Un grazie particolare a chi ha recensito…soprattutto
alla cara miyu90 ormai la mia lettrice assidua e alla nuova Diavolettadark!!! Grazie mille per le bellissime recensioni. Un grazie particolarissimo va a miyu90 che mi ha saputo
consigliare e incoraggiare con una semplicissima recensione!! Non vi trattengo
oltre…un bacio
Niiral
PUNIZIONE CON SIRIUS
Chiara e Sirius si erano
diretti al campo con non pochi problemi. I ragazzi li fermavano per i corridoi
congratulandosi per la fantastica partita. Ritornati al campo, incontrarono la
squadra di Corvonero che mestamente si dirigeva sconfitta verso il castello.
Chiara e Sirius si guardarono e con un cenno d’assenso Chiara urlò:«Ehi Patil!» il Capito Corvonero si girò e fece cenno alla
squadra di andare avanti senza di lui. Chiara e Sirius si avvicinarono. La
ragazza fu la prima a parlare.
«Allora Eric-disse
sottolineando l’ultima parola- come è che dicevi
stamattina? Che avremmo perso? A me non pare visto che
non sei riuscito a parare neanche un colpo!»
«Lasciami
perdere Williams, non è giornata!» Sirius a quel punto intervenne.
«Come Patil fino a pochi
giorni fa la chiamavi per nome, siamo ritornati alle
formalità?»
«Stai zitto Black! Solo un
rinnegato come te può ancora correre dietro ad una del
genere!» disse indicando Chiara.
Chiara trattenne Sirius,
pronto a lanciarsi contro il rivale e poi fece una cosa inaspettata. Colpì
Patil. Un pugno dritto dritto
sul naso. Il ragazzo si accasciò tenendosi il naso sanguinante. Chiara si inginocchiò vicino a lui e gli disse all’orecchio:«Vedi Eric, tu sei un fallito e Sirius è mille volte meglio di
te! Ah e per tua informazione, metà scuola mi viene dietro, tu sei l’unico idiota
che ha avuto l’opportunità di starmi vicino e non l’hai sfruttata, quindi il
deficiente sei solo tu.» si
alzò e lo vide allontanarsi, e quando era ancora a portata di voce disse:«Ti
conviene non dire a nessuno chi è stata la causa del tuo piccolo incidente, la
prossima volta potrei essere meno gentile!»
Patil si allontanò in tutta
fretta.
«Lo sai
Chiara, sei veramente inquietante a volte!» le disse Sirius.
«Lo so! Ma
ora muoviamoci altrimenti non finiremo mai! Non voglio arrivare in Sala Comune
a festa finita!» poco dopo, vestiti ancora con la divisa del Quidditch pulivano
gli spalti dello stadio. Fortunatamente gli studenti erano stati abbastanza
clementi. Forse impegnati a vedere le acrobazie dei giocatori, si erano
momentaneamente dimenticati di sporcare lo stadio. Era passata almeno mezz’ora.
I due ragazzi continuavano a
cantare a squarciagola un inno trionfale inventato al momento. Si tiravano le
cose che si trovavano in mano e si rincorrevano per gli spalti. Proprio in quel
modo Chiara era caduta, battendo il sedere a terra e provocando grasse risate
di Sirius. Rialzandosi la ragazza fu colpita da un piccolo riverbero rosso e in
quel momento ricordò…
Era
l’estate tra il secondo e il terzo anno. Quell’anno aveva invitato Lily per il
resto dell’estate a casa sua, in un piccolo paesino del Devon.
Chiara viveva in una piccola casa in campagna un po’ isolata dalle altre.
Quel
giorno lei e Lily erano andate a fare un piccola escursione
nelle vicinanze, dato che il tempo era dei migliori.
Il
sole brillava e una leggerissima brezza spazzava via le nuvole dal cielo. Era sera è stavano ritornando a casa. La porta di casa era
stranamente aperta e dall’interno provenivano strani rumori. Tirò fuori la
bacchetta. In quei tempi la portava sempre con sé. Come diceva sempre suo padre:”meglio essere espulsi che rischiare la vita, un’espulsione
si può sempre annullare, ma la vita una volta persa non si può fare niente”.
Suo padre era uno degli Auror più affermati del Ministero .
aveva catturato decine di Mangiamorte e per questo era
stato minacciato tante volte di morte. Chiara aveva imparato da lui le tecniche
difensive fondamentali. Chiara adorava suo padre, anche per questo voleva
diventare un Auror.
Si
era avvicinata. Dall’interno provenivano delle grida.
Entrò
seguita a ruota da Lily. Vedeva dei lampi di luce rossa e verde
provenienti dal salotto. Si avvicinò lentamente. Le urla aumentavano. Si
affacciò. Sua madre era a terra e perdeva sangue dalla testa. Un mangiamorte
era steso a terra, esanime. Suo padre lottava con un Mangiamorte. Chiara e Lily
guardavano la scena sconvolte. Chiara avanzò e disse:«Papà…» il padre sentendola le gridò:«CHIARA SCAPPA!!!
