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Autore: thecarnival    17/03/2012    4 recensioni
Elena è una ragazza normale, semplice, fidanzata con Stefan, un ragazzo piuttosto carino,dolce che si prende fin troppa cura di lei.
Damon è il suo migliore amico. Un gran farfallone, che ha avuto tantissime storie di una notte con molte ragazze, ma mai nulla di serio. Fin quando non crede di essersi innamorato di una ragazza, tale Caroline. Dopo vari approcci sbagliati, non sapendo come fare per conquistarla, decide di chiedere aiuto ad Elena. Lei gli spiega che 'esistono' 10 regole per conquistare una donna e farla innamorare.
Una volta a settimana i due amici si incontreranno per scoprire una nuova regola. Riuscirà Damon a diventare un 'bravo ragazzo' e conquistare Caroline? E cosa dirà Stefan di tutti questi incontri?
-Tutti umani-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Elena/Stefan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gentilmente betato da Mary aka Mary_Sophia_Spurce




Regola numero uno.




La luce entrava timida da un piccolo spiraglio, illuminando quelle pochissime cose che incontrava.
Aprii gli occhi infastidita e sorrisi nel vedere la scena. I vestiti sparsi sul pavimento e sulla scrivania, il piumone, tutto arrotolato, era finito ai piedi del letto e l'unica cosa che ci copriva era il lenzuolo celeste, regalatogli una settimana prima in occasione del trasferimento nel suo nuovo appartamento.
Il mio bellissimo fidanzato dormiva ancora.
Il sedere in aria, la gamba sinistra piegata e poggiata su quella destra che, invece, era completamente distesa, un braccio sotto il cuscino e l'altro che mi stringeva a sé. Era protettivo anche mentre dormiva ed era bello anche in quel momento.
Le labbra appena dischiuse in un'espressione buffa. La fronte distesa, segno che stava facendo sogni tranquilli.
Mi strinsi di più a lui, lasciandogli un dolce bacio su suo naso all'insù. Nessun segno di risveglio perciò gli diedi altri baci, finchè non lo vidi aprire gli occhi ed illuminarmi con il suo sorriso.
- Non potevi farmi dormire ancora? - Mi abbracciò fortissimo.
- Stai sempre a lamentarti...- gli sussurrai sulle sue labbra -... ed io che pensavo di darti il buongiorno in un modo diverso dal solito.-
Sorrisi maliziosa e poi lo baciai. Venimmo interrotti, però, dallo squillo del suo cellulare. Sbuffai mentre mi allungavo per passarglielo, senza neanche vedere chi fosse, ma lo capii dall'espressione sul suo viso.
- Mamma!-
Il suo sorriso si allargò ancora di più, adorava sua madre tanto quanto lei odiava me.
Lo guardavo sorridere ed annuire mentre si alzava dal letto e si vestiva in fretta e furia.
-Certo che non si sono problemi, verrà anche Elena.-
Gli mimai un NO con le labbra, con il corpo e con tutto ciò che c'era attorno a me, ma fece finta di nulla e continuò la sua telefonata.
-No che non vengo!-
- O andiamo Ele... sai che mia mamma ci tiene!-
Non mi avrebbe mai convinta. Odiavo i pranzi domenicali a casa Orlando, li odiavo più di qualsiasi cosa al mondo.
Non mi sentivo per niente accettata in quella famiglia. Solo il padre mi era simpatico forse perché sorrideva ed era gentile con me, al contrario di quella vipera della madre. Non era colpa mia se quando entravo in quella casa cercavo di essere il più naturale, gentile e cortese possibile, ma non potevo non notare gli sguardi assassini della sorella di Stefan e della signora Orlando, Sharon.


-Ci vediamo più tardi allora, ok?-
Lo salutai baciandolo sulle labbra e scesi dall'auto entrando in casa.
Il silenzio regnava sovrano, evidentemente mio fratello Jeremy era in giro con la sua nuova fidanzata, Anna, quindi ero completamente sola con casa a mia completa disposizione.
Musica a palla, sali da bagno nell'acqua calda della vasca e candele profumate alla vaniglia, mi immersi rilassandomi completamente e cantando alcuni versi di “It Will Rain” amavo la modalità random dello stereo, chiusi gli occhi non pensando a nulla, finalmente ero sola lontana da pensieri e preoccupazioni varie, ogni donna, anzi, ogni essere umano meritava un momento del genere almeno una volta a settimana.
Forse mi addormentai perchè fu davvero traumatico quando sentii suonare il campanello insistentemente, caddero persino due candele per terra, lontane dal tappeto per fortuna, quando corsi ad aprire la porta tremando di freddo.
-Accidenti! E se fossi stato un maniaco?-
-Non è che ci sia tutta questa differenza- Gli feci spazio e si accomodò in casa dirigendosi direttamente in cucina. -Ti serve qualcosa?-
-Andiamo Lena così mi offendi! Mi apri in accappatoio, dai a me del maniaco e insinui che sia qui perchè mi serve qualcosa.-

