo, ma anche un vero duro. Aveva gli occhiali da sole neri e un sigaro toscano che gli usciva dal taschino del giubbotto di pelle con le borchie. Parlava di risse da strada e di lotte di potere. Lo adoravo.

A. E poi cos'è successo?

I. Diavolo, avevo tredici anni! Cosa vuoi che sia successo? Lui se ne tornò in Italia. Non lo rividi mai più.

A. Ci adopereremo per ritrovarlo ...

I. Non voglio. Probabilmente adesso che sono cresciuta lui dev'essere invecchiato, avere iniziato a vestirsi come una persona normale e smesso di fare risse, mentre io sono diventata più dura di lui. Non voglio rovinare il ricordo che ho di lui, incarna lo stereotipo dell'uomo senza vincoli, del biker veramente duro, nella mia testa.

A. Sai che fumare fa male? Perché trovi quelli che fumano ganzi?

I. Credo sia per il modo in cui spostano la sigaretta e per il fumo. Il fumo evoca il fuoco, il fuoco evoca la distruzione. Non ce lo vedi bene un uomo che dopo aver raso al suolo una città si siede sulle sue rovine polverose e si fuma una sigaretta?

A. Sinceramente? No. Preferisco l'uomo che dopo aver raso al suolo una città si mangia un cinghiale intero perché ha fame. Insomma, ha appena raso al suolo una città …

I. Quale romantica visione ...

A. Sapevo che avresti condiviso il mio pensiero, insomma, alla fine siamo simili noi due, due veri guerrieri che ...

I. Alucard.

A. Si?

I. Guarda che ero ironica. Non era una visione romantica. Uno che si sbafa un cinghiale sulle rovine di una città è più o meno disgustoso, ma non è romantico!

A. Ah ah! (Le punta contro un dito) Allora il tuo adorato Vlad non è romantico! Lui mangiava sempre dopo aver conquistato e anche durante la conquista!

I. Vorrei fare notare a vossignoria che sei tu Vlad.

A. Shame on me. (Si da uno schiaffetto) Comunque continuo a trovare la cosa molto suggestiva. Mangiare è un simbolo di distruzione!

I. Si, bravo, mr. Mi-mangio-anche-i ferri-dell'orologio, continua con le tue domande. Oppure hai intenzione di fare un dibattito filosofico con me sull'impatto visivo che da il fumare rispetto al mangiare?

A. Impatto sicuramente migliore quello di chi mangia …

I. Alucard!

A. Si, d'accordo, d'accordo! Hai mai cambiato pettinatura?

I. Si.

A. Impressionante! In che modo?

I. Li ho tagliati cortissimi e li ho fatti tutti a puntine con il gel, una volta.

A. Da adesso in poi ti chiameremo Spike!

I. No. Non mi piace Spike. O perlomeno non mi piace per la mia persona, ma avevo un cane di nome Spike, prima che tu te lo mangiassi. Bastardo. E poi non ho capito, perché Spike?

A. Non so, mi viene naturale chiamare Spike tutti quelli che hanno i capelli tirati su con il gel … lo so, può sembrare una cosa scema, ma ti assicuro che non è così. Adesso, ultima domanda prima di fare scendere in studio il co-regista che insieme a me diventerà co-intervistatore, ok?

I. Sicuro. Procedi.

A. Qual'è il tuo strumento musicale preferito?

I. Chitarra elettrica. E ora voglio vedere in faccia quel vigliacco che si diverte a porre domande imbarazzanti dalla regia!

A. Veramente il “vigliacco” mi ha suggerito solo la storia delle motociclette …

I. Ho capito chi è! Allora è proprio lui, Gigi!

A. Gigi? (perplesso) Chi è Gigi?

I. Il biker toscano, testa vuota!

A. Ah, quello con la scritta “Amo la mamma” sul braccio! No, non è Gigi.

I. Peccato, ma lo stimo lo stesso.

A. Bene. Signore e signori, ragazze e ragazzi, vampiri e vampire, alieni, asessuati e animali di tutte le età, vi presentiamo una quasi-esclusiva del nostro programma, Intervista col Vampiro.

 

Si spengono le luci di colpo.

 

A. Che cos'è, un Black Out?

I. No, scemo. Da l'effetto sorpresa, ora le luci si spengono ed entra uno importante. Ecco, lo sapevo che era quel maledetto ascelle-lucenti di Chris Jericho …

A. No, non è Chris Jericho.

A. Allora vuol dire che è … (trattiene un po' il fiato)

Voce sconosciuta e profonda: No, non preoccupatevi, è solo andata via la corrente, ma riparo tutto io …

 

Si riaccendono le luci.

