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Autore: inbadlounds    11/03/2012    7 recensioni
Klaine | OS | Missing moments dopo la 3x14.
Dal testo : «Speriamo che ci sia di nuovo quel giudice!» esclamò entusiasta Blaine, «quel conduttore di film horror notturni, Dentaguzzi. » continuò eccitato, mentre un brivido percorse il collo del più alto intanto che con fare disinvolto si allentava la stretta della maglia, cosa che non sfuggì a Blaine.
«È stato fantastico! Un’entrata degna di nome! … Non dirmi che ti fa paura? » domandò stupito il moro, vedendolo con un espressione inorridita sul volto. Il soprano alzò gli occhi al cielo.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Kurt/Blaine
Rating: Giallo
Genere: Sentimentale, Fluff 
Avvertimenti: One-shot.
NdA: Dunque, con questa approdo - finalmente - nel fandom di Glee. Mi è uscita così, guardando l'ultima puntata di Glee prima della pausa, e si..ci ho impiegato ben due settimane, ma c'è l'ho fatta. 
Parole: 1.470 secondo word.


_ Di cupcakes e denti aguzzi _


L’odore dei cupcakes appena sfornati, così simile al profumo dolciastro di un prato fiorito, il tutto mischiato all’odore dolce e potente della vaniglia, invase le narici di Blaine nel momento in cui, in quel pomeriggio di marzo, entrò nella cucina di casa Hummel.
Il moro si accostò allo stipite della porta, mentre una figura alta e snella, che trafficava qua e là con gli utensili, noncurante di essere osservato, sembrava in preda ad una crisi isterica.
Blaine non riusciva proprio a capacitarsi di quanto il suo ragazzo, nonostante il grembiule da cucina e le mani coperte da enormi guantoni, riuscisse a essere così dannatamente perfetto e – dio - così sexy.
Osservarlo, mentre quest’ultimo continuava a spalmare la glassa su ogni sorta di cupcakes, mentre si mordicchiava il labbro inferiore e sul viso aveva un’espressione così concentrata, mandava in estasi Blaine, che, se avesse potuto, l’avrebbe posseduto seduta stante, senza tante cerimonie, lì, sul tavolo della cucina. Ma per chissà qualche strano motivo era ancora lì, appoggiato alla porta, a fissarlo intensamente.

Doveva esser passato un po’ di tempo, un po’ troppo forse, perché di punto in bianco Kurt si voltò, tra l’ammaliato e il sorpreso, vedendo il suo ragazzo intento a fissarlo. D’istinto le guance di Kurt presero colore.
A un anno di distanza, Blaine continuava ad avere un certo effetto su di lui, nonostante non fossero solo vecchi e buoni amici.

 « Ehi, Blaine. »

Ogni volta che Kurt pronunciava il suo nome, Blaine sentiva una piacevole scossa corrergli lungo la schiena a mo’ di una mandria di bufali inferociti che, al passaggio, alzano polvere e fanno tremare la terra.
Tremava perché, diamine, era finalmente solo il suo nome che usciva da quelle leggiadre labbra.
« Stai bene? » chiese il soprano, continuando a non ricevere risposta dall’altro.
« Sì… C- cosa stai cucinando? »
Kurt prese uno sgabello e sistemandosi al bordo del tavolo e, di conseguenza, di spalle al moro, iniziò a decorare i cupcakes.
Subito dopo, fu imitato da Blaine che, sedutosi di fronte a lui, inizio a prendere un cupcakes e decorarlo a mò di arcobaleno, sotto l’occhiata scettica del compagno.
 
