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Autore: Titinina    12/03/2012    2 recensioni
Tadàn eccomi tornata. Allora come spiegare "la vacanza dello sweeper", cominciamo da principio. Questo racconto nasceva come one-shot, solo che, come ben credo che capiate, ryo & co. avevano una marea di cose da dirsi e io li ho seguiti e mi sono trovata sommersa in pagine e pagine di word! "La vacanza dello sweeper" non avrà niente a livello di azione. Mi sono domandata cosa sarebbe potuto succedere tra i nostri eroi dopo il matrimonio di Umi e Miki, allora ho deciso di spedirli in vacanza... e questo è risultato: romantico da stare male, miele a go-go! Giusto un anticipazione... ci sarà un seguito e poi capirete il perché! Ora vi lascio alla lettura e spero che questo mio nuovo esperimento non vi annoi e vi faccia sorridere ed emozionare!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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"And how can you mend a broken heart? How can you stop the rain from falling down? How can you stop the sun from shining? What makes the world go round? How can you mend this broken man? How can a loser ever win? Please help me mend my broken heart and let me live again" "E come puoi aggiustare un cuore spezzato? Come puoi far smettere la pioggia di venir giù? Come puoi far smettere il sole di splendere? Cosa fa girare il mondo? Come puoi aggiustare questo uomo spezzato? Come potrà mai un perdente vincere? Per favore aiutami ad aggiustare il mio cuore spezzato e lasciarmi vivere di nuovo" Credo che la canzone di Al Green dica tutto!

**********
 

Stasera usciamo tutti insieme. C'è una sagra estiva nel paesino qui al mare. Mi sono messo un paio di jeans e una camicia bianche a maniche corte, lasciando i primi bottoni aperti. Scendo giù in sala. Mick, vestito di tutto punto, con Falco, vestito al suo solito, giocano a carte, non vedo ancora né te né Miki, si sa le donne ci impiegano sempre un tempo infinito a vestirsi. Mi unisco ai miei amici nella partita. Sento vociferare dalle scale. Finalmente state scendendo, forza ragazze muoio di fame. Miki entra dicendo che se siamo pronti possiamo andare, il suo vestito è floreale con delle piccole spalline, stretto sotto al seno e dopo si apre in una gonna vaporosa, i capelli di nuovo raccolti, mettono in evidenza i suoi orecchini blu come i suoi occhi e come i fiori del suo vestito, Lucciolone stasera dovrai stare attento, è una bellezza, le faranno la corte a non finire. Io e Mick ci alziamo e sgomitiamo per farle il baciamano, lei ci ribalta e va verso Falco sospirando, il mio amico non può vedere la bellezza di sua moglie, ma dalla faccia arrossata, la immagina. Tu sei dietro di lei e rimango di stucco. I tuoi capelli corti sono rossi più che mai per il sole, le tue braccia, le tue spalle e il tuo viso hanno il colore dorato dell'abbronzatura, sei lievemente truccata, indossi un vestito bianco, ti fascia il busto, lasciando scoperte le spalle e la tua gonna gitana arriva fino ai piedi, indossi dei semplici sandali rossi, come il colore della tua collana di corallo, sono senza fiato. Non riesco a muovermi, Mick invece il baciamano te lo ha già fatto, non perde tempo il maniaco. Ci dirigiamo all'uscita di casa senza che io abbia ancora detto una parola. Mick mi guarda un po' perplesso e poi sogghigna di gusto prendendoti sotto braccio. Avrei dovuto dirti qualcosa e prenderti sotto braccio io, americano me la paghi, vedi te quando torna Kazue se non ti metto nei guai.

