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Autore: CriSnix    17/03/2012    3 recensioni
Salve a tutti!Questa storia è stata scritta a 4 mani da me e da WhiteStar. Spero vi piaccia!Aspettiamo vostre recensioni!
“Yuki....perché non sei rimasta qui con me?” disse, mentre dai suoi occhi viola,scendeva una lacrima che gli rigava il volto. Era furioso. Sbatté una mano sul muro. Non riusciva più a trattenersi. Doveva sfogarsi. Doveva piangere. Era da tanto che non piangeva. Le lacrime scesero calde e veloci,come un fiume in piena...."
(Tratto dal Prologo)
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki Kain, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Toga Yagari, Zero Kiryu
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22:Proposta



“Wau, ma avete visto che casa?”esordì entusiasta Shuri,quando mise piede fuori dall’auto.

“Ricordami perché lei è qui”disse Zero esasperato

“Perché Kaito chiederebbe a lei per avere informazioni su Kerin ed Electra, quindi tecnicamente, anche lei è in pericolo”rispose Yagari con lo stesso tono.

“Guarda che giardino!E’ addirittura più grande di quello dell’accademia!Hai visto Kerin?...Kerin?”ma la ragazza non rispose, se ne stava in silenzio con la fronte corrugata e un’aria tutt’altro che amichevole.

“Che cosa c’è Kerin?” domandò preoccupata Shuri

“No niente, non preoccuparti”rispose Kerin piatta. Electra guardò la sorella; già sapeva a cosa stava pensando: voleva combattere,vendicarsi. Anche lei ci aveva pensato,ma per ora non potevano fare niente.

“Andiamo nelle nostre stanze,sono sfinita”disse Shuri cercando di cambiare discorso. Anche se voleva fare qualcosa per l’amica, sapeva che in quel momento era meglio non badare al suo malumore, non doveva essere semplice rimanere a guardare mentre delle persone stanno combattendo per proteggerti.

“Già,deve essere snervante” pensò mentre saliva per le scale con l’amica.
Nel frattempo Electra,Yagari e Zero si sistemarono in salotto per decidere come procedere da lì in avanti.

“Ti ringrazio per aver accettato di ospitare me e mia sorella, so che ti stiamo creando non pochi problemi”disse Electra seria

“Non preoccuparti Electra,l’importante è che voi siate al sicuro. Ma…”fece una breve pausa “La ragazza è a conoscenza della loro vera identità?”

“Si,sa tutto”rispose Yagari “Abbiamo dovuto rivelarle ogni cosa per portarla con noi. All’accademia era troppo pericoloso”

“E come l’ha presa?”

“A dir la verità…”disse Electra soffocando una risata “Pensa che sia figo”

“F-figo?”disse sorpreso il vampiro

“Già. E’ meglio che l’abbia presa così, non trovi? Comunque si è fatto tardi, sarà meglio andare a dormire”disse Electra stiracchiandosi.

I tre si congedarono con il vampiro e uscirono dal salotto dirigendosi nelle rispettive stanze. Zero svoltò a sinistra, dirigendosi sicuro verso la terrazza, sapeva già che lei era lì.

Kerin guardava il cielo stellato,pensando a tutto quello che stava succedendo. Trovava inconcepibile che lei era lì al sicuro mentre Cross e tante altre persone innocenti erano in pericolo. Doveva fare assolutamente qualcosa.

“Se continui così ti verranno le rughe”disse Zero avvicinandosi a lei e appoggiandosi al parapetto

“Che simpatico” rispose l’altra irritata

“Non essere arrabbiata”

“Io non sono arrabbiata”

“Se lo dici con quella faccia di certo non mi convinci ” rispose lui accarezzandole i capelli

“Che ci posso fare se non riesco a nascondere quello che provo come fai tu!”

“Che vuoi dire?” domandò il ragazzo confuso

“Anche tu sei preoccupato per quello che sta succedendo” rispose Kerin guardando il sole che placidamente scomparivo dietro le montagne “Però, nonostante questo, rimani impassibile come se la cosa non ti riguardasse”

Zero rimase in silenzio a fissare il volto della ragazza. Non si conoscevano da neanche un anno, ma quel poco tempo le era bastato per farle capire quasi tutto di lui, i suoi pensieri, il suo modi di comportarsi, le sue pene, e anche i suoi lati negativi, ma nonostante questo gli era rimasta accanto senza farsi scoraggiare dalla sua freddezza. Era davvero una ragazza straordinaria.

