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Autore: MerylSilversburgh    15/10/2006    3 recensioni
La morte. Il vero amore. La guerra. La vita di tutti i giorni. Tra l'incubo del mondo digitale e quello del mondo reale. La seconda parte, la prima pubblicata, di una trilogia sui digimon.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DUE ANNI DOPO

DUE ANNI DOPO

TK –Kari andiamo facciamo tardi!!

KARI –Sono qui!!-

TK –Ma perché voi donne siete così lente?-

KARI –Accendi questo trabiccolo e andiamo…siamo in ritardo!-

TK –Chissà per colpa di chi…-

KARI –Uffa…pesante-

TK –Stasera ci sei vero?-

KARI –Come potrei mancare…-

TK –Siamo arrivati, ci vediamo a pranzo allora?-

KARI –Certo -

TK –Ok…ascolta io devo andare a prendere Yama all’asilo alle 12.30, dopo passo di qui ok?-

KARI (baciandolo)-Ok, buona giornata futuro scrittore!-

Erano passati più di due anni. Era il 12 Febbraio 2011, l’anniversario della morte di Matt. I giovani Kari e Tk avevano brillantemente ottenuto il diploma e si erano iscritti all’università, Takeru studiava lettere e Hikari psico-pedagogia. Per quanto riguarda gli altri, le vite procedevano quasi alla stessa maniera, tra le novità vi era solo la laurea di Joe, che aveva preso servizio come medico all’ospedale cittadino e la fine dell’addestramento di Ken, che girava per Tokio con le vesti di poliziotto e abitava come coinquilino con Tai. Alcune vecchie conoscenze invece, avevano finito di attendere…

FERN –HEIJI! HEIJI!-

DAVE –Uhm...Yahwn...che c’è mi sono appena alzato...-

DI fianco a lui , una ancora stanchissima Maya si tirò su dal letto.

MAYA –Ryota…-

FERN –Misato…Ops…scusate non pensavo che…-

DAVE –Poche ciance che vuoi di così urgente?-

FERN –E’ arrivato…è arrivato ragazzi. Ainter è qui-

Già alle prime due parole Dave si stava già vestendo in fretta e furia.

DAVE –Forza Fern! Vieni con me andiamo a parlare con Kanagawa!-

FERN –Ma non è meglio se…-

DAVE –SCATTA!!-

Intanto anche Dily era arrivata nella camera del ragazzo.

DILY –Ehi ma…-

MAYA –Ehm…ciao Ru-chan…-

DILY –Lo sapevo…-

MAYA –Senti non è come pensi…-

DILY –Non mi importa Misato…non mi importa se vai a letto con Heiji tanto lui non mi guarda nemmeno e poi dobbiamo pensare alla missione non c’è tempo per le scaramucce…e poi…nel mondo che salveremo, io non esisterò più…-

MAYA –Dily…l’hai deciso tu e poi…lo sai che è meglio così-

DILY –Tranquilla…è tutto a posto-

L’altra rimase perplessa ma pensò che comunque non poteva fare più di tanto quindi lasciò perdere, e rivolse i suoi pensieri alla difficile missione che li attendeva.

Tai stava tranquillamente camminando per i corridoi della sua facoltà, quando a un tratto una ragazza si parò davanti a lui. Il suo sguardo la disse lunga sulla sorpresa.

AYUMI -Ehi tu…ci conosciamo per caso?-

TAI –Oddio…Ayumi!! Ciao!!-

Tai la abbracciò di slancio e lei ricambiò l’euforia.