Siamo arrivati nel centro del paese, è pieno di gente di ogni età, bambini che corrono, risa di adolescenti, anziani che chiacchierano del tempo che passa. Scegliamo un ristorantino rustico, ma i piatti sembrano ottimi, tutto a base di pesce, pancia mia fatti capanna. Mangiamo di gusto e diamo spettacolo io, Umi e Mick. Tu e Miki scuotete la testa, facendo finta di essere disperate, ma ridete con noi. Qualche ragazzo si gira a guardarvi ma vedendo che siete in nostra compagnia non si avvicinano, basta che guardano Polipone e se ne vanno a gambe levate! Finito di mangiare andiamo alle bancarelle, girovaghiamo, ridiamo, faccio finta di fare il cascamorto con qualche donna, mi prendi a martellate mentre Miki sentenzia che mi sta bene. Prendi sotto braccio Miki e ti dirigi verso una bancarella di orecchini e bigiotteria fatti con delle pietre, bah per me sono tutti uguali, certe cose da donna non le capisco proprio, voi due fate qualche acquisto. Camminiamo ancora e sentiamo della musica, c'è un chiosco all'aperto con una specie di pista da ballo, ci sono molte coppiette che si stringono, decidiamo di fermarci a bere qualcosa, tu non resisti alla tua golosità e prendi del gelato, amarena e cioccolato, ti dico che quella roba ti fa ingrassare e tu mi colpisci dandomi del maleducato, io prendo il tuo cucchiaio e mangio un po' del tuo gelato, bisticciamo perché tu vuoi riprenderti il cucchiaio, poi immergi il dito nel gelato e me ne metti sul naso e ridi, seguita dagli altri. Parte un tormentone estivo molto ritmato e Miki ti prende e ti porta sulla pista da ballo, ballate insieme ancheggiando, seguendo la musica, i tuoi piedi sembrano leggeri su quella pista. Sei magnifica, la musica cambia, senza controllo il mio corpo si alza e si dirige verso di te, Miki si dilegua e io ti prendo, ti cingo la vita, mi guardi un po' stupita e poi mi dai uno dei tuoi sorrisi, abbassi la testa sul mio torace, ti sento che ti abbandoni, ti stringo la vita, le tue braccia la mia, ti accarezzo la testa, una musica lenta e sensuale ti avvolge, conduco io, ovviamente, i nostri corpi ad ondeggiare in mezzo alla pista, ballo con te, come non ho mai fatto con nessuna, sembriamo una coppia normale in mezzo questa gente, non c'è City Hunter, non c'è la criminalità, non c'è la realtà fatta di odore di polvere da sparo, non c'è lo stallone di Shinjuku, ci sono solo un uomo e una donna che ballano stretti, sembra di stare in una bolla, ho di nuovo la sensazione che siamo soli io e te e non c'è niente al mondo che possa interferire con i nostri corpi allacciati e i nostri cuori che battono all'unisono, un turbinio di emozioni sconosciute mi pervade, è forse questa la felicità?! Non lo so, ma mi piace. Non voglio più rinunciarci. Non voglio stare più lontano da te, anche se mi spaventa tutto, tutto quanto.

La musica finisce, rialzi la testa e vedo i tuoi occhi lucidi, forse provi quello che provo io, e ricambio il tuo sorriso per farti capire che non è un sogno ma è la realtà.

Mick bussa alla mia spalla, chiedendomi di prestarle la dama, a malincuore dico di si anche perché la musica è molto diversa da quella di prima, più da samba, e ti lascio a lui, intanto una farfallina vestita color panna e la gonna a pieghe, con i capelli neri stretti in due codini, si avvicina a me. Kyoko. Mi sorride con la bocca sporca di cioccolata! I suoi genitori le dicono di non disturbarmi ma io faccio cenno che non c'è nessun problema, la prendo in braccio e la saluto, mi sussurra all'orecchio che vuole ballare anche lei ma che il suo papà si vergogna troppo e allora le dico che sarà la bambina più fortunata del mondo perché ballerà con me, lei sgrana gli occhi e sorride, la faccio volteggiare e saltare per aria, si lo so un uomo come me felice di ballare con una mocciosa di 5 anni, ma che ci volete fare il mio cuore, che credevo di non avere, batte a mille, ringrazio per il momento vissuto con te e non c'è modo migliore di festeggiare se non facendo sorridere una farfallina sporca di cioccolato.

Sono diabolico, lo so, nella mia mente c'è un bello scherzetto da fare al polipone, ho chiesto a Kyoko di andare da lui e dirgli che vuole ballare, conoscendo il tipo nonostante sarà rosso fumante, non riuscirà a dire di no alla piccola complice, infatti è così. Dopo un po' di resistenza e qualche moina di Kyoko, il gigante si alza trascinato dalla piccola che volteggia intorno a lui, lui ovviamente è impassibile e fumante, la gente lo guarda un po' storto, di certo non è da tutti giorni vedere una microba saltare intorno ad un omone di più di due metri fumante. Io intanto ridendo invito Miki a ballare, accetta a patto che non faccia il maniaco, le rispondo che farò il bravo e che sono troppo impegnato a vedere il marito in quello stato, ride anche lei. Mick è sganasciato, non c'è la fa più, questa volta un colpo di bazooka non me lo toglie nessuno, ma accidenti ne vale la pena. Miki si avvicina a Kyoko e le chiede il permesso di ballare con il marito, lei acconsente tornando da me, Mick si avvicina e dice a Kyoko che deve assolutamente ballare con lui, visto che è il più bello di tutti e di certo non può mancare. Ti sei allontanata dalla pista ma solo per prendere la fotocamera e immortalare questi piccoli ma preziosi momenti di vita che vivi al mio fianco.

