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Autore: _Pikadis_    16/03/2012    2 recensioni
Attenzione! Questa storia è sospesa.
I tuoi genitori non ti considerano?
I tuoi compagni di classe ti evitano?
La tua unica amica sta per partire?
Non sarebbe bello poter scappare da tutto questo e andare in un'altro posto, chessò, l'universo di Shugo Chara?
Sarebbe bello, vero? Si,ma...se succedesse sul serio?
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora, raccontami un po’ di te…

-Bè dimmi cosa vuoi sapere di preciso- Stavano camminando da circa una decina di minuti, dopo la sua folle corsa sfrenata per le vie di Tokio, che aveva incasinato ancor di più la situazione, poi presa in mano da Reiko e da una delle sue sfuriate.

-Mmmm…vediamo, anche tu suoni uno strumento?

-No, lei è una futura étoile della danza classica.- Aveva risposto Reiko, che camminava qualche passo avanti a loro.

-Davvero? Sei una ballerina? Aspetta…come si chiama quell’amica di Kukai che fa danza…Yuki…no aspetta…Yukari…

-Yaya!- Zita si sarebbe voluta tirare a schiaffi da sola. Era già la seconda volta che stava per far saltare la copertura.

-Come fai a…

-Colpa mia!- Reiko prontamente l’aveva tolta dagli impicci.

-Però non è vero che sono un étoile, sono una brava ballerina di fila, comunque. Ma dimmi, chi è questo "Kukai"?- Doveva recuperare la minima parte di copertura saltata, così finse di non conoscere Kukai, il secondo ragazzo più bello di quell’universo.

-Bè…diciamo…che è un mio "amico"…

-È il suo ragazzo.

-Tu zitta cugina della malora!

-Hihihi!!! Non lo ammetti ma state insieme, eppure sei più grande di lui di tre anni, di solito i bimbi non ti piacciono…

-Zitta!- Utau era saltata addosso a Reiko deformandogli la bocca. Quelle due che fino a un minuto prima sembravano pappa e ciccia, ora sembravano cane e gatto, ma in modo scherzoso. Però a pensarci bene, lei, di lì a poco, avrebbe dovuto partecipare alla rassegna…

-Oh no!!!- Reiko e Utau smisero di litigare e si girarono verso Zita, che fissava il vuoto con l’espressione sconvolta e le mani sulla bocca.

-Zita che è successo?

-La rassegna Reiko, la rassegna! Se sono qui, non potrò partecipare, e addio audizioni alla Scala!

-Ti preoccupi per una cosa simile?- Le sorrise Reiko- ho già preparato tutto, la rassegna ho fatto in modo che si posticipasse di un anno e tre mesi.

-E gli allenamenti? Dove mi allenerò?

-Nella scuola di Yaya, infatti sei già iscritta!

-E me lo volevi dire?-La faccia era sempre sconvolta, ma velata di umorismo. -Va bè lasciamo stare…tornando alla nostra strada…quanto manca a casa vostra?

-Direi più o meno tre isolati.- Sorrise Utau.

/Dopo una mezz’oretta…/

"Non ti preoccupare, stai calma, tranquilla…fai un bel respiro…" Zita era in preda al panico più totale. Una tale emozione la provava, di solito, soltanto prima di uno spettacolo. Ma ora era diverso. Lì non c’erano le sue compagne di corso, che nonostante tutto le stavano abbastanza simpatiche, che la tranquillizzavano e cercavano di sdrammatizzare un po’ la situazione. Lei ora era lontana da casa kilometri e kilometri, e, anche se quello non era uno spettacolo, le mancava quel calore momentaneo. La colse una strana malinconia. Una fitta di rimorso in fondo al cuore, che represse subito. Non voleva avere la faccia depressa al suo primo incontro decente con Ikuto. Reiko camminava spedita difronte a lei e ad Utau. Aveva bisogno di parlare una volta arrivata, si sentiva parecchio confusa.

Reiko svoltò in un vialetto illuminato e si diresse verso la porta. "Ci siamo!" Si disse mentalmente Zita. Reiko bussò lievemente alla porta, sapendo che il cugino le stava aspettando nel salottino attiguo all’ingresso.

"Tre, due, uno…" Con una precisione incredibile, la porta si aprì proprio mentre Zita scandiva mentalmente lo "zero", mostrando un ragazzo sui diciotto anni, alto, con i capelli d’un blu che sembrava velluto e un paio d’occhi magnetici.

-Ce ne avete messo di tempo, eh?- Esordì allegramente Ikuto, mentre posava lo sguardo sulle nuove arrivate.

-Vuoi farci entrare o no, cuginetto caro?- Lo apostrofò Reiko con fare impaziente.

-Calma cugina.- Disse con aria divertita Ikuto. –E poi non fare la maleducata, non mi presenti alla nuova arrivata?- Disse ammiccando a Zita, che si limitò ad abbassare leggermente il capo e mormorando un indistinto "Buonasera". Reiko sbuffò impaziente. Dovete sapere che aveva un appetito incredibile, quando ci si metteva.

-Zita ti presento Ikuto, il mio fastidiosissimo cugino, di cui ti ho parlato altre volte. Ikuto ti presento Zita, una mia amica italiana, che resterà con noi fino a tempo indeterminato.- Dettò questo si scansò per fare in modo che i due potessero stringersi la mano. Zita si aspettava un qualche tiro mancino da parte di Ikuto, così, tanto per divertirsi. E invece no. Con suo sommo dispiacere, Ikuto si comportò come un perfetto padrone di casa.