AYUMI –Come stai rompiscatole? Non ti ho sentito molto in tutto questo tempo…-

TAI –Ehi sorella pazza di Soichiro…ti ricordo che mi hai telefonato tre volte in due anni-

AYUMI –Due anni e quasi due mesi…e comunque meglio delle tue stupide e-mail. Non avevi neanche il coraggio di chiamare!-

TAI –Ehi ma lo sai quanto costano le interurbane?-

AYUMI –Vuoi che cominci a picchiarti?-

TAI –Andiamo sii buona con me…non ci vediamo da così tanto tempo…a proposito, come mai da queste parti?-

AYUMI –Ehm…devo parlare con mio fratello e sono venuta a prenderlo, lui non lo sa-

TAI –Cos’hai da dire di così urgente da farti fare chilometri per incontrarlo?-

AYUMI –Affari tuoi mai eh? Non hai perso il vizio…allora come sta Sora?-

TAI –Beh…come al solito. L’aiuto come posso…-

AYUMI –Già…beh…e gli altri?-

TAI –Tutti bene, chi più o chi meno ma si tira avanti-

AYUMI –E Ken e Miyako?-

TAI –Ehm…beh non si parlano da due anni però…sono ottimista-

AYUMI –Dov’è mio fratello?-

TAI –Eccolo lì…EHI SOICHIRO, GUARDA CHI C’E’!-

SOICHIRO –AYUMI!!-

I due fratelli si abbracciarono calorosamente.

SOICHIRO –Cavolo, quanto tempo come stai? Scusa se non sono venuto a trovare te e la mamma ma ho avuto veramente da fare…-

AYUMI –Tranquillo…ti trovo bene! Sei sempre più carino fratellino!-

TAI –Tsk, complimenti familiari d’obbligo-

SOICHIRO –Tutta invidia…ma dimmi una cosa Ayumi, sei qui per qualche motivo particolare vero?-

AYUMI –Beh in effetti si…-

TAI –Bene io dovrei and…-

AYUMI –No Tai, mi fa piacere se resti-

SOICHIRO –Allora, qual è il problema?-

La ragazza tentò di dirlo tutto di un fiato, per paura di non riuscire a finire la frase.

AYUMI –Ho lasciato l’università…-

SOICHIRO –COSA???-

AYUMI –Lo so…sei deluso, sconvolto, ti sembra incredibile ma è così…ah inoltre mi trasferisco a Tokio. Come sai la mamma si è risposata e ho qualche problema di compatibilità con il suo nuovo compagno. Non voglio vivere da sola a Kyoto perciò…-

SOICHIRO –Ayumi…era la cosa più importante per te! Amavi studiare…-

TAI (tossicchia per attirare l’attenzione)-Ehm…Ayumi…cosa studiavi per curiosità?-

AYUMI –Arti…pittura e scultura specialmente…-

SOICHIRO –E’ da quando era piccola che sogna di fare l’artista…-

TAI –Ma perché hai smesso?-

SOICHIRO –E poi scusa…è l’ultimo anno non puoi mollare proprio ora-

AYUMI –Te l’ho detto, ho avuto dei problemi ma poi…alla fine ci ho perso l’interesse…-

SOICHIRO –Senti…ti stabilisci da me ok? Poi magari ci ripensi e…-

AYUMI –NON CI RIPENSO SOICHIRO!!-

SOICHIRO -…-

AYUMI –Non credere che per me sia stata una decisione facile…-

Il fratello la abbracciò mentre dal viso di lei, scendeva qualche lacrima.

TAI –Io ragazzi è meglio che vado…Mi ha fatto piacere vederti Ayumi…se rimarrai qui allora ci vedremo più spesso…-

SOICHIRO –Ci vediamo stasera Tai-

TAI –Vieni anche tu?-

SOICHIRO –Si…credo proprio di si-

Yolie stava tranquillamente percorrendo la strada di casa in macchina. Era andata a ritirare dei vestiti in lavanderia e aveva lasciato il negozio semplicemente con una scritta “TORNO SUBITO”. Ormai i suoi genitori si erano ritirati in campagna e i suoi fratelli erano mantenuti agli studi. Sembrava che solo a lei gliene fregasse di quel negozietto ma d’altronde i suoi non si sarebbero mai sognati di mantenerla, visto che aveva avuto la bella idea di smettere di studiare. Quindi, meglio lavorare in quella baracca piuttosto che alle dipendenze di qualche idiota. Era molto di fretta e spinse un po’ troppo sull’acceleratore; la sfortuna volle che una macchina della polizia venisse dalla sua destra. La vettura blu le lampeggiò, e lei fu costretta a fermarsi. Il poliziotto scese dalla sua auto e si avvicinò a lei intimandole di abbassare il finestrino. Ad entrambi venne un colpo quando si riconobbero.