Notte, siamo tornati a casa, Miki e Umi si sono dileguati in camera loro. Spassatela Lucciolone. Dai la buonanotte a me e a Mick e ti ritiri, io e l'americano fumiamo ancora una sigaretta sul portico.

- E' stata tua l'idea vero?

- Di che parli?

- Dello scimmione e della bambina.

- Si! Sono un genio

- Non ci crederà nessuno anche se lo racconto

- Ah amico ho le prove su foto! Lo sfotteremo a vita

Io e Mick ridiamo di gusto, poi d' un tratto diventa più serio.

- Amico se mi guardi così mi fai paura, non ci vorrai mica provare con me?!

- Che diavolo ti salta in mente! Penso a Kazue!

- Ah mi sembrava
- Senti ho preso una decisione, devo chiederti un favore enorme

- Di che si tratta?

- Devi essere il mio testimone di nozze, al suo ritorno le chiederò di sposarmi.

- E sei le ti dice di no?!

- Ma che amico sei?! Devi incoraggiarmi non buttarmi giù

- Questo mondo tirerà il fiato, un dongiovanni in meno, meglio per me, avrò meno concorrenza.

- Non ci contare troppo, ti ho visto stasera.

Io e Mick ci stringiamo la mano con forza, uno dei miei migliori amici si sposa, chiede a me di fargli da testimone, questo mondo va proprio alla rovescia o forse nel senso giusto?

Mi dirigo nella mia camera, mi tolgo le scarpe e la camicia, accendo la luce e sul comò, vicino al mio letto, trovo un vassoio con una bottiglia di whisky, un bicchiere, un posacenere e un pacchetto di sigarette, inoltre un bigliettino, lo leggo “se vuoi fare due chiacchiere bussa”. Non me lo faccio ripetere due volte, così come sono prendo il vassoio e mi dirigo in fondo al corridoio, non busso alla porta, è accostata, mi stai aspettando, con un piede la richiudo dietro le mie spalle, sei nella veranda con una coperta sulle spalle e in camicia da notte seduta su una poltroncina al buio, il vassoio lo poso sul tavolino, ti prendo per mano, ti faccio alzare, mi risiedo al tuo posto e ti tiro verso di me. Ti siedi in braccio, posi la tua testa sul mio petto nudo, ti accarezzo le porzioni di pelle che mi offri, un braccio, la gamba, la spalla, il naso, allungo la mano fino alla tua caviglia, che mi dai piegando la gamba, mi lasci fare, bacio la tua fronte, tu respiri sul mio collo e con le dita giochi con un ciuffo dei miei capelli disordinati e ribelli.

- Era ora che arrivassi

Mi sussurri

- Mick mi ha chiesto da fargli da testimone di nozze

- Lo sapevo già

- E non mi hai detto niente?

- No certo che no!

- Ragazzaccia!

Tiri la testa all'indietro e sorridi, alzi un po' il busto e allunghi le mani verso la bottiglia e il bicchiere di whisky, ne versi un po' nel bicchiere e me lo porgi, lo sorseggio mentre accendi una sigaretta e fai una boccata, rimanendo in silenzio, ma non è un silenzio imbarazzante. Tutt'altro.

La mia lingua comincia a muoversi da sola, la mia bocca si apre e sento i primi suoni uscire.

“Ho sempre creduto di dover vivere nell'ombra, che avrei finito i miei giorni da solo, senza un domani. La prima volta che ho visto il mare è stato quando sono scappato clandestinamente negli Stati Uniti, su una nave, ho provato un senso di pace, impossibile da descrivere. Credevo di non poterlo provare mai più.”

La mia bocca non smette di parlare, voglio raccontarti chi ero. Cosa sono diventato. Senza remore.

“Non conoscevo altro che la giungla, l'odore del sangue e della polvere da sparo. Ma in qualche modo, quando ero ragazzino, ero sereno, non capivo cosa facevo perché era l'unica cosa che conoscevo, Kenny e il padre di Mary mi crescevano in quel mondo assurdo e ci tenevano a me. Kaibara, mio padre, era fiero di me che ero agguerrito e indomabile. Nonostante tutto era una specie di famiglia anche quella. La vedi questa cicatrice sul petto? Mi è stata fatta dai nemici che mi avevano fatto prigioniero, Kaibara è venuto a salvarmi e ha perso la gamba, questa cicatrice per me rappresentava l'amore di mio padre, non chiedevo altro. E poi....”

