14/03/2012
6 recensioni
In quel pomeriggio di solitudine, Chichi si dilettava, ancora una volta, a pulire la casupola, che puntualmente, veniva costantemente insudiciata dai sui tre saiyan. Per alleggerire la cosa pesante, in quanto lavare le tute di Goku, Gohan e Goten, non era proprio il mestiere più gioioso del mondo, accese la radiolina un tantino antica, sempre firmata Capusle. Gliel'aveva venduta Bulma molti anni prima, ad un prezzo stracciato, in quanto nessuno, avrebbe mai voluto quell'obbrobrio in casa. Beh, nessuno, eccetto Chichi.
Prese in mano lo straccio per la polvere, e dopo aver spruzzato del detersivo dall'ambiguo color rosso scarlatto, iniziò a passare lo strofinaccio sulle macchie di fango, sangue, cenere, terra, e tutto quello che di sporco ci potesse essere nel mondo, sulle tute da combattimento arancioni.
Con foga sfregò il tessuto, mentre sulla linea radiofonica, era arrivato il momento atteso da grandi e piccini: la posta del cuore.
Chichi lanciò un'occhiataccia all'aggieggio, ma curiosa di sentire le situazione disperate della gente- si consolava con le disgrazie altrui - alzò il volume, fino a farlo rimbombare nel salotto della casetta di campagna.
« E ora, cari ascoltatori, è arrivato il momento della posta del cuore, siglaa!» un ambigua musichetta, misto dolce, misto amorevole, misto melodrammatica, misto IRRITANTE, invase l'udito della povera donnina di casa.
« Ma che roba è questa?» chiese lei, ad alta voce, continuando a strofinare incessantemente le macchie, pressapoco indelebili, sulla manica destra dell'abitino di Goten.
« Eeed eccoci qui... annunciò il dj, seguito da un « Alleluja.» di Chichi, già nervosa per i fatti suoi. Esisteva un momento della giornata, in cui, la signora Son fosse tranquilla e rilassata?
La risposta, ancora, non è data saperla.
« Bene, signori, passiamo alla prima telefonata. Dicci chi sei, amico!» rispose il Dj, con una voce cordiale e amichevole. Il rumore della telefonata era abbastanza compromesso, ma con qualche piccola modifica, la linea radiofonica riuscì a percepire la voce della persona che aveva telefonato con tanto foga.
« Eh, uh, sì.. ci sono.» Chichi tirò un sospiro. Chissà se ce l'avrebbe fatta prima del mattino seguente! Prese i capi, ormai smacchiati e li buttò grossolanamente nel cestone dei panni sporchi.
« Amico, dicci il tuo nome in codice e parlaci della tua situazione. Forza, non aver paura!» rispose dolcemente lo speaker, facendo incuriosire sempre di più la brunetta, ansiosa di ascoltare i problemi di cuore dei suoi concittadini. Lasciò da perdere i panni, e si sedette sul pavimento, guardando la radiolina emettere suono strani.
« Ecco, io, ehm, sono ... GoChiSSJ23.» rispose imbarazzata la voce, chiaramente contraffatta. "Che perdita di tempo" pensò Chichi, guardandosi le unghie perfettamente curate. « Che razza di nome è "GoChi"?!» replicò lei, ironica, alla radio, come se questa fosse via.
« Dicci tutto, GoChi!» disse ansioso il Dj, sempre più curioso. Il telespettatore, csi schiarì la voce e prese un bel respiro.
« Allora, urca, non so cosa dire... ah sì, beh, io sono sposato. Però qualsiasi cosa faccia, a lei non va bene. E sono disperato, perché io la amo tantissimo! Cioè, lo so di essere morto tante volte... però sono sempre tornato, e lei mi odia. E poi mi picchia ogni volta che mi sporco mentre mangio!»
« Hey, hey amico! Come fai ad essere morto tante volte? Sei qui, no? E poi lei, forse vuole solo un po' più d'attenzione da parte tua. Oppure vuole che maturi un po' di più, no?»
« Diglielo a quel tipo!» replicò Chichi, nervosa, e scuotendo la radio. Certo che era strano. Anche quel tipo era risuscitato più volte? Picchiato mentre mangiava? Sposato?
Sorrise in un primo momento. Che strana coincidenza.
Un flash di Goku insudiciato di sugo, e di una sua conseguente manata sulla nuca, la fece rabbrividire.
Poi, finalmente, capì.
L'occhio tremolante.
La spalla che s'alzava da sola.
I denti digrignati.
E le narici dilatate che mostravano l'assoluto disprezzo.
Solo LUI poteva farle questo effetto.
« ..... GOKU–» urlò lei, correndo verso il telefono di casa, e digitando in fretta e furia i tasti dell'apparecchio telefonico. Si portò la cornetta all'orecchio, e contemporaneamente alla radio, un suono di telefonata si fece sempre più intenso.
« GoChi, questa persona ha anche lei dei problemi come te! T'interessa sapere la sua opinione?» disse il Dj, che a prescindere della risposta data dal povero saiyan, avrebbe comunque messo in linea.
« Pronto? Ciao! Dicci chi sei!»
« Sono furiosa. »
« Dicci tutto, Furia! Che nome pepato che hai! E' successo qualcosa di caldo con il partner?» ridacchiò il Dj, provocando fare degli strani spasmi con il viso indemoniato della brunetta. « NON LE DEVE INTERESSARE LA MIA VITA SESSUALE CON MIO MARITO. E TU, GOKU, TORNA SUBITO A CASA!» sbraitò lei, senza tentare di essere fermata, e per nessuno motivo al mondo, avrebbe permesso che suo marito si rivolgesse a squallide rubriche telefoniche per risolvere i loro problemi.