KEN –Lei andava un po’ troppo fort…Yolie!-

YOLIE (sbuffando)-Cos’è hai un radar? Comunque ciao Ken…-

KEN –E’ un sacco che non ci vediamo…-

YOLIE –Dì pure è un sacco che non ci parliamo…-

KEN –Resta il fatto che correvi troppo…dove vai così di fretta?-

YOLIE –Bada agli affari tuoi…e poi cosa sei della municipale? Non mi pare!-

KEN –Posso multarti lo stesso se è questo che vuoi…-

YOLIE –Ascolta Ken…ho molta fretta quindi se vuoi farmi questa multa fammela sennò lasciami in pace!-

KEN –Figurati se ti faccio la multa…-

YOLIE –Tsk…e poi dicono che la legge è uguale per tutti..-

KEN –Ma sentila…ti faccio anche un favore!-

YOLIE –Si va bene ti saluto!! Goodbye!-

KEN –Non correre troppo mi raccomando, non per la multa ma…potrebbe succederti qualcosa…-

YOLIE -…-

KEN -Beh…ci vediamo stasera, ci sei vero?-

YOLIE -…si…-

Era quasi ora di pranzo. Koushiro se ne stava appoggiato alla sua auto in attesa che quella pazza della sua ragazza uscisse, fumandosi una sigaretta. Quando vide una donna che scatenatissima correva nella sua direzione si preparò a farsi ridere dietro dalla gente intorno.

MIMI –IZZUCCIOOOO!!-

IZZY (con finto stupore)-Mimi…già sei qui-

La ragazza gli saltò al collo.

MIMI –Izzuccio indovina!! Ho preso 30 capito!30! Il mio primo 30!!!(gli da un bacio) E questo anche grazie a te!! Mi hai aiutato tantissimo a studiare!-

IZZY –Mimi era l’esame d’inglese! Sei stata 6 anni in America è ovvio che tu lo faccia benissimo!-

MIMI –Col cavolo…lo so parlare ma non capisco un tubo di letteratura! E poi chi ha voglia di leggersi quello Sheckspar o come si chiama…-

IZZY –Shakespeare…ma che te ne fai tu di una laurea in lingue?-

Mimi girò lo sguardo verso il basso e notò la sigaretta di Izzy. Con una inaudita violenza gliela scaraventò per terra.

MIMI –Ancora con quelle cose?-

IZZY –Andiamo…lo sai che mi rilassano!-

MIMI –E tu lo sai che fanno venire il cancro?-

IZZY –Bada agli affari tuoi!-

MIMI –Affari tuoi un corno imbecille! E poi non ho nessuna intenzione di beccarmi del fumo passivo! Ci siamo capiti?!-

IZZY (un po’ intimorito)-…o-ok-

MIMI –Anche in un giorno come questo mi devi fare arrabbiare?-

IZZY (serio) –Sei triste?-

MIMI (appoggiandosi a lui)-Un po’…un po’ di malinconia c’è-

IZZY –Anch’io…sono un po’ triste. Anche se l’ho superato…-

MIMI –Credo sia normale…-

IZZY –Già…-

MIMI –Io…se ti perdessi non lo sopporterei-

IZZY –Sono solo parole…e comunque…ti sembra il caso di fare questi discorsi tragici? Eri così pimpante prima…-

MIMI –Andiamo a casa?-

IZZY –Subito madame…-

MIMI –Sai una cosa tesoro?-

IZZY –Uhm?-

MIMI –Voglio sposarti…-

All’asilo nido, Tk stava aspettando il suo nipotino per poi correre a prendere Kari. Una nidiata di bambini si stagliava all’orizzonte. Finalmente il ragazzo distinse l’inconfondibile chioma bionda del piccolo e lo chiamò.

