Titolo
Raccolta: Love, Laughs and Klaine.
Titolo Storia: Of roses and anniversaries
Personaggi: Kurt Hummel/Blaine Anderson
Klaine Day: Day 4: Anniversary!Klaine
Genere: Commedia, Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: What If,
Fluff
NdA: Giorno numero 4! Importantissimo!! Oggi è il Klainersary!
*o*
Okay, comunque, la scena si svolge al loro secondo anniversario!
Monday: Klaine as Kids/Babies
Tuesday: Klaine AU (i.e. teacher, supernatural, etc.)
Wednesday:
Missing Moments
Thursday:
Klaine’s Anniversary
Friday: Graduation and College
Saturday:
Proposal and Wedding
Sunday: Domestic/Daddy!Klaine
Detto
questo... buona lettura!
4. Of roses
and anniversaries
A volte Kurt
credeva di aver sofferto già troppo negli anni precedenti per poter continuare
a sopportare tutto ciò. Due anni... due anni con Blaine e non poterlo neanche
vedere. Certe volte odiava il fatto di essere a New York, così lontano da Lima.
La sera prima si
erano sentiti su Skype e avevano massaggiato fino a
che le palpebre non si erano chiuse per propria volontà, facendoli sprofondare in
sonni agitati. Era stato bello e triste allo stesso tempo, forse perché erano
quasi tre mesi che non si prendevano per mano, forse perché mancava ancora
qualche settimana alle vacanze di Pasqua.
E quella
mattina, quando Kurt si era svegliato con un sobbalzo aveva solo ringraziato il
cielo per il fatto di non avere lezione. Almeno sarebbe potuto restare a casa a
guardare film romantici, musical e farsi male alle dita inviando messaggi
stucchevoli al suo ragazzo.
Poi capì che non
era stato il suo subconscio a svegliarlo da quel sogno a colori vivaci in cui
era stato risucchiato. Aprì gli occhi nello stesso istante in cui il campanello
suonava per la seconda volta.
Lentamente,
sbadigliando e stiracchiandosi, scese dal letto facendo attenzione a non
stropicciare troppo le lenzuola e barcollò fino alla cucina e poi al piccolo
ingresso. La prima cosa che notò fu un post-it a forma di stella appeso alla
parete: un messaggio da Rachel.
Hey Kurt! Buongiorno! Le ragazze del
corso mi hanno invitata ad una giornata per sole donne. Non tornerò né per
pranzo, né per cena. Goditi l’appartamento finché puoi!
Il ragazzo
ridacchiò appena, poi sospirò pensando che avrebbe tanto voluto godersi l’appartamento con
Blaine, vista l’assenza di Rachel. Il campanello suonò di nuovo.
“Arrivo!”
esclamò Kurt, leggermente irritato da tutta quell’insistenza.
Al terzo
tentativo riuscì ad abbassare la maniglia – visto che una serie di sbadigli
aveva deciso di colpirlo a tradimento proprio in quell’istante – e ad aprire la
porta. Sicuramente non si sarebbe mai aspettato quello che si ritrovò davanti.
Rose.
Un enorme mazzo
di rose rosse, talmente grande da coprire il viso e il busto della persona che
glielo aveva portato. Il ragazzo sbatté le palpebre un paio di volto, sorpreso.
“Ma che dia...”
“Buon
anniversario!” la voce che arrivava da dietro quel muro di rose era
inconfondibile, e la testa di Blaine spuntò con una certa difficoltà, un enorme
sorriso sul viso.
“Blaine!”
Kurt boccheggiò
prima di afferrare le rose, gettarle a terra senza troppe cerimonie e buttarsi
tra le braccia del suo ragazzo facendogli quasi perdere l’equilibrio.
“Hey amore...”
mormorò Blaine, il naso affondato nei suoi capelli ancora spettinati.
“Che cosa ci fai
qui?” esclamò Kurt allontanandosi leggermente ma senza lasciarlo andare.
“Sono venuto a
passare il nostro anniversario insieme a te!”
“Ma...” Kurt era
incredulo. “Come? Io non... cioè... sei venuto a New York!”
“A quanto
pare...” Blaine gli fece l’occhiolino. “Che dici, mi fai entrare?”
Kurt si riprese
e lo fece passare, chiudendosi la porta alle spalle e appoggiando i fiori sul bancone
della cucina, afferrando un vado vuoto e mettendoceli dentro. Poi si voltò
verso Blaine con un gran sorriso.
“Sei sicuro di
non essere una specie di visione?” chiese.
Blaine ridacchiò
e gli si avvicinò prendendogli la mano. “Assolutamente...”
“Puoi
provarmelo?” il tono di Kurt si era fatto improvvisamente un po’ più malizioso.
L’altro si leccò
le labbra prima di farsi ancora più vicino, fino a che i loro nasi non si
sfiorarono. “Certo che sì...” mormorò.
E con un bacio
chiuse la già esigua distanza che li separava. Per Kurt fu come se il suo corpo
avesse ripreso improvvisamente a respirare e a sentire. Era un ritorno a casa o una poesia sussurrata che gli
arrivava dritta al cuore, la sua musica preferita. Istintivamente portò le
braccia attorno al collo di Blaine, attirandolo a sé solo per il desiderio di
sentirlo.
