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Autore: black dalia    10/03/2012    7 recensioni
Marineford, la guerra, la morte di Ace e Rufy che perde ogni speranza. Ma la morte stessa interviene, porta via Rufy e gli fà tre doni:
un nuovo corpo,un nuovo potere e la possibilità di tornare indietro e cambiare il passato.
Rufy accetterà? Riuscirà a cambiare il corso della storia e ha evitare la morte dei suoi fratelli?
Questa è una sfida che solo lui può vincere.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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Ciao, ecco un nuovo capitolo.
Vorrei dire solo che questo capitolo mi ha fatto penare e, secondo me, è anche il peggio riuscito, spero che almeno apprezziate lo sforzo.
Ed ora, senza ulteriori indugi, ecco la mia storia.



 

                                              I DONI DELLA MORTE


Cap.10)L'inizio di un'amicizia    Parte II


Nel Gray Terminal, un paio di uomini camminavano tra i rifiuti: erano membri della ciurma del pirata Bluejam.
Tra di loro spiccava un uomo alto, muscoloso, con spalle larghe, i capelli lunghi di un biondo cenere, indossava un gilè nero, dei pantaloni beige che teneva sù con una cintura e degli stivali in pelle, impugnava una sciabola e sul suo braccio sinistro spiccava un tatuaggio: il suo nome era Polchemy.
-Questi ragazzini di cui mi parlavi, "Ace e Sabo" sono dei ladruncoli; sei sicuro che sia stato "Ace" a prenderti i soldi?- chiese Polchemy ad un uomo affianco a lui, con la testa ed il braccio sinistro bendati -sì- rispose l'uomo dai capelli rosa -è imbarazzante, ma mi ha colto di sorpresa- Polchemy fece una smorfia di rabbia -stupido ragazzino! Rubare i soldi alla nostra gilda! Se il capitano Bluejam lo venisse a sapere... ucciderebbe sia me che voi... dobbiamo trovare quei mocciosi!- così continuarono la ricerca, fermandosi qualche volta a chiedere informazioni a qualche abitante.


