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Autore: ColferAddict    11/03/2012    5 recensioni
“Due anni fa un volo nel cassonetto, l’anno scorso una granita dritta in faccia...”
E' questo il pensiero di Kurt varcando l'entrata del liceo McKinley per il suo ultimo primo giorno di scuola.
Se quello precedente per lui è stato "un anno niente male", come sarà l’ultimo anno di liceo?
Negli ultimi due anni ha conquistato amicizie importanti, ha trovato la sua anima gemella, ha combattuto il bullismo, ma sarà abbastanza?
Inoltre...
Santana vorrebbe concretizzare quell'amicizia che la lega a Brittany e trasformarla in qualcosa di più...
Dave sta cercando di trovare il coraggio per compiere il grande passo...
Artie desidera riavvicinarsi a Tina, non più sicura del suo amore per Mike...
Sam e Mercedes hanno discussioni che sembrano far capire loro che sono troppo diversi per stare insieme...
Rachel teme la fine dell'anno scolastico sicura che Finn non riuscirà a seguirla a NY...
Puck non ha sentito Lauren per tutta l'estate e si chiede se valga ancora la pena continuare a corteggiarla...
Quinn vorrebbe riavvicinarsi ad una sua vecchia fiamma ma non sa come fare...
Ci saranno nuovi membri nel Glee Club? I ragazzi arriveranno alle Nazionali? Vinceranno l'ambito premio?
Lo scopriremo!
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NDA: Si consiglia l'ascolto delle canzoni citate nel capitolo durante la lettura. Sono "Love on top" di Beyoncé e le altre due lascio a voi scoprirle. 

Capitolo 14: Provocazioni

 

Okay.

Il momento era giunto. Adesso toccava a lei. Osservò i quattro ragazzi che si aggiustavano le giacche attendendo l’inizio dell’esibizione. Si erano già posizionati di fronte ai rispettivi microfoni e la stavano guardando probabilmente in attesa di un segno per cominciare.

Ma lei non era pronta. No, assolutamente.

Tutto il resto del Glee stava aspettando la sua esibizione che aveva chiesto straordinariamente di fare durante la settimana che precedeva le Provinciali. Ma ora se ne stava pentendo.

L’ansia le chiudeva lo stomaco e le seccava la gola.

Giusto! Aveva la gola secca: non poteva più cantare! Peccato...

No, non poteva farlo.

Aveva ragione Kurt. Non ne valeva la pena. Perdere Brittany per una sua paura non era accettabile.

E così, prima di cambiare nuovamente idea, raccolse tutto il coraggio che le era rimasto e sorridendo ai ragazzi che ricambiarono, fece segno all’assistente di scena di alzare il sipario. Ascoltò la musica iniziare a diffondersi nella sala e dopo essersi lisciata sensualmente la giacca bianca esattamente come quella di Beyoncé, si girò verso il suo pubblico intonando il primo verso della canzone.

 

Bring the beat in!

 

Iniziò a muoversi come avevano provato e tutti applaudirono riconoscendo la canzone. Non sapeva dove fosse la sua ragazza e quindi squadrò velocemente il suo pubblico ristretto, soffermandosi su Finn e Rachel sempre ridicolmente appiccicati, su Mercedes seduta accanto a Tina e Lauren, su Puck, Artie, Quinn e poi finalmente su di lei: Brittany. Era vicina alla professoressa Holliday e guardava incantata Santana, che sul palco stava facendo del suo meglio per farle capire che la canzone era tutta per lei. Assolutamente per lei.

 

Baby it’s you.

You’re the one I love.

You’re the one I need.

You’re the only one I see.

Come on baby it’s you.

 

Tutti a quel punto erano in piedi e portavano il tempo battendo le mani. Quella era l’esibizione del secolo per Santana e non solo perché la canzone si adattava perfettamente al suo timbro o perché stava ballando particolarmente bene, ma soprattutto perché, per la prima volta quell’anno, stava mettendo tutta se stessa in quella canzone, in quelle parole che sentiva così sue, in quel testo che dedicava con tutto il cuore a quella ragazza seduta in platea che l’amava con tutta se stessa.