TK –YAMA!-

YAMA –Zio!-

TK (accarezzandogli la testa) –Allora piccolo? Come è andata?-

YAMA –Bene…ho giocato tanto!-

TK –Te l’aveva detto la mamma che l’asilo è una bella cosa…su monta in macchina!-

YAMA –Dov’è mamma?-

TK (gli allaccia la cintura) –E’ da Joe…a fare una visita!-

YAMA –E’ malata?-

TK –No tranquillo…è solo per controllare-

YAMA –E zia Kari?-

TK –Stiamo andando a prenderla!-

YAMA –Che bello!-

Dopo circa un quarto d’ora arrivarono all’università di Kari. Quest’ultima li stava spettando e quando li vide si fiondò a dare un bacino a Yamato.

KARI –Tesorino ciao! Come stai?-

YAMA –Bene!-

TK –Ehi tu…a me niente bacino?-

KARI(baciandolo) –Come no…ti sei divertito anche tu all’asilo amore?-

TK –E’ stato un favola! Sul serio…il mio professore ha deciso di pubblicare un mio scritto su un libro che raccoglie le migliori opere della nostra facoltà!-

KARI –Davvero? Incredibile…sono felicissima per te! (baciandolo di nuovo) L’ho sempre detto che hai talento!-

YAMA –Diventi famoso zio?-

TK –Beh…(ridendo) Diciamo di sì…però non mi vedrai in tv!-

KARI –Adesso dove lo porti?-

TK –Viene a mangiare da noi…Sora lo viene a prendere più tardi-

KARI –Sentito Yama? Vai a mangiare dai nonni!-

YAMA –Mi fanno un regalo?-

TK –I bambini di oggi vogliono solo una cosa…-

KARI –Come fai a dirgli di no quando ti guarda con quegli occhioni blu…oh è adorabile! Sai che potreste sembrare padre e figlio vi somigliate un sacco!-

TK –E’ normale, è il figlio di mio fratello…che per giunta era identico a me-

YAMA –Zia…quand’è che fate nascere un cuginetto per me?-

KARI –Ehm…-

TK –Credo che dovrai aspettare ancora un po’.…-

KARI –Ma chi è che gli insegna tutte ‘ste cose?-

TK –Secondo te?-

KARI –Yama, ti dispiace se non facciamo più venire Tai a casa tua?-

YAMA –Perché? Tai è divertente!-

TK –Anche troppo…-

KARI –Ok, capolinea. Io scendo…-

LA ragazza salutò amorevolmente entrambi i maschietti e se ne andò.

YAMA –E’ tanto bella e gentile vero?-

TK –Già, non dirlo a me…allora piccolo, sei pronto per stasera? Lo sai dove andiamo?-

YAMA –Si, Tai e la mamma me l’hanno spiegato…andiamo a trovare papà vero?-

TK –Già, in realtà ci sei già stato due volte ma forse eri troppo piccolo per capire…-

YAMA –E’ una cosa brutta?-

TK –No…non è assolutamente una cosa brutta…-

SORA –Allora vecchio Joe, come sto?-

JOE –Tranquilla, fisicamente bene come al solito. Anzi rivestiti, mi imbarazza questa situazione…-

SORA –Sei poco professionale…comunque il verdetto?-

JOE –Senti Sora, secondo me puoi anche smettere-

SORA –Sicuro?-

JOE –No…sono medico da un anno come potrei? Però…penso di aver ragione. Gli antidepressivi non sono diventati una dipendenza per te e quindi prima smetti e meglio è, prima di ritrovarti in guai seri-