Blaine si
abbandonò a quelle labbra morbide e calde. Kurt gli era mancato così tanto; la
vita al McKinley non era più la stessa senza di lui, e Blaine si ritrovava a
camminare per qui corridoi senza davvero vederli, consumato dalla voglia di non
essere lì da solo.
Quando, pochi
secondi dopo, si separarono, Kurt non trattenne una risatina. “Sì, direi che
sei proprio tu...”
Blaine appoggiò
la fronte alla sua, non volendosi allontanare. “Sono felice di averti
convinto...”
Ridacchiarono
ancora, mentre l’odore di rose si propagava delicato per la stanza, avvolgendoli
completamente e mescolandosi ai loro profumi. Poi Kurt sobbalzò.
“Accidenti”
esclamò. “Guarda in che stato sono! Devo fare assolutamente una doccia!
Devo...”
“Kurt” lo
interruppe Blaine stringendo l’abbraccio. “Sei assolutamente perfetto...”
Kurt arrossì.
“Oh, smettila...”
“È vero...”
continuò l’altro. “Sei sempre perfetto...”
Kurt arrossì
ancora di più e velocemente si diresse verso la sua camera, seguito da un
Blaine dallo sguardo divertito; face appena in tempo a guardarsi intorno, che
il suo ragazzo era già sparito in bagno.
Scosse la testa
con un sospiro cominciando a girovagare per la stanza, osservando tutti i
piccoli dettagli che tanto gli ricordavano Kurt. I libri ordinatamente disposti
sulle mensole, il computer ancora aperto sulla scrivania, le foto appese alle
pareti. Si avvicinò per guardarle meglio: Kurt e Rachel il giorno in cui
avevano inaugurato l’appartamento, la facciata della NYADA, una foto di loro
due insieme a Natale, un’altra seduti su una panchina a Central
Park. Sorrise dolcemente a quei ricordi.
Si voltò,
osservando il letto ancora sfatto, l’armadio a muro dalle ante chiare, gli
spartiti ordinatamente disposti sul comodino. Non si accorse che Kurt era
uscito dal bagno con un asciugamano legato alla vita e i capelli ancora gocciolanti
e ora lo osservava con un’espressione innamorata sul viso.
Si schiarì la
gola per attirare la sua attenzione. Blaine si voltò di nuovo, incontrando i
suoi occhi e poi facendo vagare lo sguardo per tutto il suo corpo.
Deglutì. “Non
puoi farmi questo...”
Kurt sorrise.
“Cosa?” chiese con tono assolutamente innocente.
Blaine
praticamente corse verso di lui, catturando le sue labbra in un bacio e
passando le mani sul suo petto. Kurt ridacchiò appena e rabbrividì al suo tocco
gentile.
“Sei
bellissimo...” sussurrò Blaine interrompendo per un secondo quel bacio. Poi tornò
ad incollare la bocca alle sua, sospirando quando le mani di Kurt andarono ad
insinuarsi sotto la sua camicia leggera.
“Ti amo...”
rispose Kurt sulle sue labbra, rendendosi conto solo in quel momento che non
glielo aveva ancora detto.
La risposta di
Blaine fu praticamente istantanea ed emozionata. “Ti amo anche io...”
Nessuno nei due
comunque sembrava intenzionato ad interrompere quella nuova sessione di baci,
mentre i loro corpi cominciavano lentamente a reagire a quel contatto che
mancava ormai da mesi. Blaine prese l’iniziativa e trascinò Kurt verso il
letto, facendolo stendere delicatamente e gettandosi entusiasta di nuovo sulla
sue labbra senza smettere per un secondo di sfiorare con le dita quella pelle
morbida.
“Mi sei
mancato...” mormorò poi, cominciando a tracciare un’umida scia di baci sul
collo di Kurt.
Lui rispose con
un sospiro delicato, aggrappandosi alle sue spalle.
Blaine comunque
non sembrava aver bisogno di ulteriori conferme, continuando a sfiorare con la
lingua il suo collo, non avendone mai abbastanza del suo sapore.
Kurt fremette di
desiderio. Erano mesi che non si trovavano in una situazione simile, e sebbene
una piccola e razionale parte del suo cervello gli dicesse che magari avrebbero
potuto passare la mattinata passeggiando per New York, non riuscì a resistere
e, afferrando il viso del suo ragazzo, riportò i suoi occhi a livello dei
propri.
“Voglio fare
l’amore con te...” sussurrò senza la minima traccia di vergogna.
Blaine sentì il
proprio cuore accelerare a quelle parole. Poi sorrise, portando una mano sulla
guancia di Kurt e accarezzandolo dolcemente.
“Ti amo...”
rispose abbassando il viso e baciandolo ancora.
Kurt sorrise a
sua volta, passandogli le mani tra i capelli e attirandolo ancora più vicino.
Decisamente, il
miglior anniversario di sempre.
Writer’s Corner:
Okay, lo so, vi
ho interrotti proprio sul più bello... che ci posso fare? Non volevo arrivare
al rating rosso, mi dispiace! Comunque sono orgogliosa di questa shot. *o*
Come sempre, commenti sempre molto graditi!
A domani!!
SereILU