 

Now everybody asks me why I’m smiling out from ear to ear.

(They say love hurts)

But I know

(It’s gonna take the real work)

Nothing’s perfect, but it’s worth it after fighting through my fears.

And finally you put me first.

 

Kurt, Mike, Blaine e Sam l’accompagnavano con il coro mentre continuavano a muoversi a tempo. Anche il professor Schuester sembrava rapito mentre lanciava segni d’intesa alla professoressa al suo fianco. E quando l’esibizione terminò e Santana indicò senza vergogna Brittany, tutti, già in piedi, applaudirono con entusiasmo, urlando il loro apprezzamento.

 

Finally you put my love on top!

 

Santana riprese fiato per qualche secondo quando si rese conto che Brittany era salita sul palco dalle scalette presenti in platea e l’aveva raggiunta, allacciandole le braccia al collo. La ragazza ispanica, completamente dimentica della stanchezza, ricambiò l’abbraccio.

«Mi perdoni?» sussurrò al suo orecchio.

Brittany non rispose, si staccò da lei tanto abbastanza da posarle un dolce e casto bacio sulle labbra. «» disse con convinzione. Santana sorrise e l’abbracciò di nuovo, più stretta di prima. Aprendo gli occhi mentre il suo mento era ancora appoggiato alla spalla della biondina, vide Kurt che sorrideva trionfante e mimò un “Grazie” con le labbra che, era sicura, lui avrebbe percepito. Infatti abbassò impercettibilmente la testa come per dirle “Prego” prima di scendere dal palco insieme a tutti gli altri.

«Allora ragazzi!» prese la parola Schuester a quel punto. «Ringraziamo Santana e i ragazzi per quest’esibizione senza precedenti, ma adesso dobbiamo passare alle cose serie».

«La scaletta per le Provinciali» chiarì la Holliday.

«Io stavo pensando a...» cominciò Will, ma fu prontamente interrotto dalla bionda.

«Non ci provare, Schue. Questa volta le canzoni le scelgono i ragazzi» asserì convinta. All’applauso da parte dei componenti del Glee, lui non poté far altro se non alzare le mani e lasciare tutto nelle mani dei suoi allievi.

«Cosa vi piacerebbe cantare?» chiese allora il professore.

«Qualcosa da mozzare il fiato» rispose immediatamente Puck.

«Che li lasci tutti di stucco» concordò Mike.

«Che faccia capire che siamo migliorati» aggiunse Mercedes.

«Che siamo cresciuti» precisò Kurt.

«Che non siamo dei perdenti» sorrise Artie. «Non più».

Will Schuester li guardò ad uno ad uno. «Cosa volete dire ai giudici in pratica?».

«Non fermateci ora» assicurò Sam con sicurezza.

«Perché noi siamo i campioni» completò Finn.

Tutti si guardarono annuendo. In quelle due frasi c’era il succo di tutto ciò che volevano trasmettere alla giuria e al pubblico. Ne avevano passate così tante ormai da non pensare più di essere perdenti. L’anno precedente erano arrivati alle Nazionali e avevano perso solo per un impulso momentaneo, altrimenti si sarebbero piazzati sicuramente. E, in quell’anno, si sentivano veramente dei campioni. Per come era stata allestita la squadra erano invincibili.

«Ragazzi?» attirò la loro attenzione Holly. «Esiste solo una band che può trasmettere tutto questo». Tutti, nessuno escluso, si protesero verso di lei.

«I Queen».

 

***

Sebastian stava seriamente valutando l’idea di cominciare a sbattere la testa contro il muro.

Tutto gli dava una prospettiva migliore rispetto a quella di starsene seduto per un altro secondo ad ascoltare Trent e Thad urlarsi contro perché “Welcome To My Life” è troppo deprimente come canzone, no invece, è stupenda! e cose così.