Faccio un respiro profondo, quando tocco questo tasto l'aria mi si fa più pesante nei polmoni, tu mi stringi la mano, sai che mi sto scoprendo e che non è facile, ma questa volta non posso fermarmi, non voglio fermarmi.

“Avevo notato che Kaibara era diverso, il suo sguardo era diverso, cercavo di non notarlo. Ma sapevo che ormai la follia lucida, a causa della guerra, lo aveva preso. Tirò fuori la storia della PCP, nessuno voleva, Kenny era arrivato alle mani con lui per farlo ragionare, alla fine avevano deciso di allontanarlo dalla nostra base. Ero combattuto, mio padre lontano da me, il mio punto fermo era stato allontanato, così lo andai a cercare, volevo farlo ragionare, mi accolse a braccia aperte ma qualcosa mi diceva che c'era qualcosa che non andava. Poi da lì ricordo solo che mi addormentai, e lui, lui. Ha fatto quello che ha fatto. I miei ricordi sono confusi, ricordo solo urla e distruzione, sangue, troppo sangue sulle mie mani, ma non scorderò mai la sua voce che mi incitava a distruggere tutto. Ogni volta che ricordo quella voce mi vengono i brividi. Mi ritrovò il mio plotone. Doc mi ha raccontato che gli erano giunte voci del mio sterminio da altre fazioni. Il mio plotone era venuto a recuperarmi, ma le condizioni in cui mi trovavo erano disastrose che molti erano decisi a uccidermi per liberarmi, Kenny, il padre di Mary e Doc si opposero con tutte le loro forze, Doc mi prese con lui e iniziai la disintossicazione. Li ricordo solo il dolore, il dolore più forte che avessi mai provato. Non riesco a trovare le parole per descriverlo”

Mi fermo ancora, ho gli occhi chiusi ho paura di riaprirli e vedere che tu mi guardi freddamente e indignata dall'uomo o meglio dalla bestia che sono stato. Invece tu mi passi una sigaretta, sai che ne ho bisogno, ma non ti muovi da me, mi stringi e porti la mia mano sul tuo cuore. Sento i tuoi battiti. E poi la tua voce.

“ Sono qui Ryo”.

Si sei qui.

“Non so quanto tempo sia passato. Mi ero rimesso, ma una parte di me malediva il fatto che fossi ancora vivo, sentivo che il tradimento di Kaibara mi aveva distrutto più della disintossicazione. Kenny decise di portarmi con lui negli Stati Uniti per ricominciare, Doc mi disse che sarebbe tornato in Giappone. Con Kenny sai com'è andata, ho dovuto sfidarlo, un'altra parte di me che se ne andava, ho maledetto ancora il fatto di essere vivo. Ho lavorato poi con il padre di Mary che è morto in seguito a causa di un cancro ed infine con lei. Abbiamo incontrato sulla nostra strada Mick. Però sentivo quell'aria di distruzione in me che non se ne andava, gli incubi continuavano a straziarmi e per non dormire e non rivivere tutto quello che avevo fatto sotto la polvere degli angeli, andavo a bere e sfogavo i miei istinti, ma ti giuro non ho mai trattato una donna male. Questa è una cosa che mi ha insegnato Kaibara: le donne sono la cosa migliore esistente sulla faccia della terra. Niente deve fargli male. Sono la nostra salvezza. E' un buon principio, Kaori, al tempo della giungla gli uomini violentavano le donne e le trattavano in maniera che... no, non voglio dirtelo. Ma puoi immaginarlo. Kaibara invece no. Lui aveva rispetto e quando beccava qualche soldato in quei momenti li uccideva con le sue mani. Nonostante tutto provo ancora ammirazione per l'uomo che è stato fino a che la follia lo ha reso una bestia.”

Respiro ancora, mio padre mi fa sempre questo effetto.

