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Autore: Kramisha    10/03/2012    6 recensioni
"Rise. Era da tanto tempo che non le capitava. - Ho appena detto a Draco Malfoy, il Principe delle Serpi, il Purosengue Sono-il-migliore-di-tutti, che voglio sentirmi sexy??? Io? La Mezzosangue Zannuta??? Ahahah -" Cosa sarà successo??? Leggete e lo scoprirete!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La verità

 

La mattina successiva Hermione si stava rigirando nel letto, non sapendo di essere in ritardo.

<< Hermione muoviti! Ho fame! >>

Subito si mise seduta. - Cavolo... - pensò guardando l'ora.

<< Ron! Non potevi chiamarmi prima?! Siamo in ritardo! >> gli disse.

<< Scusa Herm! Mi sono appena svegliato anch' io! >> le disse dispiaciuto.

<< Ok...Iniziate a scendere voi! Non vorrei che arrivaste tardi a causa mia! >>

<< Se non ci metti tanto ti aspettiamo! >>

<< Ok...Grazie! Due secondi e arrivo! >> disse mettendo fine alla loro conversazione avvenuta attraverso la porta.

Scese dal letto e si vestì.

Arrivata in Sala Comune trovò i suoi amici ad aspettarla.

<< Buon giorno Bella addormentata! >> scherzò Harry.

Lei per tutta risposta gli sorrise divertita.

<< Chi è la Bella addormentata? >> chiese serio Ron.

<< E' la protagonista di una favola babbana >> gli spiegò sua sorella.

<< Ah...possiamo andare a mangiare? Non vorrei perdere la colazione per non arrivare tardi a Storia della Magia! >>

<< Giusto...scendiamo...>> rispose Hermione.

 

Quando arrivarono nel corridoio a pian terreno Hermione si fermò di colpo facendo quasi cadere Neville.

<< Hermione! >> disse il ragazzo che le si era dovuto attaccare al braccio per non rovinare a terra.

<< Oh! Scusa Neville! >> gli disse lei aiutandolo a ristabilire l'equilibrio. << Mi sono dimenticata una cosa in camera...andate pure avanti...vi raggiungo a lezione...>>

<< Vuoi che ti accompagni? >> chiese Ginny.

<< No no...tranquilla...>>

Si girò e corse via, fermandosi, però, dietro il primo angolo aspettando che i suoi amici se ne andassero.

Appena vide la chioma rossa di Ginny sparire dentro la Sala Grande uscì dal suo nascondiglio e si diresse in giardino.

 

<< Lo sai che fumare fa male, vero? >>

Il biondo si girò per guardarla.

<< Ti interessa la mia salute Granger? >> le chiese lui tirando l'ultima boccata. Buttò la cicca per terra e la fece evanescere.

<< Sia mai! >> gli rispose ridendo << E' solo che odio quando le persone intelligenti fanno cose stupide >> - Tipo adesso – pensò – Cavolo! Gli ho appena fatto un complimento! - si morse la lingua e alzò gli occhi al cielo per la sua stupidità.

<< Ah...quindi mi ritieni intelligente Granger? >> le chiese avvicinandosi per guardarla negli occhi.

- Non posso negarlo perchè mentirei – si disse. Riportò lo sguardo su di lui << Si...ma mai quanto me! >> rispose sorridendogli altezzosa, ma allo stesso tempo divertita.

<< Mi sa tanto che quel vecchio pezzo di stoffa ha sbagliato ad assegnarti a Grifondoro >>

<< Perchè? >> gli chiese realmente preoccupata.

<< Perchè sei proprio un'adorabile serpe! >> le rispose raggiante.

Lei lo guardò, poi, contemporaneamente, scoppiarono a ridere.

Hermione scosse la testa facendo muovere tutti i suoi boccoli. << Ciao...ci si vede... >> gli disse ancora col sorriso sulle labbra.

<< Ciao >> la salutò lui catturato dal movimento della sua indomabile chioma.

 

Draco, appena la vide entrare nel castello, si diresse verso la Foresta Proibita.

- Allora le importa di me! - si disse sorridente – E mi ritiene anche intelligente! -

Ad un certo punto si fermò. Di fronte a lui c'era un' enorme pino con un H incisa sulla corteccia.

Sorrise. Lo faceva spesso ultimamente.

Prese la bacchetta e, con un incantesimo non verbale, aggiunse la sua lettera sotto quella di lei.

H e D.

Suonavano bene insieme.