Tirò un teatrale sospiro di sollievo quando Wes impugnò il martelletto e zittì entrambi. Jeff, al suo fianco, gli sorrise, quasi colpevole: non gli aveva detto di come i Warblers impazzissero la settimana prima di una competizione. Stranamente, con il suo compagno di stanza si era istaurato un rapporto piuttosto normale: convivevano tranquillamente e non sentivano il bisogno di essere amici. Sebastian non voleva amici, non ne aveva bisogno. Lui voleva solo qualcuno di compagnia che non rompesse le scatole nei momenti meno opportuni. Con Jeff non erano giunti ancora a discutere dell’argomento “visite-notturne” ma Sebastian sperava che il suo compagno fosse fidanzato così da averlo più facilmente in pugno.

«Usignolo Smythe» lo chiamò Wes. «Avevi una proposta da fare per un assolo?».

«» rispose prontamente lui. «Io vorrei cantare “If I Had You”».

Trent, che stava bevendo un sorso d’acqua, iniziò a tossire; Thad lo guardò quasi con ammirazione, come a dire “Finalmente!”; Wes e David si scambiarono un’occhiata scandalizzata.

«”If I Had You”?» ripeté Nicholas.

«Sta scherzando?» domandò Nick, rivolto a Jeff che si strinse nelle spalle.

«Non è il nostro genere» commentò David.

«Secondo me Smythe ha ragione».

La sala, prima popolata da voci, piombò nel silenzio all’affermazione di Thad Harwood.

«Che cosa abbiamo fatto l’anno scorso? Il coro ad un Blaine Anderson che cantava una semplice “Hey Soul Sister”. Il nostro inno? “Raise Your Glass”. Davvero, ragazzi, siamo il massimo della trasgressione».

Nessuno riusciva ancora ad articolare una parola, tutti erano allibiti di fronte alle parole del capo-consiglio.

«Se vogliamo vincere, dobbiamo stupire i giudici. Sono sicuro che le New Directions lo faranno». Solo in quel momento cominciarono alcuni mormorii di approvazione. «Quindi, chi è a favore della proposta dell’usignolo Smythe?» chiese Thad e subito dopo alzò la mano. Sebastian, che non aveva tolto gli occhi da Thad per un secondo, si guardò intorno, notando che alcuni dei suoi compagni alzavano timidamente le mani. Un ghigno soddisfatto si formò spontaneo sulle sue labbra.

Wes diede qualche colpo di martelletto. «Allora è deciso. Congratulazioni Sebastian».

Tutti applaudirono e gli diedero pacche sulle spalle mentre lui si scambiava un’occhiata con Thad.

Perché lo aveva aiutato così?

 

***

I ragazzi si stavano preparando per lasciare la Dalton Accademy e raggiungere il liceo McKinley, ognuno nelle proprie stanze. Jeff era particolarmente nervoso: dopo la settima volta che ci aveva provato, era riuscito ad ottenere un assolo durante una gara importante. Il suo primo assolo!

E tutto grazie a Trent che si era dibattuto per ottenere di poter cantare Welcome To My Life alle Provinciali. Una canzone che, modestamente, gli calzava a pennello. Fino a quel momento era stato semplicemente entusiasta dell’occasione che gli si era presentata ma adesso, che era arrivato il momento di dimostrare quanto valesse, si sentiva ansioso. In realtà era terrorizzato.

«Ehy, Jeff» lo chiamò Sebastian dopo un po’, completamente disinteressato alle sue condizioni. «Non mi hai mai parlato a fondo di quei due... come si chiamano? Ah, sì. Kurt e Blaine».

Jeff si risvegliò dal suo stato di coma apparente e, senza aver davvero capito cosa intendesse il suo compagno di stanza, gli chiese delucidazioni.

«Sì, insomma» rispose lui. «Come si sono conosciuti, chi dei due porta i pantaloni nella loro relazione, chi sta sopra in pratica» precisò allo sguardo interrogativo di Jeff. Bastò questo riferimento sessuale a far risvegliare completamente il povero ragazzo che arrossì.

«E io che ne so».

«Come, non eri il compagno di stanza di Blaine?».