Integra è piuttosto delusa, abbacchiata diremmo, con il gomito appoggiato al bracciolo della poltroncina rossa e il mento appoggiato al palmo della mano.

 

I. Maledizione. Ci avevo sperato. Vuoi vedere che ora mi tirano fuori Rey Misterio … e poi che razza di studio avete? Vi si spengono le luci alla cavolo?

 

L'inquadratura della telecamera si allarga. Dietro la poltroncina di Integra, a un paio di metri, c'è un tecnico vestito di blu, con la scritta “Staff di ICV” in rosso sulla schiena e un cappellino in testa, che sta trafficando con dei cavi elettrici piuttosto grossi. Sembra una specie di armadio in blu, visto quanto è grande: sarà più alto di due metri e largo il doppio di una persona normale. Con del nastro isolante chiude un cavo che ha precedentemente saldato, poi si gira verso le poltroncine

 

Tecnico: Credo sia colpa mia, stamattina ho danneggiato per sbaglio l'impianto. Ma ora è tutto a posto, ho letto anche il manuale, e l'ho aggiustato.

I. Ecco! Per risparmiare voi di Intervista Col Vampiro prendete pure i tecnici incapaci, che imparano sul momento come caspita si fa ad aggiustare un dannatissimo cavo elettrico …

A. Ehi! Non è che abbiamo tutti questi soldi, sai!

I. Però potreste fare più soldi se foste un po' più professionali. Avreste più ascolti, diamine, e questo significa più denaro! E poi con tutta la pubblicità che fate come mai non avete soldi?

A. Ehm … la nostra regista si spende tutto lei e non destina niente al programma.

I. Certo però che qui va tutto a scatafascio! E se proprio devo sorbirmi quel nano mascherato di Rey Misterio, lo voglio qui e adesso! Altrimenti che caspita gli è successo, a causa di un malfunzionamento si è chiuso per sbaglio nei bagni e non riescono più ad estrarlo?

T. No, a dire il vero Rey Misterio non è potuto venire questa sera.

I. E te pareva! Dannazione, non avete neanche l'Ospite Speciale! Che pena, Alucard …

A. Ma no, noi abbiamo l'Ospite! (Alucard sembra sconcertato) Ti giuro che prima l'ho visto! Ci ho pure parlato! Va bene che mi ha risposto con un monosillabo, però il fatto che c'era e che mi ha parlato vuol dire che era reale!

T. Chi era? Forse posso dirvi dov'è ...

A. Era il co-regista! Se ne stava lì, con il suo cappello nero a falde larghe a sorseggiare thé caldo nella regia, tutto inquietante e tranquillo, e mi avevano detto che dovevano mandarmelo giù in studio, ma non l'hanno mandato!

I. Cosa? Hai detto … cappello nero a falde larghe?

A. Si, l'ho detto! Perché?

I. Sarà mica … Undertaker?

A. Si, quello là! (Alucard, trionfante, alza un braccio)

I. Però l'avete perso … (rabbiosamente)

A. Si. Abbiamo perso l'Ospite Speciale. Altrimenti sarebbe già qui, giusto?

T. Beh, non mi pare di fare tutte queste storie perché ho perso un po' di tempo ad aggiustare un cavo, no?

Alucard & Integra: Nessuno ti ha interpellato, tecnico in ...!

A. capace!

I. (Da un colpo fortissimo sulla nuca ad Alucard)

A. Ah! E che cosa ho fatto questa volta?

I. Stupido! Hai dato dell'incapace ad Undertaker!

A. E allora? Tu gli hai dato del tecnico!

I. Ma è perché è vestito da tecnico!

A. Ma come dovrebbe vestirsi? Guarda che come era combinato questa mattina sembrava un mostro, secondo me si è cambiato per sembrare amichevole …

T. Veramente è perché è da stamattina che lavoro sull'impianto elettrico, dovevo modificarlo per fargli fare quella cosa con le luci quando è entrata l'ospite. Però per sbaglio, dopo la modifica, ho fatto fondere questo cavo e allora l'ho dovuto riparare ...

A. E così te ne intendi anche di riparazioni?

T. Veramente è stata davvero dura, una delle peggiori esperienze della mia vita. Ma mi sono detto che se non ce l'avessi fatta che razza di persona sarei stato? Non bisogna arrendersi per così poco.

A. Detto da te sembra facile! L'ultima volta che io ho messo le mani in un impianto elettrico ho preso la scossa e mi sono venuti i capelli come la moglie del mostro di Frankenstein! Ho dovuto usare sette litri di balsamo, un fiume d'acqua e il sangue di nove umani per farmeli tornare normali. Te lo ricordi Integra? Integra? Master Integra?