SORA –E se ne dovessi avere bisogno?-

JOE –Questo è all’infuori del mio parere medico…non sono uno psicologo e comunque penso che sia tu l’unica a poter dire quella fatidica frase…-

SORA –Quale frase?-

JOE –“Sto bene”-

SORA –Io sto bene Joe…-

JOE –E allora fa come ti dico…piantala con quegli insulsi medicinali e continua la tua vita!-

SORA –Perché insulsi?-

JOE –Perché nessun essere umano ne dovrebbe avere bisogno-

SORA –Il solito sognatore…-

JOE –Non dirmi che neanche tu hai dei sogni?-

SORA –Beh io pensavo che tu ce li avessi!-

JOE –Una volta forse…-

SORA –Guarda che sei fortunato! Aiuti tanta gente ogni giorno, di sicuro non avrai mai problemi con la coscienza!-

JOE –Sono stati i problemi di coscienza a farti prendere quei cosi?-

SORA –Ci sono sempre problemi di coscienza quando qualcuno ti abbandona prima che tu possa dirgli tutto ciò che avevi in mente di dire…-

JOE –I “se” non portano da nessuna parte…bisogna accettare gli avvenimenti-

SORA –Ma in qualche caso è possibile combattere…-

JOE –Anche tu puoi combattere…-

SORA –Forse…-

JOE –Come ti senti per stasera?-

SORA –Quasi felice…-

JOE –Come quasi felice?-

SORA -E’ l’unico modo in cui posso rivederlo, ho imparato ad apprezzarlo…-

JOE –Io ormai ci penso con serenità, dovresti farlo anche tu…-

SORA –Anch’io l’ho superato Joe ma…non so…è come se lui fosse da qualche parte e mi supplicasse di aspettarlo-

JOE -…non è così Sora…-

SORA –Tranquillo, è una cosa a cui penso con serenità…a stasera-

Soichiro e la sorella erano arrivati a casa tra musi lunghi e facce deluse, ma d’altronde sapevano entrambi che non c’era molto da fare. Le scelte erano scelte.

SOICHIRO –Io vorrei solo sapere il perché…-

AYUMI –Ti è mai capitato di non provare più emozioni nel fare la cosa che credevi la più importante della tua vita?-

SOICHIRO –No…forse perché io la cosa che amo non posso farla, sono costretto a studiare qualcosa che volendo neanche mi interessa…tu invece sei fortunata. Papà non ti ha creato problemi, nessuno ti cerca dalla mattina alla sera per catturarti e ucciderti-

AYUMI –Papà non avrebbe mai voluto questo…-

SOICHIRO –Lo so, ma questa è la realtà…dimmi la verità c’è qualche motivo in più che ti ha spinto a venire qui? Insomma la tua vita è a Kyoto, hai sempre detto di trovarti bene lì, il tuo ragazzo, i tuoi amici…non era necessario lasciare la tua città per cambiare obiettivi di vita…-

AYUMI –Sota mi ha lasciata due mesi fa per una modella bionda ossigenata e comunque…non c’è nessun altro motivo. Qui ci sei tu, c’è gente che conosco e poi mi andava di cambiare aria…-

SOICHIRO –Come vuoi, tanto lo so che non me la racconti giusta…-

Mentre Soichiro stava aprendo la porta per salire in casa un ragazzo passò davanti ai suoi occhi e si fermò davanti a lui: All’inizio non lo riconobbe, inoltre non aveva un gran aspetto, portava una maglietta a righe e una giacca di pelle nera, e i suoi jeans erano per buona parte strappati. Inoltre stava fumando qualcosa che non sembrava affatto una sigaretta. Poi venne colpito dagli occhi. Stette per dire un nome.

SOICHIRO –Take…-

Si interruppe. Notò che aveva i capelli sul castano chiaro, non poteva essere lui. Qualche istante dopo un altro ragazzo raggiunse di corsa la scena. Non molto alto, capelli rossicci…e il suo amico dagli occhi blu mare…in quell’attimo si ricordò. Gli venne veramente un colpo.