«Sì, ma non so cosa faceva quando era con Kurt!» esclamò il ragazzo, sempre più rosso.

«Ma quindi non eri il suo migliore amico...» ragionò Sebastian.

«Certo che lo sono!».

«Ma non ti dice nulla!».

«Mi ha detto che ha avuto un assolo!» ribatté Jeff. «Oh! Merda, questo non avrei dovuto dirlo...». Il ragazzo si coprì il volto con le mani, sicuro di aver combinato un casino.

«Interessante» commentò Sebastian, soddisfatto. «Nient’altro?».

«Dalla mia bocca non uscirà più una parola!».

«M-mm. Blaine è, per caso, un tipo geloso?».

Aveva trovato il modo di vincere alle Provinciali. Tutti alla Dalton erano a conoscenza del punto debole di Blaine e adesso che lo aveva trovato anche lui non si sarebbe fatto scappare l’opportunità di batterlo alle Provinciali. Sebastian si sorprese di se stesso per non esserci arrivato prima. Conoscendo quel ragazzo dalle chiacchiere dei suoi compagni, era così ovvio.

Il punto debole di Blaine Anderson aveva un nome: Kurt Hummel.

 

***

I Warblers erano arrivati. Rachel li osservò mentre camminavano – sfilavano, si corresse mentalmente – all’entrata del loro misero liceo pubblico. In testa i tre capi consiglio che subito si avvicinarono alla loro segreteria per controllare la loro iscrizione alla gara. Un ragazzino biondo, dopo aver urlato i nomi di Blaine e Kurt, si avvicinò a loro, abbracciandoli calorosamente e Rachel si accostò per ascoltare di cosa stavano parlando. Anche altri ragazzi si erano avvicinati a loro, sia dei Warblers che delle New Directions. Diciamo che queste ultime stavano dando il loro personale benvenuto.

«Abbiamo anche un nuovo membro quest’anno» disse Nick, che la salutò con un cenno.

«Davvero?» chiese Kurt. «E chi è?».

«Quello lì» indicò quello che Rachel riconobbe come uno dei tre capi consiglio. Thad, se non andava errata. Diamine, prima o un poi avrebbe dovuto imparare i nomi di quei ragazzi! Erano suoi avversari dopotutto.

Tutte le New Directions che avevano ascoltato si girarono verso il nuovo ragazzo e Rachel notò immediatamente il ghigno di Santana.

«Ve li scegliete tutti gay per un motivo ben preciso o è solo un caso?» chiese con finto scetticismo. Blaine e Kurt le lanciarono un’occhiataccia. Ma ciò che Santana non aveva calcolato era che il ragazzo in questione era a portata d’orecchio. Aveva sentito tutto, realizzò Rachel.

«Decisamente un caso» intervenne. «Scegliamo i nostri solisti in base a carisma, sensualità e talento. Tre cose che sembrano mancare a buona parte del vostro gruppo» aggiunse, squadrando Lauren, Mercedes e Artie che erano rimasti più in là a riscaldarsi.

Rachel, come anche Kurt, era rimasta a bocca aperta e non fece in tempo ad ascoltare la risposta di Santana che il professor Schuester la portò via, ricordandole di qualche cosa che non capì in quel momento.

Quello che Schuester non sapeva era che da lì a poco si sarebbe scatenato l’Inferno.

In perfetto stile Lima Heights.

 

***

Blaine non conosceva quel ragazzo nuovo. Né avrebbe voluto conoscerlo. Da come aveva risposto a Santana non doveva essere esattamente uno stinco di santo. Anzi, sembrava piuttosto presuntuoso. Dopo che Sam e Puck ebbero portato via di peso Santana e dopo una notevole opera di convincimento da parte di Brittany per non uccidere quel ragazzo nuovo, si era tornati a respirare un’aria tranquilla. Ma Blaine non poteva beneficiarne, perché quel ragazzo aveva trattenuto lui e Kurt a parlare.

«Voi due dovete essere Kurt e Blaine, giusto?» chiese, quando Santana fu portata via come se nulla fosse successo.