Passarono un’abbondante mezz’ora - tra un cupcakes e altro - parlando dell’ultima rivista di Vogue, della nuova linea di Alexander McQueen, dell’ultima canzone di Katy Perry, delle rispettive condizioni di Karofsky e della loro compagna, nonché amica, Quinn, fino della loro vittoria alle Regionali e delle future Nazionali.
« Speriamo che ci sia di nuovo quel giudice! » esclamò entusiasta Blaine, « quel conduttore di film horror notturni, Dentaguzzi. » continuò eccitato, mentre un brivido percorse il collo del più alto intanto che con fare disinvolto si allentava la stretta della maglia, cosa che non sfuggì a Blaine. 
«È stato fantastico!  Un’entrata degna di nome! … Non dirmi che ti fa paura? » domandò stupito il moro, vedendolo con un espressione inorridita sul volto.
Il soprano alzò gli occhi al cielo.
« Blaine, non stiamo affrontando quest’argomento, vero? » grugnì.
Perché Kurt di affrontare l’argomento “Denti Aguzzi” proprio non ne voleva sentir ragione.
E Blaine, Blaine d’altro canto non riusciva proprio a capacitarsi come il suo ragazzo potesse disprezzare tale cosa.
Insomma, si era già fatto un film, che di casto non aveva nulla, al pensiero di cosa potessero fare quei denti sulla sua pelle nivea, mordicchiandola appena.
Sorrise appena, mentre Kurt riprendeva a parlare di dove venissero ospitate, secondo lui, le Regionali.
Poiché quest’ultimo continuava a ciarlare nominando posti sempre più assurdi intanto che corrugava un po’ la fronte e inclinava leggermente la testa di lato, con un’aria pensierosa; un’idea balenò nella mente di Blaine e, fortunatamente, il caso volle che avesse a disposizione l’occorrente che faceva a caso suo.
Con quel luccichio negli occhi e un ghigno beffardo si alzò borbottando semplicemente un flebile «Bagno» all’occhiata interrogativa dell’altro e filò spedito, salendo due gradini alla volta, nella stanza di Kurt dove aveva appoggiato la borsa e preso l’occorrente, si chiuse in bagno.
 
Gli ci volle più tempo del solito a sistemarsi il tutto e Blaine fremeva d’eccitazione per quello che sarebbe successo da lì a poco.
Passò la lingua in mezzo ai denti, soffermandosi in modo particolare sui canini e dandosi un’ultima occhiata allo specchio, si accinse ad aggiungere il suo adorabile e ingenuo ragazzo, ignaro di tutto ciò.
Raggiunse la cucina facendo il minimo rumore e si soffermò sulla soglia, giusto il tempo di contemplare il suo ragazzo che - di nuovo la fortuna era dalla sua parte - gli dava le spalle, intento in una minuziosa decorazione mentre dondolava leggermente la testa di lato, lasciando intravedere buona parte di pelle scoperta.

La fortuna era decisamente dalla sua parte.

Senza indugiare un secondo di più Blaine raggiunse il suo ragazzo e con gesto lesto gli bendò gli occhi con la vecchia cravatta dei Warblers.
« Cos - » farfugliò il soprano, mentre un « Shhh » gli fu soffiato vicino all’orecchio in un modo talmente eccitante da mandarlo in iperventilazione seduta stante. 

Concentrati, Kurt. Concentrati.