- Ma mi sono rincretinito?! - pensò stizzito – Sembro proprio una di quelle femminucce alla prima cotta! -

Ma si calmò pensando che, forse, a lei quel gesto sarebbe piaciuto. - Spero che almeno questa cosa mi aiuti ad averla! -

Ma dovette interrompere i suoi pensieri quando sentì il rintocco che segnava le 8:30. Si mise allora a correre per non rischiare di arrivare tardi a Difesa Contro le Arti Oscure.

 

***

 

A lezione Hermione era così distratta dai suoi pensieri su Draco che non riusciva neanche a prendere appunti.

<< Hermione stai bene? >> le chiese Harry allarmato.

<< Si...tranquillo...>>

<< A me non sembra... >>. Harry ci teneva veramente a lei e, dato che non l'aveva mai vista non prendere appunti, si stava preoccupando.

<< Hermione...lo sai che con me puoi parlare di tutto, vero? >>

<< E anche con me! >> si intromise Ron con un'espressione di gelosia, perchè non voleva essere escluso, e di ansia per la sua amica.

Hermione rise per quella buffa faccia. << Grazie ragazzi...ora non me la sento, ma forse più avanti ve ne parlerò...>> rispose lei per rassicurarli.

<< Ok >> risposero all'unisono i due.

- Sono veramente fortunata ad avere degli amici come loro...- pensò la riccia raggiante.

Ora era pronta a prendere appunti...

 

***

 

Finita la mattinata scolastica Hermione e Ginny, con Harry e Ron davanti a loro, si stavano incamminando vero la Sala Grande per il pranzo.

<< Uff...>> sbuffò Ginny, << Non voglio fare il tema di 70 centimetri di pergam...>>

Stupita per l'improvvisa interruzione, Hermione si girò per assicurarsi che la sua amica non fosse caduta e, se così non fosse stato, allora per capire il motivo per il quale non aveva finito la frase. Ma quando la vide sparire in un'aula vuota, tirata per un braccio da Zabini, non potè far altro che ridere e scuotere la testa per l'ilarità di quella scena.

<< Oh! Stai meglio? >> chiese Ron felice di vederla di nuovo allegra. Ma la sua faccia divenne subito perplessa << Dov'è Ginny? >>

<< Ha dimenticato qualcosa in camera >> rispose la ragazza trattenendo il sorriso.

<< Ma la testa siete ancora sicure di averla attaccata al collo voi due? >> chiese Harry ironico.

<< Si...credo...>> fece Hermione portandosi le mani al capo per assicurarsene.

<< Non è divertente! >> disse un permaloso Nick-quasi-senza-testa che passò loro accanto.

<< Scusa! >> dissero i tre all'unisono.

<< Oh...questi ragazzi...>> brontolò lui allontanandosi.

Il trio si scambiò degli sguardi eloquenti prima di mettersi a ridere.

<< Su andiamo...altrimenti le cose migliori finiscono! >> disse Ron che, inutilmente, cercava di coprirsi lo stomaco con la mano per non far sentire il brontolio.

Ripresero a camminare quando Hermione vide un ragazzo biondo, in compagnia dei suoi amici, dirigersi verso la parte opposta.

La ragazza, per farsi sentire anche da lui, alzò il tono della voce e disse ai suoi amici << Ragazzi non ho molta fame...vado a studiare in biblioteca...a dopo...>> L'ultima parte, però, la disse guardando Draco negli occhi, il quale, con un sorriso, le fece capire che aveva intuito.

<< Herm hai già saltato la colazione! >> disse Ron molto preoccupato.

<< Tranquillo non sono anoressica...questa sera mi riempio >> gli disse per rassicurarlo.

<< Ok...ne tengo conto come se fosse una promessa! >> le disse minaccioso.

<< Ok...>> gli rispose sorridente.

<< A dopo...>> la salutarono allora i due.

Hermione si girò e si avviò verso la biblioteca.

 

***

 

Draco, deciso a non far sorgere dubbi nei suoi amici, era rimasto ancora qualche secondo con loro. Poi, quando ritenne di aver aspettato abbastanza, li guardò << Cazzo! >> sbottò << Mi sono dimenticato di finire il tema di pozioni! >> disse battendosi con fare teatrale la mano sulla fronte. << Vado in biblioteca...ci vediamo dopo a lezione...>> e, senza neanche aspettare che loro gli rispondessero, se ne andò di gran carriera.