I. …

A. Oddio, è morta! Ehi, tecnico lottatore, è morta la Mas … tecnico? Caspita, se n'è andato davvero? Dov'è andato? Dove caspita è …

 

Si spengono le luci.

Alucard inizia a saltare sul posto, anche nel buio si sente il rumore dei suoi piedoni

 

A. C'è di nuovo un maledetto black-out! Qualcuno ripari quel cavo!

Rumore di sberla che riecheggia nell'oscurità, quasi sicuramente menata con molta forza sulla nuca del vampiro in rosso.

I. Alucard, questa volta non è un black-out.

A. Hai detto così anche l'ultima volta. Ma era un black out! E che bisogno c'era di picchiarmi?

 

Si sente il rumore del rintocco di una campana che si spande per tutta la sala in maniera inquietante.

 

A. Vuoi vedere che è pure caduto qualcuno sopra la consolle metallica dei comandi e si è fatto male e lo devono portare all'ospedale?

I. Scemo. Guarda che era un rintocco di campana a morto!

A. Caspita! Non solo si è fatto male, ma è pure morto! Questo doveva essere un genio dell'equilibrio.

 

Secondo rintocco di campana.

 

A. Pure due volte è caduto! Qualcuno lo alzi!

 

Terzo rintocco di campana. Le luci iniziano gradualmente ad alzarsi, arrivano ad un fievole livello e virano verso il blu, spandendo nella stanza un'atmosfera mistica. Volute di nebbia bianca si alzano dal pavimento e strisciano, pesanti e vorticanti.

 

A. Oh mamma bella transilvanica! C'è pure un incendio, guarda quanto fumo!

I. Non è un incendio, genio.

 

Rumore di secchiata d'acqua. Il fumo inizia a diradarsi. Compare Undertaker, bestione di due metri e oltre, tunica nera con cappuccio, e in mano un grosso secchio blu.

 

Undertaker: (Voce bassa, roca, mistica) Incendio spento.

A. Visto Integra! Te lo dicevo che c'era un incendio!

I. (Allibita) …

A. Ehi! Ma quello lì ha la stessa faccia del tecnico di prima! Con la stessa barba solo sul mento, con i baffetti leggeri, con lo stesso naso strano con quella punta tonda e gli occhi verdi che fanno paura!

I. Certo, Alucard, è evidente, perché sono …

A. Gemelli!

I. Io mi arrendo.

 

Le luci si rialzano. Una fiammella striscia lungo le tende, Undertaker la spegne con la punta dello stivale e si dirige verso le poltroncine. Sguardo truce come sempre. Integra lo guarda in modo distaccato, sforzandosi di reprimere qualunque sensazione umana.

 

A. Allora, questo è Undertaker.

U. E tu sei Alucard.

A. Si, lo so!

U. Anche io so di essere Undertaker.

A. Si, lo so. Era a titolo informativo per Integra, che forse non lo sapeva chi eri. Beh, è più probabile che lo sapesse, visto che sei insieme ad altri trenta uomini muscolosi su un poster nella sua camera, ma è meglio prevenire che curare.

U. Ma sta bene? (Guarda sospettosamente Integra)

I. Sto bene, grazie. Molto, molto bene. Molto molto bene.

U. Qualcuno si prende il secchio? Chiedo perdono, ma …

A. No, te lo tieni, il secchio!

I. (Da una sberla secca ad Alucard, poi si rivolge gentilmente ad Undertaker) Lo prendo io, il secchio …

U. Molto gentile (Le da il secchio)

A. Lo voglio io! (Alucard abbraccia il secchio) Adesso ho un secchio! Ho un secchio!

Voce dalla Regia: Quel secchio appartiene ad Intervista Col Vampiro®.

A. Ma io sono l'Intervistatore di Intervista col Vampiro. E poi come sarebbe a dire “Registered Mark”? Mark, sei registrato dove? (Si volta di scatto verso il wrestler)

U. Ehm … all'anagrafe? (Si stringe nelle spalle)

A. Cavolo, sei più grosso di me! Non è giusto! E poi come facciamo a metterti sulle poltroncine rosse? Non ci entri! E ce ne sono solo due!

I. Alucard ti cede la sua, Mark!

A. Ma dobbiamo chiamarlo Mark o Undertaker? Insomma, Marchio o Becchino?

U. Undertaker. Per favore.

A. Ma quanto è carino, chiede per favore! Beh, ora che lo guardo bene è bruttissimo, altro che carino. Ma il comportamento è carino.

