Ecco il nono chap^^ leggete e recensite!!!
Miki-Hiei siamo vicini alla foresta degli Edel?-
Hiei-No.-
“Scusa se ho chiesto…accidenti non ho pensato
di cambiarmi e adesso ho solo la mia divisa scolastica,la
minigonna non mi sarà utile con tutte queste erbacce,ma almeno le scarpe sono
chiuse…”Sospirò.
Continuarono a lungo il tragitto nel bosco.
Nient’altro che enormi e rigogliosi alberi e erba alta
e ispida.
Intanto che la ragazza procedeva a fatica il demone avanzava in modo naturale,tanto da
lasciarla un po’ indietro.
“Lo odio già questo viaggio!”Pensò distraendosi
dal mondo circostante.
Un sibilo nell’aria avvertì il sopraggiungere
di un oggetto a grande velocità,Miki però era ancora
immersa nei suoi pensieri e non si accorse del pericolo imminente.
Hiei-Attenta!!!-
Miki si ridestò e vide il demone indirizzarsi
immediatamente sui suoi passi e buttarla a terra,finendoci
anche lui stesso.
Una freccia si conficcò nel tronco di un
albero. Quel dardo era in realtà un avvertimento.
Difatti a poca distanza,qualcuno
sorrise di gusto nel vedere di aver quasi ucciso l’umana. Tuttavia se Hiei non
avesse reagito come previsto e la freccia fosse finita contro ragazza,uccidendola,l’avrebbe pagata molto cara poiché non faceva
parte del piano. Se ne andò.
Hiei-Stai bene?-
Miki-Si credo di si.-
“Sapevo che presto o tardi avremmo ricevuto un
attacco,tuttavia non sono sicuro di sapere chi sia
stato effettivamente. Tutti sono nemici qui.”
Hiei-Proseguiamo. Dobbiamo stare allerta e…al
passo.- Lo disse guardandola storto.
Miki soffocò la rabbia che le era affiorata a
causa dell’affermazione e lo seguì sforzandosi sempre di stare al suo fianco,tentando anche di percepire presenze nemiche anche se lei
poteva dichiararsi una semplice umana senza questo tipo di capacità.
Venne buio.
I due avevano camminato per ore facendo di
tanto in tanto una sosta per far riprendere dalla stanchezza la povera Miki.
Finalmente si fermarono in uno spiazzo che la
ragazza poteva considerare normale,non erba alta e
fastidiosa bensì bassa e morbida come quella del mondo umano.
Hiei-Fermiamoci qui è troppo pericoloso per te
proseguire anche la notte.-
Miki non rispose e si limitò a sedersi per
terra appoggiando la schiena al fusto di un albero.
“Io vorrei chiederglielo ma ho paura della sua
reazione eppure- fissò il ciondolo –eppure io voglio tentare di scoprire la
verità.”
Gli occhi vigili del
demone la fissavano stupiti,di solito non era così silenziosa,se ne stava lì
senza dire niente.
Effettivamente quella non era il suo ambiente
quindi era normale che si fermasse a riflettere su tutta quella situazione. Se era quella la cosa a cui stava pensando…
Hiei-Allora?Che ti prende?Non è da te parlare
così poco e addirittura non parlare affatto.-
“Perché tu pensi di
sapere cos’è da me?”Un sorriso le affiorò sulle labbra.
“Bè stia così allora,poi
non capisco perché stia sorridendo. Comunque sia tra
qualche giorno questo assurdo incarico arriverà al termine.”
Miki-Hiei cosa ti è successo
quando eri piccolo?-
Lo sguardo della ragazza era rivolto a terra,
non avrebbe mai osato fissarlo negli occhi a quella
domanda ma voleva tentare di sapere qualcosa in più su di lui. Cominciando
magari dal suo passato.
Hiei sussultò a quella domanda improvvisa su
una cosa che non avrebbe rivelato neanche sotto tortura.
Hiei-Non sono affari che ti riguardano.- Le diede le spalle.
Miki-Ecco io…mi sono tornate in mente le parole
che Thiberius aveva
pronunciato la prima volta che l’abbiamo incontrato,come “amore proibito”e
anche l’accenno sulla tua sofferenza…-
Hiei-Taci!Te lo ripeto non sono affari tuoi
questa è una faccenda privata che terrò per me fino alla
morte.-
Si voltò e con occhi irritati la fissò a lungo
e lei fece lo stesso.