Ma poi, che problemi?
Lei lo amava, accidenti. Come faceva lui, quello stupido bambinone, a non capirlo?
« Chichina, amore mio, allora tu mi ami!» replicò GoChi, rivelando la sua vera e melodiosa voce, che colpì in pieno il cuore della bruna. Se c'era una cosa che Chichi amava di Goku, era la sua voce. Calda, avvolgente, stupida certe volte, ma assolutamente perfetta.
« Certo che ti amo, stupido! Ora torna a casa. E' un ordine.»
« Urcaa, mi spetta un premio speciale?»
« Assolutamente sì.» rispose con voce suadente Chichi, nascondendo un ghigno diabolico.
« Hey volete dirmi che voi due siete sposati?» rise il dj, pensando a quanto fossero strambi quei due personaggi. « Urca sì, la mia Chichina sa cucinare tante cose buone. E ne fa altrettante belle di cose, che, è megliochenondi-»
« GOKU! VATTENE VIA DI LI!» urlò Chichi, troncando la frase di Goku in tempo prima che rivelasse altri dettagli imbarazzanti. E ci sarebbe mancata pure quella, accidenti!
« Meglio che me ne vada.» ridacchiò Goku, riattaccando la conversazione, per far ritorno al più presto a casa.
« Sì, ti conviene, amico.» concluse lo speaker, lasciando la linea ad una canzone a caso.
Passò qualche minuto. Chichi spense prontamente la radio, e si alzò silenziosamente dal pavimento. Notò il solito puntino arancione avanzare verso di lei, e con uno scatto felino si nascose dietro la porta. Era proprio carica d'amore.
Goku spalancò la porta gioioso e urlò a gran voce il nome della moglie.
« Chichi, tesoro! Sono tornato!» urlò lui. Chichi corse verso di lui e salì sulle sua schiena, tirandogli i capelli, e di conseguenza, facendolo spaventare.
« TU, COME HAI OSATO DIRE IN GIRO CHE IO TI PICCHIO?! EH?»
« Ma cara, è vero–ahiooooo. Lo stai facendo anche oraaaAAA!» per la prima volta sul viso di Goku uscì una lacrima di dolore. No, quello non era nemmeno paragonabile a tutte le torture a cui era stato sottoposto.
Ma decise di prendere in mano la situazione, e capovolgerla a suo piacimento. Aveva in groppa Chichi, quindi, seppur continuava a scusarsi e fare urletti femminili per i capelli e le orecchie che costantemente venivano tirate dalla minuta moglie, corse nella camera da letto e con un solo braccio la prese per la vita e la sollevò davanti a lui, sorridendo gioioso e con l'altra mano, accarezzandosi i capelli color carbone.
« Chichi, amore mio, perdonami.»
« No che non ti perdono, babbeo. Io non voglio che tu pensi che io non ti ami.»
« Ma Chichi! Allora perché mi tratti male?»
« Perché è così, e così sempre sarà. Abbi la compiacenza di mettermi giù, ora.» Goku scosse la testa con nonchalance. La prese anche con l'altra mano e la appoggiò al muro della stanza da letto, guardandola con gli occhi carichi di passione. Sebbene sua moglie fosse davvero una lunatica, aveva sempre quel dannato qualcosa che lo faceva impazzire. Ma cosa, accidenti?
Premette le labbra contro le sue, nascondendo un sorrisetto compiaciuto sulle labbra, e Chichi sgranò gli occhi, sentì la mano di Goku insinuarsi sulla schiena, che piano piano, stava sbottonando la sua veste dai colori sgargianti.
« Goku.. qui, ora?» Goku la riempì di bacetti e sorrise, annuendo. Chichi alzò gli occhi al cielo. Come dire di no a quel visetto d'angelo che le propinava sempre?
« Mamma, papà, sono torna– » Gohan spalancò la porta, e fece cascare i suoi libri di scuola dalla mano. Il viso pallido si trasformò in un colorito acceso rosso peperone, e il seno della madre in bella vista lo fece rabbrividire.
Goku sorrise imbarazzato e Chichi si sentì male, sudando dalla fronte.
« Ho interrotto qualcosa?»
« No, figliolo.»
« No tesoro.»
Il ragazzo annuì, e imbarazzato, chiuse la porta, deglutendo. Lasciò i genitori nella stanza, interdetti e imbarazzati.
Eh sì, quella volta, la battaglia fra coniugi la vinse Gohan!
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Maddona mia, che capitolo della minchia .. della... della... non trovo l'aggettivo LOL
Grazie mille per tutte queste recensioni positive, per quelli che hanno messo nelle preferite e seguite la storia, che a mio parere, fa schifIo.
Mi scuso anche per l'attesa, ma ero carica di compiti e interrogazioni e dovevo concedermi al ragazzo che mi piace e che mi sta facendo impazzire ALLO STUDIO (Sì, come no).
Grrrrazie mille a tutti! <33
Un bacio,
gm19961
P.S Il capitolo della prima notte di nozze sarà il prossimo, sto giusto ora organizzando le idee e poi lo scrivo u.u D:
P.S Il capitolo della prima notte di nozze sarà il prossimo, sto giusto ora organizzando le idee e poi lo scrivo u.u D: