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Autore: Enkai D Higan    10/03/2012    7 recensioni
< NO! LASCIAMI IN PACE! NON MI TOCCARE! >
< Sta un po' zitta terrestre! > Ordinò l'omone, per farla gridare di più. Infatti aveva mentito, le urla delle sue vittime lo eccitavano solo di più.
< VA BENE! VERRO' CON TE! MA TI PREGO AIUTAMI! >
FF SOSPESA *** PER IL MOMENTO*** MI SCUSO PER IL DISAGIO***
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Freezer, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'VegetaXBulma '
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< Ma che vuol dire? E' addirittura più forte di un Saiyan? >
 
Una mano le afferrò il mento, in modo lieve, ma inquietante.
Il Principe si accostò all'orecchio della ragazza, che tremava.
 
< Io non sono un Saiyan qualsiasi, sono il Principe dei Saiyan... > Le sussurrò, con un velo di malizia.
< N-Non... >
< Non parlare...- Le soffiò il guerriero sulle labbra- Non tutti qui zittiscono come faccio io... >
< ...I-Io... > Cercò nuovamente di ribattere, senza risultati.
< Shhh... >
 
Il Principe era sempre più vicino a quelle tanto agognate labbra. Non sapeva nemmeno il motivo, non era a conoscenza del perchè lei fosse così attraente.
Dal canto suo, la terrestre, continuava a tremare, in attesa che qualcosa avvenisse.
 
Erano oramai a pochi millimetri di distanza fra loro.
Tenendo tra due dita il mento della ragazza, finalmente, si decise.
Sfiorò nuovamente le labbra di lei, finchè una passione divampante, nel corpo di entrambi, fece mutare quel innocente gesto, in un bacio trasportante.
 
La terrestre era visibilmente confusa, però.
Prima le dice di non farsi strane idee, poi la bacia di nuovo.
La stava forse prendendo in giro?
 
Quel delicato equilibrio fu spezzato dal brusco arrivo di un mostro viola, con delle corna nere e lunghe.
 
< Ehi tu! Sporco Saiyan! Me la fai conoscere questa bella donna? >
< No. >
< Lasciamo decidere a lei, no? Io posso convincere Lord Freezer a costruirti una stanza stupenda tutta tua, piena di gioielli. Io sono appena sotto la posizione del Grande Freezer, lui invece...- Disse indicando con nonchalance il Principe, che non esitò a prendere tra le mani quel dito e a slogarlo, provocando non poco dolore al capitano Ginew, che non lo fece troppo trapelare -...Lui è sotto la squadra Ginew, appena al terzo posto. Scegli pure. >
 
La terrestre, non potè non notare gli occhi ardenti di desiderio, che aveva assunto l'umanoide violaceo, mentre il Principe, guardava senza troppe preoccupazioni un punto fisso nel vuoto.
 
< B-Bhè...- Cercò di rispondere, balbettando -...Io...Sceglierei...>
< Parla bella! Non ho molto tempo. Chi scegli? >
< Io...Scelgo...Il Principe Vegeta... >
 
Si decise a dire, provocando il disappunto di Ginew.
 
< Cosa hai fatto a questa qui? L'hai zittita ben bene eh? >
 
Chiese poi, il violaceo, al Saiyan, che lo guardò un po' tagliente. Questa domanda, fece irare particolarmente la giovane, che scoppiò come una mina.

< Perchè devo essere una sporca puttana?! Perchè non posso essere una donna normale su questo schifoso pianeta?! Perchè cazzo devo essere il suo giocattolo?! Meno che tanto uno tuo?! > Si stava sfogando a poco a poco.

Ma...Un momento! Aveva detto "meno che tanto"...
 
< Come ti sei permessa donnaccia?! Io... >
 
Urlò, protendendo un braccio verso la ragazza, ma si bloccò ad un'occhiataccia del Saiyan.
 
< Come ti sei permesso tu solo a guardarmi con un sguardo che faceva venire voltastomaco e brividi allo stesso tempo?! Ti ripeto che io non sono una puttana! >
 
Lasciando il mostro stizzito, si incamminarono, accompagnati dalla risata sadica del Principe.
 
< Su questo dannatissimo pianeta avete un orologio? La smetti di ridere?! >
< Non darmi ordini, ti ripeto. Te ne potresti pentire amaramente quando ti sarai accorta che non mi servirai più. Comunque sia, se fossi davvero così intelligente, avresti notato che c'è un orologio proprio davanti a te. > Disse, con poco garbo.
< Sono le...Novanta?! Ma quanto dura un'ora qui? > Urlò guardando sconcertata il Saiyan.
< Esattamente come sessanta minuti terrestri. Sono i giorni che durano ben cento ore. >
< E' notte... Si vedono le stelle? > Chiese con luce brillante negli occhi.

Il Principe le rispose con un silenzio abbastanza irritante.
Si incamminarono, però,verso una porta abbastanza grande, che il Principe aprì con una calcio.
Dentro vi era un letto enorme a baldacchino, con i veli neri e le lenzuola rosso amaranto. Le testate del letto erano in un marmo strano e nero, con qualche finitura color platino. Affianco c'era un altra porta, più piccola, che celava una stanza. Su di un mobile, simile ad un comò, anch'esso nero, ma anche con dettagli argento, c'erano due candelabri, in simil ferro battuto. A destra, vi era un grandissimo specchio, che rivestiva un'intera parete. I muri erano neri, con riflessi d'oro.
La terrestre si guardò intorno, stupita da tanta eleganza.
 
< Ma... Non è un planetario... >
< Infatti. Accontentati della la mia stanza. >
< Wow... Ma cosa ci faccio nella tua stanza?! >
< Non dovevi vedere il cielo?- Disse accennando con la testa ad un'enorme vetrata- E poi se ti buttavo fuori non mi saresti più servita. > 
 
Il Principe venne seguito fino ad una specie si terrazzo, enorme.
Lì si potevano ammirare molte costellazioni, tutte splendenti.
Ma c'era anche la luna piena, di cui Vegeta rimase turbato e affascinato allo stesso tempo.
Bulma accortasi del nuovo color rosso che tingeva gli occhi del Principe, della coda, che ora oscillava formando tante "S", si affiancò subito al Saiyan, cercando di rimediare.
 
< Non guardare la luna. Guarda me! Non la luna! >
 
Temendo stesse per trasformarsi in ciò in cui Goku mutò anni prima, si avvicinò ancora a lui.
 
< Non costringermi a... >
 
Il suo corpo tremava, fremeva, dal desiderio di trasformarsi in Oozaru, ma la ragione lo portava a resistere a quel dannato satellite. Strinse un braccio alla terrestre, come per allontanarla.
 
Lei, però, si decise ad avvicinarsi, a prendere il suo viso tra le mani e a sfiorarne le labbra con le proprie.
Finalmente riuscì a degnarla di un'occhiata, durata un istante, per poi formare una sfera di energia che mandò in direzione della luna. Quest'ultima esplose dopo pochi secondi, provocando la reazione del Saiyan, che spostò bruscamente la terrestre.
 
< Non dovevi farlo! >
< Cosa non...? >
< Non avresti dovuto baciarmi! Tu...Io...Tu per me non sei nulla! Sei una banale puttana! >
 
Urlò irritato, provocando la reazione della donna, che corse verso la porta, la aprì e la richiuse alle sue spalle.
Come aveva solo potuto pensare che un cinico e sadico Saiyan, potesse provare qualcosa per lei?
 
Non sapeva neppure dove stesse andando, si accorse solo che si era persa. Continuò a girare, finchè qualcuno non l'afferrò per i capelli e per la pura svenne.
 
Un omone grosso e rosa, tutto spinoso, imboccò la strada per la sua stanza.
Purtroppo per lui, qualcuno lo atterrò, con un pugno, riprendendosi la terrestre. La sua terrestre.
La poverina ancora assopita veniva sbattuta di qua e di là, come un oggetto.
 
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*
 
Si ritrovò su di un letto, rosso amaranto.
Si alzò a sedere di scatto, scossa, e si ritrovò a pochissimi centimetri di distanza dal viso del Principe, che le era seduto accanto.
Subito si corrucciò, ricordando l'episodio di qualche tempo prima, voltando il viso dall'altra parte e allontanandosi.
 
< Niente ringraziamenti? > 
< Sta zitto Saiyan! > Lo imitò lei, non degnandolo di uno sguardo.
< Io non sto zitto! MAI! > Continuò con quel gioco infantile.
 
Finalmente si voltò verso di lui, irata e offesa. 
 
< Non dovevi farlo mio caro! Non ti importa di nulla di me no? >
< Mi servi terrestre. >
< A cosa? >
< In realtà non hai un utilizzo ben preciso, mi servi. E basta. >
< Mi stai forse prendendo in giro? >
 
Si ritrovò scaraventata, distesa sul letto.
Con il collo cozzato da una mano che la opprimeva, ma con delicatezza.
Quella due sue distese azzurre erano del tutto vuote, senza una luce propria, come erano solite ad emanare.
Il Principe ridusse gli occhi a due fessure, irritato.
 
< Come ti sei permessa a farti toccare da altri?! > Le sussurrò, con astio.
< Allora ti importa qualcosa di me. > Disse atona, spostando lo sguardo da un altra parte.
< Non c'entra se mi importi o non mi importi di te, tu sei di mia proprietà. >
< Rispondimi. Ti importa qualcosa di me? >
< Non mi importa niente di nessuno. >
< E allora perchè hai scelto proprio me, tra miliardi di persone? E soprattutto perchè hai voluto una persona? Non ti andava un cesso di Robot?! > Chiese, inviperita, ma atona. 
< Non ti ho scelta. Volevo solo farti soffrire ancora di più. >
< Bene. Ci stai riuscendo. Bravo. >
 
Fuori del tutto indifferente, ma dentro qualcosa lo stava divorando.
 
   
 
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