Nel frattempo, al nascondiglio: Ace e Sabo, dopo lo sbigottimento iniziale, avevano preso Uphy e l'avevano legata ad un albero.
-Così questo è Uphy, il bambino di cui mi hai parlato- disse Sabo -già! Mi chiedo come ha fatto ad arrivare quì... e pensare che seguo delle vie tortuose impossibili da superare per un essere umano- disse Ace
-ecco perchè ti ho detto di venire a vivere quì! Quei sentieri che ti ostini a fare chiamandolo "allenamento della montagna" ti si è appena rivoltato contro!- disse Sabo -scusa- i due si voltarono verso Uphy -tu sei un'amico di Ace? Piacere di conoscerti, il mio nome è Monkey D. Uphy, diventiamo amici?- chiese lei sfoderando il suo miglior sorriso -zitto!- gli gridò Ace -ora che si fà?- chiese Sabo all'amico -conosce il nostro segreto... se lo lasciamo andare lo dirà a qualcuno... uccidiamolo...-
-ottima idea...- concordò Sabo.
Ne seguì il silenzio ed i due rimasero immobili per qualche minuto, tanto che Uphy piegò la testa di lato guardandoli confusa.
-Beh?! che aspetti?- chiese Ace a Sabo -eh?- rispose lui confuso -forza! Sbrigati e fallo!-
-Ma che vuoi?!- gridò Sabo -fallo tu!-
-ma... io non ho mai ucciso una persona!-
-neanche io! Non sò come si fà!-
-ma non possiamo lasciarlo andare!-
-e allora fallo fuori tu!-
-no, fallo tu!-
-no, tu!-
-invece devi farlo tu!-
-no, tu!-
-no, tu!-
-NO, TU!!- e continuarono così, aumentando sempre più il volume dela voce, fino a quando...
-ma guarda, guarda, chi c'è quì!- i due ragazzini si voltarono ed impallidirono di fronte all'enorme figura di Polchemy.
-è lui, Polchemy-san!- disse l'uomo bendato indicando Ace -è quello che ha rubato i nostri tesori!- a quelle parole Polchemy scattò verso Ace prendendolo per la gola -finalmente vi abbiamo trovati! Ora dimmi dove sono i soldi!-
-Sabo!- gridò Ace ed il suddetto, fulmineo, si piazzò alle spalle di Polchemy assestandogli, col tubo, un potente colpo alla testa -Pochemy-san!- gridò l'altro guardando il suo capo cadere a terra.
-Ace, dobbiamo liberare Uphy, prima che quello si riprenda- sussurrò Sabo, guardando la ragazzina legata all'albero -d'accordo, pensaci tu!- Sabo annuì e velocemente scattò verso l'albero passando accanto all'altro uomo -ah! Il mio coltello!- gridò lui, vedendo che Sabo glielo aveva preso; ed in un attimo, tagliò le corde che legavano Uphy dopodiche la prese, per un braccio ed incominciarono a scappare.
-Andiamo via, Ace!- disse Sabo -vai avanti...- rispose il moro -quando sono faccia a faccia con il nemico, non scappo mai!- intanto Polchemy si era rialzato e guardava Ace con uno sguardo truce -dammi il tesoro, stupido moccioso!-
-Possiamo usare quei tesori per una causa migliore della tua!- gridò Ace -ne ho abbastanza delle tue stupidaggini!- così alzò la sciabola e, con un fendente, tagliò il tubo cha Ace usava com arma.
-Aspetta quì!- disse Sabo, mollando Uphy hai margini della foresta, per andare ad aiutare Ace: provò a colpire, di nuovo, Polchemy alle spalle ma, questa volta, lui schivò il colpo e tentò di affondare la sciabola nel fianco di Sabo ma il ragazzino riuscì a schivarlo, Pochemy continuò a menare fendenti, Ace eSabo li evitarono ma finirono per trovarsi con le spalle contro un grosso albero, che non gli dava possibilità di fuga.
-Siete finiti!- gridò Polchemy alzando la sciabola, pronto a colpire, ma... venne steso da un calcio al volto che lo buttò a terra.
Ace e Sabo guardarono sorpresi Uphy atterare con grazia dopo aver sferrato il calcio.
-Venite quì, forza!- disse Uphy ed i due ragazzi si portarono hai suoi lati mentre Polchemy si rialzò, voltandosi con il viso contorto dalla rabbia -vuoi morire anche tu, moccioso?!-
-provaci!-lo provocò Uphy, posizionandosi in difesa e lo stesso fecero Ace e Sabo; Polchemy scattò verso di loro, alzando la sciabola, e gridando -se perderò contro dei ragazzini... mollerò la pirateria!-.
Ed i quattro iniziarono ad affrontarsi.


Era ormai il tramonto, ed un gruppo di uomini erano raggruppati attorno ad un Polchemy malconcio e privo di forze.
-Polchemy... sei patetico- disse Bluejam guardando il suo sottoposto -le mie scuse capitano, il tesoro è stato...-
-non alzare lo sguardo, non voglio vedere la tua faccia- disse Bluejam, impegnando una pistola e sparando all'uomo, uccidendolo.


