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Autore: nil    16/03/2012    1 recensioni
Quando l'amore è l'arma più forte che possa esistere, e niente può riuscire a fermare due cuori innamorati che si cercano senza sosta.
Nella vita... nella morte... e oltre...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XVI: Non sarà un addio…

 

La notte sembrava scorrere tranquilla…

Il sonno aveva alfine vinto gli occhi di tutti… ad eccezione di quelli del Nano, fermo nella sua posizione vigile, e di Legolas, i cui confusi pensieri non gli consentivano di abbandonarsi ad un riposo ristoratore…

Oh Nillaith… dimmi cosa devo fare ti prego… io non riesco a capirlo… Perché mi sei apparsa in sogno…? Qual è il significato delle tue parole…? Io… so bene cosa mi riserva il futuro… ho visto quella freccia… e sono sicuro che anche Aragorn l’ha vista, anche se ancora non ha voluto dirmi nulla… Ma come posso salvare i miei amici, e in così breve tempo…? Io… non posso abbandonarli Nillaith… non me la sento… Eppure… nel sogno… erano soli… a Mordor… senza di me… perché…? Perché io non ero con loro…? Perché li avevo… traditi…? Ho giurato a Frodo che a costo della mia vita l’avrei aiutato a portare a termine la sua missione, ma a questo punto… non so più cosa fare… E poi… tutti gli eserciti dei popoli della Terra di Mezzo… cosa stavano aspettando…? Perché anche loro non erano a Mordor…? Era come se non sapessero che……”

Un’improvvisa visione gli attraversò il cuore, facendogli alzare gli occhi verso quel manto stellato…

Nillaith… ma allora… questo è ciò che devo fare…? È dunque questo il mio destino…? Ti prego, rispondimi…”

Un rumore di passi però lo fece sobbalzare, costringendolo a voltarsi di scatto alla sua destra, ed impedendogli così di vedere la mezzaluna che teneva al collo illuminarsi…

Fortunatamente si trattava soltanto di Gimli, il quale sembrava aver deciso che il suo turno di guardia si era concluso per quella notte, e si era avviato in direzione di Aragorn, con il preciso intento di interrompere il suo sonno e prendere il suo posto.

" Gimli, aspetta! " lo fermò l’Elfo.

" Legolas! Come mai sei sveglio? " chiese il Nano.

" Ho riposato a sufficienza per oggi, ed ho recuperato le forze. Lascia dormire Aragorn e vieni a stenderti qui, starò io di guardia fino a domattina… "

" Come vuoi… "

Legolas abbandonò così la sua posizione ed andò a sedersi su un sasso poco distante.

Continuò a riflettere a lungo su ciò che avrebbe dovuto fare, ed infine… riuscì a decidersi…

Si… l’avrebbe fatto poco prima dell’alba… prima del risveglio dei suoi amici…

Così… presto potrò di nuovo esserti accanto Nillaith… Mi sembra tutto così… irreale… Sono passati talmente tanti anni da allora, eppure… ricordo perfettamente il giorno in cui te ne andasti, perché quel giorno il mio cuore smise di battere, ed io cessai di vivere… Gli alberi si dimenticarono di fiorire, e l’estate divenne inverno… È stato così doloroso per me scoprire quanto anche la vita di noi Elfi immortali potesse essere fragile… Da allora, il passato non ha più cessato di essere presente per me… Avrei voluto sfidare la natura… ma non ero che un nulla… E ALLORA GRIDARE…! Non mi rimaneva che questo… Ed ho gridato il tuo nome all’infinito nelle notti in cui il giorno sembrava non avere la forza di nascere… Eppure… hai sempre continuato a vivere dentro di me Nillaith… ed anche ora, in questo silenzio sento il tuo ricordo… tra il frusciare dei rami sento il tuo respiro… e nella luce della luna e delle stelle vedo i tuoi occhi color dell’autunno… Io… io ho bisogno di te Nillaith… ho bisogno di te per sciogliere la mia malinconia… ho bisogno del tuo sguardo per spaziare oltre confini e barriere insuperabili… ho bisogno del tuo calore e delle tue carezze per sentirmi vivo… Voglio ancora inebriarmi tra le tue braccia, non abbastanza grandi da contenere tutto l’amore che provo per te… e voglio ancora assopirmi nel tuo grembo come facevo un tempo… ricordi? Mi addormentavo come un bimbo indifeso sul tuo seno, e sognavo l’azzurro infinito del nostro amore, e gli sfavillanti colori dei fiori più belli… Ed ora… quel sogno che per me era diventato solo un incubo, sta per trasformarsi di nuovo in sogno, e poi in realtà… Di nuovo uniti… e questa volta per sempre… più nulla riuscirà a separarci… “Arriverà mai il domani per il mio cuore?”… quante e quante volte me lo sono chiesto durante quelle notti che sembravano non finire mai… Ma ora… so qual è la risposta Nillaith… sei tu… siamo noi… E quando il mio spirito sarà leggero come aria e la mia mente libera come nuvola, nuove sensazioni mi invaderanno l’anima, ed allora… allora saprò di averti ritrovata…”

" Credevo che il secondo turno di guardia spettasse a me… " disse improvvisamente una voce alle sue spalle.