Essendo l'ora di pranzo non c'era nessuno in quella stanza, nemmeno Madama Pince, notò Draco appena fu entrato.

Subito si mise a cercare Hermione, ma, notando che non c'era, pensò che fosse in uno degli ultimi tavoli.

Si diresse verso il fondo della biblioteca scrutando con attenzione ogni sezione.

Quando la trovò si appoggiò, con un sorriso, allo scaffale vicino al tavolo a cui era saduta. Non aveva bisogno di attirare l'attenzione, lei lo stava già guardando.

 

***

 

Hermione si era seduta nell'ultimo tavolo così che, se fosse entrato qualcuno, non li avrebbe visti insieme.

Si era accomodata senza neanche prendersi la briga di fingere di studiare, quindi stava semplicemente giocando con la bacchetta quando sentì che lui era arrivato.

Lo guardò e sorridendogli lo salutò << Ciao >>

<< Ciao...come mai mi volevi qui? >> chiese lui guardandosi in torno.

<< Volevo solo parlare con qualcuno...>> gli rispose con un pizzico di malizia nella voce.

Poi si alzò e gli si mise di fronte.

Il biondo si allontanò dallo scaffale e accorciò la distanza che c'era tra loro con un solo passo, così che, tra le loro labbra, potesse passare a malapena un dito.

- Mi vuole...- pensò Hermione.

La riccia gli mise lentamente le braccia attorno al collo e gli passò la lingua sulle labbra, solleticandogliele.

Lui cercò di strapparle un bacio, ma la ragazza, svelta, si scostò quel poco che bastava per non accontentarlo subito.

<< Ti piacerebbe...>> gli disse soffiandogli sulle labbra inumidite.

Draco ebbe un fremito a quella mossa.

<< Non sai quanto! >> le rispose.

Deciso ad averla le cinse la vita con le braccia e la spinse, facendola retrocedere, fino al muro.

Hermione si ritrovò, per la seconda volta, imprigionata. Ma quasta volta le fece piacere.

Draco iniziò a baciarla, ma non in modo passionale. Le diede dei piccoli baci sulle labbra che, poi, si trasformarono in un bacio delicato, dolce e estremamente lungo.

La sua bocca si muoveva lentamente e la sua lingua sembrava voler esplorare ogni centimetro di quella di Hermione. La strinse ancora più forte a sé, quasi volesse che diventassero una cosa sola. La sua stretta era molto possessiva, ma al tempo stesso tenera, perciò non le faceva male.

Hermione era paralizzata. Lui non aveva neanche provato a spogliarla o toccarla, l'unica cosa che pareva volere da lei erano le sue labbra.

La stava baciando con molta cura, come se volesse farle capire i suoi sentimenti.

E ci riuscì.

Hermione comprese in quel momento che lui provava qualcosa.

Draco tolse la sua mano sinistra dalla vita della ragazza per mettergliela dietro la nuca. Quel gesto gli serviva per assicurarsi che lei non gli sfuggisse e, allo stesso tempo, gli permetteva di accarezzarle i capelli.

Finito il bacio la guardò negli occhi per capire se a lei fosse piaciuto, e, vedendola sconvolta, si sentì meglio.

Chiuse nuovamente gli occhi e si riavvicinò alla sua bocca, iniziando a torturarla dolcemente con dei piccoli morsi.

Hermione rimase sempre immobile, ma non perchè si fosse completamente arresa a lui, piuttosto perchè non riusciva a muovere un solo muscolo a causa dei pensieri che le frullavano nella testa

- Ha chiuso gli occhi – si ripetè per l'ennesima volta. - E le sue labbra non si muovono fameliche sulle mie, ma sembrano quasi chiedere il mio permesso! - pensò sconvolta. - Oddio... non sarà mica innamorato?! -

Dalla mossa che ne seguì comprese di avere ragione.

Lui aveva ripreso a baciarla castamente e lei, ancora più scioccata, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.

Draco allora sfilò anche la mano destra da dietro la schiena della ragazza e, lentamente, la chiuse attorno alla sinistra di lei. La presa era incerta, ma col pollice, quasi per darsi sicurezza, cominciò ad accarezzarle il dorso della mano.

- Mi ama...Cazzo! - pensò Hermione spaventata.

Si staccò da lui cautamente e lo guardò negli occhi.

<< Scusa...devo andare... >> gli disse.