“Quando poi sentivo che negli Stati Uniti non c'era niente per me ho contattato Doc, lui mi ha accolto in Giappone, la mia terra natia, ha cercato di darmi una raddrizzata in qualche modo. Mi chiama ancora Baby Face, come all'ora. Li ha cercato di dare un senso alla mia foga di distruzione, l'ha canalizzata in modo che facessi del bene per le persone. Io che facevo del bene. Chi poteva pensarlo. E poi... è arrivato Maki sulla mia strada. L'uomo migliore che avessi mai potuto incontrare . Tuo fratello. Tuo fratello mi ha insegnato a vivere, a rendere giustizia. Era il mio migliore amico. Non conosceva niente di me, ma mi ha permesso di entrare nella sua vita. Una volta mi ha detto che quello che siamo stati non si poteva cambiare, ma quello che siamo ora lo decidiamo noi e siamo noi che decidiamo la nostra strada. Quelle parole sono rimaste dentro di me. Quando l'ho perso credevo di non farcela, ma lui mi ha lasciato uno scopo, un motivo per vivere. Tu”.

Sentire parlare di tuo fratello ti ha fatto scendere una lacrima, la raccolgo tra le dita.

“ E tu mi hai devastato. In maniera indescrivibile. Tu hai portato calore dentro di me. Proteggerti. Mantenere la parola data al mio amico mi ha fatto vivere, e sarò eternamente debitore a tuo fratello per questo. Un giorno ho capito che quel calore che sentivo non era solo una promessa. Era qualcos'altro ma non capivo cos'era. Oltre a portare calore nella mia vita hai creato una famiglia, io te e gli altri. I nostri amici. Nel tempo vicino a te cambiavo. Rinasceva in me un uomo. La distruzione della mia anima mi lasciava. Anche se quella piccola voce non mi lasciava mai, dicendomi che non mi meritavo tutto questo. Gli amici, una famiglia, il tuo amore. Non lo meritavo. E ho fatto una lotta con me stesso, la peggiore di tutte. Cuore, che ti amava, e testa, che aveva paura di perderti perciò ti allontanava, erano in una lotta furibonda. Dovevo allontanarti così sarei potuto rimanere ancora solo per continuare a commiserarmi. Ma tu testarda, caparbia, sei rimasta con me. Al mio fianco. Cuore e testa un giorno hanno perso entrambi, tu eri dentro di me. In quella che io non avrei mai detto di avere, nella mia anima. Allora ho deciso di non oppormi. Il calore che sentivo l'ho identificato in amore. Non lo avevo mai provato. Sono stato con tante donne, lo sai meglio di me, ma l'amore non l'ho mai provato. Kaori, tu sei il primo amore della mia vita.”

Ti guardo, vedo ancora le tue lacrime, ma sono di gioia. Ti sorrido.

“Ti dirò, non rimpiango per nulla di aver aspettato così tanto a dirtelo. Credo che se non avessi fatto questa lotta con me stesso, così profonda e dura, non sarei l'uomo che sono oggi. Non sarei così, non meriterei il tuo amore. Questi giorni di vacanza insieme mi hanno dato modo di assaggiare la normalità. Il dono più prezioso che mi potesse capitare. Ho vissuto da UOMO. Non avrei mai pensato che sarebbe capitato a me. Non avrei mai creduto che avrei avuto una famiglia. Non avrei mai pensato che avrei amato una donna. Kaori tu mi hai preso e mi hai portato dove nessuno mi aveva mai portato. Mi sono conosciuto e apprezzato solo nei tuoi occhi, per una volta non ho odiato la mia immagine, ma l'ho amata, perché tu mi guardavi. Io non sono il principe azzurro. Ma se tu vuoi permettermelo, voglio amarti. Non sarà facile, tu sai come sono. Avrò paura, peggio di quando affronto qualche psicopatico che vuole uccidermi. Ti farò piangere, non avremo una vita normale, ma voglio amarti. E farmi amare senza più nascondermi. Mi avvicinerò a te piano, ci vuole pazienza,mi conosci. Ma te lo giuro, io sarò al tuo fianco. Anche quando lascerò questo mondo, io starò al tuo fianco.”

Metti una mano sul mio cuore. Batte a mille. Per la prima volta in tutta la mia vita mi sento vulnerabile. Felicemente vulnerabile. Sono finalmente un uomo.

“ Ryo, voglio starti accanto. Voglio te Ryo. Io...io... Ti amo”.