Deglutì forte mentre sentiva il tocco umido di un dito che seguiva la linea del collo, lasciandosi dietro una scia bavosa, prontamente sostituite dalle labbra di Blaine.
Infatti, il moro stava dando leggeri baci su quella pelle nivea, mentre con l’altra mano esplorava e stuzzicava ogni centimetro di pelle scoperta, iniziando dal lobo dell’orecchio. Intanto che i baci diventavano sempre più profondi e meno casti, con la lingua che dava il suo contributo tracciando anelli immaginari lungo la pelle, la mano esploratrice passò lungo l’incavo del collo per poi salire fin su al mento e poggiarsi lievemente sulle labbra morbide del soprano.
Tutto successe in modo così veloce e confuso che Kurt faticò a capire l’ordine degli eventi.
Soffocò un gemito quando percepì due punti pizzicargli il collo, prima lentamente poi con una certa foga e non impiegò molto a capire che quei canini erano decisamente più appuntiti del solito. Blaine sentendo tra un gemito e l’altro che il tenore stava per parlare – cosa che non poteva permettere, perché, dio, era tutto così stupendamente piacevole – senza pensarci due volte infilarono due dita nella bocca dell’altro.
Sentendo le dita del moro nella sua bocca, Kurt perse la pazienza e maledicendo mentalmente Blaine per averlo fatto cedere, iniziò a succhiarle avidamente, finché tutto divenne un’unione di dita, denti e saliva.
Tutto ciò che stava accadendo, eccitava da morire il più piccolo e Kurt, Kurt ci sapeva fare con quella lingua, attorcigliata alle sue dita.
Kurt grugnì di disappunto quando le dita di Blaine lasciarono quell’avida dimora che venne prontamente invasa dalle labbra di Blaine e questa volta tutto divenne un gioco di labbra, denti, lingua e saliva. Un miscuglio di sensazioni invasero la mente di Kurt, quando, con la lingua tracciava il contorno dei canini di Blaine – che poi, dove li aveva presi, ancora non se lo spiegava – e, sì, erano decisamente così eccitanti che nemmeno si accorse della mano che palpava lievemente il suo petto, stuzzicava i suoi capezzoli sopra la stoffa fino a raggiungere l’ombelico e ancora più giù, sfiorandogli la coscia e la sua erezione, che ora, pulsava terribilmente.
Blaine, con la mano a coppa sull’erezione dell’altro, si divertiva a stuzzicarlo volutamente, prima piano poi sempre con più frequenza e mentre i gemiti di Kurt diventavano più acuti, più le spinte di Blaine aumentavano, e presto, con piacere di entrambi, sarebbero venuti lì, nei loro pantaloni.
Ma, il caso volle che la fortuna, poiché dal primo momento di quella giornata così clemente era loro benevola, voltò loro le spalle, e tutto successe in una manciata di secondi.
Nel momento esatto in cui Kurt percepiva di star per venire, con una mano afferrò, da dietro, la nuca di Blaine, e mentre reprimeva un sospiro, il rumore di un cigolio della porta d’ingresso che venne spalancata con poca delicatezza, accompagnato dal rumore del borsone pesantemente lanciato a terra e dei passi frettolosi, raggiunse l’orecchio di Blaine e con scatto felino, seppur controvoglia, lasciò le labbra di Kurt e sfilandogli  la cravatta dagli occhi, tornò a sedersi esattamente dov’era prima, al lato opposto del tavolo, ghignando all’espressione prima esterrefatta poi perfettamente crucciata del proprio ragazzo, comprendendone il motivo.
« Che buon profumino! » esclamò Finn, alla vista dei cupcakes, quando raggiunge la cucina, ignaro di ciò che aveva interrotto e delle tacite maledizioni che il fratellastro gli lanciava, salutando con un cenno Blaine e dando una pacca sulla spalla all’altro.
« Stasera non mangio a casa » continuò « Rachel » disse semplicemente e afferrando un dolcetto, lo divorò seduta stante e s’incamminò verso la doccia.
Quando i due ragazzi sentirono l’eco della porta al piano superiore chiudersi e subito dopo lo scroscio della doccia , entrambi, guardandosi negli occhi, tirarono un sospiro di sollievo e Blaine, per dar voce ai pensieri di Kurt, sussurrò
« Non sperare che sia finita qui », provocando un’ondata  imbarazzante e allo stesso tempo lusinghiera dell’altro.
 
 
..The end (?)* .
 

 


N/A: Eccomi qui. *3* Uscita dal baratro del bloccodello(pseudo)scrittore.
Prima fic su G L E E . No, ma ci credete?! G L E E ! *-* E come inaugurarlo se non con la Klaine? *cof*
Direi che sono soddisfatta del risultato, nonostante sia stato un parto difficile >w< Tutta colpa di quel sant'uomo che è Ryan Murphy.
Insomma è gay dichiarato e ci mette FinchelFinchelFinchelSexFinchel e ancora FinchelFinchelFinchel. Ok che sono "la coppia" , ma una fottutissima sex Kliss (klaine kiss) ci poteva benissimo essere, a caso, senza Seb, Dave o altri a rompere. 
E quando dico sex Kliss intendo qualcosa che non sia un strusciamento di nasi, per l'amor del cielo. 
Scusate il minisfogo, ma ci stava. 
Ora passiamo ai ringraziamenti.
Sì, ringraziamenti alle mie tre bete, per esser state con me in questa cosa.
Ivana, senza lei, non ci sarebbe stata nessuna storia. Questa storia.
Panna, sei semplicemente fantastica. 
Marti, l'unica persona che avuto la sfortuna di conoscermi e sopportar i miei scleri.
I love youuuu, sweetie. 
Infine, lei, Thalia, la donna del Niff, che nonostante le rompevo sempre le balls - e quando ci metto, divento insopportabile - boh, l'adoro, semplicemente! (e non solo per le Niff che scrive! Leggetele *quandocivuolecivuole*)

E..boh, per concludere (?)

I ringraziamenti vanno anche a voi, futuri lettori che recensite, seguite, ricordate o semplicemente leggete questa fic.

P.S(*) Se otterò un numero superiore a 11 recensioni, forse, avrete un seguito. Forse.


A presto,
R i n.

*torna a sentire Teenage Dream*

 

   
 
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