“Come potevo prevedere
non risponderà mai.”
Un fruscio di foglie.
Entrambi avvertirono
il pericolo e sostituirono la loro discussione con l’intenzione di trovare la
fonte del suono.
Per Miki era troppo buio per
vedere oltre il piccolo spiazzo in cui si erano accampati e sebbene per
Hiei questo non fosse un problema,non vide lo stesso nessuno.
“Vieni fuori ti aspetto”
Mise una mano sul manico della spada e continuò
a guardarsi attorno.
Altro fruscio di foglie.
Rivolgendo lo sguardo in alto
scorse uno scoiattolo. “Accidenti ma dov’è?”
Miki si guardava attorno impaurita. Il respiro
reso affannoso dalla tensione.
Tutto silenzioso,troppo.
Un terzo fruscio proveniente da un cespuglio
vicino a lei la fece voltare di scatto.
Un mostro grigio con due enormi zanne spuntanti
fuori dalla fauci le saltò contro.
Improvvisamente si ritrovò a terra cercando di
lottare per tenere lontano da sé quelle zanne che l’avrebbero
voluta sbranare in un lampo.
Un pugno sbatté via quell’orribile essere da
sopra la ragazza.
Hiei era velocemente intervenuto e con una
mossa estrasse la spada e trafisse il demone a terra.
Questo raccogliendo le ultime forze si sporse un po’ in avanti e azzannò il
polpaccio di Hiei,che prese a sanguinare.
Hiei lanciando un urlo premette ancora di più
la lama nel corpo del demone che stavolta morì del tutto.
Lo youkai estrasse la
spada dal corpo morto dell’essere e la ripose nel fodero.
Si guardò il polpaccio ferito e con una smorfia
cominciò a camminare zoppicando verso il mantello che aveva lanciato a terra
prima di attaccare il demone.
Rivolse lo sguardo a Miki che lo guardava
ancora sconvolta per quello appena successo.
Se ne stava seduta a terra tremante. Non seppe
come ma trovò la forza di parlare.
Miki-Q-quello
era uno di…loro?-
Hiei-No.
Qui tutti vorrebbero vederci morti anche senza un valido motivo. Devi abituarti
all’idea perché da quando abbiamo varcato la soglia del passaggio tra i due
mondi abbiamo rischiato la morte.-
A quell’ultima affermazione gli occhi di Miki
cominciarono a farsi lucidi.
“Morte…tutti vogliono…ucciderci…”
Le lacrime cominciarono a rigarle il viso senza
neanche accorgersene.
Hiei non aveva mai visto nessuno piangere o
almeno lo credeva…
Una rupe altissima,una
terra galleggiante nel cielo. La terra dei ghiacci. Un gruppo di donne,vecchie e giovani,rimangono ammassate su quella piccola
rupe.
Una donna è a terra in ginocchio,piange e grida alle anziane del suo popolo di risparmiare
la vita a suo figlio
Hina-Vi prego risparmiate il mio
bambino!Ruri ti prego!-
Anziana-Ruri anche se Hina è la tua migliore amica devi
fare il bene del villaggio. Quel neonato è portatore di sventura.-
Ruri anche lei una giovane donna,singhiozzava a causa dell’ingiusto incarico che doveva
compiere. Alla fine fece quello che le anziane le avevano
imposto,lo lasciò cadere,pregando che il bambino si salvasse e tornasse per
ucciderle tutte. Lei per prima a ragione di ciò che aveva appena fatto.
Hiei rivide tutto in un istante. Miki gli
faceva tornare in mente quel brutto ricordo che insieme ad
un'altra serie infinita di eventi dolorosi si teneva dentro. Per tutta la vita
aveva tentato di soffocare quella sofferenza continua trasformandola in odio e
di conseguenza in energia.
Zoppicando si avvicinò a lei e si sedette al
suo fianco.
Lei si voltò e si costrinse di smettere di
piangere.
Hiei la guardò e le posò una mano sulla guancia,asciugandole una piccola lacrima solitaria.
Hiei-Non devi piangere per fortuna non ti ha
ferita,non l’ho permesso ora e non lo permetterò mai.
Forse tra noi due quello a cui è andata peggio sono io.- Sorrise.
Miki-Si lo so. Scusami quel mostro ti ha ferito
per colpa mia.-
La ragazza sembrava essersi calmata.
Hiei-Ti assicuro che c’è di peggio.- Sorrise di
nuovo.