Kaori. Non posso più fermarmi. Prendo il tuo viso tra le mani. Raccolgo le tue ultime lacrime. Mi chino sul tuo viso. La mia bocca sia avvicina alla tua, il mio respiro e il tuo respiro si fondono. Ti sussurro che ti amo. Mi rispondi che mi ami. Le mie labbra sono sulle tue. Il mio corpo è pervaso da una vertigine. Non penso più. Sono fuso insieme a te, siamo una stessa entità. La mia lingua si fa spazio nella tua bocca. Rispondi con la tua lingua. Lentamente le nostre bocche si accarezzano. Ma il bacio si fa sempre più profondo. Ci metto la passione, l'amore che ho. E tu mi rispondi con la stessa forza. Non voglio perdere niente, ti stringo e tu ti incolli al mio corpo. Accarezzo tutta la tua pelle. Tutto il tuo essere sotto le mie mani ruvide. Riesco a ripulire la mia anima in questo modo. Accarezzi il mio viso, le mie spalle. Mi stacco dalle tue labbra. Ti guardo ma la mia mano non smette di accarezzarti. Avvicini le tue labbra sulla mia cicatrice, i tuoi baci tolgono via i ricordi dolorosi. Mi alzo e ti prendo in braccio. Ti poso sul letto. Faccio scendere la tua camicia da notte. E scopro la donna che sei, i tuoi seni sono tondi, le tue gambe sono lunghe. Sei perfetta per me. Comincio ad accarezzare il tuo collo. Poi ci poso la bocca. Intanto la mie mani arrivano sul tuo seno, ne prendo uno a coppa con la mano, dolcemente con la lingua dal collo passo sul tuo sterno e arrivo alla sommità del tuo seno che tengo in una mano, appoggio la mia bocca e inumidisco la tua sommità rosea con la lingua, sento il tuo gemito, vivo nel piacere che ti sto donando. Mi scosto ma solo per raggiungere l'altro seno e dargli lo stesso trattamento, vedo che ti mordi le labbra. Intanto le mie mani arrivano sul tuo addome e continuo a seguirle con la bocca, ogni bacio è fuoco sulla tua pelle. Ti contorci, arrivo all'elastico dei tuoi slip, bacio il tuo interno coscia. Senza remore faccio scendere i tuoi slip e lo porto alle caviglie che continuo a baciare. Sei nuda davanti a me, rischiarata dalla luce della luna, sei bellissima. Ti alzi e ricerchi la mia bocca, mentre sbottoni i miei jeans. Ti aiuto a toglierli mentre mi torturi il lobo dell'orecchio con la lingua, baci il mio petto accarezzi le mie spalle. Ora che sono nudo anche io ti faccio sdraiare di nuovo. Ricomincio a baciarti dalle caviglie fino a rientrare nell'interno coscia, il centro del tuo piacere è davanti alla mia bocca. Vorace, affondo la mia bocca, bacio e titillo le pieghe del tuo piacere umido, inarchi la schiena, i tuoi gemiti sono forti, prendi la mia testa tra le mani e io continuo a berti avidamente, alzo lo sguardo, ti passi la lingua sulle labbra con una sensualità che neanche tu sapevi di avere. Mi sussurri di farti tua, di fondermi con te. Mi metto in mezzo alle tue gambe, ti guardo negli occhi, sei accesa, sei stupefatta, sei ingenuamente voluttuosa, mi riprendo la tua bocca, mi faccio spazio in te. La sensazione è indescrivibile, mi fermo dentro di te e ti guardo. Siamo tutt'uno. Spingo, spingo in te, inarchi la schiena, allacci le tue gambe intorno alla mia vita, i nostri corpi sono perfettamente armoniosi, sembra che non abbiano mai fatto altro, gemi sempre più forte, tocco il tuo viso bacio i palmi delle tue mani, sento i miei gemiti rochi, tiri la testa all'indietro, ecco il nostro piacere è all'apice. Ti sento, la tua voce roca mi dice che sei arrivata al massimo del piacere e io sono con te, fondo il mio orgasmo con il tuo e non capisco più niente. Vedo solo te. Non posso descrivere ciò che provo. Ti guardo, tu guardi me. Sembra che ci guardiamo per la prima volta.

Amore. Ciò che ci circonda è solo amore. Vorrei scostarmi da te ma tu me lo impedisci, rimango dentro di te, hai il viso sudato e un sorriso che mi apre l'anima. Mi baci a fior di labbra mentre mi accarezzi la testa. Nascondo il mio viso, nell'incavo del tuo collo, aspiro il tuo profumo, il nostro profumo e bacio una porzione del tuo orecchio. Ora mi lasci pian piano andare. Mi metto di fianco a te e ti abbraccio, ci addormentiamo. Ti tengo tra le braccia, non voglio altro nella vita.

   
 
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