Lui le sorrise a fior di labbra. Liberò la testa e la mano dalla sua presa, ma, prima di allontanarsi, le diede un ultimo dolce bacio sulla fronte.

Hermione, sconvolta, gli sorrise.

Prese la bacchetta che aveva abbandonato sul tavolo e se ne andò lasciando solo il ragazzo.

 

Correndo giù dalle scale, Hermione, non riusciva a smettere di pensare a ciò che le era appena successo. - Ma come ho potuto?! - si infuriò con se stessa – E poi come diavolo ho fatto a far innamorare non una serpe, ma La Serpe! - si rifiutava ancora di crederci. - Devo mettere fine a tutto questo! Sarà pure un Malfoy, ma a quanto pare ha dei sentimenti e...non voglio farlo soffrire! - pensò lei, ormai con le lacrime agli occhi.

 

***

 

Le due ore pomeridiane di incantesimi passarono molto lentamente per la riccia.

 

Appena entrata in classe si era diretta con passo deciso verso il solito banco che divideva con Ginny, ma, quando arrivò, trovò il suo posto occupato da un sorridente Zabini.

<< Salve Granger...spero non ti dispiaccia un cambiamento momentaneo di banco. Scusa, ma volevo stare vicino a quest'adorabile ragazza >> disse ammiccando a Ginny, la quale si sciolse come neve al sole per il complimento. Ginny non le disse nulla, ma con lo sguardo la stava pregando di lasciarlo dov'era e, nello stesso tempo, si stava scusando per l'imprevisto.

<< Ok...ma dove mi sied...>> mentre pronunciava quelle parole con lo sguardo esaminava l'aula per trovare un altro banco disponibile, ma si bloccò quando si accorse che l'ultimo posto rimasto era quello vicino a Draco, una volta occupato da Zabini. - Non può essere – si disse incredula.

Prima di andare verso il patibolo si girò verso l'amica facendole capire che avrebbero fatto i conti più tardi.

Arrivata al fianco del biondo si sedette senza proferire parola.

<< Hei! Non riesci a starmi lontana Granger? >> le chiese lui ironico.

<< A quanto pare...>> gli rispose con tono piatto.

<< Silenzio ragazzi! Si incomincia! >> disse il professor Vitius passando tra i banchi per arrivare alla cattedra. << Oggi impareremo un nuovo incantesimo che ci servirà quan...>>

Hermione, stranamente, non lo stava ascoltando. Era troppo occupata a fingere di non sentire la mano del ragazzo che " per puro caso" sfiorava quella di lei.

Entrambe le ore passarono così. Lei che si fingeva interessata alla lezione e lui che, in ogni momento, cercava di attirare la sua attenzione.

- Spero solo che non sia veramente cotto...- pensò lei tristemente. Si sentiva un verme per ciò che aveva fatto.

Verso la fine della lezione Draco le infilò un bigliettino nella mano destra.

Lei lo aprì e lesse : "Alle 17 nella Stanza delle Necessità. D. L. M. "

Sì, ci sarebbe andata. Doveva assolutamente parlargli.

Girò il biglietto e sul retro rispose con un semplice "Ok". Si voltò verso di lui e glielo passò.

Draco, non conoscendo la motivazione di quella risposta, le sorrise felice.

 

***

 

Conclusa la lezione, Hermione uscì di corsa dall'aula. Aveva bisogno di rinfrescarsi, perciò appena arrivata in camera si infilò sotto la doccia.

Sotto l'acqua teneva continuamente lo sguardo puntato sull'orologio. - 16:18 - Si lavò i capelli. - 16: 32 - Si sciacquò. - 16:37 – Finì.

Appena uscì dalla doccia si mise i primi jeans e le prima maglietta che trovò e si sdraiò sul letto.

- Non devo farlo soffrire...devo solo dirgli come stanno veramente le cose per evitare che la situazione peggiori. Devo essere diretta ma non dura. E soprattutto sincera. Magari poi non è nemmeno innamorato, come faccio a saperlo io!? Forse fingeva solo per portarmi a letto! E' inutile che mi senta in colpa già ora senza sapere la verità! - si disse decisa.

Guardò l'ora. - 16:54...forse è meglio che vada...- Si alzò dal letto e si diresse verso la Stanza delle Necessità.

Fortunatamente, o forse non poi così tanto, notò che Draco era appena entrato, quindi, per non far scomparire la porta, iniziò e correre e la spalancò facendo quasi cadere il ragazzo che era poco distante.

<< Ti mancavo così tanto? >> rise lui divertito.

