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Autore: Sselene    15/03/2012    3 recensioni
E' molto tardi e Bones è solo in infermeria, finché non arriva a fargli compagnia un Chekov completamente ubriaco che, ridendo e balbettando, gli confessa il suo -disperato- amore. E Bones non ha alcuna idea di come reagire.
Attenzione! Reboot!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leonard H. Bones McCoy, Pavel Chekov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rum nel bicchiere roteò leggermente, seguendo i movimenti che l’uomo imponeva al bicchiere stesso, senza neanche notarlo.
Il Vulcaniano non spostò lo sguardo dalla scacchiera che stava sistemando mentre parlava.
“Posso aiutarla in qualche modo, Dottor McCoy?” Domandò.
Il dottore rimase in silenzio per un po’, poi annuì leggermente.
“Hai parlato con il Guardiamarina Chekov, recentemente?” Chiese vagamente.
“Sì, l’ho fatto.” Il Vulcaniano rispose.
“Di me?” McCoy precisò.
“Sì.” Spock rispose ancora, lanciando appena un’occhiata all’ufficiale medico. “Abbiamo parlato anche di te.”
“E ha detto qualcosa?” Bones chiese, continuando il suo interrogatorio.
“Certo che l’ha fatto.”
“Intendo… su di me.”
“Certo che l’ha fatto.” Ripeté il Primo Ufficiale.
“Intendo… qualcosa di particolare.” Bones precisò ancora.
“Dottor McCoy…” Spock disse lentamente, offrendo la sua totale attenzione al dottore. “Cosa vuole sapere, esattamente?”
“Non lo so…” Bones mormorò, osservando intensamente il rum. “Era arrabbiato?”
“No, non lo era.” Il Vulcaniano rispose. “Ma era rattristato. Solitamente parliamo di fisica e ingegneria, ma non riusciva a concentrarsi perché pensava a lei.”
“Ti ha detto qualcosa? Intendo… so che l’ha fatto, ma…” Non concluse la frase, muovendo una mano come se il gesto potesse far capire al Vulcaniano cosa volesse dire.
“Mi ha detto che non gli ha detto che non le piace.” Il Vulcaniano ammise dopo qualche momento. “Era sicuro volesse dire che, difatti, le piace.”
Bones rimase in silenzio, osservando il rum.
“Dottor McCoy, il guardiamarina Chekov l’ha molto a cuore, se è interessato a lui…”
“Ma è così giovane!” Il dottore lo interruppe.
“Importerebbe se lui avesse vent’anni e lei trentaquattro?” Il Vulcaniano chiese.
Bones ci pensò per qualche momento, roteando l’alcool nel bicchiere.
“Non lo so…” Ammise alla fine. “Forse no. Io… io non credo… ma lui non ha vent’anni, ne ha diciassette! E’ troppo giovane per me!”
“Non lo è.” Spock rispose fermamente, poi tornò a ordinare la scacchiera già ordinata.
“Perché ti interessa tanto? Che t’importa?” Leonard gridò arrabbiato, alzandosi.
Spock non rispose subito, rigirandosi il pedone tra le dita.
“Io… e il guardiamarina abbiamo un rapporto alquanto stretto.” Ammise, con evidente, ad un occhio esperto, riluttanza. “E questa situazione è alquanto difficile per lui.”
“Non è abituato ai rifiuti?” Leonard scherzò freddamente.
“Non l’ha rifiutato. Gli ha solo detto che è troppo giovane e non c’è niente che può fare a questo proposito.” Spock precisò. “E lei ha ammesso che le piace e che approverebbe di avere una relazione sentimentale con lui, se lui fosse più grande. Non è un rifiuto.”
Bones cercò di parlare, ma si rese conto di non avere niente da dire.
La porta si aprì in quel momento.
“Sono qui! Scusate il ritardo!” Il capitano Kirk canticchiò, avvicinandosi ai due.
Si fermò, guardando l’espressione seria dei due membri della sua ciurma.
“Cos’è successo?” Chiese, confuso.
“Io…” Bones cominciò, poi si fermò, poi cominciò di nuovo. “Mi piace.” Ammise.
“Ti piace… chi?” Jim chiese, anche più confuse di prima, ma il dottore non lo stava ascoltando.
“Devo andare.” Disse invece, lasciando il bicchiere nella mano del capitano e correndo fuori dalla stanza.
“Gli piace chi?” Sentì Jim dire, prima che le porte si chiudessero.
   
 
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