«Blaine Anderson» disse, porgendogli la mano. Quel ragazzo la strinse con noncuranza, voltandosi immediatamente verso Kurt.

«Quindi tu devi essere Kurt Hummel» continuò immediatamente. «Ho sentito tanto parlare di te».

«Oh...». Kurt non sapeva evidentemente cosa rispondere. «Spero solo cose buone».

«Assolutamente. Vero, ragazzi?» fece lui rivolgendosi ai suoi compagni di squadra che annuirono, straniti dal suo comportamento. «Sono Sebastian Smythe» si presentò.

Perfetto, pensò Blaine, anche il nome è viscido.

«Piacere di conoscerti».

«Come mai hai lasciato la Dalton, Kurt? Da quanto mi è stato detto ti sei trovato piuttosto bene» asserì Sebastian lanciando una breve occhiata eloquente a Blaine che osservava la scena mentre la rabbia montava dentro di lui. Cosa stava cercando di fare quel ragazzino?!

Kurt arrossì. «Beh, il McKinley è la mia casa. E poi, ora che anche Blaine si è trasferito, è tutto perfetto».

Blaine sorrise. Uno a uno, palla al centro.

«Già, immagino» continuò lui, senza dare impressione di aver colto il significato della frase di Kurt. «Eppure credo che tu avresti fatto grandi cose nei Warblers».

«Kurt è felice qui» intervenne Blaine, deciso a rendere ridicolo quello stupido che, appena arrivato, già si sentiva il Dio incontrastato dell’universo.

«Già. Immagino come starà quando perderete».

«Non accadrà».

«Certo» sorrise Sebastian. «Ci vediamo ragazzi. Tra poco tocca a noi».

Tutti i Warblers si allontanarono, richiamati da un assistente di scena. Kurt guardò Blaine che non staccava gli occhi dalla schiena del nuovo ragazzo. Gli sfiorò il dorso della mano con le dita ma Blaine non distolse lo sguardo.

«Ah, Kurt!» urlò Sebastian dall’ingresso diretto al backstage, girandosi di nuovo verso di loro. «Se dovessi stancarti di perdere, sai dove trovarmi» lo invitò, facendogli l’occhiolino con un sorriso provocante.

Blaine avrebbe voluto ucciderlo. Stava quasi per farlo quando Kurt strinse la presa intorno al suo polso.

«Andiamo, stanno per cominciare» disse e lo trascinò in platea dai loro compagni.

***

I Warblers erano stati semplicemente bravissimi. Finn lo sapeva benissimo. L’aveva capito quando Rachel aveva cominciato a ripetere il doppio delle volte i suoi vocalizzi e quando Mercedes aveva cominciato ad aggiustare ossessivamente i papillon di tutti i ragazzi. Ma più di tutto, avevano fatto arrabbiare Blaine. Blaine che doveva cantare, sul quale contavano tutti per la prima canzone che avevano in scaletta. Quello stesso Blaine che era diventato di tutte le gradazioni di rosso quando Kurt si era visto indicato durante l’esibizione di “If I Had You” da quel ragazzo sul palco. E a Blaine questo non era andato a genio. A dire poco. Un eufemismo sarebbe stato dire che stava preparando una spedizione con Santana per ucciderlo seduta stante.

«Andiamo, Blaine, ti prego!» esclamò Kurt quando non riuscì più a sopportare le urla dei due ragazzi. «Non è successo nulla di grave! L’unica cosa che possiamo fare per vendicarci è batterlo!».

Beh, Finn la pensava come lui. Ma non si azzardò a dirlo.

Anche perché Blaine non aveva tutti i torti. Quello si era permesso di fare occhiolini, di lanciare occhiate provocanti e ammiccanti in direzione del suo fratellastro; aveva fatto persino qualche gesto abbastanza esplicito con il bacino! Se ne era accorta anche Brittany che di solito non si accorgeva di nulla!

«Tu non capisci Kurt!» urlò Blaine. «Quello lì si è permesso di indicarti per tutto il tempo! Sa che siamo fidanzati! Lo sa, Cristo Santissimo!».