Incrociai le braccia, in attesa della verità.
Con tutta calma lo vidi armeggiare prima con il frigorifero poi con il contenitore del pane.
-D'accordo, ho bisogno del tuo aiuto.- Addentò il suo toast e io mi sedetti sullo sgabello di fronte a lui, prima o poi avrebbe parlato ne ero certa. -IeriFonouFitoe...-
-Se parlassi con la bocca vuota forse riuscirei a capirti- Sbottai, togliendogli il toast dalle mani, quel ragazzo era in grado di farmi saltare i nervi anche dopo un bel bagno rilassante.

-Ieri sono uscito con Caroline...-

Scoppiai a ridergli in faccia, e cominciai a salire le scale che mi dividevano dalla mia camera da letto.

-Lo sapevo che non dovevo dirti nulla.- borbottò.
-Quella Caroline? La figlia del Senatore Forbes? La ragazza più popolare e bella della città?- Gli chiesi ironica dal bagno mentre mi vestivo, sapendo che lui era sdraiato sul mio letto a torturare i peluche che gli tolsi dalle mani non appena lo raggiunsi.
-Non capisco tutto questo sarcasmo-
Risi di nuovo.-E sentiamo, casanova, come è andata?- Mi distesi accanto a lui.
-Oh..diciamo che non è andata come mi aspettavo- Lo invitai a continuare con lo sguardo - Siamo andati al cinema, ho fatto la mia solita mossa, lei se n'è accorta e quindi ho dovuto lasciar perdere. Non ridere! La cosa più grave è stata quando ho cercato di baciarla-
-Che è successo?- Gli chiesi abbastanza curiosa.

-Mi ha respinto!- Urlò sconvolto causando la mia ilarità.

Damon era così, tremendamente tragico nei suoi racconti amorosi. Non riuscivo a smettere di ridere nel vedere la sua espressione afflitta al ricordo di quel bacio mancato, al ricordo del rifiuto di Caroline, il primo rifiuto in tutta la sua vita. Più ridevo più il suo sguardo si faceva minaccioso, lanciò i peluche in aria, perchè sapeva che erano i miei piccoli figlioletti, e si buttò su di me iniziando a farmi il solletico. Non riuscivo a respirare.
-Ti prego Damn, non res.respir.ro-

Alzò le mani, scrutandomi a fondo, come per controllare se stessi dicendo la verità, e poi si alzò, permettendomi di rilassarmi e ridarmi la vita.
- Mi devi aiutare- Lo guardai interrogativa, oltre che terrorizzata. -Tu sei una ragazza e voi sapete sempre cosa fare in questi casi. -
- Che dovrei fare esattamente?-
- Aiutarmi a conquistarla, insegnarmi qualche trucchetto- Lo guardai scettica, e lui continuò -Mi piace davvero Lena.. Caroline non è la solita ragazza da portare a letto e basta! Lei è bella e simpatica, voglio conoscerla.-
- Sembri serio. Sicuro di non avere la febbre?-
- Sono davvero serio- I suoi occhi azzurri mi fulminarono e in quel momento presi la decisione più sbagliata in tutta la mia vita -D'accordo ti aiuterò-