“Già, hai ragione sono preoccupato” esordì dopo un po’ di tempo “Ma non sono preoccupato per Cross, quello ha più vite di un gatto, E’ un’altra la persona per cui mi preoccupo…”

Kerin si voltò di scatto, il viso lievemente arrossato.

“Quindi ti prego, non far aumentare ancora di più la mia preoccupazione e rimani qui tranquilla senza cercare di scappare” continuò spettinandole i capelli, poi si avviò verso la sua stanza.

“Zero!” lo fermò Kerin prendendolo per la giacca, poi, alzandosi sulle punte, gli diede un lieve bacio sulla guancia. “Grazie.”

“Tz!... Se vuoi davvero ringraziarmi vai a dormire!” rispose l’hunter visibilmente imbarazzato. Che tipo!


“Cavolo, da che parte era la mia stanza?! Eppure ero sicura che fosse da questa parte!” disse Shuri da sé e sé mentre camminava tra i corridoi della villa “Perché questa casa deve essere così dannatamente grande?!”

Era già da un po’ di tempo che girava senza meta, subito dopo aver sistemato i bagagli Kerin era andata in terrazza, lei l’aveva seguita, ma vedendola così pensierosa aveva deciso di lasciarla sola a sbollire la rabbia.

“Allora prima abbiamo girato a destra, poi a sinistra e poi dritto quindi, secondo i miei calcoli, la stanza dovrebbe essere questa.” Pensò mentre fissava la porta che aveva di fronte, la aprì lentamente; effettivamente la camera era del tutto simile alla sua… se non fosse stato per un ragazzo dai capelli rossi steso su uno dei due letti. Appena si rese conto della sua presenta il giovane si alzò di scatto e le si avvicinò.

“Che c’è, è successo qualcosa?” chiese allarmato

“No, no! E’ che credevo che questa fosse la mia stanza…” disse arrossendo visibilmente

“La tua stanza?” rispose Kain un po’ confuso “Ma le vostre stanza sono nell’altra ala della casa”

“Oh… davvero?” disse Shuri sorpresa “ Ho sempre avuto uno scarso senso dell’orientamento, ma non credevo fino a questo punto!” continuò ridendo. Il vampiro sorrise.

“Vuoi che ti accompagni?”

“Eh?...oh…va bene…”

I due giovani si incamminarono verso l’ala ovest della casa. Shuri osservò attentamente il ragazzo che aveva al fianco. Era alto, con un fisico abbastanza muscoloso, i suoi capelli erano di un colore tra il rosso e l’arancione rigorosamente spettinati, ma quello che più le piaceva erano gli occhi, erano rossi e profondi e con uno sguardo talmente penetrante da non riuscire a sostenerlo. “E’ indubbiamente figo” pensò tra sé e sé

“Dimmi una cosa…” esordì il vampiro dopo un po’ “Tu sai che io e gli altri delle night class siamo…cioè…”

“Vampiri? Si lo so, e se mi stai per chiedere se mi fate paura, beh… direi di si”

Kain rimase in silenzio, era rimasto spiazzato, quella ragazza era così sincera, forse anche troppo.

“Però questo non significa che vi odio”

“Perché, tu non odi quello che ti fa paura?”

“Beh…sì…” rispose pensandoci su “Però questo vale per le cose, per quanto riguarda le persone la cosa è diversa, se una persona ora mi fa paura questo non significa che conoscendola meglio la mia opinione non possa cambiare. Per questo non posso dire di odiarti, perché se fosse così non avrei mai l’occasione di conoscerti meglio.”

Kain la guardò pensieroso poi sorrise accarezzandosi i suoi capelli ribelli.

“Che c’è?” chiese la ragazza interrogativa

“Sei la prima che mi considera una ‘persona’ e non un ‘mostro’” rispose sorridendole.