SOICHIRO –Senti Ayumi, tu sali ok…io faccio due chiacchiere con i qui presenti…-

AYUMI –Ma…-

SOICHIRO –Tranquilla…ora vai…-

Il figlio di Kanagawa aspettò che la sorella chiudesse la porta e poi parlò.

SOICHIRO (sarcastico)–Scusate se non vi ho riconosciuto subito…sapete è strano vedervi alla luce del giorno-

DAVE –Fa poco lo spiritoso…abbiamo fretta-

FERN –Ok ok…calmini tutti e due. Stavolta non vi prenderete a botte!-

SOICHIRO –Se non ricordo male l’ultima volta ha fatto tutto lui…-

DAVE –Te lo meritavi…-

FERN –Andiamo Dave! Facciamo una cosa pacifica per una volta? Ok…siccome l’altra volta non c’è stata l’occasione…io sono Fern Robinson e lui…-

DAVE –David Newton-

SOICHIRO –Non sembrate stranieri a dir la verità…-

FERN –Siamo nippo-americani…siamo studenti, studiamo qui in Giappone da 3 anni-

SOICHIRO –E che diavolo avete a che fare con Digiworld? E come sapevate tutte quelle cose due anni fa? Se sapete chi sono…-

DAVE –Lo sappiamo chi sei e sappiamo anche che sei tu quello a dovere avere più informazioni di tutti ma non è così e non ho tempo di spiegarti il perché. Siamo digiprescelti anche noi, per quello conosciamo Digiworld. Ti ricordi quello che ti abbiamo detto l’ultima volta?-

SOICHIRO –Certo…e ho anche seguito il consiglio-

DAVE –Ti ricordi anche cosa ti ho detto a proposito di un certo Ainter?-

SOICHIRO -…E’ il momento vero?-

I due ragazzi acconsentirono in silenzio.

DAVE –Ti aspettiamo domani al parco di Odaiba alle 6 del mattino, portati Taichi ovviamente, ah e anche Koushiro, serve anche lui…e non tardare. CI vediamo-

Soichiro rimase quasi interdetto. Non era molto pronto per affrontare una missione del genere il giorno dopo…due anni prima era preparato, aveva calcolato tutto mentre ora era in mano a degli sconosciuti…poteva davvero fidarsi?

Erano ormai le 20.30. Cody stava aspettando Yoko per poter andare a casa di Tk, che gli avrebbe dato un passaggio per il cimitero. Le cose andavano molto bene tra lui e la ragazza, erano stati due anni meravigliosi per Cody che era riuscito a riprendersi da quella brutta crisi. Finalmente vide Yoko uscire di casa.

YOKO –Scusa, mia madre ha avuto un attimo bisogno di me…(baciandolo)ciao!-

CODY –Nessun problema…anzi sei sicura di voler venire?-

YOKO –Ti ho detto mille volte di sì…voglio starti vicino-

CODY –Beh io…sto bene-

YOKO –Lo so, ma non è mai piacevole credimi. Come sai mio padre è morto molto presto e ogni volta che vado al cimitero, non riesco a non essere un po’ triste…-

CODY –Però è meglio…adesso intendo. Prima c’era solo rabbia e rimorso per l’accaduto ma ora, ora riesco a ricordare solo i momenti felici. Quando ti manca tanto una persona ti scordi di tutti i suoi difetti…ti sembra l’essere più perfetto al mondo-

YOKO –Parole saggie…-

CODY(prendendole la mano)-Sono felice che tu sia con me…sei la persona più importante della mia vita, senza di te non so come avrei fatto…-

YOKO –Ce l’avresti fatta lo stesso, sei un uomo forte-

CODY –Grazie a te…-

YOKO –Oh basta con i complimenti! Sei noioso a volte lo sai?-

CODY – E tu sei isterica!