Poi, notando lo strano silenzio di lei, disse << Vuoi sederti? >> indicando i sofà.

<< Ok...>> gli rispose lei già in preda al panico.

Hermione prese subito posto sull'unica poltrona singola, lasciando che Draco si sedesse, elegantemente, di fronte a lei. Il biondo era rimasto un pò spiazzato da quel gelido trattamento.

<< Volevo parlarti di una cosa molto importante per me...Hermione >> disse il suo nome in un modo così naturale che si sorprese da solo. Gli sembrò di averla chiamata così da tutta la vita.

Hermione, non aspettandosi di sentire il proprio nome pronunciato da quelle labbra, lasciò quasi cadere la mandibola sul prezioso tappeto persiano.

Si schiarì la voce e, prima di perdere il coraggio, gli disse << Se non ti dispiace vorrei parlare prima io...>>

Draco, da vero gentleman, con un gesto fluido della mano la invitò a proseguire.

<< Malfoy...>>, le era difficile pronunciare il suo nome, quindi, per non porsi da sola degli ostacoli, preferì evitare << Mi dispiace...ma credo che ci sia stato un malinteso...Io ho iniziato tutto questo come un semplice gioco per vendicarmi di quello che mi hai fatto passare in questi anni...e ora mi rendo conto di aver esagerato. Mi sono comportata in modo meschino...non avrei mai dovuto prendermi gioco dei tuoi sentimenti. Sono veramente pentita...perdonami...>> disse l'ultima parte abbassando gli occhi perchè non riusciva più a reggere lo sguardo gelido del ragazzo.

Cadde il silenzio. Poi, dopo un interminabile momento, Draco sibilò << Sei una stronza...una bastarda Mezzosangue! >> e lo disse con tutto il rancore che riusciva a far emergere dalla propria voce. Voleva ferirla. << Mio padre aveva ragione sul vostro conto! >> Si alzò per andarsene, ma prima di sorpassare la porta la guardò.

Lei stava cercando di trattenere le lacrime e le tremava così tanto il labbro inferiore che dovette morderselo per farlo smettere.

Lui notò tutto questo, ma il dolore gli impedì di rendersene realmente conto. Per farla sentire almeno la metà di come si sentiva lui le disse << Sai...se non fossi una lurida Mezzosangue Salazar sarebbe fiero di averti tra le sue file...sei la peggior serpe che io abbia mai incontrato >> L'ultima frase la disse con un tale disprezzo che Hermione scattò all'indietro come se fosse stata schiaffeggiata.

Draco girò i tacchi e se ne andò, lasciandola singhiozzare da sola.

 

Il ragazzo camminava deciso verso i sotterranei quando la prima lacrima gli solcò il viso. Era da quando aveva cinque anni che non piangeva. Lucius non lo riteneva un comportamento idoneo ad un uomo, quindi, se il figlio si mostrava in quello stato, lo puniva severamente.

Ma ora Lucius non c'era e Draco non si curò nemmeno di asciugarsela. - Non permetterò mai più ai miei sentimenti di prendere il sopravvento se è questo il risultato che si ottiene! - pensò duramente, non avendo ancora attutito il colpo. - Ed io stupido che le volevo riverarle ciò che provo! Una volta nella vita che volevo mostrare la mia anima a qualcuno e cosa succede? Vengo preso a calci per essere stato un debole. Non capiterà mai più! - un' altra lacrima scese dal lago ghiacciato dei suoi occhi. - Le donne servono solo ad una cosa! Per il resto provocano solo danni...Idiota! E' tutta colpa mia perchè sono stato un debole! - era talmente distrutto che si girò verso il muro più vicino e gli scagliò un pugno.

La mano iniziò subito a sanguinare, ma lui non se ne preoccupò. Il dolore per quella ferita non era minimantente paragonabile allo squarcio che sentiva nel petto. - Non proverò mai più dei sentimenti! Questa è una promessa! - era stato duro con se stesso, ma era ciò che veramente pensava.

Con la mano ferita si asciugò le lacrime e, preso un enorme respiro, proseguì per la sua strada con passo molto più deciso di prima.

 

 

 

 

 

Note autrice

 

Ciao a tutti!!! Lo so che sono stata veramente malvagia, ma prometto che mi rifarò!!! Cosa ne pensate di tutto questo? Cosa succederà, secondo voi, nel prossimo capitolo? Commentate!!! Kiss Kramisha 

  
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