“Allora devi aver conosciuto della gente molto maleducata!” disse lei sorridendogli di rimando. “Oh! Ecco la mia stanza! Grazie di avermi accompagnata, spero che potremo diventare amici!” continuò salutando il rosso e entrando nella sua camera. Kain rimase per un po’ a fissare la parta, indeciso su quello che dovesse fare. Era la prima volte che un’umana gli parlava in quel modo, anzi, era proprio la prima volta in assoluto che qualcuno gli parlava così.

“Che strana ragazza!” pensò con un sorriso mentre ritornava in camera.


“E con questo anche l’ultima valigia è disfatta!” disse Electra buttandosi sul letto, era notte fonda ma, non riuscendo a dormire, la giovane aveva deciso di mettere a posto le sue cose. “Chissà per quanto tempo dovremo restare qui…” pensò fissando la sua fidata Excalibur, la spada che le era stata tramandata da suo padre “Odio rimanere qui con le mani in mano, ma se io andassi a dare una mano a Cross, Kerin verrebbe di sicuro con me quindi devo resistere…”

Electra rimase a fissare il soffitto cercando di prendere sonno, ma d’improvviso sentì un suono di passi provenire da fuori alla porta. Si alzò di scatto e, impugnando la sua spada, aprì leggermente la porta.

“Hai preso tutto quello che ti serve?” disse una voce profonda mentre il suono dei passi si faceva sempre più vicino

“Ma questo è Yagari!”

“Si ho preso tutto, ma ora…” Non riuscì a concludere la frase. Electra spalancò la porta guardando i due hunter con aria grave.

“Avevi detto che saresti rimasto qui…” disse con un filo di voce abbassando lo sguardo e stringendo convulsamente i pugni.

“Zero va avanti…” sentenziò l’hunter rivolto al suo ex allievo. Quando se ne fu andata si avvicinò alla ragazza cercando di abbracciarla, ma lei si sottrasse con un gesto di stizza.

“Cosa credi di risolvere con questo?!” urlò Electra mentre le lacrime incominciavano a rigarle le guance.

“Non urlare, o sveglierai tua sorella” rispose freddo l’hunter “Entra.”

I due entrarono nella stanza, illumina solo dalla luce della luna.

“Dove andrete?” domandò la ragazza con la voce rotta dal pianto

“Da Cross. Non posso lasciarlo marcire in prigione”

“E poi?”

“Poi vedremo di risolvere la situazione…con le buone o con le cattive”

Quest’ultima parte della frase la fece rabbrividire, l’idea che Yagari potesse rimanere ferito per proteggere lei era una cosa che non poteva sopportare, nonostante la freddezza del suo compagno, lei lo amava, e lo avrebbe sempre amato.

“Bene, allora vai!” disse cercando di trattenere le sue emozioni mentre le lacrime diventavano sempre più copiose.

“Electra…” Yagari la abbracciò da dietro, lei cercò di divincolarsi ma la mano salda del hunter la costrinse a girarsi verso di lui.

“Cosa stai aspettando?! Vai!” urlò tra un singhiozzo e l’altro. L’hunter però non sembrava volersene andare, anzi, le prese dolcemente il mento e, come aveva fatto giorni prima, la baciò.

“Sposami” disse poi sciogliendosi dal bacio. Electra sgranò gli occhi e rimase a fissarlo incredula

“C-che hai detto?!”

“Sposami. Quando tutto sarà finito, ovviamente” ripetè lui guardandola serio. Lei arrossì violentemente e si sciolse dall’abbraccio.

“T-ti sembra il modo di fare una proposta di matrimonio?!”

“Non sapevo ci fosse un modo specifico per farla!” rispose lui stizzito “Se non vuoi non fa niente, me ne vado!” continuò aprendo la porta, ma la ragazza lo fermò abbracciandolo da dietro.

“Va bene.” Disse con un filo di voce “Ma non farmi aspettare troppo!” poi chiuse la porta lasciando Yagari fuori.

“Aspettami, presto ritornerò da te ed allora ti farò mia per sempre.” Disse convinto che Electra, dal lato opposto della porta, stesse ancora ascoltando.

Ora aveva un motivo in più per concludere in fretta questa faccenda.

   
 
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