I. (Da uno schiaffone ad Alucard)

A. E questo perché? (tenendosi la guancia)

I. Perché hai detto che è bruttissimo al mio numero uno assoluto della classifica dei belli della WWE.

A. Quali gusti barbari! Immagino che il tecnico apprezzerà, quando si riprenderà.

I. Si riprenderà da cosa?

A. Non vedi che sta male? Ha la faccia tutta rossa! Secondo me sta per vomitare tutto quello che ha mangiato negli ultimi tre giorni e sta per prendergli una febbre a cinquantadue e mezzo letale.

I. (Altro schiaffone verso Alucard) Abbi rispetto come se stessi parlando di me, zucca vuota!

A. Ahia! E perché?

I. Stai parlando con e di una leggenda!

A. Ehi, e io cosa sono, una bistecca? Sono Vlad Dracula! Più leggendario di me non c'è nessuno. In tutto il mondo mi conoscono! Sono il più feroce, crudele …

I. Sta zitto, servo.

A. Ehi! Non tollererò di essere messo in ombra da un'altra leggenda! Io sono Dracula! Io sono il signore delle tenebre …

U. Come dice lui (indicando Alucard)

A. Infatti! Come dico io! Ehi, aspetta, mi stai dando ragione?

U. Sei o no il signore delle tenebre?

A. Credevo che avremmo litigato su questo punto! Credevo che avremmo fatto una rissa! Insomma, sei un wrestler, speravo in una reazione violenta! Insomma, non sei tu il darklord?

U. Ma poco fa hai detto di essere tu. Rispetto la tua idea.

A. Co-cosa? (Scioccato) … Io … Io sono …

I. Che diavolo ha, Alucard? Chiudi quella tua boccaccia zannuta, sembri un troll.

A. Integra! Non è possibile!

I. Che cosa? Che somigli ad un troll? Fidati, sei capacissimo …

A. No! Quello che intendo dire è che ci hanno portato l'unico wrestler rotto di tutta la federazione!

I. Cosa significa rotto? (Una vena pulsa vistosamente sulla fronte di Integra, minacciosa)

A. Intendo dire l'unico che non mi prende a pugni!

U. Dovrei prenderti a pugni? (Perplesso)

A. Si! Insomma, dai, dovresti … (Alucard si becca un pugno in faccia che lo fa girare su stesso come una trottola e poi cadere con uno schianto) … Ahia! Perché mi hai tirato un pugno?

U. Sei stato tu a chiedermelo …

A. Davvero? Oh, non me ne sono accorto …

I. Ti sta bene.

A. Ehi, ma tu sei dalla sua parte!

I. Sei tu che eri contrariato dal fatto che non ti picchiasse …

A. Io volevo una rissa, non un solitario pugno sul naso!

U. Una rissa? (perplesso)

A. Si! Sono un attaccabrighe violento e irascibile. Perché, non è la stessa cosa per te? Insomma, sei un wrestler …

U. Oh, no. Sono una persona molto tranquilla. Non sono qui per cercare guai.

A. (Faccia delusa)

I. Cosa ti aspettavi? (Prende a braccetto Undertaker, che la guarda un po' sospettoso)

A. Il signore delle tenebre!

U. Le tenebre sono tranquille. Di notte si dorme. Non ho intenzione di battermi con te. Sei un vampiro domestico, non rappresenti un pericolo.

A. Ah, è così! Io non rappresenterei un pericolo? Non rappresento un pericolo?

U. Non per me.

A. Te lo do io il pericolo! (Si alza la manica)

I. Alucard, stai fermo! (Trascina via Undertaker) Che ne pensi di andare a prendere una pizza? Discutiamo della prossima Wrestlemania, ti va?

U. Volentieri …

 

I due si allontanano, lasciando Alucard con una manica alzata ed una abbassata, la faccia arrabbiata e solo in mezzo allo studio.

 

A. Beh, a questo punto non posso che concludere questa puntata, visto che non ho più gli ospiti … peccato, probabilmente non sarà l'edizione grandiosa che avevo sperato. Volevo concludere con un match me vs the Undertaker con arbitro speciale Integra, perdincibacco! Ma quelli si sono andati a prendere la pizza!

 

Con uno scoppiettio, il cavo elettrico dietro Alucard si spezza in due e cade per terra. Le luci si spengono.

 

A. Grandioso … ancora black out … beh, arrivederci alla prossima puntata di Intervista col Vampiro! Ehi, che è sto fumo? E sti' canti clericali a cappella? Che noia, vado a controll …

 

Silenzio.

  
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