YOKO –Uff…ti odio-

CODY (baciandola) –Anch’io da morire!-

KARI –Ehi…-

TK –Eh?-

KARI –Tutto a posto?-

TK –Si Kari…è un’ora che me lo chiedi-

KARI –Sicuro?-

TK –Ma che vuoi che faccia per convincerti? Se vuoi organizzo un dopocimitero-party ad uno strip club può bastare? O non saresti convinta?-

KARI –Ok ho capito…ma poi perché ad uno strip club, maschilista…-

TK –Sei pesante amore mio, a volte sei veramente pesante…-

KARI –Mi preoccupavo per te insensibile!-

TK –Allora tranquilla, perché io sono a posto! Mi sento un pinguino vestito così ma per il resto sono a posto. In compenso tu sei bellissima e quindi starai meglio di me ma questo non ti autorizza a compiangermi!-

KARI (baciandolo)-Piccolo…sei un po’ nervosetto eh?-

TK –Tu non molli mai eh?-

KARI –Mi dovresti conoscere…-

TK –Ok Kari, non è ancora diventata del tutto piacevole questa ricorrenza per me ma…non sono più il ragazzino di un tempo. Non proverò più a scappare dalla realtà con le droghe, non farò più cazzate da ubriaco, e soprattutto non sentirai più le parole “io non ti merito, non devi stare con me” ok? Ho capito la vita…ho capito come devo reagire, ho capito tante cose…ero estremamente legato a Matt e sono legato allo stesso modo al suo ricordo…ma non sono triste…anzi sorrido. Mi vengono in mente tutte le nostre scaramucce, io che gli fregavo i giocattoli, lui che mi proteggeva dai rimproveri quando rompevo qualcosa, lui che mi dava il coraggio di dichiararmi alla ragazza che amavo…e mi fa rattristare il pensiero che lui non c’è ma, vado avanti. Vado avanti con la mia vita, e penso alle cose che più amo! Vado avanti…sorridendo durante i miei ricordi…-

KARI –Ti ci voleva eh? Uno sfogo da manuale…-

TK(abbracciandola) –E’ questo che provo…ti giuro non sto male-

KARI -Ancora meglio no?-

TK –Già…e poi oggi dobbiamo rendere l’evento piacevole per il piccolo Yama. Ormai ha quasi tre anni, capisce le circostanze. Dobbiamo sorridere, dobbiamo fargli capire solo quanto era meraviglioso suo padre, dobbiamo raccontargli di lui, sorridendo…non dobbiamo farlo piangere…-

KARI –Hai ragione…-

DLIN;DLON

TK –Il campanello, deve essere Cody…ehm, mi passi la giacca?-

KARI –Ecco qui pinguino!-

TK –Io invece continuo a dire che sei bellissima (baciandole la guancia) Andiamo su-

Alla porta attendevano Cody e Yoko.

CODY –Ehilà!-

YOKO –Ciao-

TK –Ciao ragazzi!-

KARI –Yoko, ci sei anche tu?-

YOKO –Si, (indicando Cody) gli faccio compagnia…-

TK –Bene…prendo la macchina, è ora di andare-

KARI –Tuo padre e tua madre?-

TK –Arrivano dopo-

CODY –ok…allora si va…-

A casa loro, Mimi e Izzy si preparavano per andare, senza dirsi una parola…

IZZY (mentre si aggiusta la cravatta) –Hai intenzione di non parlarmi per il resto dei tuoi giorni?-

MIMI –Tranquillo…domani mattina torno a casa mia-

Izzy rimase scioccato e si girò verso di lei.