Tutti i ragazzi, compresi i professori, si voltarono verso Blaine che aveva gridato così tanto da diventare rosso.

«Andiamo amico... calmati» sussurrò Puck, dandogli una pacca sulla spalla. Ma Blaine si scostò.

«Non dirmi di calmarmi» sibilò.

«Blaine, ti prendo un bicchiere d’acqua?» mormorò Sunshine, intimorita.

«Grazie, Sun» rispose Kurt al suo posto. Si avvicinò a Blaine e gli prese il viso tra le mani. «Calmati, amore. Va tutto bene. Quello lì è solo un ragazzino montato» scandì tranquillamente guardandolo negli occhi.

Blaine sembrò risvegliarsi da uno stato di trance. «Come mi hai chiamato?» chiese sbattendo le palpebre.

«Come, amore?».

«Sì». Blaine si era decisamente calmato. «Non mi avevi mai chiamato così».

«Beh, significa che comincerà ora!» intervenne Puck. «Ti ha steso in due parole!». Tutti risero.

Le luci si spensero e si riaccesero per un paio di volte. Toccava a loro.

«Facciamo vedere loro di che pasta sono fatte le New Directions» ordinò Finn e, detto questo, tutti urlarono la loro approvazione prima di dirigersi verso il palco.

Tonight I'm gonna have myself a real good time

I feel alive and the world it's turning inside out Yeah!

I'm floating around in ecstasy

 

Finn, dal centro del palco aveva cominciato a cantare. Dave si sorprese di aver riconosciuto la canzone: non che non conoscesse i Queen, anzi, ma si aspettava qualche canzonetta da musical ad essere sincero. In quel momento tutti i ragazzi sul palco furono illuminati dalle luci sul palco, divisi in tre gruppi e abbassarono la testa all’unisono a tempo con la musica per poi rialzarla lentamente tutti insieme.

 

So don't stop me now don't stop me

'Cause I'm having a good time having a good time

 

In quel momento Blaine prese il posto di Finn al centro del palco, alla sua sinistra si posizionò Brittany e, alla sua destra, Santana. Quest’ultima cominciò a cantare, dando il meglio di sé e ammaliando il pubblico con il suo carisma e il suo sorriso smagliante. Persino Dave ne rimase colpito.

 

I'm a shooting star leaping through the skies

Like a tiger defying the laws of gravity

I'm a racing car passing by like Lady Godiva

I'm gonna go go go

There's no stopping me

 

I ragazzi sullo sfondo ballavano a tempo e rendevano l’esibizione senza precedenti. Erano veramente bravi. Sembravano nati per stare su quel palco, per regalare al pubblico momenti di stupore e meraviglia, per donare il loro meglio.

 

I'm burning through the skies Yeah!

Two hundred degrees

That's why they call me Mister Fahrenheit

I'm trav'ling at the speed of light

I wanna make a supersonic woman out of you

 

Continuò Brittany, muovendosi a tempo come una vera professionista, a Dave ricordava le movenze di Beyoncé. A quel punto fu il turno di Blaine di intonare il ritornello, accompagnato dalle voci di tutto il coro formato dagli altri ragazzi. Solo in quel momento Dave si rese conto di essere in piedi a portare il tempo con le mani. Non si sarebbe mai aspettato di essere così preso da un’esibizione di quei ragazzi.

 

Don't stop me don't stop me don't stop me

Hey hey hey!

Don't stop me don't stop me

Ooh ooh ooh (I like it)

Don't stop me have a good time good time

Don't stop me don't stop me

Ooh ooh Alright

 

L’assolo di chitarra che ne seguì, eseguito a regola d’arte da Artie, quel ragazzo sulla sedia a rotelle e poi di nuovo la voce di Blaine, completarono l’esibizione della prima canzone.

Dave tirò quasi un sospiro di sollievo, come se fosse lì attendendo solo la proclamazione della loro vittoria.

Sul palco ci fu il buio per qualche secondo fino a quando non si riaccesero le luci, lentamente, col suono della voce di Rachel accompagnata dalla band.