Damon e io ci conoscevamo da... beh, in pratica una vita, eravamo cresciuti insieme, l'avevo visto in tutte le situazioni possibili ed immaginabili.
Appena sveglio, in pigiama, in accappatoio, ubriaco, in lacrime e anche nudo, in realtà avevo visto solo il suo "lato B", ma c'era chi avrebbe pagato per essere al mio posto. Prima che mi mettessi insieme a Stefan dormivamo spesso insieme quindi anche lui mi aveva visto nei miei momenti peggiori e non me ne vergognavo perché era come se fossimo fratelli. Per queste ragioni avevo deciso di aiutarlo ed anche perchè sapevo che se avessi avuto bisogno io di lui non se lo sarebbe fatto chiedere due volte.
-Quindi? Devo farmi la ceretta con lei? Accompagnarla a fare shopping o dal parrucchiere?-
Gli risi in faccia. In effetti l'idea di Damon dall'estetista urlante nel patire i dolori della ceretta non era una brutta idea, ma optai per dirgli la verità. -Vedi, caro mio, per conquistare una donna soprattutto una come Caroline è come se ci fossero dieci regole-
-E tu le conosci?- Mi chiese con quel ghigno fastidioso.
-Lo vuoi o no il mio aiuto?- Sbuffai lanciandogli una ciabatta in testa, era il mio migliore amico ma a volte avrei voluto strozzarlo, farlo a pezzettini e seppellirlo in qualche parco disperso. -Dunque, seguendo queste dieci regole, potresti farle cambiare idea sul tuo conto e addirittura farla innamorare di te- I suoi occhi si illuminarono, pensai che forse era davvero interessato a lei e che Caroline non fosse il solito sfizio o la solita scommessa fatta con gli amici del pub -Però devi seguirle alla perfezione Damn o non funzionerà!-
-Che cosa devo fare?-
Fu il mio turno di sorridere, da un lato ero felice di aiutarlo perchè se tutto quel lavoro avesse funzionato, allora si sarebbe sistemato con una ragazza seria, ma dall'altro lato mi sentivo molto sadica, lui era il mio burattino e gli avrei fatto fare qualsiasi cosa. Mi trattenni dal ridere per quel pensiero, lo avevo immaginato di legno come un Damon-Pinocchio.
-Le hai già detto che vuoi uscire con lei?- Negò con il capo facendomi venire l'istinto di picchiarlo a sangue. -Bene, fallo-
-E che le dico-
-Come che le dici?- Mi sbattei una mano sulla fronte con fare disperato, era senza speranza -Tu non sei il Casanova, il Don Giovanni? Adesso la chiami e le dici che ti piacerebbe uscire di nuovo con lei e..- lo ammonii con lo sguardo prima ancora che mi interrompesse -se si nega, ti scusi per l'altra volta e gentilmente le chiedi un'altra possibilità-
-Gentilcosa?-
-Accidenti Damon! Hai un cuore ed un cervello anche tu, usali piuttosto che ragionare sempre con il tuo cosetto lì sotto-
-'Etto' sarà quello del tuo ragazzo- Uscì dalla mia camera con il cellulare in mano, sapevo che colpendolo proprio in quel punto, si sarebbe sentito ferito nell'orgoglio ed avrebbe fatto quella telefonata.
In attesa che lui finisse, sistemai la mia camera e finii di vestirmi prendendo anche la borsa ed indossando le scarpe, lo vidi rientrare con una faccia sconvolta che quasi mi fece preoccupare.
-Mi.. mi ha detto di sì-
Scrollai le spalle, ne ero sicura che avrebbe accettato. Damon era bello, gli bastava essere gentile per avere tutti ai suoi piedi.
-Ha funzionato! Tu sei un genio e io ti adoro-
-Lo so. Adesso dobbiamo andare- Il suo sguardo interrogativo mi obbligò a parlare di nuovo -Si va a fare shopping-