" Aragorn! " sorrise Legolas, " sei stato così tanto tempo in mezzo agli Elfi da impararne bene anche le abitudini vedo! I tuoi passi sono diventati silenziosi quanto i loro, persino io non sono riuscito a sentirli! "

" Non li hai sentiti semplicemente perché il tuo cuore era immerso in altri pensieri… "

Il Ramingo si sedette a fianco dell’amico, e per qualche minuto rimasero entrambi in silenzio a contemplare la sottile oscurità della foresta, così diversa da quelle profonde tenebre che avevano inghiottito la loro prigionia ad Isengard…

" La ferita ti fa male? " chiese poi Aragorn.

" Non tanto… "

" Vedrai che starai bene tra qualche giorno… "

L’Elfo lo guardò stupito, poi abbozzò un sorriso e scosse la testa.

" Cosa c’è…? " chiese il Ramingo.

" Aragorn, figlio di Arathorn, è di re il cuore che batte nel tuo petto… le menzogne non si addicono ad un re… "

L’Uomo non rispose nulla…

" Hai visto anche tu quella freccia amico mio, non è così…? " continuò Legolas.

" Si… " rispose questi tristemente, " eppure… il mio cuore non vuole credere a ciò che i miei occhi hanno visto… "

" Ma è così Aragorn… Ho visto anch’io quell’arma, e sebbene fosse sporca di sangue, quella piccola traccia gialla sulla punta era ancora ben visibile… "

" Già… l’ho notata anch’io… anche se speravo di essere stato l’unico… "

" Quello era… Nettare Nero… lo so… "

" SI MALEDIZIONE, ERA NETTARE NERO…! " esclamò l’Uomo sbattendo un pugno a terra, " Legolas, io… io… "

" Sai Aragorn, quando mi sono addormentato oggi pomeriggio dopo che tu mi avevi medicato la ferita, ho fatto uno strano sogno… "

Il Ramingo si girò verso l’amico… i suoi occhi erano colmi di dolore, mentre quelli dell’Elfo sembravano essere… sereni…

Come poteva essere così tranquillo pur sapendo che la sua vita sarebbe presto stata stroncata da quel mortale veleno…?

" Ho sognato… " continuò tranquillamente Legolas, " tutti gli eserciti della Terra di Mezzo pronti alla guerra, eppure lontani dal campo di battaglia, ed incerti su cosa fare, mentre tu, Gimli ed i quattro Hobbit… " Legolas chiuse per un attimo gli occhi e sospirò, " voi… venivate massacrati da Sauron… ed io non potevo fare nulla per impedirlo… Poi ho sentito la voce di Nillaith che mi diceva che solo io avrei potuto salvarvi, che avrei dovuto seguire il mio cuore, e rammentare le sue parole… Sono rimasto sveglio tutta la notte per cercare di capire cosa volesse dirmi… ed infine… ho capito… "

" Che vuoi dire…? " domandò titubante Aragorn, quasi temendo la risposta che gli avrebbe dato l’Elfo, pur sapendo nel profondo del suo cuore quale fosse…

" Aragorn… " rispose fermamente Legolas poggiando le mani sulle spalle dell’amico, " io posso impedire che ciò che mi è apparso in sogno accada… io posso… DEVO salvarvi…! "

" Legolas… "

" Quegli eserciti stavano aspettando un segnale, amico mio… qualcuno che gli dicesse dove e quando agire…! "

" Ti prego, non… "

" QUEL QUALCUNO SONO IO ARAGORN! Mentre voi proseguirete verso Minas Tirith, io tornerò indietro fino a Lothlòrien, e poi Gran Burrone, e Bosco Atro… attraverserò anche tutta la Terra di Mezzo se sarà necessario, e dirò a tutte le armate della nostra Terra che il giorno della battaglia contro Sauron è alfine giunto, e che devono raggiungere la Compagnia dell’Anello, per porre finalmente fine al regno del Male…! "

Il Ramingo che aveva ascoltato per tutto il tempo l’amico ad occhi bassi, alzò la testa e lo fissò immobile.

Lo sguardo dell’Elfo, infuocato fino a quel momento, divenne improvvisamente triste, mentre una sola parola invase la mente dei due amici: addio…

" Credi… di farcela…? " chiese l’Uomo.

" Prima che il veleno inizi a fare effetto Aragorn, avrò raggiunto Lothlòrien… sono sicuro… "

I due si alzarono e Legolas gettò un’ultima occhiata agli Hobbit e al Nano, addormentati a pochi passi da lui…

" Ti prego, saluta gli altri per me… sarebbe troppo doloroso per il mio cuore incrociare anche i loro sguardi… "

" Come vuoi… "

Un triste silenzio cadde improvvisamente tra i due…

" A quanto pare… è giunto il momento… " disse Legolas.

Sotto la luce delle stelle, i due si scambiarono un abbraccio fraterno… perché questo era ciò che erano stati l’uno per l’altro da quando si erano conosciuti… Non semplici amici, ma qualcosa di più… fratelli…

" Allora… questo è un addio… " mormorò il Ramingo.

" No amico mio, non lo è… " rispose l’Elfo dopo un attimo di silenzio, " noi ci rivedremo ancora, te lo prometto… "

L’alba stava ormai per illuminare un nuovo giorno quando l’Elfo scomparve dalla vista di Aragorn tra gli alberi della foresta.

Il Ramingo continuò a guardare in quella direzione a lungo…

Ti prego amico mio, mantieni la tua promessa…”

Poi udì una voce dietro di se…

" Aragorn… dov’è Legolas…? "

Frodo…


 

  
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