 

I've paid my dues

Time after time

I've done my sentence

But committed no crime

 

Dave sentì le lacrime agli occhi al solo pensiero che stessero per regalare al pubblico una canzone di quel calibro. Non poteva essere. Artie, posata la chitarra, la raggiunse al centro del palco, continuando la strofa.

 

And bad mistakes

I've made a few

I've had my share of sand kicked in my face

But I've come through

 

Il coro dei ragazzi introdusse il ritornello benissimo, dando spazio a Sam perché lo cantasse magistralmente insieme a Puck. Da quando in qua quei due avevano quelle voci?! Dave non ricordava che fossero così bravi!

 

We are the champions, my friends

And we'll keep on fighting, till the end

We are the champions 

We are the champions

No time for losers

'Cause we are the champions

 

La musica si fermò per più del necessario, permettendo a Mercedes e a quella ragazzina nuova di nome Sunshine, probabilmente, di venire fuori dal pubblico.

 

Of the world!

 

Dave stava piangendo. Non era riuscito a contenersi. Vedeva i suoi compagni abbracciarsi ed inchinarsi di fronte al pubblico in visibilio e non riusciva a smettere. Erano stati bravissimi, superlativi, tutti gli aggettivi più belli che esistono a questo mondo. Gli altri due gruppi non avevano scampo. Il sipario si abbassò per qualche minuto e le luci in sala si riaccesero, così che Dave poté accorgersi di non essere stato l’unico ad emozionarsi. Dovevano vincere. Dovevano.

La tenda rossa si rialzò, mostrando i tre gruppi schierati perfettamente con i rispettivi rappresentanti davanti a tutti.

I giudici salirono sul palco, il primo dei quali con una busta bianca tra le mani.

Dave, le cui lacrime si erano placate, cominciò a tremare.

«Al terzo posto...» cominciò un uomo sulla sessantina al centro del palco con tutta l’intenzione di portarla per le lunghe. «Gli Aural Intensity!».

E questo lo sapevamo, pensò Dave, va’ avanti!

Il gruppo chiamato avanzò, prendendo il trofeo e ringraziando i giudici. A Dave sembrava di vedere tutto al rallentatore. Non si era nemmeno reso conto di essere rimasto in piedi con le mani che si torturavano a vicenda. Vide Kurt, che stringeva la mano di Blaine e che, notandolo nel pubblico, gli sorrise, nervosamente. Dave tentò di ricambiare. Tentò di dirgli, in uno sguardo, siete stati i migliori, vincerete. Non c’è dubbio.

Il giudice con la busta si ricompose e riprese posto davanti al microfono. «E vincono, straordinariamente all’unanimità...».

Dave smise di respirare.

 

Continua...




NDA: Eccomi qui!!! Straordinariamente dopo poco più di una settimana di distanza dall'ultima pubblicazione! Con questo capitolo ci siamo gustati la mia visione delle Provinciali! Che ne pensate? Chi vincerà?
Lo saprete con il prossimo capitolo! Anche se so che molti di voi lo avranno già capito!
Avvertenza: domattina alle 06:30 parto per la mia gita scolastica a Firenze e, sì, sono qui a pubblicare a mezzanotte! Che volete farci? Ci tenevo a pubblicare prima di partire!
Comunque fatto sta che dovrete aspettare un po' per il prossimo capitolo anche se porterò il pc con me! ^^
Visto che il capitolo precedente non vi è piaciuto particolarmente, da come ho visto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questo... anche se dovete dirmi che fa pena! Ditemelo! ^^
Vi lascio un ringraziamento a tutti coloro che leggeranno e commenteranno!
Un bacio,
Federica

PS: Il video di Beyoncé da cui è tratta l'esibizione di Santana --> http://www.youtube.com/watch?v=Ob7vObnFUJc&ob=av2e
I costumi che indossano Santana e i ragazzi sono il terzo cambio di Beyoncé e i ballerini! Personalmente adoro Santana in bianco! (vedi Me Against The Music *-*)
   
 
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