Me ne stavo seduta sulla poltroncina in attesa che uscisse dal camerino per farmi vedere l'ennesimo paio di jeans o l'ennesima camicia, ormai non sapevo più che cosa stesse provando.
-Puoi ripetermi la prima regola?- Mi urlò da là dentro, e per fortuna le commesse ci avevano lasciato soli.
-Di nuovo? L'ho già fatto per d..-
-Per favore Lena, ne ho bisogno- mi interruppe.
Sbuffai - Al primo appuntamento non vestirsi troppo, e neanche troppo poco. Non mettersi in mostra troppo presto, non fare il timido troppo a lungo ma nello stesso tempo non parlare troppo di te stesso. Al secondo appuntamento valgono le stesse regole, con una differenza: non si ha il diritto di fare sesso. E molto importante: Una donna si accorge sempre se un uomo le sta guardando la scollatura, non importa quanto si è stati rapidi o furtivi.- Ormai ripetevo quelle parole come un mantra e lui mi veniva dietro come se le stesse imparando a memoria.
-E questo per me sarebbe il primo o il secondo appuntamento?-
-In pratica è il secondo, in teoria potresti comportarti bene e fare due in uno-
-Anche tre- Lo ammonii con lo sguardo dato che era uscito dal camerino. Indossava un paio di jeans sul blu scuro, una camicia bianca e un gilet grigio sopra, lasciato sbottonato. -Mi manca qualcosa, vero?- Mi voltai e vidi un cappello borsalino dello stesso colore del gilet -Sono il Dio della figaggine-
-Sei il Dio degli idioti, su spogliati e paga, non abbiamo tempo da perdere- Lo spinsi verso il camerino per mettergli fretta, ma non fu una buona idea, perchè mi intrappolò i polsi in una sua mano sollevandomi con una gamba e mettendomi su un fianco, mi sentivo un sacco di patate più che una persona. -Dai Damn, mettimi giù-
-Devi dire la parola d'ordine-
-Padrone??- Scosse la testa -Non la conosco, per favoreeee- Una commessa venne a vedere la situazione e trovandoci in quel modo si mise a ridere, strano dato il modo in cui aveva guardato Damon non appena eravamo entrati. -Ci scusi, adesso la smettiamo- Non ero molto credibile in quella posizione.
-Tranquilli tanto non c'è nessuno. Siete una bella coppia-
Damon sorrise -Grazie- Aspettò che quella se ne andasse prima di continuare -Dunque, dimmi la parola d'ordine e ti lascio andare, ti aiuto, l'ho detto prima io-
Ci pensai su, e se avessi potuto mi sarei data un colpo di mano in testa -Sei il Dio della figaggine- Mi mise giù ed ebbi la tentazione di picchiarlo ma sapevo che la sua vendetta sarebbe stata tremenda.
Finalmente dopo aver pagato uscimmo dal negozio, si era fatto tardissimo e non avevo neanche sentito Stefan, se avesse saputo che ero uscita con Damon senza neanche farglielo sapere si sarebbe arrabbiato da morire.
Gli mandai un messaggio spiegandogli quindi la situazione ma omettendo lo shopping, non perchè volessi mentirgli ma per evitare discussioni inutili.
-Grazie davvero Lena, ti farò sapere come va a finire-
Lo abbracciai prima di scendere dall'auto -Andrà bene, non preoccuparti- Chiusi lo sportello e lo salutai con la mano, ovviamente non si mosse, aspettava che entrassi in casa e chiudessi la porta per ripartite.
Stavo per infilare la chiave nella toppa quando sentii il clacson della sua auto. Mi voltai con il cuore che scalpitava dallo spavento, l'idiota aveva suonato a mio fratello per salutarlo e si erano messi a parlare in mezzo alla strada, si lasciarono dopo qualche minuto.
-Dove sei stato?- Il mio non era un tono accusatorio o chissà che, mi preoccupavo solo per il mio fratellino minore.
-Potrei chiederti la stessa cosa riguardo questa notte- Mi rispose sornione incrociando le braccia al petto, mentre posavo le chiavi di casa sul mobiletto all'ingresso. -Eri con Damon?- Il mio sguardo fu più eloquente di qualsiasi altra parola. -Stavo scherzando, lo so che eri con coso-
-Stefan-
-No, mi chiamo Jeremy-
-Idiota, si chiama Stefan, quindi smettila di chiamarlo 'coso'- Sbuffai. A volte mio fratello e Damon facevano la gara a chi riusciva a farmi impazzire per prima, Jeremy perdeva quasi sempre. -Quindi? Eri con Anna-
-Sì, ci siamo visti verso le 10. Non ha dormito qua, tranquilla- Sapeva della regola fondamentale 'nessun ragazzo o ragazza doveva dormire in casa nostra', ovviamente era sempre stata fatta eccezione per Damon, considerato un fratello anche da Jer. -Che hai fatto fino a quest'ora con Damon?-
Scrollai le spalle -L'ho aiutato a fare una cosa-
-E il tuo Stefan non è geloso?-
-No, perchè mi ama e capisce l'amicizia che ci lega-
-Bah, se lo dici tu. Io non permetterai alla mia fidanzata di fare quello che fai tu con Damon-
-Questo è perchè sei un idiota-
-No.- Rispose mentre saliva le scale -E' perché vedo quello che c'è tra te e quell'altro-
Non gli risposi nemmeno, tra me e Damon c'era un bellissimo legame d'amicizia, che mai e poi mai avrei scambiato per amore, lo conoscevo troppo bene, c'era fin troppa confidenza per poter solo pensare di iniziare qualcosa di.. qualcosa che non fosse amicizia insomma. Era stupido anche fare quel discorso, dovevo piuttosto, risolvere la questione con Stefan, dato che mi aveva mandato tantissimi messaggi dopo aver saputo che stavo con Damon.
La mia vita stava cominciando a incasinarsi in maniera allarmante, dovevo fare qualcosa per calmare le acque.

*********

Buon pomeriggio, buon pranzo e buon sabato.
E' trascorsa quasi una settimana dalla pubblicazione del prologo di questa nuova storia e prima che lo dimentichi vorrei ringraziare tutte quelle fantastiche persone che hanno letto ciò che ho scritto, coloro che hanno aggiunto -sulla fiducia- la storia tra preferiti, seguiti e ricordati e ancora chi ha commentato. GRAZIE. 
Nel primo capitolo conoscete già tutti i personaggi principali, Elena -ovviamente- Stefan, Damon e Jeremy. Non darò molto spazio agli altri e non mi interessa neanche dare una precisa collocazione temporale, quello che voglio è descrivere le dinamiche dei loro rapporti.
L'amicizia da un lato e l'amore dall'altro.
O entrambi in entrambi i lati.
Ci si legge la prossima settimana.


Ho un profilo facebook, potete aggiurgermi se volete, ma per favore specificate chi siete, Thecarnival efp .
Esiste anche un gruppo, dove pubblico storie e scemenze varie, e dove possiamo parlare liberamente, sempre su facebook, Le mie storie ed altro.

   
 
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