IZZY –Che hai detto?!-

MIMI –Non mi pareva fossi sordo…-

IZZY –Solo per quello che ti ho detto?-

MIMI –SOLO? TU CHIAMI SOLO LA COSA PIU’ IMPORTANTE PER ME?-

IZZY –Mimi la cosa più importante è stare insieme! Che ti importa di vincoli legali!-

MIMI –Allora cosa importa a te! Se non cambia niente perché ti rifiuti?-

IZZY –Non ho affatto rifiutato!-

MIMI –Ah no?-

IZZY –NO! Insomma Mimi voglio solo aspettare! Abbiamo solo 22 anni!-

MIMI –Bene allora aspetta da solo! CHE DIAVOLO VUOI ASPETTARE? PER ANDARE A VIVERE INSIEME NON VOLEVI ASPETTARE EH? UNA VOLTE PER TUTTE IZZY SPIEGAMI CHE DIAVOLO C’E’ IN REALTA’!-

IZZY –Non c’è niente Mimi…è solo che…insomma sposarsi è un impegno! Lo capisci?-

MIMI -Certo che lo capisco e voglio prendermi questo impegno con te! Ma evidentemente la cosa non è corrisposta…-

IZZY –Mimi io ti amo più della mia vita!-

MIMI –Senti…o mi dici la verità o fra di noi è finita per sempre capito?! E non tornerò a piangere da te!-

IZZY –Io….-

MIMI -…-

IZZY -…-

MIMI –Va a quel paese…-

La ragazza uscì infuriata. Prese il telefono e chiamò Sora, si sarebbe fatta dare un passaggio da lei al cimitero. Non sarebbe mai mancata all’evento, neanche dopo quello che era successo.

Tai era ormai pronto. Si stava guardando allo specchio. Lo faceva molto ridere vestirsi in quel modo. Non era un tipo da cerimonia. Forse avrebbe tanto voluto stare fermo lì, davanti allo specchio e non muoversi per il resto dei suoi giorni. Voleva levarsi il peso della vita, non voleva più pensare a cosa avrebbe dovuto affrontare…non voleva più preoccuparsi di lui, di Sora, di sua sorella, di Digiworld…e di Matt. Se fosse stato possibile fermare il tempo in quel momento Tai lo avrebbe fatto sicuramente. E’ difficile perdere qualcuno che ti ha dato tanta forza durante tutta la tua crescita, una persona che hai amato e odiato, che ti ha dato e tolto alla stessa maniera. E anche se fossero passati altre due, dieci o cinquant’anni, era una sensazione che non poteva dimenticare. Non poteva smettere di sorridere al suo pensiero, non poteva smettere di tentare di ripagarlo per tutto quello che aveva fatto per lui…e non poteva smettere di essere maledettamente triste ogni volta che era costretto a osservare la sua tomba. Ma lui non era lì, lo sapeva, era nel cuore di tutti i suoi amici. La vita di una persona non finisce quando muore, finisce quando egli viene dimenticato da chi più lo ama.

Decise finalmente di porre fine a quella stasi infinita e si apprestò ad uscire. Fuori era già buio e pioveva un po’. Quando la sua auto posteggiò davanti a quel luogo ricco di affetti perduti, scese e si appoggiò al finestrino. Alzò la testa al cielo, chiuse gli occhi e li lasciò andare. Liberò i sensi…sentiva solo le fastidiose goccioline di pioggia che cadevano sul suo viso e gli bagnavano i capelli. Qualche secondo, qualche minuto…poi aprì gli occhi deciso e si avviò verso la meta. Erano già tutti lì ad aspettarlo. Lo guardavano, come un leone che si apprestava a salire sulla rupe più alta e a ruggire con forza per confermare di essere il re. Appena arrivò, un assenso, nessuna parola, qualche mano unita per infondere coraggio e mille sguardi in direzione di una sola, semplice incisione a cui rivolgere i propri pensieri.

YAMATO ISHIDA

1987-2008

LOVING

FRIEND, COMPANION AND FATHER

E quella volta, vi era anche lo sguardo, stavolta cosciente, di un bambino impaurito…che osservava, un pò triste e un pò ammirato, una lastra di pietra in cui era inciso il suo stesso nome.

  
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