-Ok, ora che sei contento, ci fai entrare, si o no?

-Prego.

Zita cenò tranquillamente con quell’allegra famigliola. Nell’aria c’era una leggerezza che in casa sua non aveva mai sentito. Ebbe ancora quella fitta al cuore, che represse ostinatamente. Non voleva rovinarsi quella cena stupenda.

Dopo aver cenato, Zita se ne tornò in camera. Visto che Reiko voleva rimanere un po’ con i suoi cugini, e non voleva darle fastidio con le sue ciarle, anche se ne aveva bisogno, visto che moriva dal sonno, si era ritirata. Quando si fu sistemata, e stava per mettersi a letto, le venne lo sfizio di controllare il computer, che stava sistemato sulla scrivania della sua stanza. Accese e gironzolò un po’ su internet, poi, spinta da una certa curiosità, controllò la posta elettronica. Aveva avuto una giornata davvero incredibile. E pensare che doveva ancora conoscere i guardiani! Un trillo dal computer la fece risvegliare. Le era arrivata una e-mail.

/Nel frattempo al Royal Garden…/

Erano tutti riuniti: Nagi, Yaya, Kairi, Rima, e, naturalmente, Tadase. Mancava il Jolly, purtroppo costretta a letto da un febbrone da cavallo. Stavano discutendo se far entrare o no la nuova arrivata nei Guardiani. La situazione sembrava semplice: mancava l’Ace Chair e quindi Reiko avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo, visto che Yaya e Kairi facevano parte dei guardiani delle elementari, insieme al guardiano in prova Hikaru, chissà perché erano indecisi. Sentivano che lei non avrebbe dovuto farne parte, del loro gruppo intendo. Per la prima volta si rendevano conto di non volerla ammetterla senza una motivazione precisa, per un semplice sfizio.

-Allora che si fa?- Tadase prese la parola per primo, essendo lui "il più importante del gruppo".

-Si fa che l’ammetiamo senza starci troppo a pensare. Non è giusto tentennare solo perché è arrivata a metà anno, durante le vacanze invernali o perché ci sta simpatica o meno. Ha uno shugo chara, o meglio un uovo del cuore, ed è una motivazione sufficiente.- Nagi era convinto di quello che diceva, perché era vero.- E poi una mano ci serve, visto lo strano aumento di Uova X in questo periodo, giusto Kairi?- Kairi aveva un cipiglio serio, degno di un dirigente, ed aveva delle carte con dei diagrammi posati sul tavolo, di fronte a lui.

-Si. Non so perché ma le Uova X sono aumentate, anche se lievemente. Potrebbe essere dovuto alla temporanea assenza del Jolly, visto che la Easter non è più attiva, ma se così non fosse, saremmo in guai seri.

-Ma se non ci sono problemi, e ci potrebbe anche essere d’aiuto, perché stiamo aspettando tanto per ammetterla?- Disse Rima sorseggiando del tè.

-Si esatto Tadase, perché ti opponi tanto?-Rincarò Yaya- Hai avuto qualche brutto presentimento?-Tadase si rabbuiò per qualche istante, per poi sorridere apertamente.

-No, ero solo un po’ titubante. -Detto questo decisero all’unanimità di ammettere Reiko Mifujio come Ace Chair dei Guardiani della Seiyo Accademy.

Quando la seduta fu sciolta, Tadase, nonostante fosse ormai sera inoltrata, si diresse al planetario. Quando vi entrò vide Tsukasa intento a bere il suo solito tè, mentre guardava il cielo stellato. Gli si sedette affianco e aspettò. Non voleva essere il primo ad intraprendere quel discorso. Infatti Tsukasa fu il primo a parlare:

-Allora, come è andata, sei riuscito ad evitare che l’ammettessero?- Il suo tono era sempre il solito, quello leggermente serafico, ma con una punta di tensione e serietà che non passava inosservata.

-No, alla fine l’abbiamo ammessa.- Nel suo tono c’era del risentimento, ma non tanto perché non era riuscito nella missione, ma perché era stato costretto a tacere la storia con i suoi amici.

-La sua stella è alquanto instabile. La giovane viaggiatrice, per quanto possa sentirsi sicura, è nei guai. La costellazione del cuore nero si avvicina al lucchetto e alla chiave, ma il suo gemello, il cuore bianco, sta entrando nelle loro traiettorie.- Tadase si girò di scatto. Conosceva la capacità di viaggiare nelle dimensioni, in quanto futuro custode era suo compito sapere il più possibile su tutta la storia, ma non pensava che si intromettesse anche qualcun altro.

-Cuore bianco? Chi è?- Tsukasa gli sorrise enigmatico.

-Non ti preoccupare, lo scoprirai tra poco.

P.s.a.:

Chiedo perdono!!!(si inchina fino a terra)!!! So che non ci sono scuse per il mio ritardo, me ne rendo conto, ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. E' misero, me ne rendo conto, ma un pò di suspense alla storia la aggiunge. Detto questo vi saluto.

Baci, abbracci e chi più ne ha più ne metta,

Pika

 
  
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