Nel frattempo, in una piccola radura nella foresta, 3 ragazzini stavano seduti su delle rocce, bendati da capo a piedi, mentre riprendevano le forze dopo lo contro.
-Cavolo... hai davvero fegato, Ace! Dire "non scapperò via" di fronte ad un pirata come quello! PERCHè HAI TANTO DESIDERIO DI MORIRE?!- gridò Sabo -ora che abbiamo combinato questo pasticcio... gli uomini di Bluejam non ci perdoneranno mai! Ci daranno la caccia ora!-.
Ace, tuttavia, non aveva ascoltato una parola di quello che aveva detto il biondo; il suo sguardo era fisso su Uphy -perchè lo hai fatto?- sbottò dopo un pò, Uphy lo guardò confusa -perchèlo hai fatto?- ripetè Ace alzando la voce -fatto cosa?- chiese Uphy -PERCHè CI HAI AIUTATO?! MA LO SAI CHE QUEI TIZI SONO DEI CRIMINALI CHE UCCIDONO DONNE E BAMBINI SENZA FARSI SCRUPOLI!- gridò Ace furioso
-ma... se non vi avessi aiutato, voi due sareste potuti morire... e così non saremmo più potuti diventare amici!- disse Uphy -MA... PERCHè VUOI COSì TANTO ESSERMI AMICO?! LO SAI IN CHEGUAI SIAMO ADESSO?!- replicò Ace -ma io non ho nessuno con cui legarmi!- gridò Uphy abbassando, poi, la testa
-senza di te, io rimarrei sola... e la solitudine fà più male del dolore-
-e i tuoi genitori?-
-mio nonno è tutto ciò che ho-
-quindi se sono con te, non ti fà male... e se me ne vado... sarebbe un problema per te?-
-sì- poi, Uphy rialzò la testa, guardandolo e pronunciando quelle parole che, il moro, avrebbe ricordato per tutta la vita -io... voglio che tu viva, Ace- le lacrime le rigavano le guance e nei suoi occhi erano velati da un dolore profondo ma, lui poteva vedere, che le sue labbra erano tirate in un sorriso dolce, solo per lui.
Ace si grattò la testa, sbuffando -ma... io odio i mocciosi viziati come te- a quelle parole Uphy s'indispettì
-non sono un moccioso viziato! Sono forte!-
-forte? Quanto sei forte? Sei un ragazzo ma piangi come una femminuccia!- ribattè Ace, a quel punto Uphy scoppiò -MA COME TI PERMETTI! IO SO FARE COSE CHE TU TI SOGNI SOLAMENTE... E POI, VISTO CHE PARLI TANTO, IO NON SONO UN MASCHIO SONO UNA FEMMINA, IDIOTA!-.
Ace stava per ribattere quando il senso delle parole di Uphy arrivarono al suo cervello, e così, rimase a bocca aperta, fissando Uphy con aria incredula; Sabo era nella medesima posizione.
-Tu sei... una ragazza?!- disse il biondo, dopo qualche minuto, riprendendosi per primo, mentre Ace stava ancora fissando Uphy, scioccato.
-sì... perchè? Non lo avevate capito?- i due scossero la testa in diniego -oh, beh... credo sia per via dei capelli corti- disse Uphy, ed i due ragazzi per poco non caddero a terra per l'idiozia dell'affermazione -perchè? C'è qualche problema se sono una ragazza?- chiese Uphy regalandogli uno sguardo omicida e liberando delle piccole scariche elettriche che iniziarono a scoppiettare su tutto il suo corpo; i due si scambiarono uno sguardo preoccupato e pensarono all'unisono "meglio non farla arrabbiare" quindi dissero in coro -assolutamente no!- a quelle parole, Uphy si rilassò e l'inquietante scoppiettio cessò.
-Ad ogni modo- iniziò Sabo -cambiando discorso, io ho un piccolo problema... ho vissuto tutta la vita in questo mucchio di spazzatura... ma da domani, noi tre, avremmo le nostre vite prese di mira dai pirati... quindi devo trovare un altro posto dove andare a vivere- Ace eUphy si scambiarono, per la prima volta, un'occhiata d'intesa: loro avevano il posto perfetto.


Al rifugio dei banditi, qualche ora dopo.
-Ace! Uphy! Chi è questo?- gridò Dadan -yo! Tu sei Dadan, giusto? Io sono Sabo!- disse il ragazzino stringendole la mano -Sabo?! Conosco quel nome! Ho sentito dire che sei piuttosto pericoloso!-
-oh, davvero? Beh... io ho sentito dire che tu sei una vecchia strega!- rispose amabilmente lui.
Così, Sabo venne a vivere nel rifugio dei banditi di montagna.
Nei mesi successivi, Ace, Sabo e Uphy, incominciarono ad andare all'avventura insieme, consolidando sempre di più la loro amicizia: prima combattendo contro animali selvatici nela giungla, poi contro i mocciosi di città ed i cattivi nel GrayTerminal e infine, nell'insenatura dei pirati; finchè i loro nomi non diventarono abbastanza famosi da raggiungere il regno di Goa.



Capitolo finito! Ora potete pure tirarmi la frutta e la verdura marce, se volete T_T , sò benissimo che questo è il peggior capitolo che ho fatto fin'ora, ma questa è l'unica idea che mi è venuta, spero che apprezziate almeno lo sforzo!
Saluti e baci da black dalia

  
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