Lei lo guardò intensamente poi lo abbracciò,ricominciando a singhiozzare tenendosi alle spalle del
demone,posando la testa contro il suo petto.
Hiei si trovò in una situazione…assurda!Insomma
dov’era finito quello che lui considerava il “vero” Hiei?Dove si era cacciato
quel demone che odiava tutti,compresi gli umani?Chi
era in realtà colui che stava vicino ad un’umana in lacrime cercando di farla
sfogare per farla sentire meglio?
Non lo sapeva. Forse il vero Hiei era proprio
questo?Volle reagire d’istinto,ovvero fare quello che
si sentiva lasciando perdere tutte le sue confusioni in testa e l’abbracciò a
sua volta.
Miki alzò piano la testa sorpresa,cercò di incrociare lo sguardo del demone ma lui girò la
testa da un lato e divenne rosso in viso.
Sentendo una sensazione di felicità per quel
gesto la ragazza si calmò del tutto.
Miki-Grazie e scusami.-
Hiei sciolse il suo abbraccio e scosse la
testa.
Hiei-Non ti devi scusare,capisco
quanto può essere dura per te.-
“Hiei come sei cambiato dal primo incontro…sei
speciale…”
Hiei si scostò da lei e si rialzò poi le tese
la mano per aiutarla ad rialzarsi.
Hiei-Andiamo.-
Miki annuì e gli afferrò la mano sollevandosi
in piedi.
Si portarono in una zona lì
vicino ma nascosta dalla vegetazione così da essere meno individuabile
dai nemici.
Miki si distese e prese subito sonno per l’enorme
stanchezza mentre Hiei rimase sveglio per vigilarla.
“Quando ci attaccheranno?Quanto è forte questo Hyde?Accidenti a quel Thiberius,non
poteva evitare di farci arrivare così lontano dalla nostra meta?Ci vorrà un bel
po’ per arrivare,se non ci attaccano prima…”
La notte in quel luogo era più corta di quella
nel mondo umano e Hiei che si stava ormai abituando alla terra della ragazza
quasi si sorprese di vedere il Sole sorgere un po’ prima di quanto si
aspettasse.
Miki si strofinò gli occhi e si alzò in piedi
scrutando il posto intorno a lei.
“Non era un incubo è ancora peggio perché è
tutto vero!” Cercò Hiei. “Ma dov’è?”
Dietro di lei senti uno strano –Buongiorno!-
Si voltò e vide Hiei che mangiava un pezzo di
cocco,in modo famelico.
Miki-Quello è…cocco?!-
Hiei-Esatto!Qui cresce di tutto ma il frutto
che si trova di più e proprio questo.- Gliene porse un pezzo.
Miki annuì e prese il cocco che Hiei le stava
offrendo e addentandolo si disse che alcuni demoni non si nutrono solo di
frutta ma forse anche di umani e altri loro simili.
Ripresero il cammino,Hiei
camminava ancora con fatica a causa del morso ricevuto il giorno prima. Miki
propose di fermarsi e aspettare che la ferita fosse guarita del tutto.
Hiei-Tsk!-
La giovane non disse più nulla.
Procedettero svelti per tutta la mattina e di
tanto in tanto Miki addentava qualche pezzo di frutta.
“Almeno mangio in modo sano!”Pensò con una
gocciolina sulla testa.
Le forze della ragazza furono di nuovo al
minimo a forza di procedere e cominciò a pensare di chiedere una pausa al
demone quando notò di fronte a loro una luce provenire da una filtrazione tra
le foglie degli alberi,doveva sicuramente essere
l’uscita.
Le forze le tornarono tutte in una volta e
prese a correre verso quello spiraglio di luce superando perfino il demone che
la guardò sorpreso.
Quando finalmente raggiunse ed oltrepassò
l’uscita,restò meravigliata dal paesaggio che le si
parava davanti.
Un enorme pianura verde
attraversata da un piccolo fiumiciattolo che più in basso
finiva in un ampio lago dall’acqua cristallina.
All’orizzonte le stesse montagne dai picchi
innevati che aveva avuto il piacere di osservare già
dal primo arrivo in quella terra.
Però
quello che c’era a metà strada era oscurato da altri enormi alberi verdi.
“Un'altra foresta?!Uffa speriamo
che almeno sia quella degli Edel…anche se non ho
ancora capito bene cosa siano effettivamente.”