CERCA AIUTO! PRESTO! PORTA LILY VIA DA QUI! ORA!» e continuò a combattere. Chiara trascinò Lily via, corsero fuori scappando lontano.
Correvano
a perdifiato, lungo la strada. Chiara in testa. Correvano a perdifiato per i
campi di frumento. La notte era ormai scesa. Continuavano a correre. Il vento
le sferzava la faccia impedendo alle lacrime di uscire. Improvvisamente
urtarono contro qualcuno. Alzarono
lo sguardo spaventate. Un uomo sulla quarantina scuro in viso le
osservava guardingo.
«Siete
voi Chiara Williams e Lily Evans?» le interrogò. Le ragazzine annuirono
sospettose. L’uomo si chinò e le sollevò di peso.
«Sono
un Auror del Ministero. Ho bisogno di parlare con tuo padre!» Chiara, lo guardò
sconvolta e in poche parole gli spiegò quello che stava succedendo a casa sua.
«Ora
dovete fare una cosa. Io devo Smaterializzarmi al Ministero per chiedere
rinforzi. Voi dovete rimanere qui, e non dovete
muovervi per nessun motivo al mondo, capito?» le due ragazze annuirono e si
sedettero tra le spighe spezzate dalla furia della loro corsa. L’uomo in men che non si dica sparì con un
rumore secco.
Aspettarono
per un tempo che parve loro lunghissimo.
Un
altro sonoro rumore e un gruppo di circa una decina di Auror
apparvero dinanzi ai loro occhi. Balzarono entrambi in piedi. L’uomo misterioso
si avvicinò a loro e disse loro:«fateci strada» le due
ragazzine cominciarono a correre seguite dagli Auror. Arrivarono alla casa. Su
di essa troneggiava il marchio nero e un silenzio
opprimente interrotto da un cane che abbaiava in lontananza. Due uomini
trattenevano le ragazze. L’uomo misterioso sembrava essere il capo.
«Voi
due laggiù! Andate a vedere se i babbani hanno visto qualcosa.
Nel caso che abbiano qualche notizia fatevi dire tutto
il possibile e poi chiamate
Chiara
guardava solo in un punto. Vicino al divano, la faccia contratta in una smorfia
di dolore, giaceva il signor Williams. La bacchetta ancora stretta in pugno.
Chiara cercò di divincolarsi dalla presa dell’Auror.
«PAPààààà!» calde lacrime, le rigavano il viso ancora troppo
giovane per provare un dolore così forte. Continuava a
divincolarsi. L’uomo misterioso diede l’ordine di lasciarla andare.
Corse
verso il corpo di suo padre. Inciampò, si rialzò,
continuando a piangere. Si avvicinò al corpo del padre. Piangeva e gli
accarezzava le guance.
«Papà,
tu non puoi lasciarci. Ora come faremo io e la mamma? Non possiamo andare
avanti senza di te! Perché sei dovuto morire eh?» lo
abbracciava e piangeva sommessamente. Lily si avvicinò lentamente e le
mise una mano sulla spalla. Chiara si voltò e le disse:«Lily,
lo hanno ucciso! Giuro che io mi vendicherò di loro. Una parte di me adesso
muore con mio padre, ma devo fare giustizia per lui e per mia madre.» e si accasciò sul corpo senz’anima
di suo padre.
Poco
dopo riuscirono a forza a portare via la ragazza dal salotto di casa sua.
Le lacrime scendevano copiose
dagli occhi della ragazza. Sirius aveva ascoltato con attenzione il suo
racconto. Il Ragazzo le carezzava i capelli e le aveva circondato
le spalle con un braccio. Lei con la testa appoggiata sulla sua spalla, e le
mani sul suo petto, piangeva tutte le lacrime che per
anni aveva trattenuto. Come poteva essere possibile che l’impassibile Williams,
nascondesse dietro di se un simile dramma?
La ragazza si rialzò,
asciugandosi le lacrime con la manica della casacca.
«Scusa ti ho
bagnato tutta la maglia!» disse sorridendo.
«Se questo bastasse
a far comparire un sorriso, sul tuo bel visetto, puoi continuare a bagnarla!»
Chiara lo guardò, rise ed arrossì. In quel momento Sirius si fece coraggio e le
diede un piccolissimo e castissimo bacio sulle labbra.
Lei si ritrasse subito,
toccandosi le labbra. Si alzò e si allontanò velocemente. Sirius si prese la
testa tra le mani, dandosi mentalmente dello stupido.
Chiara continuava a
camminare. La cosa che più la stupiva era che quel bacio non le era per niente
dispiaciuto.
Si voltò e sorrise vedendo
Sirius in quella posizione melodrammatica. Si avvicinò, gli prese il mento
nella mano, e posò le sue labbra su quelle mascoline di un Sirius molto
sorpreso. Si staccò e gli disse:«Chissà, forse questo
sorriso riuscirai a vederlo più spesso!» e detto questo se ne andò lasciando
Sirius al settimo cielo.
Le cose non sarebbero state
le stesse da quel momento.
Mi scuso per l’enorme ritardo ma purtroppo la scuola
non mi da tregua!! Cercherò di essere
più veloce!!!
Niiral