Hiei la raggiunse poco dopo,non
gli era possibile utilizzare la sua velocità con la gamba ancora dolorante
anche se per sua fortuna sentiva che la ferita si stava rimarginando
velocemente.
Guardò il viso di Miki e notò che quel
paesaggio doveva piacerle molto dalla sua espressione sbalordita.
Miki-Bellissimo!Quella è la foresta degli Edel vero?Dimmi di si.-
Lo guardò con occhi supplicanti ma lui non
diede segno di poter dare un affermazione positiva.
Hiei-No mi dispiace ma non siamo ancora vicini
alla meta.-
Miki cadde in ginocchio.
Miki-Cosaaa?!Ma
quante foreste dobbiamo ancora passare?Io non ne posso
già più!-
Hiei-A chi lo dici-
La sorpassò con un sorrisino e le braccia
incrociate dietro la testa. Chiuse gli occhi e ne riaprì uno per vedere la sua
reazione.
La ragazza rimase un attimo
interdetta poi cominciò a capire.
Miki-Sento che l’hai detto
riferendoti a me.- Si rialzò e lo raggiunse.
Hiei-Tu dici?-
Miki borbottò qualcosa e gli pestò un piede.
Hiei-Ahia!-
Raggiunse il lago e si sedette sulla riva,prese tra le mani chiuse un po’ d’acqua e si bagnò il viso.
Con un elastico che si era messa intorno al polso si legò i lunghi capelli. Si mise a
osservare il panorama.
“Questo è il secondo giorno quindi manca e deve
mancare poco alla nostra destinazione. Spero che Hyde e i
suoi non ci attacchino per niente anche se purtroppo so che non sarà così.
I demoni sono spietate creature la nonna me l’ha sempre detto anche se…penso
che la cosa non valga proprio…per tutti…”
Cercò dietro di lei il demone e lo trovò seduto
poco distante intento a sfasciarsi il morso che era oramai quasi guarito del
tutto.
Si era tolto il mantello e la ragazza si disse
che non era poi una grande osservatrice perché notò
per la prima volta una lunga fasciatura sul braccio destro del demone provenire
da sotto la manica della sua maglietta azzurra fino ad arrivare alle
dita,bendate anch’esse con cura una per una.
Miki-Quando ti sei ferito al braccio?-
Hiei alzò lo sguardo sulla ragazza davanti a
lei,l’aveva raggiunto e gli stava guardando il braccio
curiosa.
Hiei-Non sono ferito,questa
è l’arma più potente che ho:la tecnica del drago nero. La sua potenza però
potrebbe anche uccidermi se la usassi al momento sbagliato.-
Miki-Cioè?-
Hiei-Cioè quando il mio stato mentale e fisico non sono ottimi.
Preferisco usare la spada con cui sono ugualmente forte e anche grazie ai
combattimenti con la spada che ho raggiunto il livello
A dopo aver fatto l’intervento che mi aveva privato di tutte le forze.-
Miki-L’intervento
del terzo occhio.-
Hiei-Esatto ragazzina. Sei sveglia per essere un umana.-
Miki-si
certo ma a cosa è servito il trapianto per ritrovare la tua terra?Mi ricordo
che me ne avevi accennato tempo fa.-
Lo sguardo di Hiei si indurì.
Hiei-Io cercavo…vendetta.-
Si alzò e ricominciò il cammino con Miki dietro
che lo seguiva.
Venne sera in fretta,erano
ormai a metà della foresta e decisero di cercare un posto più nascosto dove fermarsi
per evitare spiacevoli incontri.
Come la sera prima fu Hiei a vegliare su Miki
che cadde nel sonno dopo poco.
Però
la ragazza non fece un sogno “normale”.
Era come se stesse galleggiando nell’aria,intorno a lei c’era il nulla,se avesse dovuto descriverlo
con delle sensazioni avrebbe detto che dentro di lei sentiva una sensazione di
pace.
Dal nulla apparve una persona,non
come le altre bensì con due enormi e candide ali bianche sulla schiena.
“Un angelo del mondo degli spiriti.”
Non si sentì spaventata ma piuttosto sorpresa
di vedere una cosa così “reale” all’interno di un sogno. I capelli dell’uomo
erano lunghi e argentati,gli occhi di uno strano
grigio con sfumature azzurre. Il possente petto nudo e pantaloni lunghi e marroni chiaro.
Lui le sorrise.
“I-il mio…antenato?!”
Fine nono chap.